| inviato il 04 Marzo 2017 ore 15:29
Io Ro, purtroppo non ho capito il tuo primo commento e non vedo chi ha parlato dell'italiano come della lingua più bella del mondo, ho solo letto "lingua di classe" da Fotogion. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 15:59
Maurizio, sono effettivamente stato un po' sintetico, scusa, ma è il post di "Ooo" “ La lingua è in costante cambiamento, la commistione tra differenti lingue è la spinta che porterà a parlare un domani la stessa lingua. Somiglierà all'inglese ma non sarà certo nè come l'inglese GB, nè come altre forme d'inglese. Usare parole inglesi, francesi, e d'altra provenienza, è prassi da secoli, all'interno della nostra lingua. „ che mi ha fatto scattare questa associazione di idee, in particolare ricordandomi l'interloquire del frate che trovi scorrendo, con un po' di pazienza, il filmato....anche se nel romanzo di Eco il frate, in realtà, parlava a quel modo per un altro motivo. In effetti anche io penso che una lingua non sia mai statica ma che evolva per cause interne ed esterne, altrimenti ancora oggi parleremmo latino. Qualcuno ha citato il fatto che nel dopoguera la diversità dei dialetti è andata livellandosi, gli esperti dicono a causa (merito?) della televisione piuttosto che della scolarizzazione: un altro esempio di contaminazione non arrestabile. Sicuramente sarebbe auspicabile che chi usasse termini o frasi in lingua straniera lo facesse con cognizione di causa. Altrettanto ci si aspetta da chi usa correntemente la propria lingua madre. Ciao Paolo |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 16:18
“ Closer, complimenti per la tua conoscenza dell'inglese che, in buona fede, evinco dalle qualità che tu hai attribuito a questa lingua, ma anche se tu quella lingua non la conoscessi così bene rispetto comunque la simpatia che hai per essa. I titoli delle quattro foto che hai pubblicato sono facilmente traducibili ma nel caso tu pubblicassi altre foto con titoli più c.mplessi potresti metterli anche in italiano come seconda lingua? „ Grazie a te per la comprensione. Eh... magari sapessi l'inglese perfettamente! Lo adoro, cerco di non trascurarlo e di migliorarlo continuamente anche se non è facile. Tuttavia, come ho già detto, i miei titoli continueranno a essere in inglese, I am sorry! Non posso farne a meno. Dai, non sono titoli complicati! Alessandro |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 16:31
Io Ro, quello che hai detto nel tuo secondo commento è vero, computer è usato nella lingua italiana, se parlando chiamassi elaboratore il mio computer mi si chiederebbe di cosa io stia parlando. In precedenza, per rispondere a Zeppo, ho voluto solo dire che, come italiano, la parola elaboratore mi richiama meglio la complessità delle operazioni di un computer, mentre il vocabolo computer mi fa venire in mente solo il computare, far di conto. I Francesi, che hanno più amor proprio di noi, lo chiamano "ordinateur" ma a noi italiani fa venire in mente qualcosa che fa ordine e non un complesso elaboratore di dati: cosa che sicuramente viene invece in mente a Inglesi e Francesi con il vocabolo della loro lingua. La cultura anglosassone è dominante, è fisiologico l'infiltrarsi delle loro parole nelle altre lingue e il saper parlare l'inglese è indispensabile soprattutto ai giovani, ciò non significa trascurare la nostra lingua, anzi, se la coltivassimo e imparassimo bene l'inglese la potremmo far apprezzare ai nostri amici d'oltre manica ed anche loro potrebbero imparare molte cose da noi. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 16:41
@Franco Buffalmano “ Concordo Maurizio. Ricordo che ai tempi Kodak, un fotografo famoso dava ordini ad una modella in inglese, la malcapitata non capiva, finchè arrivo una voce " E' Napoletana parlale in dialetto " MrGreenMrGreenCiao, buona serata- „ Franco, mi fai venire in mente un episodio vissuto qualche tempo addietro: mi trovavo nella sede di Bruxelles di una multinazionale informatica per un corso. Alla reception ( o meglio dire portineria?) l'addetta cercava di darmi delle informazioni arrancando con un inglese stentato. Dopo un po' alle sue spalle compare una sua collega che con accento napoletano esclama "ue, guaglio' parla 'taliano ca te capisc' meglio assai!!!". Completa il quadretto il fatto che la seconda ragazza fosse di colore per capire la risata collettiva che è scattata immediatamente. saluti Paolo |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 16:48
