| inviato il 26 Febbraio 2017 ore 22:40
“ fottuti ermellini di merda „   Devo dedurne che si sono spostati e non hai fatto in tempo a fotografarli, vero? |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 21:51
Mi è arrivata la tracolla Op/Tech di cui si parlava in questa discussione, la prima impressione è positiva, speriamo di poterla provare presto sul campo. |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 22:41
Discussione interessante! Io ho iniziato di recente a portarmi la macchina fotografica nelle uscite di sci-alpinismo. La configurazione che funziona per me è Fuji X-E1 +18-55 f2.8 + Peak Design Capture attaccata allo spallaccio dello zaino. Ingombro ridotto e non ho mai avuto problemi di agilità...però mi rendo conto che è un corredo decisamente minimale. Prima avevo una Canon 7D...non mi è mai passato per l'anticamera del cervello di portarmela in una gita di skialp. Però c'è chi lo fa eh...ad esempio Alexandre Buisse è uno dei miei fotografi di montagna preferiti e ha un corredo Nikon che si porta in giro con Think Tank Skin e Peak design Capture attaccato all'imbrago o allo spallaccio dello zaino. C'è un vecchio post sul suo blog dove spiegava come si organizzava ma non lo trovo più...a questo link c'è un video dove si vede qualche fotogramma: www.alexbuisse.com/About/ |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 20:45
aggiorno: ho preso la peck design (non proprio economica per l'oggetto...) e una tracolla op/tech in neoprene con gli agganci maschio e femmina alle due estremità. ho provato a fare una escursione con circa 650 metri di dislivello e circa 14 km di cammino su neve non gelata e quindi anche con ciaspole. ho attaccato la peak allo spallaccio sinistro dello zaino e staccato la tracolla optech - solo la parte in neoprene - e agganciato tra loro le chiusure facendole passare negli anelli degli spallacci dello zaino come sicurezza ulteriore. la configurazione era Nikon d610 + sigma 17/35 - 2,8; allora il trasporto di questa configurazione è abbastanza comodo in questa tipologia di escursione non essendoci stati particolari passaggi impegnativi o ghiacciati e in effetti l'ho fatto di proposito per testare l'aggancio. non si muove eccessivamente e lo sgancio e riaggancio risulta abbastanza comodo. in alcuni passaggi nel bosco dove c'erano dei rami bassi per istinto viene da proteggerla ma il tutto è abbastanza "attaccato" al petto e quindi a vista. certo ci sono mille paranoie per il sudore, umidità, eventuale scivolata e così via ma questo fa parte delle paranoie personali.... adesso vorrei provare con un 70/200 2,8 attaccata allo spallaccio e vi dirò. inoltre ho anche preso uno zaino di una decina di litri più grande dove all'interno trova spazio una sacca morbida tipo quelle di fstop ma è di lowepro e fa parte dello zaino hatchback. lo zaino ho scelto il millet peuterey 45+10 perché ha la sacca esterna per i ramponi e mi sembra ideale per trasportare un tele nella sua custodia. insomma il tutto va testato ma certo non è proprio come non averla dietro l'attrezzatura, nel senso che sicuramente bisogna scegliere le escursioni da fare se si porta la reflex oppure in alcuni passaggi più delicati si deve mettere nello zaino. altro sbattimento è quello che se si vuole togliere lo zaino per qualsiasi motivo, bisogna prima staccare la macchina e poggiarla da qualche parte... e se a terra c'è neve, la cosa è un po' scomoda perché si deve tenere con una mano la macchina prima di trovare qualcosa nello zaino per appoggiarcela... insomma qualche film si fa. per quanto riguarda la peack mi sembra molto ben fatta e sicura nel suo compito. |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 20:52
“ La configurazione che funziona per me è Fuji X-E1 “ si in questo caso mi sembra molto più fattibile ma infatti tutto il post si basa sul concetto che non vorrei avere una macchina dedicata alle uscite in montagna, ma cercare di trovare la soluzione per portare una ff bello il sito del Buisse ! „ „ |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 21:58
