| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 21:35
E se il fotografo professionista da me scelto invece di essere di Ferrara fosse di per esempio di Siena e quindi non avesse fatto il tesserino? Cosa facciamo denunciamo la curia e/o l'associazione fotografi estense per abuso di posizione dominante?  |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 21:47
Appunto; è un'idiozia senza pari. |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 22:42
Ma anche le associazioni cosa pensate che contino? |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 2:04
Ci sono molte veritá in molti dei vostri commenti peró...... se un fotografo professionista vuole regalare il suo servizio DEVE emettere fattura.
Il fatto che lavori gratis non lo rende esente dal versare i tributi dovuti per legge.
Perchè un privato, che sia esso amico,parente o peggio ancora, abusivo che si spaccia per tale, deve passarla liscia?
A mio parere
il tesserino serve ad educare con un corso specifico il fotografo alle varie cerimonie che per lavoro lo vedono coinvolto.
Al fine di renderlo consapevole che in certi momenti non si deve disturbare la celebrazione. E questo non è sbagliato.
Se poi si strumentalizza questo allora è un'altro discorso.
Ma sono situazioni che andrebbero analizzate volta per volta a seconda dei casi.
Il vero tasto dolente di tutto questo polverone è che un'alta percentuale di fotografi di cerimonia è troppo impegnata a guardare quello che non va negli altri e non si accorge di quello che non va nel proprio lavoro.
In questo caos generale chi ne gode è l'abusivo, che tranquillo svolge in nero la sua prestazione.
Facciamoci un esame di coscienza e
siamo onesti.
Come reagiremo se il nostro datore di lavoro un giorno decide di fare a meno di noi perchè il fotografo, ormai rimasto senza lavoro si offre di fare l'operaio gratis?
E il professionista fotografo, sia onesto e si faccia un esame di coscienza pure lui: è sicuro di dare un lavoro professionale che lamico o il parente non riesca ad eguagliare o addirittura superare?
Avrei tante altre cose da dire a riguardo, ma concludo dicendo che, se si vuole regalare una prestazione fotografica ad un amico o un parente, bisogna ricordarsi che oggi ne siamo una marea, tutti più o meno abili ad affrontare una cerimonia, ma così facendo si toglie una fetta di mercato, ormai rosicato, a chi lo fa per mestiere e tenta di vivere di fotografia.
Aggiungendo anche che, se un fotografo professionista deve ricorrere a simili soluzioni per preservare il suo lavoro, senza prima preoccuparsi di distinguersi con qualitá, serietá e professionalitá, allora è meglio che cambi lavoro.
Questo è solo il mio parere. |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 7:26
“ ormai rimasto senza lavoro si offre di fare l'operaio gratis? „
Un mio amico ha detto che se viene ben volentieri, non so quanto sarebbe contento però il fotografo di lavorare 8 ore per 5 giorni gratis a movimentare a mano le pelli della conceria Molto probabilmente tornerebbe al suo poco remunerativo lavoro. La differenza sta tutta li: l'amico fa quel "lavoro" una tantum per fare un piacere (sbagliando logicamente), il fotografo dovrebbe fare l'operaio gratis per 8 ore per 5 giorni per 52 settimane.......(scappando logicamente) |
user16612 | inviato il 04 Dicembre 2014 ore 7:54
Attenzione che la fotografia non è il centro dell'universo. Un matrimonio è valido anche senza fotografo. E se una coppia non vuole il servizio pro c'è poco da dire. Non sarà lo zzio o la cuggina a sottrarre quel lavoro. Il prodotto, semplicemente, non viene acquistato. Possiamo anche discutere sul fatto che gli sposi non sanno che cosa si perdono. Ma resta il fatto che tanti servizi i prof non li fanno perché le coppie non vogliono. Nè conosco davvero tanti di questi sposi... e l'ho fatto pure io ;-) |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 8:50
Il problema non è tanto il tesserino sì o no, la partita iva, vs ritenuta d'acconto.
Non ho mai fatto matrimoni per scelta, non intendo farne, e ai matrimoni degli amici il corredo fotografico se ne resta a casa. Detto ciò ho visto colleghi a fare cose assurde e contro logica ai matrimoni in cui ero ospite: foto di gruppo fuori dalla chiesa in controluce pieno, foto con parenti degli sposi dimenticate, fotografi ubriachi a metà cena o più impegnati a cercare di finire la serata con l'invitata single piuttosto che fare il lavoro per cui sono pagati.
Di contro ne conosco un paio, tra cui quasi sicuramente sceglierò quando sarà il mio turno sull'altare (o in comune). Il problema, ancor prima dell'inquadramento fiscale è la professionalità. Merce estremamente rara. Ma non è un problema solo dei matrimoni. |
user55947 | inviato il 04 Dicembre 2014 ore 9:41
Il tesserino...... ha tutta l'impressione di essere quasi una sorta di "tessera del tifoso" e la cosa mi sembra abbastanza surreale. Penso che non possa essere il tesserino a garantire rispetto delle cerimonie, lotta all'evasione, garanzia di risultato. Nessuno può impedire agli sposi in caso di matrimonio di rivolgersi a un amico fidato nel tentativo sacrosanto si risparmiare qualcosa in fatto di spese matrimoniali. Oggi un discreto servizio matrimoniale può facilmente attestarsi sui 1.500,00 euro e in caso di riprese video superare abbondantemente questa somma. Comprensibile pertanto che ci sia chi in cambio dell'invito al pranzo per un amico fotografo, punti ad avere quasi gratis un servizio di foto che non sarà fatto da un professionista ma che sarà comunque un ricordo. Parlare di evasione in questo caso è francamente difficile.....anche se può capitare che ci si accordi anche su una piccola somma a volte in nero....no reddito.
