| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 9:16
Diciamo che non serve una spiegazione didascalica, ma spesso, spessissimo si ha necessità di introdurre un portfolio (un libro, quello che è), per comprendere appieno gli scatti. Ovvio poi dipende dalle foto, dal tipo di espressione che un fotografo ha. E per un lavoro giornalistico, le foto vanno contestualizzate anche singolarmente. Possono essere delle spiegazioni più "filosofiche" (o ermetiche) che permettono di fruire una foto senza doverla spiegare con "ho scattato così perchè..." “ Se una foto necessita una spiegazione è una foto sbagliata! E' come un libro: non lo si spiega. „ Fai quasi tenerezza. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 9:18
@l'occhiodelcigno che sei venuto a fotografare le tazze a casa mia? |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 9:28
Le foto sono dell'autore, se ritiene necessario spiegarle le spiega altrimenti no, in ogni caso se gli interessa (all'autore) fara' del tutto per rendere fruibile il suo lavoro quindi se mettesse troppe spiegazioni ove non sarebbero servite o, al contrario, omette spiegazioni necessarie, e' la sua foto che perde o acquista qualcosa. Ogni volta l'autore decide e sara' quel che sara', se poi le "spiegazza" va beh .... |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 9:30
Matteo se una foto ha finalità giornalistiche non viene quasi mai presentata al di fuori di un articolo o di un lavoro giornalistico. In questo caso la spiegazione di solito è capovolta nel senso che è la foto che serve ad affinare e chiarire meglio ciò che viene scritto. Ma al di fuori di questo campo credo che la presentazione sia doverosa per molti lavori concettuali o simil concettuali, ma nella loro interezza non sulla singola foto. Questa fotografa www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2173669 , ad esempio, senza una spiegazione del suo lavoro porta avanti un progetto che sarebbe ai più incomprensibile. Chiarito il suo progetto non ha senso spiegare o titolare ogni singola foto. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:00
“ Matteo se una foto ha finalità giornalistiche non viene quasi mai presentata al di fuori di un articolo o di un lavoro giornalistico. In questo caso la spiegazione di solito è capovolta nel senso che è la foto che serve ad affinare e chiarire meglio ciò che viene scritto. „ Mi riferisco alle foto del WPP, nelle mostre c'è una descrizione quasi didascalica. Ma guarda che concordo con te, un'introduzione per spiegare il progetto, un insieme, una visione. Però alcune descrizioni per uno scatto singolo ci sta che servano a volte. Se non altro per funzione didattica |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:04
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| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:26
titolo si, spiegazione no tranne i casi in cui serva ad informare sotto il profilo esclusivamente tecnico. Se devo spiegare ciò che foto trasmette, non ha più ragion d'essere. ( ad es. in una mia foto dello Stromboli ho voluto addirittura inserire nel titolo il fatto che sia stato ripreso da ben 89 km di distanza, in quanto la foto di per sè banale senza spiegazione, non avrebbe raggiunto lo scopo informativo). 500px.com/photo/193001789/stromboli-from-89-km-of-distance-by-yoctox?c |
user46920 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:33
Lee...:“ @l'occhiodelcigno che sei venuto a fotografare le tazze a casa mia? „ No, non è opera mia! ... se è una tua opera è buffa e simpatica poi, se la vuoi spiegazzare ... |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:00
Secondo me, a parte progetti sensibili (vedi etica e conservazione in natura e reportagistica societaria), le foto non vanno spiegate, ma piuttosto dovrebbe essere l'utente ad avere un minimo di "educazione". Del resto oggi é un festival di "secondo me", "a me piace/a me non piace", il tutto senza la benché minima conoscenza dell'estetica. Si "studia" poco, si "parla" molto. Vedendola invece da un'altra prospettiva, chi mostra dei lavori dovrebbe anche capire e conoscere i contesti sui quali li propone. Non si puó pretendere di andare ad un concerto di Lady Gaga per parlare dei King Crimson. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:04
Qui si sta facendo un mischione. Ovvio che se la foto non è riuscita non è arrampicandoti sugli specchi che ne risolleverai le sorti. Ma... La foto va spiegata dall'autore se ritiene che la sua opera sia più compiuta con una didascalia o una prefazione. La foto va spiegata dal giornalista che l'allega a corredo di un suo articolo. La foto va spiegata dal critico (o audioguida) se deve introdurla a un osservatore non in grado di contestualizzarla autonomamente. Sono tutti casi che se anche non a "compartimenti stagni" necessitano di distinguo. Poi certo se ci riferiamo a pura estetica descrittiva la spiegazione diventa probabilmente meno indispensabile in quanto potrebbe non rientrare in nessuno dei punti sopra... |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:18
“ piuttosto dovrebbe essere l'utente ad avere un minimo di "educazione" „ Concordo in pieno, però siamo nell'epoca della pappa pronta, per cui nessuno (almeno in pochi lo fanno) si vuole sbattere per capire meglio quello che sta guardando. Per rimanere in un paradigma musicale non è che i Pere Ubu corredassero i propri dischi di un libretto di istruzioni. Se volevi capire la new wave dovevi arrangiarti, solo che allora era normale farlo. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:21
@Fil: sai che volevo scrivere Pere Ubu, invece che King Crimson? Chi ama la musica, non puó non conoscere "Modern Dance"! |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:22
Già, una pietra miliare secondo me!!! |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:25
Ma vi pare che Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Botero, ecc. mettessero le didascalie esplicative alle proprie rappresentazioni ? La foto non va MAI spiegata, va dato un titolo. Nessuna opera d'arte al mondo è corredata di didascalia esplicativa a cura dell'autore. E questo dall'età della pietra a oggi. Se mai saranno i critici a darne un'interpretazione scritta. |
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