Dico la mia: Faccio escursioni, anche lunghe, qualche ciaspolata non lunghissima, non faccio arrampicate se non qualche breve passaggio su roccette. Uso reflex da sempre (30 anni) Attualmente vado con D750 + 24-120 a tracolla stretta, sui sentieri nessun problema, ed è sempre a portata di mano anche quando si è in tanti e non ci si può dilungare. Nello zaino ho anche il 16-35 f4 che monto solo alle soste lunghe (se ovviamente ne vale la pena per i panorami). Non porto niente altro di fotografico, e siamo già sui 2.2 kg. Se tutto va bene l'anno prossimo aggiungerò il 70-200 f4, mi attira la possibilità di fare degli scorci a campo stretto; ma lo limiterò alle escursioni più brevi e fotogeniche. Per i passaggi impervi la macchina viene chiusa in una fondina antiurto a tracolla, bloccata al fianco dalla cintura dello zaino. Se incontro roccette o passaggi stretti tutto in zaino. Al peso ci ho fatto l'abitudine, e d'altra parte proprio non mi trovo con le compatte. Per portuna non sono interessato a fotografare animali, mi piacerebbe vederli, ma mi piace di più girare in cerca di scorci. |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 22:24
Concordo con l'idea di separare l'uscita fotografica da quella escursionistica. Amo molto la fotografia di paesaggio, come si vede dalla mia galleria, e quando esco per fotografare lo faccio avendo già in mente la zona che intendo ritrarre e le condizioni di luce che mi interesserebbero. In questo caso l'ingombro dello zaino, della macchina e del cavalletto risultano meno gravosi perchè lo spostamento è "mirato": percorso più breve possibile, in macchina fin dove si può etc... Quando si esce per fare trekking, soprattutto in gruppo, non si ha la possibilità di fermarsi, di aspettare la luce giusta, di riflettere e cercare la composizione che ci piace. Spesso, almeno nella mia esperienza, si riduce tutto a un "vedi qualcosa di interessante, tira fuori la macchina, scatta al volo, riprendi il passo del gruppo con la macchina al collo, rimettila dentro perchè il peso è scomodo da portare". Forse la soluzione migliore sarebbe un macchina leggera, anche una compatta, da portare con se quando si esce a far trekking e lasciare a casa il corredo riservandolo per le uscite mirate. |
| inviato il 11 Marzo 2017 ore 16:11
Personalmente non condivido questa volontà di portare dietro la DSLR a tutti i costi. Un compatta di alta qualità (ad esempio SONY RX100.4 o RX100.5, ma ce ne sono di molte altre marche) vi garantisco che fa le stesse cose (limitatamente all'ottica non intercambiabile 24/70) con le dimensioni di un pacchetto di sigarette! Poi se si vogliono usare i tele ed i super wide, ovviamente, è un altro discorso. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 11:34
Seguo con interesse , anche io sono spesso in dubbio se portare la DSLR o comprarmi una compattina pro ... |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 15:43
Compattina pro, senza alcun dubbio! |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 23:53
per quanto mi riguarda la questione non è se portare la dslr a tutti i costi ma piuttosto e visto che la posseggo, cercare di trovare una soluzione, sperimentando dell'attrezzatura o un metodo ben preciso, per portarla in sicurezza e comodità senza dover acquistare una macchina solo per la "montagna" . come in molte questioni anche in questa presumo che serva un compromesso e mi sembra che molti son in accordo ossia programmare l'uscita solo fotografica e non abbinare l'escursione all'uscita fotografica. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 8:05
