| inviato il 27 Giugno 2016 ore 8:07
Sui prezzi, non esistono oggi, non sono mai esistite in passato e non esisteranno in futuro, delle leggi che legano DEFINITIVAMENTE il prezzo di un bene ai costi di produzione, se lo scordi chi lo pensa. I costi di produzione sono importanti, importantissimi, ma spesso, molto spesso, conta di più il rapporto offerta/richiesta. Il marketing di una azienda DEVE far vendere la roba che fanno, ed è valido e raggiunge i massimi livelli, se crea FALSE necessità. Tanto per fare un esempio, i markettari della Swatch hanno a suo tempo operato magnificamente, con orologini di plastica da due soldi venduti a cifre spettacolari e gente in attesa davanti ai negozi, poi ci sono quelli della Apple che fanno altrettanto, quelli della roba di fotografia si sono messi su quella strada, etc. Se a comprare, la gente usasse più il cervello e meno i sentimenti, la roba costerebbe meno, tutta, ma la natura dell'uomo non la cambi. |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 8:57
Alessandro continui a portarmi esempi di marketing o di vendita del nuovo. qua si parla di usato. se tu vendi o provi a vendere un oggetto comprato usato con regolare scontrino ad un prezzo più alto senza fornire prova d'acquisto oggettivamente c'è qualcosa di non cristallino. per l'ennesima volta ripeto che NON si tratta di vintage né di oggetti rari o super richiesti dal mercato. diciamo che come categoria siamo su un 85 1.4 autofocus, almeno ci capiamo meglio. tu Alessandro compreresti un 85 1.4 usato senza scontrino ad un prezzo più alto di quanto lo stesso venditore l'aveva pagato usato con scontrino? |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 9:34
Io la penso come m4rk, se ometti lo scontrino stai cercando di penetrarmi analmente. Poi il paragone con il negozio non ci azzecca, il negoziante ci mette la faccia e probabilmente ti da un minimo di garanzia, ti offre un servizio, tu vai fisicamente parli faccia a faccia e sai che per ogni problema puoi tornare e parlare con qualcuno, mi sembra normale che tutto questo non lo faccia gratis. Poi paga le tasse e ha delle spese da sostenere, lo fa per lavoro. Io fossi in te aprirei un post e lo upperei ogni giorno dicendo chi e cosa vende. |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 9:59
alleluia.... Dichiaro di non conoscere e non aver mai parlato con Alle79 |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 12:44
Visto? Sei a posto |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 13:16
ma no Caneca. è che non capisco come il fare la cresta oggettivamente debba passare come una cosa normale... |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 14:19
Sei più convinto di newton della gravità! Nuovo o usato, commerciante o privato, industria manifatturiera, grande distribuzione, commercio al dettaglio, refurbishing... Se ne fai una questione morale è inutile tentare di farti cambiare idea, altrimenti pure temo! Questo mondo è governato da un padrone, che è il denaro, che ti piaccia o no. Ciao sono persone oneste, che vivono liberamente le proprie passioni, persone che non arrivano a fine mese, persone che vivono sopra le proprie possibilità, e tanti tanti avidi. Quindi? |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 14:38
quindi devo accettare passivamente il fatto che ci siano persone che fanno la cresta? o posso esprimere liberamente che su un forum di fotografia dove ci sono migliaia di persone corrette che condividono una bellissima quanto costosa passione c'è qualcuno che cerca di fare il furbo? non sono certo un supereroe che vuole sconfiggere il male, ma certo non posso essere indifferente a qualcosa di non chiaro. |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 14:45
Io non parlerei di cresta... Qualcuno ha venduto un oggetto di sua proprietà a qualcun altro che ha ritenuto il prezzo di vendita congruo. Ad aver saputo tutto questo M4rk rivenderesti a quel prezzo l'obiettivo? Stefano |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 14:52
esempio sbagliato. io compro da te un 85 1.4 che tu a tua volta hai comprato usato. tu l'hai pagato 3, mi chiedi 2. io sono d'accordo, ci incontriamo, ti do 2 e tu mi dai lente, scatola e SCONTRINO. Io dopo 4 mesi prendo la stessa lente e la vendo a 5 ma senza scontrino, perché altrimenti un potenziale acquirente vede che l'ho pagata 3 e non me la pagherebbe mai 5. come la chiami ti questa cosa? |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 15:13
io ho comprato già materiale usato...chi aveva lo scontrino me l'ha dato...chi l'aveva preso usato non me l'ha dato. Se il prezzo per me era ok...l'unica cosa che può accadermi di serio è 1° ricettazione (se la lente è rubata), 2° incauto acquisto (quando il materiale si presume di dubbia provenienza). Il resto sono parole gettate al vento, ma tu compri una camici che sai essere fatta di 40 centesimi di cotone e 8 centesimi di bottoni? oppure oggetti fatti con lo sfruttamento della manodopera giovanile? eppure tutta questa morale in questi casi non ce la poniamo.. L'acquirente non interessa il prezzo di partenza ma il finale...quello che dovrebbe pagare lui...altrimenti la transazione non si intavola nemmeno. |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 16:23
