user90373 | inviato il 18 Novembre 2016 ore 11:35
Mi accodo alla discussione dopo aver letta e in qualche modo approvata una citazione di Charles Matton da "Io non sono fotografo" libriccino che raccoglie testimonianze di personalità varie provenienti da mondi diversi che si son avvicinate alla fotografia. Ebbene Matton scrive che un'arte si indebolisce quando cerca di operare al di là del terrritorio nel quale non è più insostituibile . Considerando la fotografia “arte” bisognerebbe capire quando e quanto l'applicazione della post-produzione la porti (la fotografia) ad operare fuori dal proprio territorio d'elezione. Un saluto. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 11:39
Piu che altro direi che la domanda giusta è "Che senso ha fare certe domande?" Ti piacciono le foto stravolte? Bene, non ti piacciono? non stravolgerle o non guardarle. Il bello della fotografia è che ha poche regole da rispettare ( e chi è in grado di infrangerle tanto di cappello ), se poi altre regole ce le andiamo a creare noi e ci rosichiamo sopra per chissà quale paranoia la fotografia muore. L'unica cosa importante è che una foto, originale, ritoccata o stravolta sia fatta bene e che non assomiglii al disegno di un bambino fatto con paint....il resto è fuffa. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 11:41
Il senso di qualsiasi azione lo dai tu, che compi quell'azione. I soggetti interdetti ed incapaci di intendere e di volere sono esclusi da questa considerazione, ovviamente Mangiare 80g. di pasta o mangiarne 250, può risultare sensato o insensato per chiunque, in funzione dell'esperienza personale, dell'informazione, del buonsenso, del senso della misura, del calcolo e considerazione degli effetti che seguono una causa scatenante. Insomma, un discorso infinito, per le sue sfumature e diramazioni. Roba da foveonisti  |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 11:46
“ Roba da foveonisti MrGreenMrGreen „ Questa mi è piaciuta. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 11:54
“ Mangiare 80g. di pasta o mangiarne 250, può risultare sensato o insensato per chiunque, in funzione dell'esperienza personale, dell'informazione, del buonsenso, del senso della misura, del calcolo... „ O, purtroppo, delle prescrizioni mediche. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 12:10
Col digitale puoi fare tutto quello che vuoi. Il risultato dipende dalla tua bravura, dallatua sensibilità e dal tuo buon gusto. Con la pellicola non avevi queste possibilità, ma se eri bravo potevi fare capolavori. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 12:17
Con la pellicola era diverso. Chi sviluppava e stampava in proprio aveva ampio margine d'intervento, anche se non come ora, gli altri zero, tutto in ripresa. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 13:51
Il problema è mettersi a fare post produzione dopo aver mangiato 250g di pasta con due bicchieri di vino rosso |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 14:02
Quello è decisamente un gran problema!! |
user69293 | inviato il 18 Novembre 2016 ore 14:32
Così dicono che hai uno stile e sei un vero fotografo. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 14:32
Il vero flagello sono le modelle-amiche fighe che se non cancelli bene il brufolo del giorno, se non raddrizzi leggermente il naso che visto da quel lato non è drittissimo, se non restringi poco poco i fianchi perchè la dieta la cominciano sempre l'indomani, allora non pubblicano la foto sui loro social E quindi il bel workflow, che di solito dura 5 minuti, diventa di mezz'ora almeno perchè io non vado molto d'accordo con pennelli maschere fluidifica e quant'altro. Però si sa, le amiche fighe hanno sempre tante altre amiche fighe, quindi.... pazienza. |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 14:40
Parole sante! |
| inviato il 18 Novembre 2016 ore 15:00
Gli anglosassoni sono avvantaggiati, usando "picture" possono tranquillamente riferirsi a fotografie, pittografie o disegni senza trarre in inganno nessuno. |
user90373 | inviato il 18 Novembre 2016 ore 15:18
Si può post-produrre per correggere errori di ripresa, lo si fa anche in camera oscura mascherando qua e là, pennellando con lo sviluppo alcune parti di supporto sensibile già da sotto l'ingranditore, inclinando il foglio per recuperare qualche linea cadende. o piegandolo per le distorsioni a cuscinetto o barilotto ecc. Si post produce anche per ottenere degli effetti "originali" come del resto in camera oscura. Prendiamo una solarizzazione, con la post digitale scelgo l'apposito plug-in, imposto i vari parametri, confermo ed ecco pronto un file "solarizzato" riproducibile all'infinito. Cosa succede in C.O.: effettuate le varie operazioni di esposizione dell'immagine originale e del colpo di solarizzante su dei provini, una volta ottenuto l'effetto voluto vado ad impressionare e sviluppare quella che sarà la futura fotografia che bada ben sarà "originale" non perchè "strana" ma perchè difficilmente si riuscirà ad ottenerne una completamente uguale in un secondo tempo. Questo vale anche nel primo esempio, quello delle correzioni degli errori di ripresa, difficilmente dopo qualche mese si sarà in grado di ripetere al centesimo gli interventi effettuati in prima battuta. Il valore delle cose potrebbe risiedere anche in questo. Un saluto. |
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