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Ciao, posso farti una foto?....NO!


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avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:29

Mi pare di aver letto su questo forum che ci sono dei capanni da città proprio per fare le foto da nascosti con il tele..... io vorrei prendere un 70-300 nikon ma sono indeciso sul costo.



Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:32

Non mi piace rubare i ritratti, mi piace guardare il soggetto negli occhi mettendo in evidenza la mia attrezzatura e captare la sua disponibilità, per quanto mi riguarda alla fine quello che porto a casa non è una foto da vendere ma l'intesa stessa, trovata e fotografata a mio gusto, un emozione che resta per sempre. Se invece il soggetto integrato in un ambiente si sta prodigando in qualche azione generica, quindi il mio soggetto è la dinamica dell'azione, allora faccio un po come mi pare, se non sono benvoluto menevado.
Buona giornata a tutti.

user20926
avatar
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:46

Leggete qui!
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=313180

in fin dei conti non servono certe macchine

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:47

Vampy a livello etico ognuno agisce in base ai propri valori. Mi sembra che oggi per le nostre strade ci siano dimostrazioni peggiori che quello di scattare una foto; una cosa poi e' ragionare da fotoamatore e un'altra e' farlo da fotoreporter. Non entro nel merito delle scelte personali.

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:48

Lambo quella dei capanni in citta' era una provocazione.

user44968
avatar
inviato il 30 Maggio 2014 ore 8:53

ma la tua frase intendeva che tu


Vampy , se permetti quello che intendevo lo saprò meglio io che tu. visto soprattutto che non hai letto su i miei precedenti post dove specificavo: DIPENDE DAL TIPO DI FOTO CHE SI FANNO.

da quello che hai scritto, anche rispondendo ad altri, mi pare di capire che tu faccia un pò di confusione, e che di alcuni generi fotografici ti siano sconosciute certe dinamiche. il fatto che io non sia un fotoamatore non te l'ho scritto per vantarmi, ma per farti capire che un conto è fare foto da turista un conto è lavorare, evidentemente non sai che il REPORTAGE fatto da un fotoamatore è completamente diverso da quello fatto da un un fotoreporter.
i fotoreporter non vanno in vacanza con moglie e figli al seguito e tra una pizza e un gelato vedono uno che beve una birra e tirano fuori la macchina fotografica per scattare il reportage!!!!

il fotoreporter parte da solo, ha studiato mesi il reportage, ha una "storyboard", ha in testa già tutte le 15-20 foto che deve fare, con già in programma quale sarà l'eventuale copertina ecc.ecc., e tutto quello che fa lo fa per DIRITTO DI CRONACA.

come ho scritto anche nel post precedente, che deduco tu non abbia letto, un conto è il reportage, un conto è fotografare le persone come animali dello zoo. li avere il permesso del soggetto vi mette al riparo da ogni dovere morale per averlo fotografato solo per esibirlo come una fenomeno da baraccone? poi critichi mccurry e ti saltano alla gola perchè mcccurry è un maestro anche se ha l'etica di fabrizio corona? ma con queste vostre regole "morali" a convenienza lo sapete che la magnum non sarebbe mai esistita?

poi magari sono sempre gli stessi che chiedono anche il permesso a genitori ignoranti se possono fare una foto al loro bambino che è tanto carino, magari la postano anche su facebook, con tutto quello che ne consegue, ma la loro coscienza è a posto! hanno chiesto il permesso! oppure come mi è accaduto qualche mese fa che un signore anziano si è ubriacato e dei ragazzotti lo prendevano in giro filmandolo coi cellulari, lo stavano umiliando li, e quelle foto o video saranno finite anche in internet mettendolo in imbarazzo o anche peggio con la sua famiglia, magari creando tensioni in famiglia, oppure segnando gli eventuali figli, ma che problema c'è?...parlva e scherzava con loro,era consenziente!

questa coscienza ed etica che va a viene a convenienza mi sa solo di sana e pura ipocrisia!

aggiungo: parlate tanto di "street"... avete mai visto meyerowitz in azione???

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 9:03

Marinaio so che non è reato, ma ci sono molte cose eticamente eccepibili che non lo sono.

