| inviato il 23 Giugno 2019 ore 19:41
Ma che scuola hai fatto? |
| inviato il 23 Giugno 2019 ore 20:04
@Ale f/2.2, 1/4000s a ISO 50 (suppongo) corrispondono a Lv=15.24 ossia luminanza 4840 cd/m2, cioè sole più che splendente. In che modo ha a che fare col "sunny 16", tranne che è un attimo più luminoso? Perché dovrebbe sfondare le luci? Forse, se lo esponi chiaramente, ti si può aiutare... |
| inviato il 23 Giugno 2019 ore 20:31
@Ale fra f/2.2 e f/1.7 ci sono 2.27-1.53=0.74 EV o stop o diaframmi di differenza. E con ciò? |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 11:51
a me piacerebbe sapere se l'autore iniziale ha fatto questa semplice prova che richiede 30 secondi, e che avevo indicato qualche pagina fa... senza lauree in informatica, e comunicasse i risultati. Il nostro Alesandro vive negli inferi e purtroppo non può farlo. Se qualche anima pia che legge (ammesso che qualcuno non abbia lasciato da pag 1 ) avesse una 100d... “ Scatta in av a iso 100 f16 misurando il cielo in una giornata di pieno sole. (esposimentro 0). T deve essere 100. Scatta in Tv 100 iso 100 misurando il cielo subito dopo. (esposimentro 0). f deve essere 16. Scatta in manuale impostando iso 100 t100 f16. L'esposimetro deve segnare su 0. Di solito basta una sola delle tre. Se nel primo caso T è 100, nel secondo f è 16 e nel terzo l'esposimentro è 0 studia i principi dell'esposizione. „ |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 13:16
Azz! Che pazienza che avete a discutere in modo così ripetitivo e ossessionante sempre dello stesso concetto ... |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 15:32
E' da un po che provo a fartelo capire. 1) studia il concetto di esposizione. e = d x t dove "e" è l'esposizione (cioè la quantità di luce), "d" l'apertura relativa (diaframma) e "t" il tempo di otturazione. Questo prescinde da iso, sensori, pellicole e via dicendo. Lasciamo perdere il difetto di reciprocità e bla, bla, bla.. 2) studia i modi di misurazione della stessa. Vi sono più modi e più strumenti, per misurare l'esposizione Diamo per scontato che siano noti. Ma diamo altresì per scontato che in un test, per quanto impreciso e grossolano, adottando gli stessi criteri debbono tendere a risultati uguali. Perchè? Perchè viene introdotto un terzo elemento, oltre ai due della esposizione, che è la la velocità della pellicola o del sensore alla luce. (sensibilità ISO, ASA, DIN) Semplificando assai anche questo terzo elemento è un valore numerico determinato da una equazione. Tutte le macchine, per quanto diverse per caratteristiche di sensore, devono rispettare l'equazione tra questi tre parametri, nei valori assoluti, dando dei semplici numeri che da 0 (esposizione) salgono o scendono. Il numero 0 o anche negativo non garantisce di non avere nemmeno un pixel bruciato, come vicenversa un numero positivo non garantisce di non avere nemmeno un'ombra chiusa. E qui sta il concetto di relatività di esposizione e le due principali teorie o filosofie (immagine leggibile o ciò che il fotografo vuole raccontare e mostrare). Nella foto della comunione gran parte ritengono di volere una immagine leggibile, lo stesso può dirsi per le macro, le sportive e così via, nella foto di un paesaggio, street, o altro possono ritenersi forme di licenza poetica . Poi viene quello che dici te, in cui è necessario conoscere come questi dati sono processati, in funzione del tipo di pellicola, del sensore, dei programmi del marchio, latitudine di posa, gamma dinamica e via dicendo. Tu stai parlando solo della fase tre, saltando a piè pari le prime due. L'esposizione non cambia. Una coppia tempo-diaframma di due o più marchi diversi, rimane sempre la stessa perchè il sensore in interviene. La misurazione (facendo attenzione ad usare quella giusta o comunque la stessa) non cambia, perchè i valori della sensibilità sono (o dovrebbero) essere standard. Cambiano solo i processi, che però hanno un vincolo matematico di giungere al medesimo risultato, adattando ciascun processo a quei numeri. Più le condizioni sono neutre, minor incidenza avrà il risultato finale. Ho sempre fatto riferimento ad un jpeg neutro nei settaggi, perchè ciascun marchio, o lente, ha un proprio carattere che privilegia (nei colori, nel calore, nei contrasti e via dicendo) che fanno si che i processi possano portare a risultati finali diversi. Ed è ovvio. I dati di partenza (terna esposimetrica) non sono trattati nello stesso modo. Una pellicola Velvia darà un risultato finale diverso da pellicola Portra della stessa terna espositiva, misurata nello stesso modo, sulla stessa scena. Subiscono un pre-processo e post processo diverso. I sensori ed i programma di elaborazione, riducono moltissimo questa differenza alla base, e solo in presenza di prestazioni partenza impegnative, o di processi di post (automatici della camera o personalizzati del raw) si allontanano tra loro. Non è che non è importante conoscere le caratteristiche dei sensori, (come giustamente sostieni) solo che serve per ottenere determinati risultati in presenza di determinati presupposti. Ma i presupposti non possono mai essere diversi in ciascun marchio, altrimenti come fanno a impostare un calcolo se le variabili sono ignote e non un valore? ISO, tempi e diaframma saranno sempre legati tra loro secondo precisi rapporti e, settaggi neutri in condizioni "normali", daranno delle immagini praticamente indistinguibili, rientranti nella normale tolleranza. Che poi un sensore con maggior gamma dinamica sia in grado di poter esporre a destra meglio di uno che ne ha uno inferiore etc... questo ha rilevanza solo nella filosofia o scelta di esporre. Te lo ripeto nuovamente l'esposizione non dipende dal sensore, ed è il sensore che deve adeguarsi al valore dell'esposizione nei propri processi e non viceversa. 