per la mia esperienza di trekking, e/o escursioni in giornata, la reflex è comunque un peso non indifferente, ho provato diversi sistemi di aggancio dell'attrezzatura allo zaino senza venire a capo di nulla, come hanno già scritto altri, se fai un'escursione anche solo con un piccolo gruppo diventa difficile e dispersivo fermarsi spesso (o quando lo decide il proprio estro) a scattare per poi riprendere il cammino e raggiungere il gruppo, io ci ho rinunciato, o esco per far foto o faccio l'escursione, questa la premessa riferita alla montagna, ma da un po' faccio anche, più solo che anche, birdwatching e fotografo spesso per poter effettuare il riconoscimento con calma e anche per il piacere di "fissare" in un'immagine la "preda". Con le debite proporzioni la "caccia" fotografica itinerante è simile alle escursioni in montagna e i carichi da portarsi appresso non sono dissimili, anche qui ho cercato soluzioni che mi consentissero di avere ancora più rapidamente a portata di mano la reflex, questa è la più pratica che ho trovato https://www.amazon.it/gp/product/B01IQYTZJS/ref=oh_aui_detailpage_o05_ è pressochè identica ad un'altra più nota marca ma costa decisamente meno, anche questa non è male https://www.amazon.it/Imbracatura-Trekking-alleviare-fotografica-12344 Direi che viste le cifre in gioco e la possibilità che offre l'amazzone di restituire entro 30 gg senza rimetterci nulla (salvo a volte le spese di spedizione) una prova la potresti fare, con l'una o l'altra soluzione, e perché no, con entrambe. In ogni caso sappi che il peso che grava sul collo deve essere spostato il più possibile su spalle/dorsali aggiustando le imbracature con le regolazioni disponibili, nel mio caso tra l'età non più verde e il Tamron 150-600 montato sulla D7200 il bilanciamento del peso è una necessità imprescindibile. Se dai un'occhiata nella sezione Avifauna e dintorni trovi ancora più spunti ed opinioni. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 9:39
“ molti son in accordo ossia programmare l'uscita solo fotografica e non abbinare l'escursione all'uscita fotografica. „ Se vogliamo ottenere risultati questo è essenziale. Fare escursioni in gruppo e portarsi appresso la reflex va benissimo, bello... Ma il fatto di fare o no un buono scatto è solo legato alla fortuna....Nel paesaggio la programmazione e la pre visualizzazione dello scatto sono fondamentali “ se fai un'escursione anche solo con un piccolo gruppo diventa difficile e dispersivo fermarsi spesso „ Quasi impossibile dannoso...Fai incazzare il gruppo e tu alla fine della giornata invece ci essere rilassato sei frustrato... |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 18:05
Indipendentemente dal fatto di essere scarso, desidero fare le foto migliori possibili quando vado in montagna. Per questo quando faccio trekking porto reflex , tre obiettivi e cavalletto. (Il cavalletto lo portano gli asini per il il cielo di notte) Lo scorso luglio in Perù durante gli 11 giorni di trekking in Huayhuash quando dovevo fare una foto : 1) posare i bastoncini 2) togliere guanti e occhiali e il tappo 3) recuperare la respirazione 4) fare la/le foto 5) rimettere tappo occhiali guanti e riprendere i bastoncini Nel frattempo gli altri erano avanti...recuperare...altra fermata per foto. Il tutto tra i 4180 ed i 5150 mt. Ho calcolato che ho dovuto fare ogni tappa mettendoci almeno un'ora in meno degli amici con compattina. Finchè dura....ma oramai sono 70enne... |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 19:07
Boh, è una cosa che non capisco, partendo dal fatto che comunque in montagna ognuno ha il suo passo, io mi fermo, fotografo, riparto, mi rifermo, rifotografo ecc ecc e poi ci si vede dove si decide. Stessa cosa se si parte da fondo valle che è buio e vorrei esser fuori dal bosco per far due foto con la luce in arrivo, parto con passo lungo e ben disteso e vi aspetto su con la birra in mano... Se devo andare in montagna con gente che ogni tre per due protesta perchè non si ha lo stesso passo, ci vado da solo... Se invece vado in montagna a fare un giro veloce, porto solo l'acqua, due salami e il cellulare.. |
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