| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 11:36
Ritorno su questo Topic. ... alla fine ho trovato un 70-200 is ad un prezzo secondo me molto buono e con un po di trattative (più con la signora dell'anello che con il venditore) me lo sono potato a casa. Vero... costa di più del liscio e vero che avrei potuto aspettare per prendere un 70-300 ma allo stabilizzatore non volevo rinunciare e per arrivare alla cifra del 70-300 non so quanto tempo avrei dovuto attendere. Ringrazio tutti per l'aiuto. Scriverò più avanti come se la cava. Nel frattempo ne ho approfittato per fare qualche scatto ad un assembramento dell'under 6. Mi sembra che si sia comportato benissimo ma sono ancora sotto l'effetto dell'adrenalina da acquisto. Nel frattempo ho pubblicato una foto fatta a una partita di serie A col 15-85. Se volete passare a dare consigli, siete i benvenuti. Cosa posso dire invece della 100d? Beh... non male anche se in fasi concitate non riesce a seguire in ai servo i soggetti , la raffica segue la cadenza di corsa dei piccoli rugbisti e se devo fotografare mentre corrono , me li ritrovo con le gambe sempre uguali... e per finire, mi piacerebbe poter mantenere raffiche decenti anche scattando in jpg+raw. Per il momento mi accontento di fare 200 foto e salvare una trentina. Dovrò acquistare azioni della ciquita.... |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:00
Tarvisium... com'è piccolo il mondo... |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:00
30/200esimi, non è mica male. Ultima partita a cui ho scattato Zebre vs Ospreys Fatte circa 700 foto, salvate 175, pubblicate 35. |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:04
Eh.. salvate 30 per la gioia dei genitori.... non posso fare troppo il delicato altrimenti ne salvo 2 forse |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:05
FPiegnae, già , proprio piccolo. Stai in zona? |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:07
A proposito, come dovrei comportarmi con le foto delle piccole canaglie? Parlo di pubblicazione.... anche al di là di quelli del tarvisium... devo fare liberatore a nastro? Forse ho firmato qualcosa in merito durante l'iscrizione... devo controllare |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:12
Non ho certezze, ti riporto la mia esperienza. Quando scatto alla U16 femminile pubblico le foto solo sul gruppo FB della squadra, la cui visibilità è definita dalla stessa. Mi sono state chieste alcune immagini dalla FIR (che poi non le ha usate) per il regolamento della Coppa Italia e U16 femminile, riportando i miei dubbi sulla possibilità di dargliele mi è stato risposto che le giocatrici hanno firmato una liberatoria per l'uso della loro immagine all'atto del tesseramento. Ho comunque chiesto alla squadra che mi ha autorizzato a mandare le foto alla FIR. Non ho però verificato la cosa per filo e per segno. |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:13
Mi sa che chiederò anche io alla società . Penso sia la strada migliore. Grazie Ruben , Dovrò chiamarti santolo (padrino in trevigiano) :)))))) |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:14
Il 70-300 tamron versione vc usd e migliore del corrispettivo Canon (ovviamente non del serie L) ha un af più performante e uno stabilizzatore migliore, soprattutto il motore af e un vero morire a ultrasuoni non un micro usm Fai solo attenzione a non prendere la versione da 120 euro del tamron davvero indegna Comunque sugli scontri fra 70-300 si sono scritti fiumi di post, personalmente prenderei un tamron e una 7d old, tutto usato cosi se hai bisogno di passare a lenti di fascia superiore non ci rimetti |
| inviato il 14 Dicembre 2015 ore 12:18
Vedremo per il futuro. Per il momento mi godo i piccoletti dell'under 6 e il 70-200 che per quel poco che ho usato mi va benissimo. Grazie mille della segnalazione! |
| inviato il 12 Aprile 2016 ore 10:15
Ho delle novità riguardo alla pubblicazione di immagini di bambini e minorenni in genere ripresi durante le partite. Fonte rugby reporter www.rugbyreporter.it/disclaimer/ Essendo i bambini ritratti in eventi aperti al pubblico e fotografando in modo ben visibile , non dovrebbero esserci problemi. Ho chiesto ulteriori informazioni a riguardo... Mi confermate la cosa? |
| inviato il 12 Aprile 2016 ore 10:28
