| inviato il 24 Maggio 2014 ore 9:14
Grazie Domenico, ottima esposizione, per usare un termine fotografico..
Direi che è una buona idea, come tu dici, passare ora ad esaminare le regole una a una, magari tralasciando quelle elementari tipo i terzi che diamo per scontato ;=) e analizzare invece quegli elementi della composizione meno conosciuti o più ignorati o ancora più ostici, come quello proposto da Caterina.
Propongo di aprire dei 3d specifici per argomento in questo gruppo. Comincio io, ma potete farlo anche voi.
Prendo come spunto "I principi della composizione" di Feininger: Esplorazione, Isolamento e Organizzazione.
Partendo dal primo, direi che sarebbe interessante parlare di: Natura e direzione della luce incidente
visto che questo è forse l'elemento più importante della foto.
A voi la parola: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=885069 |
| inviato il 24 Maggio 2014 ore 9:27
“ Giorgio, con te mi sa che devo attivare il quota automatico, piena sintonia con il tuo approccio anche stavolta.. se ad esempio fosse il fotografo a scegliere senza scendere a compromessi quanti matrimoni secondo voi si celebrerebbero a mezzogiorno;-)MrGreen „
 Direi nessuno cara Caterina! ... e mai e poi mai metterei il tavolo dei fotografi sotto la cassa sospesa dei musicisti al ristorante, per il resto ci si adatta.
“ Grazie Giorgio, mi accodo anche io ai complimenti che ti ha fatto Caterina..è invidiabile il tuo approccio alla fotografia! „
Prego Bracco, il tuo modo di porti è sempre molto cordiale e mai invadente, sarò sempre felice di rispondere ai tuoi quesiti per quanto possibile.
Ho già espresso su grandi linee la mia posizione sul tema di questo 3d, ma visto che il concetto sembra essere illuminante per molti mi piacerebbe approfondire la mia opinione prima di fuggire a lavoro e lasciarvi focalizzare su tematiche più settoriali come suggerisce il buon Pisolomau.
L'essere umano nella sua storia grazie alla propria curiosità ed innata vena esplorativa ha sempre cercato di trovare delle risposte a tutto, avvicinarsi spiritualmente al "divino" o meglio, cercare di trasformare il "divino" in qualcosa di più umano per renderlo comprensibile e malleabile, se non alla massa almeno ai più dotati.
Cercare di identificare con numeri e formule le nostre percezioni conscie ed inconscie, la melodia di un suono, la bellezza di un viso, il profumo di un prato, i colori di un tramonto, solamente per varcare la soglia della conoscenza. Inserire nella categoria "divino" tutto ciò che si ignora e spostare sempre più avanti questa soglia, per necessità di progredire come esseri forse sempre più divini, oppure spostare quella soglia verso di noi, verso esseri secondo me troppo diversi per essere uniformati, verso utenti impreparati e disabituati alla trascendenza della routine.
Io, negli sporadici workshops che tengo, spingo i miei studenti ad allenare le loro percezioni prima di tutto, le loro capacità trascendentali, li pongo di fronte a sperimenti di percezione guidata, di percezione inconscia, perchè ogni percezione è condizionata dalle precedenti e quindi ognuna condizionerà le future. Orientarsi in se stessi sulla base di una dettagliata geografia percezionale (Antoine Bailly) aiuta a definire le immagini mentali che non sono altro che le "previsualizzazioni" decantate da Adams dall'alto della sua posizione.
Le regole e le nozioni di cui parliamo noi fotografi sono un contributo prezioso per i percettivamente pigri, ma anche un prezioso contributo per i percettivamente dotati, sono in maniera diversa i numeri che rendono eseguibile l'equivalenza tra la sensazione della visione e la creazione. Il risultato dell'applicazione di queste nozioni è distinguibile nel tempo, non in un'opera, è distinguibile in una ricerca, in una fase, ogni artista dovrebbe racchiudere le proprie sperimentazioni in periodi vagamente distinguibili, per rendere queste fasi passi di una evoluzione.
In sintesi, la realtà viene interiorizzata attraverso processi cognitivi in immagini mentali, la rappresentazione perfetta di queste immagini mentali viene realizzata fotograficamente tramite delle nozioni tecniche, senza questo processo non esisterebbe la fotografia per come la intendo io. La riuscita di questa fotografia è solo da misurare in quanto questa realizzazione corrisponda all' immagine mentale (o previsualizzazione), la riuscita non è senz'altro condizionata quantificando la mole di formule adoperate per la sua realizzazione.
