| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:29
Invece di tornare a parlare di numeretti abbastanza inutili direi di cogliere l'imput di Pierfranco e di analizzare il sistema zonale; e' la chiave per capire il fulcro del discorso impostato da Paco. Cosa ha espresso Ansel Adams nelle zone? Ha espresso quello che e' rappresentabile in una foto. Possiamo chiamarlo come vogliamo, estendere il numero delle zone, allargarle, stringerle, serve a previsualizzare una scena e a renderla come vogliamo e a capire come realizzarla. Il suo lavoro parte da una peculiarita' della pellicola BN, le ombre e le luci non hanno una resa lineare durante lo sviluppo, le ombre sviluppano molto velocemente e subiscono solo piccole variazioni con l'aumentare dell'energia; i toni medi e le luci invece possono essere fortemente influenzate dallo sviluppo; piu' energia = curva + ripida bucata prima, meno energia = curva meno ripida e maggiore latitudine di posa. Questa possibilita' di gestire le diverse componenti in step separati ha dato la possibilita' di rappresentare scene dal contrasto molto diverso all'interno delle X zone. Come puo' essere utile questa cosa per il digitale? Semplicemente perche' aiuta ad usare il cervello!!! Se si impara a conoscere come la nostra macchina reagisce ai diversi livelli di esposizione e di contasto si puo' previsualizzare la scena e registrarla nel modo migliore. Live View, Istogrammi e robe varie non saranno mai accurati come la misurazione spot fatta nelle zone giuste e soprattutto non daranno mai la stessa capacita' di previsualizzare la foto. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:30
“ Pierfranco secondo me il sistema zonale e' utilissimo, pero' non concordo che Ansel Adams si fermasse alla registrazione di 10 stop. Il suo grande, grandissimo lavoro e' stato proprio quello di rappresentare scene ad altissimo contrasto nelle X zone rappresentabili su carta. Grazie al suo lavoro scene di 17 stop e oltre si stampano in stampa analogica. „ Si, pensavo di aver detto qualcosa di molto simile. I dieci stops erano la sua "visione finale" |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:30
“ " Poi giustamente va piazzata bene e quello è compito dell'esposimetro di solito. " No. E' compito tuo (del fotografo). „ Parole sante!!!!!! |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:33
Paco, quello che cercavo di dirti è che se è vero quanto scrive Alessandro Pollastrini (e non ho motivo di dubitarne) gli stop inferiori della DR di un sensore portano pochissima informazione aggiuntiva, quindi è corretto dire che il sensore registra 14 stop di dinamica, ma andrebbe integrato con il fatto che negli ultimi stop registra qualcosa, non tutto. Questo è ovviamente meglio rispetto ad un sensore che in zona 13 non registra nulla, ma ovviamente "qualcosa" non significa che dalla zona 13 possiamo ottenere il dettaglio e la qualità di una zona correttamente esposta. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:34
“ Come puo' essere utile questa cosa per il digitale? Semplicemente perche' aiuta ad usare il cervello!!! Se si impara a conoscere come la nostra macchina reagisce ai diversi livelli di esposizione e di contasto si puo' previsualizzare la scena e registrarla nel modo migliore. Live View, Istogrammi e robe varie non saranno mai accurati come la misurazione spot fatta nelle zone giuste e soprattutto non daranno mai la stessa capacita' di previsualizzare la foto. „ Tenendo conto del fatto che sul digitale il ragionamento (come molti sanno) è invertito e a differenza della pellicola durante l'esposizione bisogna curare particolarmente la zona delle luci, invece che quella delle ombre come dovrebbe accadere su film negativo. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:35
Ho detto di solito... non sempre è il fotografo a gestire l'esposizione, anzi di norma lo si demanda. Dai lo sai benissimo anche tu. Non sono in tanti a esporre manualmente. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:35