Privacy e giornalismo. Alcuni chiarimenti in risposta a quesiti dell'Ordine dei giornalisti [doc. web n. 1007634] ( www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10 ) www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10 “ a) Immagini di minori Le disposizioni che tutelano la riservatezza dei minori si fondano sul presupposto che la pubblicità dei loro fatti di vita possa arrecare danno alla loro personalità. Questo rischio può non sussistere quando il servizio giornalistico dà positivo risalto a qualità del minore e/o al contesto familiare in cui si sta formando. Pertanto può ritenersi lecita, ad esempio, salvo casi assai particolari, la diffusione di immagini che ritraggono un minore in momenti di svago e di gioco. Resta comunque fermo l'obbligo per il giornalista di acquisire l'immagine stessa correttamente, senza inganno e in un quadro di trasparenza, nonché di valutare, volta per volta, eventuali richieste di opposizione da parte del minore o dei suoi familiari. Tali principi trovano naturalmente applicazione anche con riferimento alle immagini che ritraggono personaggi noti insieme ai loro figli, ad esempio nel contesto di un servizio che voglia testimoniare il rapporto positivo tra gli stessi. Anche in tale ambito è comunque affidata al giornalista una prima valutazione in ordine al rischio che tale spettacolarizzazione possa incidere negativamente sul minore e sulla sua famiglia. Si dovrà in ogni caso evitare che la diffusione di tale tipo di dati assuma carattere sistematico: è infatti evidente la differenza che esiste fra la raccolta occasionale dell'immagine delle persone che in un dato momento si trovano in un luogo pubblico ed invece la ripresa sistematica di tale situazione. Analoghe considerazioni in ordine alla liceità della diffusione possono essere formulate con riferimento alle immagini di neonati. Esse infatti si caratterizzano per avere una più ridotta valenza identificativa. b) Fotografie relative a soggetti ripresi in luoghi pubblici Di regola, le immagini che ritraggono persone in luoghi pubblici possono essere pubblicate, anche senza il consenso dell'interessato, purché non siano lesive della dignità e del decoro della persona. Come il Garante ha precisato nelle sue pronunce, il fotografo è comunque tenuto a rendere palese la propria identità e attività di fotografo e ad astenersi dal ricorrere ad artifici e pressioni indebite per perseguire i propri scopi. Anche qui il giornalista deve comunque compiere una valutazione caso per caso, dovendo egli tenere presente il contesto del servizio giornalistico e l'oggetto della notizia. Ad esempio, la pubblicazione dell'immagine di una signora anziana, chiaramente identificabile, ripresa al mercato con la spesa, può ritenersi non pertinente rispetto ad un articolo sulla solitudine degli anziani, oltre che lesiva della dignità dell'interessata. Diverso il giudizio potrebbe essere se la stessa foto fosse posta, per esempio, a corredo di un articolo sulla longevità. Inoltre, nel documentare con fotografie fatti di cronaca che avvengono in luoghi pubblici, il giornalista e/o il fotografo sono chiamati a valutare anche quale tipo di inquadratura scegliere, astenendosi dal focalizzare l'immagine su singole persone o dettagli personali se la diffusione di tali dati risulta non pertinente e eccedente rispetto alle finalità dell'articolo. „ |
| inviato il 12 Aprile 2016 ore 10:35
Grazie Centauro!!! questo tipo di regole si applicano anche agli amatori o con fotografo si intende un pro con qualche tipo di licenza? sono molto ignorante in materia |
| inviato il 12 Aprile 2016 ore 10:37
Sui minori starei molto attento anche perché Rugbyreporter parte così: “ Ogni fotografo sia professionista che semplice appassionato potra' pubblicare i propri contenuti dei quali rispondera' direttamente e dei quali attesta fin d'ora la proprietà apponendo il proprio marchio direttamente sulle immagini „ Fonte Eventi pubblici Per quanto riguarda i minorenni, la pubblicazione da parte dei giornalisti è consentita senza consento a patto che valorizzi le qualità del minore: per esempio si può pubblicare la foto di un ragazzo di 12 anni che ha vinto una gara sportiva. Allo stesso tempo non si può pubblicare la foto dello stesso ragazzo mentre piange per essere caduto in una gara, in un articolo in cui si parla delle fragilità psicologiche dei più giovani. Aggiungo altro schema interessante, anche se si parla di "ritratto". Fotografi.org Non so se l'ho già scritto, ma tempo fa sono stato contattato da una squadra di Baseball per fotografare la loro Uqualcosa (minori) e visto che la liberatoria era in possesso della società e non mia, mi sarebbe (la cosa non è andata in porto) stata vietata la pubblicazione sui miei canali. |
| inviato il 12 Aprile 2016 ore 10:39
E' lo stesso dubbio che ho io e nessuno lo ha sciolto. A rigore si applica ai fotoreporter e non agli "amatori". Tutti gli altri per tutelarsi al 100% è bene che dispongano di una liberatoria. Faccio però una mia considerazione personale. Se l'amatore si uniforma alle regole che si presume siano anche più "severe" da un punto di vista etico e morale imposte ai pro, quale giudice potrebbe dargli torto? La legge c'è per dare un freno a chi di foto ne fa un mestiere, un amatore scatta molto meno e sarebbe assurdo creargli ancora più vincoli. Ma è ovviamente una mia interpretazione "allargata" (che sarebbe confortata da qualche che sentenza favorevole e quindi avrebbe valore di legge) perché a rigore la legge ha un suo ambito di applicazione che quello è. |
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