Ps: la parola ipocrisia ha dei significati profondi e va usata con cognizione di causa, prima si giudica il proprio comportamento, e poi quello degli altri.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 9:36

Novodelforum quello che intendevi avresti dovuto esprimerlo nel modo corretto, non posso entrare nella tua mente ma solo basarmi su quello che scrivi.

Per quanto riguarda la confusione di cui parli trovo che non sia confusione sulle dinamiche ma che sia una mia presa di posizione rispetto a queste dinamiche, la cosa come vedi è diversa, non confondiamo ignoranza con scelte di posizioni diverse.

Mi parli tanto di reportage professionali ecc... tu che sei un professionista dovresti sapere che testate autorevoli del calibro di National Geographic per i loro reportage professionali e anche per i concorsi richiedono espressamente che tutte le fotografie di soggetti abbiano la LIBERATORIA...... Senza la liberatoria non prendono neanche in considerazione la tua fotografia...a me se la fotografia l'ha scattata mccurry o il mio vicino di casa poco importa, condanno in ogni caso il modo in cui ci si comporta.

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2014 ore 10:34

Vampy la liberatoria richiesta dalle testate e' la prima delle grandi ipocrisie! Serve solo a pararsi il sedere perche' sanno benissimo che in certe situazioni nessuno potra' mai chiedere o ottenere una liberatoria.
McCurry non sapeva neanche chi fosse Sharbat Gula, non ne conosceva ne il nome ne niente altro figurati se aveva la liberatoria.

In certe zone fotografi persone analfabete, ma come fai a farti firmare una liberatoria?

Fotografare non e' il male, se uno e' educato e rispettoso lo e' sia con la macchina al collo che senza.



avataradmin
inviato il 30 Maggio 2014 ore 10:41

E' una discussione interessante e ricca di spunti di riflessione, vi invito a discutere un modo pacato e cordiale in modo che non diventi uno scontro, ma un confronto :-)

Alcuni pensieri in merito:

- eviterei l'uso dei tele lunghi nel reportage/street... ogni tanto qualche foto col tele ci può stare, ma in genere le foto veramente belle di questo genere sono tutte scattate con focali corte, che permettono di immergersi di più nella scena.

- anch'io a volte ho l'impressione che l'approccio al reportage sia quasi un 'safari di persone': si cerca di portare a casa la foto bella, ma senza alcuna considerazione per la persona che si sta fotografando...immaginate se qui in Italia un gruppo di fotografi si mettesse a fotografarvi in strada, immagino che non sarebbe cosa troppo gradita...

- come hanno già detto in molti, anch'io penso che moralmente l'approccio più corretto sarebbe cercare di interagire un minimo col soggetto, e scattare col suo permesso. E' anche vero però che così si rischia di condizionare il soggetto e perdere un pò l'aspetto documentaristico della foto... se si chiedesse sempre il permesso, penso che almeno la metà delle foto reportage/street non esisterebbero, e si perderebbero tanti validi documenti. Quale via scegliere? Viene prima il diritto di cronaca o il permesso di scattare la foto?

Questo è uno dei motivi per cui mi dedico poco al reportage e preferisco altri generi più 'facili' dal punto di vista morale, come possono essere paesaggi e fauna. Apprezzo le foto di reportage ma preferisco lasciare ad altri l'arduo compito ;-)

- il discorso della liberatoria nel 99% dei casi è impraticabile per la difficoltà nello spiegare di cosa si tratta; secondo me dal punto di vista morale più che della liberatoria bisognerebbe preoccuparsi del consenso del soggetto.


avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 10:58

Fotografare non e' il male, se uno e' educato e rispettoso lo e' sia con la macchina al collo che senza.