Fabrizios53, Si, alcuni l'hanno notato e la lettera "h" è un disastro, ma finché la televisione continuerà ad abbassare la qualità degli spettacoli di intrattenimento per esser vista dalla maggior parte delle persone e ad usare un lessico da coatto la situazione andrà peggiorando. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 17:54
Perfettamente d'accordo. |
| inviato il 15 Luglio 2018 ore 20:48
Forse mi ripeto. Sono d'accordo X 1000 Maurizio. Grazie per aver proposto l'argomento. Buona serata! |
| inviato il 15 Luglio 2018 ore 21:05
Non ho letto tutta la discussione ma mi sembra molto più corretto scrivere in inglese, on line é la scelta più intelligente, inutile fare i fighi con la nostra lingua parlata pochissimo all'estero, per me un lavoro è una sua descrizione hanno senso in inglese se pubblicate su internet |
| inviato il 16 Luglio 2018 ore 13:33
Un popolo che perde la propria lingua ha perso la libertà. |
| inviato il 16 Luglio 2018 ore 17:31
La lingua della rete é l'inglese scrivere in italiano significa impedire agli altri di capire, é un dato di fatto, non significa che sia giusto o sbagliato ma in genere é cosi |
| inviato il 16 Luglio 2018 ore 18:14
accade anche il contrario, ovvero che scrivere in inglese significa non far capire. La rete è libera ma anche suddivisa per settori. Il solo fatto che a livello commerciale in alcuni importanti siti di vendita ci sia la lingua italiana (in Italia) dimostra come la diffusione dell'inglese e delle altre lingue sia più settoriale di quanto si possa credere e che l'italiano in Italia è la normalità. un altro es. è questo stesso sito, dove si scrive per lo più in italiano. a volte il modernismo fa figo ma agli effetti pratici conta l'andamento, non l'idealismo. |
| inviato il 05 Gennaio 2019 ore 19:06
Concordo con Claudio per chi non ha dimestichezza con l'inglese. Sarebbe però anche interessante avere notizia delle caratteristiche di scatto in ogni foto presentata, per un arricchimento tecnico da condividere, che è poi uno degli scopi di chi frequenta yuza. Grazie Maurizio. |
| inviato il 05 Gennaio 2019 ore 21:15
Gio52, per l'avifauna in volo, che è il solo tipo di foto che faccio, uso una Canon 7d mark II e un 500 f.4 is II, con il soggetto ben illuminato scatto a 1/4000° f.5,6 a 400 iso. Con un'attrezzatura equivalente di altre marche dovrebbe essere la stessa cosa ma spesso non è così perché i sensori sono diversi, al proposito posso dirti che, anni fa, un amico, con il quale stavo a fare foto e che aveva un'attrezzatura equivalente Nikon, mi fece vedere delle foto appena scattate e io vidi che erano molto scure, quando glielo feci notare mi disse che con la sua Nikon D3 poteva recuperare le ombre senza problemi mentre invece non poteva permettersi di sovraesporre anche solo leggermente le luci perché non si potevano recuperare; dunque lui esponeva a 1/6400° e anche a 1/8000° f.5,6 a 400 iso. Un grande vantaggio del digitale è quello di vedere subito le foto, regolarsi di conseguenza e poi vedere in PP se va tutto bene. Sbaglierò ma per me i dati di scatto, con le tante variabili in gioco, soprattutto quella della luce, non servono. Piacere di averti letto. Un saluto Maurizio |
| inviato il 06 Gennaio 2019 ore 0:58
Io mi permetto di fare il ragionamento contrario. Noi italiani siamo forse gli unici europei che usiamo meno la lingua inglese, in quasi tutti gli altri paesi la parlano, comunque da farsi capire, perché quindi questa nostra ostinazione di rimanere tra le nostre piccole quattro mura? Io uso un titolo in italiano se suona bene in italiano, altrimenti in inglese se credo che renda meglio l'idea in quella lingua ( ho usato anche il francese ), quindi niente mania di protagonismo…...il mondo è grande….. Marco |
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