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La foto fuori fuoco funziona se la sai far funzinare e effettivamente non é cosa banale, primo esempio che mi viene in mente è sarah moon che praticamente scatta sempre fuori fuoco e lo fa da dio
“ Un altra cosa che ha annoiato é la discussione pellicola digitale messa in po' li prezzemolina Che é un po' la cosa sottointesa nel link che trovo un po' fastidiosa „
da sensibile alla sensibilità altrui, ho editato il mio intervento sopra togliendo la parte delicata...
lo seguo ormai da anni . Scatta con tutto quello che fa click. Dalla Leica alla Holga. L'ultima sua preoccupazione credo sia la nitidezza... la penultima il mezzo che utilizza. O meglio ... utilizza quello che gli serve; il resto sono fisime da forum. Non credo si fossilizzi su istogrammi e/o pixel, sensori, pellicole e sviluppi.
E' oltre... come tanti con qualcosa dentro, fa Fotografia.
Si potrebbe altresì dire che Se la nitidezza non fosse davvero importante, Ansel Adams sarebbe un fotografo da poco A mio parere influisce il genere fotografico
La ricerca della nitidezza a tutti i costi è la rappresentazione della noia.
Ma quanto sono belle le foto della Moon. E Ackerman? non ne parliamo. Aggiungo A. D'Agata.
La fotografia è un qualcosa di complesso e meraviglioso. Ridurre il tutto alla nitidezza è un qualcosa di sminuente e in un certo qual modo triste, molto triste.
L'ho segnalato un paio di post sopra ... E ce ne sono davvero tanti svincolati dalla "qualità tecnica" ... stranamente (in realtà no) sono quelli che apprezzo. Senza nulla togliere ai grandi del passato ... anche quelli che puntavano sulla nitidezza come cifra stilistica. Oggi fossilizzarsi su questo aspetto con il popò di tecnologia che ci si ritrova è estremamente riduttivo.
Non so, e dico davvero non so, se mai Bresson abbia mai girato con un cavalletto, ma credo che per la tipicità delle sue foto avrebbe potuto lasciarlo a casa. Adams credo non potesse lasciarlo a casa
@schyter è vero se consideriamo l'evoluzione dei tempi
Un fuori fuoco digitale fa più ca..re di uno da pellicola O meglio, un fuori fuoco da af, con quella incertezza non così incerta.
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