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Gattini e dintorni: ok, ma è tutto oro quello che...?


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avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2020 ore 23:18

Alessandro... Io ritengo che noi abbiamo spesso una cattiva abitudine: qulla di volere risposte chiare e precise, anche quando è improbabile ce ne siano. Tipo, che so, quanti anni vivremo Sorriso

Smargiassi propone una riflessione, che si può raccogliere oppure no.
Per guardare al proprio lavoro con senso critico, per coloro che ne hanno voglia. Nulla di più.

Se la tua o la mia fotografia ci pare o meno kitsch, sta solo a noi deciderlo e, nel caso, cambiare qualcosa.
Come più volte ho scritto, a me non interessa troppo giudicare "altri" (non sono un critico), ma dedicare cura a me stesso.
E, al di la di risposte nette che nessuno può darmi, quel che posso fare è pormi qualche domanda. E impegnarmi a migliorare il mio senso critico.
Ma non dimentichiamocelo, sennò si fa confusione: non perché "devo" farlo, ma perché "mi va". Se mi va.

Vedila così: nessuno ti impone di diventare un bravo avvocato.
Ma se ci tieni ti impegni, e anziché giustificare tutto quel che fai, ne cerchi le falle per chiuderle.
Se ti va ;-)

user177356
avatar
inviato il 10 Gennaio 2020 ore 23:25

Sì, più o meno è quello che sostenevo. Con un'aggiunta rispetto a questa tua frase:

fase che si potrebbe definire di "avvicinamento alla fotografia"


Di recente sono stato alla New York Public Library e mi sono preso una borsa con la scritta:

I am still learning - Michelangelo

Avrò letto mille interviste di musicisti, registi, attori che considerano alcune loro opere delle emerite vaccate, spesso a ragione. Ma sono anche quelle vaccate che hanno consentito loro di crescere. Credo che se potessimo parlare con molti grandi fotografi, ti direbbero la stessa cosa di parecchie loro immagini, pubblicate e non.

Quindi, mi sento sereno nel rivendicare i miei passi falsi, quelli fatti quando avevo poca esperienza come quelli fatti dopo vent'anni di fotografia.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2020 ore 23:29

Quindi, mi sento sereno nel rivendicare i miei passi falsi, quelli fatti quando avevo poca esperienza come quelli fatti dopo vent'anni di fotografia.


Beh... converrai che io pure, se ho voglia di farmi certe domande dopo 40 anni di fotografia praticata (anche attraverso gli Smargiassi del mondo), è immaginabile che continui a guardare alle mie cadute quotidiane, e credo lo farò fino alla fine, a prescindere da qualche risultato materiale raggiunto ;-)

user177356
avatar
inviato il 10 Gennaio 2020 ore 23:42

Certo: non volevo assolutamente contrappormi, ma chiarire la mia posizione.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2020 ore 23:45

Certo: non volevo assolutamente contrappormi, ma chiarire la mia posizione.


Era chiaro Real: ho aggiunto solo così, per continuare la chiacchiera ;-)

user12181
avatar
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 3:21

Sarò gozzaniano, ma per me nel kitsch "autentico" si sente l'alito del tempo (delle generazioni e della morte), la disperazione e la consolazione. A casa della suocera dormo con una stampa della Madonna del Carmelo sopra il letto e dalla sua camera mi arrivano le giaculatorie di Radio Maria (gliel'ho presintonizzata io).

avatarjunior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 8:40

Kitsch autentico da social (twitter), capitato oggi (mi ha fatto subito venire in mente questo topic). Tecnica pessima e tanto di gattino. Magari è pure falsa.
Eppure, in un certo senso, la foto c'è.

twitter.com/agatamicia/status/1215691230128021505/photo/1


avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 9:21

Francesco, sono consapevole che alle mie domande non ci sono risposte.
E' per quello che navigo a vista sulla base del mi piace, non mi piace, in primis mio ma considero anche il parere degli altri, se poi l'altro e' qualcuno che ne sa', ancora meglio ovviamente.
Di domande continuo a farmene, senza prendermi troppo sul serio e senza troppi timori, quando pubblico una foto vuol dire che mi piace, ho il coraggio di dirlo, e' presunzione? Passato un po' di tempo la stessa foto a volte mi piace molto meno ma difficilmente la tolgo dalla galleria, dice qualcosa di me, del mio gusto o cattivo gusto che sia, in quel momento della mia vita.
Non ho le idee chiare neppure sulla definizione di Kitsch, il Barocco visto con la mia sensibilita' condizionata dal momento storico in qui vivo, mi appare spesso Kitsch, non credo di essere spalleggiato da molti critici d'arte in questa mia impressione...;-)

.


avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 10:46

C'è da dire che normalmente si continua a parlare di arte, o comunque di qualcosa che dovrebbe, o vorrebbe, avvicinarsi all'arte, mentre gli attuali sistemi di diffusione di "informazione", nel senso puramente tecnico del termine, rendono pubbliche anche intenzioni differenti, comprese quelle che fino a 20 anni fa rimanevano circoscritte ai contatti personali (la foto ricordo, il "guarda cosa mi è capitato", il gossip ecc.), senza però incanalarle in ambiti precisi e in qualche modo separati.
Se questo, da un lato, lascia libero sfogo a velleità non supportate da reali capacità, rende anche difficile distinguere il vero kitsch dall'immagine che vuole solo sostituirsi al rapporto diretto, che poi è il vero problema dei sistemi di comunicazione attuali: il rapporto interpersonale "vis a vis" sostituito da immagini e suoni lanciati via etere "in tempo reale", dove trovano necessariamente collocazione anche le fregole adolescenziali, le discussioni inutili sul tempo che fa e persino il turpiloquio.
Internet non ha sostituito solo il bistrot sulle rive della Senna dove si incontravano gli artisti parigini, ma anche le bettole di periferia e il Bar Sport, mescolandoli spesso in un calderone unico.
Di fatto, chi nella situazione attuale conserva ancora una certa coscienza di sé e una sensibilità al rapporto con l'altro non può che sentire un acutizzarsi dell'esigenza di porsi le domande di cui parla Francesco.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 11:41

In teoria si potrebbe andare a cercare meglio lo stile tipicamente kitsch oltre, i nani da giardino la gondola di plastica o la torre di Pisa con la lucetta,come compare ad esempio nell'oggettistica.Quale critica ci prensenta alcuni fotografi come esponenti della fotografia Kitsch?
Ad esempio Parr per quello che ricordo, va a cogliere nel comportamento della popolazione quegli aspetti sorprendenti in modo inverosimile e grottesco,nell'espressione casuale della cultura di massa,nello svago o nel tempo libero,che sono anche quelli del turista che si portava a casa il ricordino,dopo la visita al museo o al monumento.
Oppure lo stile cafonal delle cene romane di Pizzi ,che richiamano da lontanissimo in modo decadente la dolce vita,dove l'essere rappresentati emerge sull'essere e la luce diretta mostra l'espressione ,ma non sempre in modo favorevole.Le provocazioni di Serrano,qualcosa di Lachapelle nello sfarzo?E qualche immagine orripilante che utilizza quel sentimento ripugnante al pari dell'estetica opposta ce la mettiamo?
Alcune fotografie potrebbero presentare alcuni di quegli aspetti che sono in largo uso, dove il troppo è portato all'eccesso fino a divenire dozzinale. Ad esempio ci sono molte fotografie di paesaggio che potrebbero rientrare in questo gruppo anche di autori noti almeno in certi tratti e che sono state perfino selezionate.Forse anche quelle vedute classiche ripetute fino all'ossesso, che poi si trasformano in uno stereotipo e che non si possono metaforicamente fotografare piu' per non essere etichettate, come troppo comuni a prescindere, che poi il pubblico sembra apprezzare e cullare, perchè riconosce in esse quegli aspetti tipici della cultura pop e di massa.Beh a questo punto direi che forse c'era una lista bella e pronta di fotografie ,molto rischiose nella realizzazione,per i soggetti che non rappresentano un esempio di leggiadria dell'essere.
E se qualche volta si sosteneva di prendere le cose con piu' leggerezza, il principio non vale piu' quando la formula messa per iscritto senza la magia del caso o dell'emozione momentanea.
Azzarderei che il nudo artistico che si vede, potrebbe essere considerato abbastanza kitsch e nel modo ritrarre la figura tecnicamente ma quasi per caso.


avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 11:48

Per me tutto si riduce semplicemente a una cosa:
un amatore può fare il c. azzo che gli pare senza guardare cosa c'è intorno a lui.
Può copiare altri, fare cagate paurose, kitch e quant'altro.
Chissenefrega.
È questo vale per tutto, dallo sport alla cucina alla fotografia.
Il discorso cambia quando pensi di cominciare a evolverti verso un livello più alto, allora come tale devi anche cambiare il modo di fare le cose.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 12:15

L' allenatore rivolgendosi al ciclista dilettante diceva:"stai in tabella!"
Ah no ,perchè pratico solo per divertimento e non devono esserci regole imposizioni e assolutismi.
Poi è arrivato l'oro,seguendo un percorso e mantenendo un certo regime,ritmo.
Qui l'oro arriva tutti i giorni e la percentuale di successi del 100% ,non suona come un tantino alta.
"...ma è tutto oro quello che...?"

user177356
avatar
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 13:06

una stampa della Madonna del Carmelo





un amatore può fare il c. azzo che gli pare senza guardare cosa c'è intorno a lui.
Può copiare altri, fare cagate paurose, kitch e quant'altro.
Chissenefrega.
È questo vale per tutto, dallo sport alla cucina alla fotografia.


Per me la questione è che chi si presenta come appassionato di cucina (= fotografo amatoriale) e ti mette sotto il naso una pasta condita con il sugo pronto Barilla (= foto banale di gattini e/o tramonti) si rende ridicolo, indipendentemente da quanti, privi di qualsiasi gusto culinario, apprezzeranno il piatto.

D'altronde, si deve sempre ricordare l'invito di Freak Antoni: "Mangiate merd@! Cinquanta miliardi di mosche non possono avere torto!".

user155906
avatar
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 13:09

Alla doppia citazione bene/antoni alzo le mani in segno di rispetto

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 13:21

Le tabelle MrGreenMrGreenMrGreen

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