| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:19
“ A me che sono ignorante fanno abbastanza cagare, un po' come quelle di fontana. „ Ah ah ah..ormai se ne sentono di tutti i colori, così sparate in libertà...cosa ci vuoi fare, sono i forum 3.0, bellezza. E per fortuna che hai anticipato di essere ignorante Libero di considerare Fontana autore da bagni pubblici, ma visto che riconosci il tuo status di colui che ignora, perchè abbandonarti a sentenze/castronerie, buone solo per una risata? |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:23
Che vuoi che ti dica per me è come essere al bar e parlare tra amici Se devo dare un'opinione la do con sincerità anche se può risultare impopolare, poi sono consapevole di essere ignorante in materia, comunque altri fotografi magari più datati li apprezzo; magari fanno foto per me più comprensibili e più di mio gusto. |
user35763 | inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:25
La prima volta che vidi delle sue foto pensai subito di rimando a quel capolavoro di rivoluzionaria straniante poetica visiva che è "Dillinger è morto" di Marco Ferreri. La sua miracolosa(per alcuni a quel che pare qui' miracolata)grandezza consiste forse nel far si che nella sua vacua e insignificante-non significante-proposta visuale riesce fatalmente a porsi come possibilita' di specchio dell'osservatore. E' propio la sua vaga e banale,spesso assolutamente impersonale pochezza a lasciare campo libero all'interiorizzazione immagginativa del fruitore che nelle sue fotografie-come in uno specchio-puo' scrutare e immaginare se stesso senza trovare ostacoli in alcuna invadente soggettivita' e umanita' dell'autore. In Ghirri non pare volerci essere posto per alcun messaggio,emozione o intento didascalico in un contesto culturale dove l'impegno esibito/il prendere posizione/era considerato imprescindibile. Una poetica agli antipodi di un'esistenzialismo filosofico da "nausea" sartriana poiche' priva di angoscia e giudizio,di conseguente contrappasso nichilista; e' distante da ogni senso umano e storicistico. Nella sua anonima e disimpegnata poetica trovo quella particolare sensazione di primo pomeriggio d'estate quando tutto sembra d'obbligo languire e non c'è mai nulla da poter immaginare di fare,sensazione di vita e flusso temporale in stand-by; come in vacanza dal divenire come condanna e dimensione umana. la contr'ora,che per i gregi era dominio di Pan,il demone del meriggio. Nella sua vacuita' inespressa resta aperta la verginea potenzialita' del tutto. Di Ghirri fotografo insomma si puo' dire tutto e di tutto(delirando a piacere onde allenarsi con profitto al mestiere di venditore d'auto usate) poiche nelle sue foto ha avuto la discrezione,la signorile educazione del non volere dire niente,men che mai niente di speciale. Ce ne fossero... Cosi' è(se vi pare). Facciamocene una ragione,o anche meno. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:30
Preferisco questo genere di foto

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| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:31
Beh il mio appunto era rivolto soprattutto su Fontana. Un mostro sacro, il fotografo italiano più influente e riconoscibile al mondo, sentirlo stroncato così come lo hai fatto tu con leggerezza...gridava vendetta. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:32
Che come detto era lo stile a cui si contrapponevano, quello di Adams era riferimento allora. Avevano fondato un gruppo chiamato f64 con idee ben chiare, ma nella foto come nelle altre arti niente è assoluto e resta immutabile |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:34
“ Ah ah ah..ormai ne se ne di tutti i colori, così sparate in libertà...cosa ci vuoi fare, sono i forum 3.0, bellezza. Sorriso E per fortuna che hai anticipato di essere ignorante „ No, non è abbastanza ignorante! Io mi vanto di essere IGNORANTISSIMO, proprio perché ho trascorso una gran parte (forse eccessiva) della vita vita sui libri, nei musei e nelle pinacoteche, alle conferenze, a vedere documentari, ai corsi e seminari di storia dell'architettura di Manfredo Tafuri, di estetica di Massimo Cacciari e di storia e teoria della fotografia di Italo Zannier (tutti questi all'IUAV di Venezia) e di conseguenza la mia ignoranza è cresciuta di anno in anno al punto che non sono più in grado dare giudizi così lapidari (sull'uso per iscritto di metafore scatologiche sono impedito dalla mia educazione borghese e reazionaria di matrice ottocentesca - anche se sono nato nel 1959 - però a voce possono scappare anche a me). Quindi consiglio a chi vuole conservare la "verità in tasca" di leggere e studiare il meno possibile, giusto quelle quattro cosette reperibili in fretta nel web per avere quei riferimenti minimi per intervenire nei topic potando al volgo le proprie folgorazioni. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:35
Ho il libro di Fontana della ruote 66 e sinceramente non mi esalta. Poi ci sono alcune foto che proprio mi fanno l'effetto che ho già scritto sopra, tipo quella della freccia sull'asfalto. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:42
Qui sono concorde con te. Il libro della 66 è uno dei suoi meno riusciti. Proprio quello dovevi comprare? |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:42
