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Analisi dello scatto


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avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 20:02

Che schifo

avatarjunior
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 20:23

Alessandro, purtroppo nel mio corredo arrivo solo a 300 e più di quello non avrei potuto fare. Sicuramente ho capito che avrei dovuto osare di più in post. Ti ringrazio.

Arconudo, ringrazio anche per il tuo commento. Avrei potuto buttarla quella foto, ma non avrei mai avuto un vostro riscontro e non avrei avuto la possibilità di migliorarmi. Quindi prima di cestinare “foto di merda” ci penserò sempre due volte.

A tutti gli altri, vi ringrazio ancora per le vostre opinioni. Non litigate per dei commenti, alla fine anche i commenti “forti” aiutano.

avatarjunior
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 21:27

Bravo Dan, se posso dirti, prendi il meglio dei commenti, come penso saprai spesso sul forum va a finire in "caciara"...ma cose interessanti si possono imparare...

user177356
avatar
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 23:19

"Fate quello che vi dico, non imitate quello che faccio"

Pollastrini sarà un po' spigoloso, e forse non tutte le sue foto sono coerenti con i principi che enuncia.

Questo non toglie validità a quei principi. Una foto senza soggetto (cioè, nella quale il soggetto non sia chiaramente identificabile per chiunque la guardi ) è una foto la cui composizione è sbagliata. Composizione (cito Feininger, come ho già fatto prima) vuol dire organizzazione .

E voi che difendete le foto senza un soggetto, come reagireste davanti ad un film nel quale non si capisce chi sia il protagonista, chi i comprimari e chi le comparse?

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 23:29

Scusami RealB ma io non difendo nulla e non mi sento manco un fenomeno, di sicuro invece sono educato.

Quando mi riferivo a foto senza un preciso soggetto mi riferisco a foto del genere www.juzaphoto.com/galleria.php?t=508066&srt=&show2=1&l=it (non è una mia foto ma è la prima che mi è venuta in mente visto che seguo l'utente in questione)
Ora mi dici il soggetto di questa foto?..io non lo so dire con certezza ma sicuramente è una gran bella foto e funziona.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 23:41

Nei film più che l'individuabilita dei protagonisti è importante che i personaggi (che possono essere tutti protagonisti, riducendosi quindi a comprimari) siano ben caratterizzati affinché possano contribuire alla narrazione. Credo che il discorso valga anche per le foto. Condivido che la scelta di un soggetto principale agevoli la lettura ma non ritengo che sia necessario affinché la foto sia buona. La foto per me è buona quando passa un messaggio e per me può farlo anche nell'equilibrio dei “soggetti” o “elementi” ritratti, senza che sia necessario ve ne sia uno che prevalga sugli altri. Indubbiamente la lettura è meno immediata e probabilmente è anche più arduo farlo, ma non lo vedo come un requisito sine qua non

user177356
avatar
inviato il 11 Ottobre 2020 ore 23:43

Ora mi dici il soggetto di questa foto?


Infatti, quella è una foto - a mio parere - senza un soggetto inequivocabilmente individuabile, e mi lascia molto interdetto. A mio avviso il soggetto avrebbe potuto essere la luce che disegna il bordo della collina, a partire dall'area in centroa destra, ma la fascia gialla in basso costituisce una distrazione, pur non riuscendo a trattenere lo sguardo abbastanza a lungo da reclamare il ruolo di protagonista. Il mio sguardo rimbalza in basso e in alto, il che non mi consente una fruizione adeguata dell'immagine.

In una foto con un soggetto chiaro, lo sguardo converge su di esso e poi esplora il resto. L'esplorazione può essere brevissima, ad esempio nel caso del cosiddetto "spazio negativo", oppure può individuare gli eventuali comprimari prima di ritornare sul protagonista. Per questo ciascuna foto ben riuscita è un "racconto", anche quando non racconta nulla: il racconto è il dialogo tra il soggetto e tutto il resto, attraverso il quale diventa chiaro perché è proprio lui il protagonista.

Opinioni personali, ma suffragate da tante letture, tante visite a mostre, tante immagini osservate e comparate.

avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 1:10

Ora mi dici il soggetto di questa foto?

Peda, in questa foto l'interesse secondo me è dato dalle linee e dalla chiazza di luce, che guardacaso rispettano la regola dei terzi, che in molti ormai ritengono una cosa banale, ma che invece alla fine è sempre la base della composizione.
Certo, con un soggetto chiaro presente al punto giusto (persona, albero o animale) sarebbe stata più forte, ma rimane comunque una bella foto per me.