@paco Secondo me si, in determinate scene e condizioni ci sono più di 12/14 stop. La vera domanda é: tolti tutti i discorsi numerici e di limiti dei supporti di visualizzazione, il vedere tutti quegli stop aggiunge qualcosa all'immagine finale? Secondo me assolutamente no. Un controluce con tutto perfettamente leggibile ha un che di innaturale e poco credibile... Di fatto in post, partendo da una foto con i bianchi al limite ma non pelati, quello che si fa più spesso é proprio il tagliare gli estremi, soprattutto in basso, aumentando il contrasto... |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:39
Poi... a parte tutte le belle cose del passato, che sono utili per capire e padroneggiare l'arte della fotografia.... Ma una ML che a mirino ti da l'istogramma in tempo reale e ti restituisce la scena esattamente come verrà esposta? Non è forse più veloce e preciso di ogni altro metodo manuale? Ragazzi.. è il progresso; ed è inarrestabile. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:41
Esatto Pierfranco. Il problema e' che fino a quando usi soprattutto l'esposimetro valutativo tu non ragioni, ragiona lui nel bene e nel male. Se inveci inizi ad usare l'esposimetro spot, a capire dove una certa lettura finira' nella tua foto allora inizierai a ragionare. Tra parentesi con il digitale c'e' l'enorme vantaggio di una visualizzazione immediata ed abbastanza accurata (anche se il RAW da spesso risultati diversi dipendenti ancora da molte altre cose) indenne da eventuali errori di sviluppo. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:41
Secondo me il sistema zonale va bene per rendere flessibile il cervello e ragionare su quello che si sta facendo, al giorno d'oggi, all'atto pratico, credo sia più proficuo imparare bene la tecnica ETTR (che é un modo di adattarsi al funzionamento del sensore) e come rimettere le cose a posto in pp. Che ne pensate? |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:42
“ Ho detto di solito... non sempre è il fotografo a gestire l'esposizione, anzi di norma lo si demanda. Dai lo sai benissimo anche tu. Non sono in tanti a esporre manualmente. „ Sono sempre io a decidere l'esposizione. Mai la fotocamera. La fotocamera legge la quantità di luce e mi dice il valore letto. Io decido l'esposizione. Scusa se insisto, ma è una sfumatura fondamentale. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:43
“ Poi... a parte tutte le belle cose del passato, che sono utili per capire e padroneggiare l'arte della fotografia.... Ma una ML che a mirino ti da l'istogramma in tempo reale e ti restituisce la scena esattamente come verrà esposta? Non è forse più veloce e preciso di ogni altro metodo manuale? Ragazzi.. è il progresso; ed è inarrestabile. „ Raamiel no, non lo e', te lo assicuro da utilizzatore sia di ML, di banco ottico a pellicola e di parecchia della roba che ci passa in mezzo. Esporre manualmente e' molto piu' preciso, affidabile e costante di quello che puo' fare qualsiasi sistema automatico. L'automatismo e' solo piu' rapido e vale la pena accettare l'errore solo quando per rapidita' d'esecuzione non se ne puo' fare a meno. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:45
Aggiungo che, se proprio c'è un aspetto che sarebbe rivoluzionario in una moderna reflex, dovrebbe essere l'anteprima a monitor con l'istogramma reale del raw, non del Ps che si é scelto... |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:45
“ Secondo me il sistema zonale va bene per rendere flessibile il cervello e ragionare su quello che si sta facendo, al giorno d'oggi, all'atto pratico, credo sia più proficuo imparare bene la tecnica ETTR (che é un modo di adattarsi al funzionamento del sensore) e come rimettere le cose a posto in pp. Che ne pensate? „ Penso che (anche se molto semplificata) è una tecnica che è un'ottima introduzione all'applicazione del sistema zonale col digitale e che in diversi casi è sufficiente. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:52
Ma una ML che a mirino ti da l'istogramma in tempo reale e ti restituisce la scena esattamente come verrà esposta? Non è forse più veloce e preciso di ogni altro metodo manuale? Ragazzi.. è il progresso; ed è inarrestabile. Quoto. E' un vantaggio enorme intervenire sui parametri della macchina e avere in mirino esattamente cosa stai facendo. Poi, sono sincero, condivido il senso di quanto detto da Outback (e da Benedusi, nella sua famosa "provocazione" della scimmia): con le macchine che abbiamo oggi, tutte le macchine, il limite siamo noi. |
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