ma che c'entra far riferimento ad aziende? tutte agiscono così per cui o non compri mai nulla o ti adatti. al contrario ti puoi opporre a chi fa le creste. a me interessa il prezzo di partenza, io i miei soldi me li sudo e non mi va di regalarli al furbetto di turno, per cui se vedo qualcuno che ci prova mi girano i cosiddetti, soprattutto quando lo so che sta cercando di tirare i pacchi omettendo lo scontrino. |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 18:59
Nel lessico popolar-teatrale, far la cresta signiifica - almeno così mi risulta - far credere a qualcuno che ci ha commissionato un acquisto, di aver pagato più del reale per tenersi la differenza. Il tipico "far la cresta" è quello della governante della commedia dell'arte, che gonfia il conto della spesa per racimolare qualcosa. Molto sospetti in tale senso anche i conti del supermercato di qualcuno molto noto, che pagava 90 euro al chilo i fagiolini... Chi compra e rivende a prezzo più alto non fa la cresta, ricarica. Qual'è la marginale differenza? Agisce in proprio e non per conto terzi, ci mette del rischio, che è quello di impegnare i soldi e non realizzare quanto atteso. Soprattutto, non infinocchia nessuno, non racconta frottole. Espone una merce e un presso e vende solo se l'acquirento considera la cosa conveniente. Fare la cresta è disonesto perchè si mente mettendo qualcuno di fronte a un fatto compiuto (mi hai chiesto di comprarti qualcosa, l'ho comprato con i tuoi soldi e una parte me la tengo io surrettiziamente). Ricaricare è lecito, lo fanno tutti i commercianti e anche tanti privati su tante cose che tu ti ostini a voler considerare differenti e non pertinenti (case, anche senza ristrutturazioni o variazioni urbanistiche, terreni, oggetti dei più disparati, ecc.). Poi, se deve per forza essere un atto di delinquenza perchè lo dici tu e se le uniche similitudini ammesse sono quelle che tirano acqua al tuo mulino, a un certo punto ti si può anche dar ragione, tanto per finirla qui... Però rammenterei sempre un pronunciamento evangelico - "se novantanove saggi diranno che uno stolto è saggio, costui sarà saggio" - e un proverbio pavese sulla stessa falsariga: "s'a gh'è nu'vantanòv luc e un fùrb, mi sto' cu'ì nu'vantanòv luc" (se ci sono novantanove stupidi e un furbo, io sto con i novantanove stupidi). |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 19:26
Andrea io non voglio avere ragione, ma se a te sta bene regalare i soldi ai furbi accomodati pure. io sono e resterò che contrario a chi ricarica (come dici tu) sul prezzo perché per me non è una cosa molto pulita da fare, soprattutto se non mi dai lo scontrino per far sì che qualcuno ti dia i soldi che chiedi. a casa mia questo si chiama infinocchiare. i prezzi del nuovo si chiama mercato. i prezzi dell'usato pulito si chiama richiesta. i prezzi dell'usato non pulito si chiamano inculata. questo a casa mia. per favore mi rispondi a sta domanda? se io vengo da te con una lente con relativo scontrino da 650€ e te ne chiedo 750€ tu che mi rispondi? |
| inviato il 27 Giugno 2016 ore 20:23
Se vale 900 euro, ti rispondo grazie. Se vale 600 euro, non la compro. Quanto allo scontrino, evidenzio sommessamente che: 1) E' importante sul nuovo perchè, assieme alla documentazione di fabbrica fornita con il bene , fa fede per la garanzia 2) Per l'usato non conta un beato niente, soprattutto se riferito a transazioni precedenti: non è documentazione riferibile, non c'è scritto da nessuna parte che riguarda il bene in esame, conta nella misura in cui l'acquirente la ritiene veridica ma non ha nessun valore oggettivo. 3) Può concorrere a definire responsabilità tipo incauto acquisto, ma vale tanto come la possibilità di dimostrare l'identità del cedente, anzi, forse meno in quanto non riferibile. Tu sei molto focalizzato sul prezzo di un oggetto e non prendi in considerazione quella che è a sua caratteristica commerciale più importante, il valore! . La convenienza di un acquisto e la connessa onestà di una vendita non si misurano in funzione del posizionamento del prezzo, ma del rapporto tra questo e il valore del bene trattato. Prezzo e valore non sono la stessa cosa: il prezzo è il corrispettivo richiesto per una singola e specifica cessione di un bene o servizio, può contenere componenti incidentali, speculative, assolutamente contingenti e puntuali e assolutamente transeunti. Il valore è altra cosa, è il corrispettivo che il mercato è mediamente disposto a riconoscere per quel bene o servizio, su un periodo ritenuto ragionevole per realizzare le migliori condizioni di transazione e nelle consuete modalità di vendita. Prezzo e valore possono essere molto distanti, senza che ci siano anomalie o illegalità. Quel che conta per valutare oonestà e correttezza, al netto di eventi eccezionali, non è la storia del prezzo di un oggetto, ma il rapporto tra prezzo e valore. Chi compra a 1000 e vende a 900 un oggetto che vale 500 non è persona di specchiata correttezza solo perchè ci rimette qualcosa: è solo uno che tenta di trasferire a terzi il 95% della fregatura che lui ha preso. Per contro, chi vende a 900 qualcosa che vale 1000 è un venditore conveniente e corretto a prescindere da quanto lui abbia pagato. Il tuo punto di vista non è etico o giusto, è solo la pretesa di applicare la proprietà transitiva al passato prossimo: se uno ha pagato un prezzo basso deve vendere a prezzo basso, se ha preso una fregatura è autorizzato a tirarla a sua volta. |
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