avatarsupporter
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 3:01

In una buona foto, il soggetto non è necessariamente un elemento concreto ed esplicito.
Può essere anche qualcosa che si genera nella nostra testa, rivelandosi lentamente attraverso indizi nella scena.
La fotografia citata, come molte dello stesso genere, funzionano proprio così. Franco Fontana ci è diventato famoso con quella poetica.
L'osservatore ci mette un po' a costruire il modello mentale della scena, della stagione, del silenzio, del vento, del profumo insomma della storia che la foto racconta.
E' lo stesso piacere cerebrale che si manifesta pensando chi è l'assassino mentre si legge un giallo.
Lo si scopre solo alla fine, ma ci si pensa durante tutto il libro.
La cosa importante non è chi sia l'assassino, ma che la trama sia coerente e tenga agganciato il lettore.
Meglio se c'è un plot twist alla fine, ma non è indispensabile: se il libro è scritto bene, la lettura è piacevole lo stesso.
Lo stesso avviene nelle foto a soggetto implicito. Per costruire la trama avvincente si usano le linee, i colori, le tessiture...qualunque cosa parli del soggetto, ma senza rivelarlo troppo in fretta.
Se la foto rivela il soggetto subito (l'assassino), dovrà viceversa essere in grado di raccontare dopo qualcosa di lui, di cosa sta facendo, del perchè lo fa, in modo da tenere comunque agganciato l'osservatore.
Un po' come le storie del tenente Colombo, dove il colpevole era noto dall'inizio e la storia si svelava dopo. Questo fa il reportage: prima il morto sulla strada e poi la storia.
Se invece il soggetto non si rivela a prima vista, deve lasciare alcuni indizi e delle linee guida (come fa Poirot, cioè le regole di composizione o tutti i trucchi noti per guidare lo sguardo) che permettano di svelare lentamente il soggetto, dando così uguale soddisfazione all'osservatore, come nei gialli di Agatha Christie.

Ci sono mille esempi anche in altri settori, come nel nudo dove, per alcune foto, non si capisce neanche quale parte del corpo è inquadrata e poi, osservando luci, ombre, curve si capisce la posa, la parte del corpo e come è nello spazio e nella luce.
Le regole compositive non contano tanto per eseguire, ma per capire come funziona chi osserva.
L'arte non è ingegneria: ci deve essere una componente creativa.
Le regole servono a spiegare i metodi con cui altri, prima di noi, hanno raccontato qualcosa riuscendo a tenere agganciato il lettore.
Per un amatore può essere divertente anche solo cimentarsi nell'usare quegli stessi mezzi e verificare se funzionano. Si prova soddisfazione quando si scopre che arrivano i like degli amici al bar/forum.
Diversamente, un professionista che ad esempio fa fotografa di prodotti, usa le regole in modo volontario e sistematico per garantire il livello di qualità richiesto dal cliente. La componente creativa ci può essere, ma non tale da sovrastare il prodotto che è lo scopo, il soggetto, della foto.
L'artista (o autore come si usa dire) è quello che invece cerca un modo diverso, nuovo o derivato da uno esistente, per tenere agganciato un osservatore alle sue foto, dandogli quella che si definisce una "esperienza estetica", possibilmente mai provata.
Inoltre, dovrebbe riuscire a fargliela ripetere anche nelle osservazioni successive della stessa foto, senza annoiarlo, altrimenti è come avere un film/libro che, una volta visto/letto, non si rivede/legge più volentieri: ha già detto tutto.
Più un autore si avvicina a questo obiettivo e più la sua opera iconica e famosa.
Per valutare la resistenza al tempo di una foto che piace, baste che uno si chieda: "la appenderei in casa per guardarla tutti i giorni?".
Per raggiungere il suddetto obiettivo ogni metodo è lecito, seguendo o rompendo le regole: basta che funzioni.
C'è anche chi rompe tutte le regole, i provocatori (in fotografia e più in generale nell'arte). In effetti, funziona: creano attenzione, ma durano nel tempo? Mica tanto. Le foto che durano, vanno oltre i meccanismi censori del cervello. Sono quelli colpiti dalle provocazioni e anche dall'umorismo. Tutti sanno che una barzelletta non fa ridere la seconda volta.
Lo stesso per una foto "divertente".

Conoscere come funziona il sistema percettivo umano aiuta. Ci sono però tanti livelli coinvolti in una esperienza estetica, molti dei quali dipendono anche da fattori culturali.
Per suscitare l'interesse di una cane basta la semplice foto di un altro cane che mangia una crocchetta.
Per interessare un critico d'arte che passa il tempo sui libri e nei musei, la crocchetta non basta.
Forse potrebbe colpirlo la foto di un un altro critico che mangia una crocchetta per cani. MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 8:20

Motofoto +1

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 9:27

Mi pare che i primi 5 interventi di pag. 1 + Motofoto qui sopra centrino la questione.

La foto è "riuscita" quando attiva nell'osservatore un'esperienza estetica, quella che di solito viene banalizzata con il termine "emozione".
L'esperienza estetica non è per forza positiva, cioè non è necessariamente buona, rassicurante, rilassante, gratificante, ma può invece turbare, destabilizzare, problematizzare.

L'aspetto limitante degli ambienti "online" nei quali ci muoviamo (nella maggioranza dei casi) è che vi si nota un grande sforzo nel riprodurre idee del bello e soluzioni estetiche molto scontate e stereotipate.
C'è una specie di gara a rifare ciò che abbiamo già visto, allo scopo di attirare pareri positivi.

Riprodurre bene una tecnica "avanzata" diventa lo scopo del fotografo. Ma la tecnica dovrebbe essere solo un mezzo e non il fine.

Questo atteggiamento distoglie il fotografo dal suo vero compito che è quello di esprimere un contenuto, un'idea personale.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 10:45

@Dan approfitta di quello che ti hanno scritto qui dei veri assi della fotografia. Poche parole, chiare e concise. E leggiti anche i prezzemolini, non fa mai male...MrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 12:53

È stata una discussione utile Sorriso

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2020 ore 13:54

;-)MrGreen

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