| inviato il 24 Dicembre 2020 ore 1:37
piccolo aggiornamento ... nelle pg precedenti facevo riferimento ad un kit completo del 1948 di un prototipo Leningrad ... in vendita presso il famoso sito d'aste viennese .
L'asta si è conclusa il mese scorso ...
La base d'asta per questo kit era di 30.000€, la stima dell'esperto era tra i 60/70 mila €.
La vendita si è chiusa a 96.000€ (!!!) ... NON me la sono aggiudicata perchè all'ultimo minuto è caduta la linea telefonica.
www.leitz-auction.com/auction/de/kamera/auktion37/article/225.html
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| inviato il 24 Dicembre 2020 ore 6:34
Che peccato!; vabbé sarà per un'altra volta. intanto auguri di Buone Feste. |
| inviato il 24 Dicembre 2020 ore 8:05
È stato babbo natale ad aggiudicarsela, quindi se hai fatto il bravo quest'anno stanotte controlla sotto l'albero |
| inviato il 24 Dicembre 2020 ore 9:47
Pazzesco, io chiederei i danni alla compagnia telefonica |
user67391 | inviato il 24 Dicembre 2020 ore 10:06
È bellissima |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 19:47
non poteva che essere la Leningrad (qui con lo Jupiter 8 50mm e paraluce a vento) ad aprire le vacanze dolomitiche.
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| inviato il 06 Agosto 2021 ore 17:43
“ kit completo del 1948 „
l'80mm ha anche una muffa! Butteranno tutto?
Comunque, a parte il prezzo da veri amatori, ha un grandissimo fascino. Sarebbe bello vedere la faccia dei progettisti...
Ora voglio vedere cosa tiri fuori dalla Leningrad facce sognà
Anzi, visto il periodo feriale propongo un Leningrad contest tra tutti i possessori |
| inviato il 06 Agosto 2021 ore 21:24
< Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra...(ora nona). Ed ecco che le tendine della Leica si squarciarono in due da cima a fondo, la M si scosse, le Q si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono(Kiev, Lubitel, Zorki, Fed etd). E uscendo dai sepolcri, dopo la maestosa Leningrad, entrarono nei forum e apparvero a molti increduli. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costei è la miglior telemetro del mondo ed il suo Jupiter 3 siede alla sua destra! ". >
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| inviato il 06 Agosto 2021 ore 21:59
Caro Schyter,
hai un futuro come sceneggiatore, oltre che come fotografo!
La clip si potrebbe concludere con lo Jupiter 3 che si trasforma in Orchideja e sale nel regno dei cieli avvolto da un raggio luminoso al ritmo cadenzato del motore della Leningrad che continua a scattare, a scattare, a scattare … |
| inviato il 06 Agosto 2021 ore 22:19
@Tonyrigo ... lo Jupiter 3 (black) è una lente straordinaria... oltre ad essere costruita impeccabilmente, checché se ne dica sulle rumente soviet. Preciso, fluido come un rosolio; decisamente in antitesi alla vulgata trita, ritrita e stancante.
L'abbinamento con la Leningrad è qualcosa di clamoroso...
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| inviato il 07 Agosto 2021 ore 7:08
Il mio Jupiter 3 (silver) è sempre in una delle mie tasche (tanto è un tappo di champagne) ad accompagnare i blasonati top di gamma Sony dei ns. giorni.
Se trovi l'esemplare giusto (come in tutti i russi ci sono carenze di produzione) è superlativo, indipendentemente dal fatto che abbia più di 60 anni: alle grandi aperture ha una sfocato con delle nuance dolcissime, mentre chiuso a F 5,6 diventa una lama. Perfino a colori dice la sua con una deliziosa tendenza verso quelli caldi, mentre come in tutte le ottiche dell'epoca il suo vero nemico è il flare.