Queste sono parole sagge, come del resto quelle che ha appena espresso juza. Mi astengo spesso per gli stessi motivi. Sarebbe interessante in questa sede approfondire l'evoluzione del rapporto con la macchina fotografica in maniera magari più "scentifica" che polemica. Un tempo qualcuno pensava addirittura che il fotografo gli rubasse l'anima per imprigionarla nel ritratto. Non siamo più a quei tempi, ma è innegabile che negli ultimi decenni l'atteggiamento nei confronti di tutto quello che riguarda la privacy è cambiato notevolmente. Non è solo una questione relativa a paesi islamici o lontani, ma si tratta proprio di un mutamento nella sensibilità delle persone che riguarda anche noi, e coinvolge sia che scatta che chi viene ripreso. Sulle ragioni che hanno portato a questi cambiamenti credo si potrebbe ragionare a lungo.

user44968
avatar
inviato il 30 Maggio 2014 ore 11:06

Novodelforum quello che intendevi avresti dovuto esprimerlo nel modo corretto, non posso entrare nella tua mente ma solo basarmi su quello che scrivi.


sono spagnolo, a volte non mi esprimo bene, non in questo caso però. ho fatto delle premesse che tu non hai letto, bastava leggere...cosa che non hai fatto.

e ribadisco in virtù anche di quello che hai appena scritto, quello che ho scritto prima, certe dinamiche ti sono sconosciute. il reportage non è esclusiva del NG o di viaggi, siccome esiste anche la cronaca, cosa che ho scritto ma che non hai letto, nessuno mi ha mai chiesto la liberatoria, ha pubblicato e basta. vivi nel tuo mondo e fallo felicemente, ma non pensare che esiste solo quello che vedi, perchè non è così. la visione delle suddette dinamiche è molto più ampia di quanto credi...

chi ha creato il topic ha chiesto pareri diversi dai suoi, da perone diverse, e in settori diversi, per confrontarsi, non ho espresso opinioni su nessuno e le ho accettate tutte pur non condividendone molte, ho espresso solo la mia di esperienza che tu potevi condividere o meno, ma la parola "schifo" sei stato tu ad usarla, non io. e questa cosa è in risposta alla seguente affermazione:

Ps: la parola ipocrisia ha dei significati profondi e va usata con cognizione di causa, prima si giudica il proprio comportamento, e poi quello degli altri.


e la parola ipocrisia è giustissima, proprio in virtù del fatto che a conti fatti sono le persone che predicano tanto bene poi razzolano benissimo.

io non faccio volontariato e poi torno a casa e picchio mia moglie e i mie figli.

PS: e sempre a dimostrazione di quanto giustamente sostengo sulla tua conoscenza di certe dinamiche, i "pro"non partecipano a certi concorsi perchè sanno cosa c'è dietro, i "pro" sono in guerra aperta col NG per l'assoluta mancanza di etica che ha rispetto ai pro, salvo i pochi noti. e basta informarsi un pò per sapere che ci sono pro che ultimamente hanno rifiutato il NG, proprio per questo motivo . e aggiungo io, il NG non è il mondo! e quando fra poco scomparirà se ne accorgeranno anche loro.

meno ipocrisia e meno finto perbenismo. il rispetto lo si dimostra con i fatti non con le chiacchiere.

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 11:12

Anche io sono stato in Marocco per due settimane a settembre 2013.
Ho notato, come voi, la difficoltà di fotografare le persone.
Una parte del viaggio l'ho fatta insieme ad una guida: Ben, il quale mi ha spiegato il perchè di tanta diffidenza.
Il motivo principale è la dignità: non sono delle scimmie in gabbia, orde di turisti e viaggiatori armate di macchina fotografica e di zero rispetto hanno portato la cosa all'esasperazione.
Un secondo motivo è la riservatezza, non amano l'invasione della privacy anche se sono sul ciglio della strada impegnati solo a guardare davanti a loro.
Alcuni sono superstiziosi, questo avviene soprattutto nelle regioni remote, nelle tribù berbere.

Dopo avermi spiegato le principali motivazioni di così poca disponibilità a farsi fotografare, mi ha dato un consiglio: interagisci con le persone, prenditi del tempo, vai da solo.
In queste cose sono estremamente timido ma ci ho provato.