“ Che vuoi che ti dica per me è come essere al bar e parlare tra amici MrGreen Se devo dare un'opinione la do con sincerità anche se può risultare impopolare, poi sono consapevole di essere ignorante in materia, comunque altri fotografi magari più datati li apprezzo; magari fanno foto per me più comprensibili e più di mio gusto. „ Per le ragioni sopra esposte, il più ignorante di tutti sono io. Che le discussioni nei topic siano simili a quelle dei bar è assodato, e non ci vedo niente di male. Però avrai notato che almeno in questo topic si teneva un profilo un pelino differente, magari dire "Fontana e Ghirri non mi piacciono" (opinione rispettabilissima) piuttosto che utilizzare una metafora scatologica non avrebbe sminuito il significato dell'intervento e si sarebbe meglio ambientato. “ Ho il libro di Fontana della ruote 66 e sinceramente non mi esalta. Poi ci sono alcune foto che proprio mi fanno l'effetto che ho già scritto sopra, tipo quella della freccia sull'asfalto.? Qui sono concorde con te. Il libro della 66 è uno dei suoi meno riusciti. Proprio quello dovevi comprare? „ Almeno su questo sono d'accordo anch'io. Ho l'impressione che Fontana qui abbia affrontato un tema a lui poco congeniale. Confesso però che la foto della freccia sull'asfalto non me la ricordo. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:55
“ Che come detto era lo stile a cui si contrapponevano, quello di Adams era riferimento allora. Avevano fondato un gruppo chiamato f64 con idee ben chiare, ma nella foto come nelle altre arti niente è assoluto e resta immutabile „ Era centrale l'opzione per la "straight photography" e la polemica contro il "pittorialismo", che negli anni '20 era ancora una corrente molto forte. L'uso del diaframma a f/64 (sui banchi ottici che usavano funzionava egregiamente, magari a volte però scattavano con un po' più di apertura) era dato dalla ricerca della massima nitidezza e profondità di campo, in opposizione gli effetti "flou" e agli sfocati cari ai pittorialisti. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 18:12
“ Imprescindibile penso sia il contestualizzare le sue foto agli anni e all'epoca in cui sono state fatte. „ Credo che molto del ragionamento risieda in questa considerazione, di Remember se non erro... Oggi osserviamo la fotografia del passato come se fosse stata realizzata tutta lo stesso giorno, ma non è così. Ho visto citato Adams, e per conseguenza il gruppo F64. C'era più rottura col (suo) passato nelle opere di un Weston, che ne faceva parte, di quanta ce ne sia in tanti contemporanei molto "creativi". Ma è ovvio che osservare certi lavori cent'anni dopo, senza considerarne il contesto, li priva del significato più importante che portavano. F64 era polemica contro i pittorialisti precedenti, e Cartier-Bresson in polemica con le loro esasperazioni. E Ghirri, in fondo, arriva nel momento in cui i "salotti" si nutrono proprio dell'attimo fuggente di Cartier-Bresson e... c'è chi ha voglia di andare oltre, sempre un po' in polemica... L'evoluzione della fotografia passa anche e proprio per lo spostarsi, periodicamente, oltre qualcosa che diventa conformistmo, e taluni sanno esserne (o così pare) intrepreti più capaci, intelligenti, sensibili. Ghirri ci piace o meno? Grande fotografo o fuffa? Questo potrà anche essere discutibile (per inciso, non è un autore che io particolarmente amo, giusto per chiarezza), ma se non vogliamo ridurre la fotografia a un "è tutto uguale" (che non credo proprio possa tenere), dobbiamo tenere conto (anche) del famoso contesto. Ovvero di che cosa, al di la di una generica idea di bello, taluni hanno saputo portare in termini di linguaggio e qualità comunicative nuove... E poi, ripetuto a oltranza che Ghirri ci debba piacere per forza non sta scritto da nessuna parte |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 18:12
Grazie a tutti per le risposte. Solo un piccolo chiarimento: da piccolo (come molti) adoravo i dolci e il gusto amaro lo detestavo. Se non avessi avuto la curiosità di riprovarlo e "capirlo" in età più adulta (e con un gusto più maturo) oggi non mangerei cioccolato fondente e non berrei nè birra nè caffè. Questo per dire che ciò che non piace al primo sguardo, prima di essere cassato come brutto, secondo me merita prima di essere capito meglio. Da qui il mio post. Poi può continuare a non piacermi ma penso che un giudizio troppo netto senza prima capire, sia quantomeno superficiale. Ognuno poi il tempo lo investe come vuole e chi preferisce fare altro, penso sia padronissimo di farlo. Domanda per i più tecnici: i colori sbiaditi sono una scelta o un limite tecnico dell'epoca? La palese rottura con alcune regole compositive (foto simmetriche ed orizzonte al centro) servono per creare il senso di statico e sospeso, corretto? |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 18:30
Ho letto tanti begli interventi nel tentativo (meritorio e competente!) di spiegare l'autore. Si parla di un autore enorme, assoluto, e come tale non è affatto semplice da inquadrare e tentare di capire un po'. Mi limito ad aggiungere che si tratta di artista ormai storicizzato, pertanto eventualmente da studiare, più che da commentare. Personalmente mi danno fastidio e penso siano il segno dei tempi certi "commenti" basati su una consapevole, dichiarata e bonaria (!) ignoranza. Come se così uno fosse autorizzato a dire qualsiasi cosa. Per avere opinioni occorre cultura, sempre. Per capire anche solo un po' un autore che fu il maestro di una generazione di grandi fotografi occorre studiarlo, eccome. E penso a lungo. Ciao a tutti |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 18:40
Condivido. La critica senza cultura resta fine a se stessa e non da valore aggiunto. Penso che il vero significato dei forum sia condividere la conoscenza non ostentare l'ignoranza. |
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