Il tesserino non può essere una garanzia in assoluto per i fotografici....perché li tutelerebbe soltanto in piccolissima parte.
Se poi vogliamo allargare il discorso alla parte rispetto per la cerimonia religiosa.....beh si rischia di non finire più il commento....tesserino e meno la sobrietà nel partecipare alle funzioni religiose appare sempre più una lontana speranza..... fotografi professionisti che si agitano sull'altare anche nel momento delicato della benedizione eucaristica.....solo per cogliere l'attimo per loro fuggente....
Non è facendo ricorso a queste invenzioni "innovative" che si pone un freno alla non rispettosa partecipazione alle cerimonie (e all'evasione)..... Elencare cosa non va: movimenti continui dei presenti, scatti flash come al red carpet cinematografico, abiti improponibili per un contesto religioso (si.....anche se a fatica va ammesso che siamo in un luogo sacro)....brusii..... ancora parliamo di tessera?!
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user25280 | inviato il 04 Dicembre 2014 ore 10:04
Da professionsta che ha scelto di chiudere con i servizi a cerimonie di ogni tipo (matrimoni, battesimi ecc) non posso che concordare con le opinioni espresse da Giorgio Milone, Caterina Bruzzone e Fabiopol.
Vorrei aggiungere una cosa.
Manca, questo é un dato di fatto, la vera professionalità e competenza in troppi pseudo fotografi, ma é innegabile che vista l'invasione da locuste dovuta a tutti questi fotografi privati che si propongono per arrotondare (devastando inevitabilmente il mercato), la categoria sia scesa sul piede di guerra, hanno diritto di scioperare e manifestare gli operai, chi ha partita iva no? Cioé, parliamone.
Poi che ne sia uscito un sistema che funziona o non funziona o la giusta soluzione o no, questo é un'altro paio di maniche, ma quando ci si confronta con enti religiosi (e li bisogna sempre tenere ben presente quanto siano chiusi mentalmente troppi di loro) inevitabilmente si deve scendere a compromessi, compromessi che troppe volte non soddisfano nemmeno pienamente le reali esigenze. |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 10:54
Nonnograppa nessuno dice che il servizio è obbligatorio, ma non reputo corretto obbligare i fotografi professionisti a fare un tesserino.
Fosse gratis ok, ma siccome ho idea che sarebbe a pagamento mi sembra il solito modo per tirare su altri soldi.
Sbaglio ? |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 11:15
Poi lascio stare veramente, ma non capisco quale sarebbe il problema se per esercitare una determinata cosa un professionista deve acquisire una autorizzazione/certificazione in più.
Esempio, sono un operaio se voglio lavorare sulel funi devo avere una certificazione a fronte di un tot monte ore di corso....per quale motivo non potrebbe essere la stessa cosa.
Sono un fotografo con P.IVA , se voglio fare le fotografie in chiesa devo avere un tesserino che mi permetta di fare questo, se poi invece gli sposi si vogliono far fare le foto dallo zio, il prete dirà allo zio, "no mi spiace lei le foto, sull'altare non le fa", ma a questo punto a me non interessa più di tanto, non è queato il punto.
Perchè certe regole possono valere per tutti i lavori mentre per il lavoro "fotografia" non deve valere nulla...poi il tesserino potrebbe essere una stupidaggine e va bene, ma io noto una completa chiusura all'idea della regolamentazione lavorativa.
Ciao
LC |
user16612 | inviato il 04 Dicembre 2014 ore 11:26
Alberto, guarda che sono d'accordissimo con te.
Trovo che, forse, sarebbe più utile un albo professionale come per altre categorie.
In questo modo si tutelerebbe la categoria ma anche gli sposi che spesso (ho sottomano un paio di casi tra il mio parentado) finiscono nelle mani di "fotografi" tali solo per aver comprato una reflex e aperto la p.i. |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 11:26
Perchè sulle funi c'è un pericolo. Se cadi e ti fai male sei un costo per lo stato.
Come ha detto un amico giornalista ( Lorenzo Leonarduzzi ):
“ La vera burla è mantenere ancora in piedi un carrozzone inutile come l'Ordine dei Giornalisti........ La libertà di stampa, la deontologia e l'etica sono già garantite e assicurate dalla Legge suprema che vige in Italia, ovvero la Costituzione. Basta farla rispettare, senza per questo creare un poltronificio!!!! „
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| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 11:29
“ In questo modo si tutelerebbe la categoria ma anche gli sposi che spesso (ho sottomano un paio di casi tra il mio parentado) finiscono nelle mani di "fotografi" tali solo per aver comprato una reflex e aperto la p.i. „
bhe sai questo in tutti i lavori, il problema è che la meritocrazia in italia non funziona. Ci sono fotografi altamente incapaci, arroganti, presuntuosi che dovrebbero chiudere in 10 giorni. Invece... |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 11:31
Vabbè un po' di elasticità...ho fatto un'esempio, ovvio, ma ce ne sono molti altri, per i quali non fai male a nessuno e non ti fai male.
Comunque mi sembra piuttosto chiaro che ci sia una generale e diffussa allergia ad ogni tipo di regola, per poi lamentarsi della assenza delle stesse.
Ciao
LC |
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