Ciao ragazzi e buon week end. |
| inviato il 24 Maggio 2014 ore 11:00
Grazie a Domenico anche da parte mia per aver fatto così bene il punto della situazione, e poi che dire delle ripetute citazioni di Feininger, il primo manuale che ho avuto, 2300 lire... |
| inviato il 24 Maggio 2014 ore 17:40
Riprendendo una considerazione di Pisolomau ( condivisibilissima per me) ispirata da altrettante considerazioni di Freeman...
"In sostanza si può capire che le scelte compositive devono essere sempre motivate, soprattutto quando non sono convenzionali ovvero, se rompe gli schemi, ma è coerente con un progetto ben preciso, allora qualsiasi scelta compositiva è lecita";
lasciando da parte l'arte ed altre cose simili ( si parla di composizione), mi pare che il punto centrale rimanga proprio questo:
ci debbono essere motivazioni "sostanziose" e ben visibili per infrangere le "linee di condotta" suggerite per la composizione.
A mio avviso, c'è chi è in grado di farlo e chi no.
Dunque, mi pare opportuno che il "messaggio" dei più bravi verso chi si approccia alla fotografia debba essere che le c.d. "regole compositive" , se si vuol comunicare qualcosa, debbano rappresentare la via maestra. La competenza fotografica che si acquisisce con l'esperienza ( cit. Bruzzone) consentirà poi di romperle senza cadere nel ridicolo come quando, a fronte di risultati quanto meno "incompresi", si tenta di darne significati "artistici" o "espressivi/soggettivi" da parte dell'autore  |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 16:47
Dopo la prima fiammata, questo bel post di "Pisolomau" sembra caduto in disuso. Vabbene io, ma degli altri presunti 399999 fotografi iscritti ci sarà qualcuno che quaglia qualcosa in termini di composizione (oltre Pisolo Mau, Caterina Bruzzone e Freeman..?) ....
In Sardo: bind'at zente chi ne ghelat? (Scusatemi per l'effervescenza in linguaggio dell'antico regno di Sardegna).
Bind'at= ce n'é
zente= gente
chi= che
ne ghelat: ne quaglia (la similitudine porta a quando si fa il formaggio: prima o poi l'esperto sà quando è il momento di versare il quaglio, sicuro di evere il futuro formaggio);
Ora per noi neofiti: chi è esperto: volesse dirci di queste regole di compsizione, anche a tempo perso, nei week-end o la domenica sera, un regalo, un dono, un presente o persino un solo pensierino.... Pisolo mica allestisce una bancarella per distribuire pinzellacchere ... Dai ragazzi un po ci coraggio, non siate timidi...
Nota separata per Pisolo: Non ho molto da vendere, tre o quattro foto., semmai questa mia campagna d'oltremare funzionasse a risollevare gli spiriti, voglio nella mia Galleria "Fotografare la famiglia" 3 mi piace per Francesco; 3 mi piace per Nicolò e 3 per Antonio, quello grande dei miei figli che vi onora quì della sua presenza grazie al padre che fortunatamente per voi é fotografo!!! Ringraziate che ancora non vi posto Mattia .... ma medito ... e subitamente provvedo!!! ( In Sardo: non bor do su trese (non conto sino a tre).....
Siate creativi con Pisolomau altrimenti ... la barbagia interna... se dopodomani non ci sono altri commenti .... mha, intanto mi muovo...con gli amiccici. Mi quallo che fate! |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 17:05
Paolo è un post in divenire, meglio pochi ma buoni 
Noi bergamaschi abbiamo un carattare schivo e paziente, la frase dialettale che meglio ci definsce è questa:
Caràter de la rassa bergamasca:
fiàma de rar;
sóta la sènder, brasca.
"Il carattere della gente bergamasca raramente è simile ad una fiamma appariscente, ma, sotto le cenere,
conserva viva una brace sempre accesa"
ma può anche essere interpretato:
I Bergamaschi sono silenziosi, riservati e buoni, purchè non vengano troppo disturbati.. In questo caso reagiscono con veemenza, al di là di quanto il loro carattere abituale possa far credere.