A Fez mi sono fatto un giro da solo, allontanandomi dal gruppo, mi sono fermato da un venditore di sardine fritte e con la scusa di assaggiarle (buonissime) mi sono fermato a parlare con lui. Mi ha chiesto da dove vengo (ma lo aveva intuito benissimo) e abbiamo parlato un pò dell'Italia e del Marocco. Mi sono fermato una mezzoretta. Alla fine mi ha offerto un cartoccio di sardine, un altro di patatine e si è fatto fotografare.
Stessa cosa è successa un un forno dove mi sono fermato a parlare col fornaio, mi ha fatto assaggiare il pane appena sfornato ma però non ha voluto farsi fotografare, superstizione.

Ho portato a casa scatti interessanti, altri banali, altre volte non ho portato a casa lo scatto.
L'esperienza però è stata bellissima. Mi sono sentito davvero un viaggiatore e non un turista :-P

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2014 ore 11:24

La discussione si è accesa un pochino, ma vedo comunque che ci sono pareri davvero opposti.
Per me nell'ordine vengono, il rispetto delle leggi (che sono uguali per tutti, anche se diverse da paese a paese), le richieste delle persone che hai davanti, e l'etica personale (a differenza delle leggi, ognuno ha la sua, condivisibile o meno, ma che non mi sento di criticare).
Io sono un amatore, fotografo per piacere, e posso permettermi anche di non scattare se lo ritengo inappropriato, ma capisco bene il discorso di Nuovodelforum che lo fa di lavoro, così come concordo con Juza quando dice che in alcuni casi si perde la spontaneità del soggetto e l'aspetto documentaristico.
Per quanto riguarda la liberatoria, la ritengo davvero inattuabile, almeno nel mio caso. Io davvero sono a posto con me stesso quando ho il consenso dell'altra persona, ed in certi casi, in una foto di più ampio respiro, più ambientate, anche senza tale consenso.
Il consiglio di base che vedo mi state dando in tanti e che condivido, è quello dell'interagire il più possibile, passando molto più tempo dei 2-3 minuti in cui ci si saluta, si chiede come va? e via dicendo. Non sempre facile, ma proverò con più impegno.
Cosa che certamente non farò sarà pagare per uno scatto, ma questo fa parte dell'etica personale.

user44968
avatar
inviato il 30 Maggio 2014 ore 11:36

quando ero scapolo la liberatoria la usavo per rimorchiare! me ne andavo in giro a fare finta di fare street (genere che a me non piace e che trovo inapplicabile nelle città moderne se lo paragono a bresson e soci)e con la scusa di chiedergli la liberatoria per partecipare al concorso per le ragazze bellissime, a volte rimediavo appuntamenti o semplicemente una chiacchierata con una ragazza carina.

fatelo voi visto che io non posso più!

Maxporta73 il discorso di chi lo fa per lavoro va interpretato, non è che io fotografo persone a caso "e poi siccome devo lavorare" non chiedo la liberatoria, io se faccio un reportage sullo spaccio di droga, non ho ne il tempo,ne la possibilità, ne la voglia, e ne vincoli morali a fare la foto e fregarmene.

seconda certa logica i giornalisti non dovrebbero indagare senza permesso. e dovremmo essere tutti come la maggioranza dei giornalisti italiani che scrivono e si occupano solo di quello che vuole il governo.
il nostro lavoro è un lavoro molto importante, perchè il nostro compito è raccontare quello che accade, e non altro, nel momento in cui entri in contatto con il soggetto stai alterando la realtà. non sei puù uno spettatore o un giornalista, ma diventi un regista, e se volevo fare il regista mi mettevo a fare film di extraterrestri, o di dinosauri così almeno avevo soldi fama e successo.

poi nei reportage di costume come quelli del fotografo famoso di prima, alterare la realtà come fa lui, ci può anche stare, ma la cronaca è una cosa seria. e non c'è niente di etico nel raccontare qualcosa di falso.

poi ognuno è libero di pensarla diversamente.

ma quello che contesto io è che certi moralismi e levate di scudi si usano nei confronti di fatti di cronaca (una volta non vollero pubblicare una mia foto con un primo piano di pedofilo arrestato perchè "non etico") poi trattare gente semplice, gentile e disponibile come le scimmie con la scusante che gli si è chiesto il permesso, invece lo è.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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