| inviato il 07 Settembre 2016 ore 7:07
... o sino a farsi rimborsare! L'importante, a mio avviso, è appunto che conosca i responsabili, ci siano i testimoni e abbia una dichiarazione della Nital che la macchina è irriparabile; a questo punto e fatte salve queste premesse, prima con le buone poi minacciando di adire a vie legali almeno un contributo per l'acquisto di un'altra macchina dovrebbe riuscire a strapparlo... diversamente, ma sempre in presenza di queste condizioni, rivolgersi ad un legale. Facci sapere come è finita. Un saluto! |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 7:24
Dite quello che volete, ma io resto per i cari vecchi metodi tradizionali: filo di nylon, pungoli, serramanici, cicche accese di sigaretta, saponette nei calzini, gomitiere/ginocchiere, vessazioni verbali... |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 8:21
Sono curioso di come va a finire! |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 8:27
Che io sappia, in questi casi bisogna inviare subito la fotocamera al servizio assistenza. Credo che la cosa migliore da farsi sia quella di informarsi se nella località dove sei vi sia un bravo fotoriparatore che possa risolvere la questione entro tempi accettabili, in relazione alla tua permanenza. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 8:49
Per diletto, da 15 anni a questa parte, riparo saltuariamente cellulari e smartphone, tecnologia elettronica assimilabile a quella fotografica. Cosa fanno la maggior parte delle persone quando cade il cellulare nell'acqua? Si accertano che funzioni, si ostinano nel cercare di accenderlo e farlo funzionare. nulla di più sbagliato in quanto se l'acqua è entrata questa in abbinamento all'elettricità presente non fa altro che accelerare e causare bruciature ed ossidazioni delle piste, dei punti di saldatura e dei componenti, aspetti allontanano la possibilità di riparazione. Stessa cosa riguarda una fotocamera, pertanto il consiglio che do agli amici "se cade il telefono in acqua, rimuovere subito la batteria, tenerlo aperto in un posto al caldo (non al sole) ed attendere, successivamente lo si apre per un controllo e poi si tenta l'accensione. Quindi se la fotocamera ha preso acqua (non salata) immediato lo spegnimento e l'estrazione della batteria, l'attesa è la migliore soluzione, l'acqua e l'umido asciugano e solitamente non si creano problemi, a mali estremi una verifica in assistenza. Se l'acqua è salata (di mare) la procedura è similare ma andrebbe fatto un intervento per rimuovere la salsedine che a breve tempo forma ossidazioni sui contatti e crea danni irreparabili. Tornando al problema il suggerimento è di togliere la batteria, tenerla in un posto asciutto (con bustine di silca gel) e rivolgerti ad un riparatore qualificato prima di tentare l'accensione. In bocca al lupo. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 9:19
Marco, è proprio così. Quest'anno, mi sono fidato della tropicalizzazione della 5D3 a Dettifoss, dove di acqua ne ha presa parecchia senza battere ciglio. Forse la tropicalizzazione Canon non è così male. Mentre in spiaggia al mare ho sfidato quella del Samsung S7, decantato come IP in immersione fino a un metro, fotografando mio figlio che giocava con le onde. Qualche spruzzo ed è andato in crisi (senza nemmeno immergerlo!). Prima cosa che ho fatto, da furbo totale, è stato attaccarlo al caricabatterie appena rientrato in casa. Dopo un paio d'ore si è ripreso, ma non è più stato come prima. E oggi lo porto in assistenza. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 9:42
“ Qualche spruzzo ed è andato in crisi (senza nemmeno immergerlo!). Prima cosa che ho fatto, da furbo totale, è stato attaccarlo al caricabatterie appena rientrato in casa. „ Davide, tanto per dire, un mio collega in ufficio andava a correre con il cellulare nella tasca interna del k-way, con il tempo (alcuni mesi) il telefono è andato in crisi, la garanzia non è passata in quanto risultava ossidato da presenza d'acqua. Ne ha comprato un secondo uguale che ha fatto la stessa fine. Me li ha fatti vedere chiedendo di farne uno funzionante da due guasti, cosa non riuscita ma abbiamo desunto il motivo del guasto ovvero che i vapori della sudorazione altamente salina penetrava nel cellulare e con l'elettricità presente ha corroso parti della circuitazione. Da quando si è dotato delle fasce da braccio della decatlon non ha avuto più il problema. Quindi anche portare lo smartphone o la fotocamera all'interno del giubbotto o a contatto del corpo con tanta sudorazione potrebbe portare ai medesimi problemi. Quindi lascia immaginare l'acqua marina e i danni che arreca alle attrezzature elettroniche, sebbene è una bella sfida riparare device bagnati da acqua di mare. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 9:44
Mi sembra di capire che l'acqua fosse acqua dolce...se così è forse hai qualche residua speranza in più di salvarla; In cina 20 anni fa una EOS 600 (niente protezione) mi fu alluvionata da una bottiglia di aranciata dal cinesino di passaggio . Lavata immediatamente con le mani sotto il rubinetto...figurati! La credevo persa e invece la mattina dopo funzionava regolarmente. In Canon mi spiegarono che c'erano dei sensoori di umidità che avevano evitato corto circuiti. Non conosco Nikon però può essere che abbia anche lei qualcosa del genere. Più che il riso propenderei per il silica gel, che si trova facilmente in tutti i paesi, perchè privo di "polverina". Si trova anche sotto forma di buste grandi colorate che servono per deumidificare piccoli ambienti; fondamentale è anche la rapidità con cui vengono effettuati i tentativi. Comunque auguri, e speriamo bene! |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 10:23
Mi pare di aver capito che la macchina è già stata in assistenza Nikon e purtroppo il responso è stato infausto... a questo punto l'unica via percorribile, a mio modesto avviso, è vedere se riesce a farsi rimborsare anche parzialmente da chi ha causato il danno, diversamente, mettere il cuore in pace e la mano al portafoglio... |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 10:28
Se l'acqua era dolce non dovrebbero esserci grossi problemi: lo zucchero è meno corrosivo del sale |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 11:35
Penso che dopo l'ultimo intervento della M.Elena è inutile continuare a proporre rimedi empirici per portar in vita una D7100 stra-defunta. Più costruttivo invece proporre una nuova camera come potrebbe essere una nuova D7200 o meglio ancora una D500. A Padova puoi trovare la RCE che di usato ha delle super occasioni e se tu volessi partire col nuovo ti consiglierei un finanziamento Nikon Italia tasso zero. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 11:38
“ Dite quello che volete, ma io resto per i cari vecchi metodi tradizionali: filo di nylon, pungoli, serramanici, cicche accese di sigaretta, saponette nei calzini, gomitiere/ginocchiere, vessazioni verbali... „ Deve farsi rimborsare il danno di una reflex, non fare BSDM con i rsponsabili!   |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 11:41
“ Che io sappia, in questi casi bisogna inviare subito la fotocamera al servizio assistenza. Credo che la cosa migliore da farsi sia quella di informarsi se nella località dove sei vi sia un bravo fotoriparatore che possa risolvere la questione entro tempi accettabili, in relazione alla tua permanenza. „ Ha già risposto qui (messaggi 5 e 6) |
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