Quindi mi aspetto che questo post e i successivi tematici vengano alimentati per bene, atrimenti ...... |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 17:22
Vero, pochi ma buoni, ma vuoi mettere una soffiatina sul fuoco ogni tanto ... poco tempo fa qualcuno si chiedeva se in questo forum fossero finite le discussioni interessanti ... e va bene la pazienza bergamasca.. ma un filo di rappresentazione di interesse ... no? oppure tutti....sono troppo esperti... o ne hanno a sufficienza della composizione. Mha!? Lasciami fare un po di ... propaganda...
Naturalmente la propaganda è gratuita.. quella dei mi piace è una battuta. Un saluto. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 18:13
@Paco68: Sono sempre io qualunque tu intenda che io sia. Solo che Juza mi ha fatto aggiungere un puntino e mi ha tramutato da Paolo Corona a Paolo.Corona (e molto più figo ed attuale in termini di naming....ti piacerebbe un bel Paco.Sessantotto?....). Sempre io me medesimo. Ma torniamo alla composizone. Caterina Bruzzone ha detto la sua interessantissima proposta in termini di rottura, tu cosa proponi che non riguarda la densità dei sensori Nikon (peraltro mi da fastidio parlare male della D7100 solo per il fatto che mi è ben costata dei cari soldoni!!! non è che la ragalano mica!!!e QUINDI E UNA BUONA REFLEX!!! SE NON LA MIGLIORE SUL MERCATO!!) Scherzo naturalmente e so di poterlo fare almeno con chi è abituato alla franchezza. Il post di Pisolomau è ottimo, mi chiedevo con un paio di interventi se per caso non potesse avere una soglia di interesse ampia anche per chi fa della composizione una prerogativa alle foto. Prerogativa anche al significato della foto, quindi in eccesso e perciò, senza necessariamente andare altrove, dibattere qui del senso delle regole della composizione fotografica. Non è una provocazione.. solo la voglia di parlare di questo tema in termini non approffonditi ma in termini generali ... se Pisolomau è d'accordo. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 18:17
Pisolomau per prima cosa complimenti!!!! Un topic che parla di fotografia!!!!!!!!!!!!
Pensavo oramai fosse solo un posto dove sparare numeretti a vanvera per far vedere che si ha l'oggetto figo!
La mia personalissima opinione e' che le regole servono quando bisogna portare a casa il compitino; e' un po' come ripetere una poesia a memoria o trascrivere un dettato. Ci sono momenti poi in cui ti trovi davanti la possibilita' di scrivere qualcosa di nuovo, di originale. Li e' come se invece di impararla a memoria la poesia o il romanzo puoi inventarla tu.
A quel punto puoi esprimerti come meglio credi e solo chi potra' leggere quello che hai scritto potra' confermare se sei riuscito a tradurre in foto il messaggio che avevi in testa. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 18:24
@Marinaio: verissimo quando dici:
"Solo chi potrà leggere quello che hai scritto...." |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 18:46
Grazie Scava, e si, solo chi capisce quella lingua potra' cercare di capire il messaggio. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 18:48
Cito quanto detto da Marinaio, che stimo tantissimo per aver visto le sue foto, quando c'erano, e perchè sulla composizione credo abbia fatto una buona scuola in questo forum. Un bell'esempio per i neofiti... una in particolare più di altre era della figlia, su una altalena (o qualcosa di simile), la quale ripresa al volo, mi aveva colpito per la dinamicità e per l'effetto di essere dentro la foto tanto la composizione era azzeccata.
“ chi potra' leggere quello che hai scritto potra' confermare se sei riuscito a tradurre in foto il messaggio che avevi in testa „
Ora: rispetto a questa affermazione mi trovo dissenziente: credo che la ricercata composizione sia necessaria a dare quanto mai una oggettività alla foto siappure sul suo significato. Ovvero, la composizione, qualunque essa sia quella data o specifica, imprime alla foto un imprinting che è la sensazione allo scatto. Tutto ciò per dire che una buona composizione, anche la più banale, forza la lettura del'immagine e la rende immediata, scevra da interpretazioni di sorta. Come già detto in commenti di altri, precedenti al mio, parimenti alla scrittura, la composizione può rendere inequivocabile l'immagine. Il difficile, secondo me, forse, è andare oltre e significare attraverso un unica foto, anche ed eventualmente disgredendo alle regole della composizione, una molteplicità di significati. Naturalmente è così per me, vi prego continuate questa discussione. Un saluto. |
|
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
