user207512 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 10:49
Ma la Battaglia non ha fatto solo foto a cadaveri, Palermo l'ha raccontata anche in altri modi e nei suoi racconti i giovani adolescenti ci sono sempre. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 10:50
Credo anch'io che alla fine sia solo uno scivolone da parte di un'autrice che ha voluto cimentarsi nel campo della foto pubblicitaria, che evidentemente non è il suo, dove ha tentato di portare una visione personale difficile da sintonizzare con gli intenti del marketing |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 10:57
Daniele, io la vedo all'opposto: l'errore (se di errore vogliamo parlare) è del committente che compra il nome del fotografo, il suo stile, la sua storia, la sua fotografia. Ed infatti in un articolo la Battaglia dice: "l'ho detto alla Lamborghini che non faccio foto di still life". Ho visto i lavori di Martin Parr e Bruce Gilden per Gucci e non hanno snaturato la loro fotografia: forse faceva gioco affidarsi alla fotografa siciliana per eccellenza non è stato considerato tutto il resto. (Vorrei vedere a questo punto chi sono gli altri fotografi delle altre regioni).
 Comunque credo che si sia anche snaturato il senso iniziale della discussione che voleva dare Mirko. La percepisco così, magari mi sbaglio, ma è il mio sentire. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 11:02
Resto comunque dell'idea che é assurdo attaccare così una delle nostre più grandi fotografe Non é tanto il pubblico generalista che va bè, ma l'attacco dei colleghi e il volta faccia della politica che lascia perplessi |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 11:26
Moreno, sicuramente alla Lamborghini non hanno brillato, vista anche la dichiarazione della Battaglia che li metteva in guardia circa il suo modo di fotografare. Resta da capire se queste sempre più frequenti levate di scudi fuori portata siano da attribuire ad una massificazione non ragionata sul concetto di politically correct, ad un insano bisogno di instaurare nuove forme di "inquisizione spagnola", o semplicemente al fatto che i social hanno sdoganato l'ignoranza ponendola sul medesimo livello della cultura, così che la maggior parte dei "giudizi critici" sono resi in realtà da parte di persone che non sanno discernere la volontarietà di un messaggio negativo dalla messa alla berlina di quella medesima tipologia di messaggio, o da una semplice caduta di stile involontaria. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 12:11
Mi ricorda tanto la pubblicità di Lanthimos per Tena. Una pubblicità che ha 3 messaggi diversi, due autoriali e uno commerciale, e che viene detestata dal 90% delle persone a cui sarebbe rivolta. Il punto è proprio questo: la pubblicità è divenuta talmente ignorante che non ci prova neanche più ad aggiungere dei livelli interpretativi più profondi del "ti piace, devi comprarlo". Abbiamo la fortuna che un'autrice faccia una campagna pubblicitaria che è più autoriale e profonda che commerciale e ci lamentiamo di ciò? La gente non sa interpretare un'immagine, nonostante sia sommersa tutto il giorno da immagini, finalmente una figura di spicco prova a cambiare le cose e a spingere in una direzione che sposta l'attenzione dal "compralo" e la diatriba anche tra coloro che di fotografia dovrebbero capire è quanto è "lolita da 1 a 10"? Si parla di gusti che cambiano, di sensibilità nuove, ma ancora non riesco a capire tutto ciò come si incastra con l'opera di un'autrice? Se avessimo lasciato al popolo il diritto di decidere cosa sia arte, o semplicemente autoriale, probabilmente mezzo rinascimento italiano non ci sarebbe e l'altro sarebbe un continuo ripetere degli stessi stilemi. Possiamo detestare il messaggio, o trovare di cattivo gusto la scelta, ma dovremmo assolutamente insistere e difendere questi tentativi di portare cultura alle masse. O almeno dovremmo farlo per evitare quell'appiattimento cultura che porta a non distinguere un messaggio dal suo opposto. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 12:31
beh... grazie. Due interventi che mi fanno rimandare al momento la ricerca di ulteriore analista. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 12:39
Sai quale foto doveva usare? Quella della battaglia seduta sulla Lamborghini con la macchina fotografica in mano. 2 eccellenze accostate. Quella secondo me é l'unica foto che funziona |
user177356 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 14:55
Stamattina ho fatto un esperimento. Ho preso questa foto:
 e l'ho mostrata a tre donne, digiune di fotografia e ignare della diatriba della quale stiamo discutendo. Le tre donne, tra le quali mia moglie, hanno intorno ai quarant'anni e sono laureate; una ha avuto a che fare a lungo con il mondo della comunicazione e un'altra si occupa di questioni educative. Ho chiesto loro: secondo te questa foto ha una connotazione sessuale? Tutte e tre mi hanno risposto sì . Se avessi fatto la stessa domanda a donne della stessa età ed estrazione socioculturale all'epoca nella quale la foto è stata scattata, probabilmente la risposta sarebbe stata no . |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:23
Farei la stessa domanda a tre uomini digiuni di cultura fotografica, intorno a quarant'anni e laureati per sentire le risposte. Io ti dico la mia: no. Non riesco proprio a vedere un riferimento, una connotazione, un ammiccamento di natura sessuale in questa foto e così capisco sempre di più il post numero uno di questa discussione. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:23
Le bambine della battaglia sono sempre state piccole donne dallo sguardo fiero dove già si intravede la donna che sarà nel loro futuro. Se pensi alle foto della lamborghini in BN la macchina scompare e l'impatto è ben diverso |
user207512 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:29
La bambina col pallone sensuale? Siamo caduti in basso. |
user177356 | inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:41
“ Le bambine della battaglia sono sempre state piccole donne „ E infatti non usi una piccola donna a scopo pubblicitario. Riguardo alla bambina con il pallone, ad un primo sguardo anche io non ho trovato alcunché di sessualizzante. Poi, spinto dalle risposte delle tre interpellate, ho osservato meglio. La posa non è da bambina, l'abbigliamento ricorda quello di una donna, la nudità delle braccia, in quella posa, può assumere un connotato sensuale. La questione è che quella foto, se fosse usata da una ditta che produce palloni per la propria pubblicità, sarebbe inammissibile. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:54
prendendo spunto da Barthes*, con il quale vado peraltro poco d'accordo, visto che siamo su un forum di fotografia e non di psicoterapia, rilevo che se la discussione verte sul "punctum" di ognuno di noi non ha molto senso. Mi concentrerei sullo "studium" ... se proprio vogliamo far qualcosa di utile. NDR*: Barthes Roland, saggista, critico letterario, semiologo, etc autore tra gli altri del libro "La camera chiara", testo notoriamente razzista dove si rinvengono più volte termini negro e negretti, da inserire nella lista da mettere al rogo non appena qualche illuminato influencer avrà motivo e occasione di leggere mentre è al cesso, strappando la carta per pulirsi nei pressi degli zebedei. |
| inviato il 24 Novembre 2020 ore 15:59
Oltre all'abito simile ad una vestaglia bianca, ma non pulita, alla bimba sono stati dati dei soldi da tenere nella mano sinistra alzata... Non si può dire che non ci siano assolutamente richiami sessuali. |
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