Ah!, dimenticavo: volendo pure swirla un pò …
Peccato solo che il progetto Orchideja non sia poi sfociato in esemplari di produzione, ma solo in qualche introvabile prototipo: ne avremmo visto delle belle. E sopratutto avremmo visto una rilevante variazione sul tema Sonnar (di cui lo Jupiter 3 è una copia) almeno 40 anni prima che queste variazioni diventassero diffusa realtà a carico dei migliori produttori mondiali. C'è poco da fare, gira e rigira, ancora oggi la stragrande maggioranza delle ottiche moderne si basa sui tre capostipiti della Carl Zeiss della storia dell'ottica fotografica (su base 50 mm per semplicità):
- il Planar , progettato nel 1896 dal geniale Paul Rudolph ed impossibile a produrre prima degli anni 40-50': questo straordinario scienziato aveva sviluppato nella sua mente ciò che in pratica non si poteva realizzare concretamente, senza ricorrere a trattamenti antiriflesso delle lenti che arrivarono solo nel 1935 a livello sperimentale a seguito degli studi dell'Ucraino Alexander Smakula (della solita Zeiss), furono quindi destinati al solo uso bellico durante la guerra e vennero infine introdotti sul mercato;
- il Tessar , progettato nei 1902 sempre dal mitico Rudolph per rendere concreti i mancati sogni di gloria del suo Planar (riducendo i passaggi aria - vetro che penalizzavano quest'ultimo), ottica il Tessar che avrebbe segnato la via per buona parte delle ottiche degli anni 20-50, soppiantato poi solo dal colore, dove la sua straordinaria incisività perdeva smalto;
- il Sonnar, appunto, progettato nel 1924 dall'astro nascente dell'ottica mondiale Ludwig Bertele, il quale partito da F 2 su base 50mm nel 32' raggiungeva la straordinaria apertura per allora di F 1,5.
A questi si sono poi aggiunti da mamma Zeiss, dalla quale alle fine tutti gli altri hanno sempre copiato:
- il Biogon , primo grandangolare a schema simmetrico, del solito Bertele nel 1935 che per decenni sarà lo schema principale per i grandangoli. Per capirci è uno Zeiss Biogon 38mm quello che equipaggia la mitica Hasselblad SWC, quella a ottica fissa con il solo mirino galineiano.
- il Distagon del 1954, primo grandangolo retrofocus di grande produzione (nato in origine per il 6x6 di Hasselblad) che - in quanto tale - sarà il capostipite di tutti i grandangoli che equipaggiano le SLR, i quali per la presenza dello specchio non possono utilizzare (a specchio abbassato) le ottiche progettate per le range finder. Questo perchè già un grandangolo da 35mm sta almeno a 25-30 mm dal piano pellicola, ma il bocchettone dell'ottica in una SLR è a circa 40-45 mm e subito dietro c'è lo specchio … In verità è stato il francese Pierre Angénieux (su invenzione dell'inglese Horace William Lee del 1931 per la cinematografia) ad impiegare per primo, nel 1950 per il formato 135, il retrofocus, un vero e proprio teleobiettivo invertito (invertito come si usa ad esempio nella macro): l'Angénieux Retrofocus R1 35mm f/2.5, quasi in contemporanea con la Zeiss Jena dietro la cortina di ferro con il suo Flektogon. Ma la casa francese, pur realizzando ottimi prodotti specie nel settore cinematografico, aveva un peso modesto nel mondo della fotografia, così come i prodotti della west Germany trovavano ben poco sbocco sul mercato occidentale.
Quindi su basi spesso ultracentenarie si basa il ns. concetto di “lente moderna”.
Basti pensare che i 50mm F1,2 che equipaggiano le ns. modernissime digitali FF, punta di diamante della produzione ottica fotografica mondiale, e che debbono dannarsi per stare dietro ai 40-60MPX dei sensori più fitti, altro non sono in larga misura che dei Planar rivisitati …
Ed io che ho vissuto di persona gli ultimi 60 anni della storia fotografica debbo dire che, mentre ricordo che un tempo le case si fregiavano di aver sviluppato un perfezionamento sul tema (ad esempio Planar), oggi se ne guardano bene. Quasi che ammettere che tutto partì, anche per loro, alla fine del 800' sia un motivo di demerito.
Il che mi rattrista un pò …
Bisogna dire d'altronde, tornando in tema Jupiter, che un pò tutta la famiglia rappresenta la crema delle pur ottime ottiche sovietiche. Lo jupiter 12 (il Biogon russo: 35mm non retrofocus la cui lente posteriore sta a circa 7 mm dal piano pellicola … per tornare al concetto di prima), lo Jupiter 11, lo Jupiter 21 e lo Jupiter 37 i modelli più conosciuti, tutt'ora otticamente validissimi, specie in BN.
Io li utilizzo spesso con soddisfazione tanto in AF sulle Sony, che in MF su Leica e compatibili, digitali e non.
Oltre che - ovviamente - sulle mie camere di Grande Madre Russia … |
| inviato il 12 Febbraio 2023 ore 15:13
In ogni caso l'accoppiata Leningrad Jupiter 3 1.5/50 nero rende la domenica fotografica una goduria. 
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| inviato il 12 Febbraio 2023 ore 20:35
Grazie di aver riesumato questo post. Mi ha svoltato la giornata. Bellissime le tue descrizioni. Grazie di cuore |
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