2+1=3. 3 è l'esposizione, 2 il sensore, 1 i programmi di elaborazione e calcolo. Il tre non cambia, sono gli altri due che devono fare 1 e 2, o 1.1 e 1,9, o 0,9 e 2,1, etc... E per questo che la regola del 16 (sempre che sia sunny come dice valgrassi) deve essere sempre rispettata da tutte le fotocamere. Se ciò non avviene, vuol dire che il singolo modello è difettoso da qualche parte, perchè tutte la macchine la rispettano. Se poi ti deciderai a provare con la tua 100d una foto in simil condizioni dopo 45 pagine nei tre post precedenti lo vedrai. Io rimetto queste quattro dove vi sono gli exif, jpeg neutri, cavalletto e solita lente, non cercando luci artificiali, interni, mega crop e via dicendo. Sunny vuol dire sole... e proviamo ad aprire la finestra. Terne espositive uguali a due a due. Chi vuole fa le proprie prove, cercando di trarre nei limiti del possibile qualche utilità di pratica dalla teoria degli errori. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3211424 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3211423 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3211422 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3211421 Non ho ricontrollato, pazienza per errori e imprecisioni. www.nadir.it/tecnica/ESPORRE/esporre.htm |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 15:59
Leggendo Alessandro ho scoperto di non sapere fotografare. |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 16:19
Ecco, i valori della sensibilità dovrebbero essere standard...non è che fuji bara sugli ISO? |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 16:24
“ ...non è che fuji bara sugli ISO?MrGreen „ È la prima volta che lo vedo scrivere!!! |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 16:47
“ Troppa male. Poca male. A ogni fotocamera la sua. „ Non è così, ed è qui che non vuoi fare un passo avanti. Quando dici "troppa male" non tieni conto di scatti come questo (a prescindere se piaccia o meno): www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2975289 Quando dici "poca male" non tieni conto di scatti tipo questo (a prescindere se piaccia o meno): www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3017109 scatti nei quali la post è quasi inesistente, dove se sai dove vuoi arrivare prima di scattare, sovraesponi o sotto esponi (rispetto al valore 0) assai proprio perchè cerchi bruciature o ombre chiuse. Ovvio che altre cose hanno necessità di essere esposte perfettamente leggibili, ma non vi è una regola unica. Poi ci sono anche gli scatti sbagliati per errore di esposizione e che non si possono recuperare perchè purtroppo nulla si può fare. A volte si è fortunati perchè si riesce in qualche modo a recuperare (anche con il solo jpeg). Questo per esempio fu uno scatto completamente cannato, avevo impostazioni diverse per un'altra scena in luce e scattai senza rendermene conto esponendo per le ombre. Il file originale è quasi tutto nero. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2982085 Più strumenti si hanno, maggiori saranno le alternative di scelta, anche se si sposerà la sola esposizione a destra per sempre e tutta la vita, senza mai volerla tradire. |
user170782 | inviato il 24 Giugno 2019 ore 16:49
Finalmente lo avete detto che l'esposizione non è universale ma correlata a ciò che si vuole ottenere. E la cosa difficile è proprio sapere dove si vuol andare a parare. |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 17:04
“ Se vuoi andare a parare in "sottoesposizione" ... sovraesponi prima lo stesso. „ No. Prova a vedere le differenze, sottoesponendo già in fase di scatto da stessa foto sovraesposta e poi post prodotta per arrivare al solito risultato. Quando l'avrai fatto (e postato) poi ne parliamo. “ Se poi guidi un' automobile con la patente del triciclo è un altro discorso. „ Ciao Takaya Todoroki! |
| inviato il 24 Giugno 2019 ore 17:21
@Capo, Andrea “ Ecco, i valori della sensibilità dovrebbero essere standard...non è che fuji bara sugli ISO? „ No, segue SOS mentre quasi tutti gli altri seguono REI per gli ISO. Se avete accesso a EXIF, lo specificano pure, sia i REI che i SOS.
 Scaricato un RAF da XT-2 e letto EXIF via RawDigger. Sensitivity Type: SOS Standard Output Sensitivity.
 Questo è EXIF dalla mia Sony A7R. Notare che quasi alle 20 di sera ho usato ISO 640 e 1/4000s con un Nikkor AF 20/2.8 a f/2.8. Un inconveniente di quando si usano obiettivi vintage è che la macchina non sa il diaframma prescelto e non può calcolarsi Brightness Value e Light Value, o meglio lo fa, ma con f/1. Cmq Sony specifica REI Recommended Exposure Index per gli ISO @Mirko ammirevole il tuo sforzo per dialogare con Ale. Però lui non si accontenta di verità accettate da tutti i fotografi, vuole andare sotto la superficie e capire il perché (ambizione legittima). In questa operazione ammetto che alcune cose le ha capite, altre un po' meno. Ha fatto tremendi progressi da quando leggeva francescophoto di tanti anni fa, per esempio. Ripeto che un po' di scompiglio lo genera nei 3D, ma, se si crea una dialettica, se ne giovano soprattutto i principianti provenienti dagli smartphone. |
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