| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 10:55
Poi ho risolto. Mia moglie passando mi ha detto: "ma che vedi cosi'? Hai tutti gli occhiali lerci"... ******************************************** Più o meno l'effetto deleterio dei vetrini AN in una proiezione di diapositive |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 11:15
“ Su questo sono assolutamente d'accordo; non è esattamente il tema del thread ma hai fatto bene a ricordarlo. „ ma come non é il tema del 3D?...lo dici in prefazione...dimesioni, distanza d'osservazione, ecc...se non parli precisamente della nitidezza riguardo alla qualità d'immagine allora sto diventando senile “ 1) Stampandola ed osservandola alla giusta distanza (quindi man mano che aumenti il formato ti allontani) 2) A monitor a tutto schermo. Perché questo discorso? Perché, sotto il profilo della mera qualità dell'immagine, se non sono visibili differenze sostanziali visionando nel modo corretto due fotografie, tutte le altre questioni mi pare vadano un po' a decadere, o comunque passano decisamente in secondo piano. „ |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 12:54
Sì Leo, ma mi riferivo sempre al dettaglio; nel senso che volevo capire (ma mi sembra che non siamo arrivati ad una conclusione) con quanti megapixel in fotocamera potevo stampare praticamente in qualsiasi dimensione senza apprezzare un decadimento del dettaglio. Sono state sparate cifre dai 10mpx ai 150 Io mi sono fatto l'idea che già con 20mpx ti metti al sicuro, probabilmente anche meno, ma dimostrarlo scientificamente non dev'essere semplice. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 13:03
“ Poi ho risolto. Mia moglie passando mi ha detto: "ma che vedi cosi'? Hai tutti gli occhiali lerci „ Allora, magari l'hai raccontata fra il serio e il faceto, ma a me è successa una cosa simile: anni fa portavo già gli occhiali da lettura, ma da lontano credevo di vederci bene. In effetti, per quel che mi serviva, ci vedevo bene, solo che avendo appena comprato il televisore full HD mi aspettavo di vedere i film in HD con maggiore nitidezza; invece erano sempre uguali. Mi sentivo preso abbastanza in giro, questo full HD tanto sbandierato, non c'era. Poi mi capitò - per caso - di guardare la televisione con dei vecchi occhiali da lettura, solo +1 diottria, che incredibilmente mi stavano funzionando bene con le distanze intermedie. E lì mi accorsi finalmente che il Full HD, in effetti, c'era |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 13:09
Sì Leo, ma mi riferivo sempre al dettaglio; nel senso che volevo capire (ma mi sembra che non siamo arrivati ad una conclusione) con quanti megapixel in fotocamera potevo stampare praticamente in qualsiasi dimensione senza apprezzare un decadimento del dettaglio. ******************************************** Caro Enrico temo tu abbia un pochino frainteso i termini del discorso. Il decadimento qualitativo di una fotografia inizia nel momento stesso in cui finisce di essere solo un file per venire STAMPATA... in conseguenza di ciò il suo decadimento qualitativo dipende solo e unicamente da quanto essa viene ingrandita. Per il semplice motivo che più un file viene ingrandito più si ingrandiscono i difetti, o forse è meglio dire i limiti, del sensore da cui quel file è generato. Il numero di pixel, torno a ripetere, riguarda solo il numero di particolari che quel file riesce a registrare... non la sua qualità... o almeno NON la sua qualità IN SENSO ASSOLUTO. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 13:20
Va bene Paolo, allora ti porto nel tuo campo A che distanza si guardano mediamente le diapositive? Diciamo 5 metri? Bene, poi vai al cinema e vedi, con la stessa apparente nitidezza, un film a distanza di 20/30 metri. Ovviamente le pellicole che si utilizzano nei film non avranno una grana esageratamente più fine di una Kodachrome; anzi, probabilmente di meno, molto di meno, ma la distanza di visione non ti consente di apprezzare questa differenza. Quindi la risoluzione di una (buona) pellicola cinematografica possiamo dire che è sufficiente per apprezzare le immagini con un dettaglio che non lascia a desiderare. Ovviamente il tutto è collegato all'angolo di visione umana, per cui un film in cinemascope non potrò guardarlo da 5 metri di distanza (a quel punto sì che si evidenzierebbe un dettaglio modesto). |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 13:22
ah parli di Megapizze, si figurati, sempre la stessa storia , i Mpx sono tutte kazzate, certo che con 20mpx ci puoi fare tutto quello che vuoi e senza compromessi di qualità, con più megapixels anche in grandissimi formati di stampa la differenza si potra notare solo se ci incolli il naso sulla foto (e che non sei presbite), una situazione assurda, magari per la pittura ha senso osservare non solo dalla giusta distanza per vedere l'opera intera, ma anche da vicino per vedere la materia, le pennellate, ma in foto non ha alcun senso, la distanza minima per osservare una foto é pari alla diagonale del formato di stampa come teorizzato per calcolare il cerchio di confusione da cui deriva regola la PdC, ecc, ecc... non c'é niente da dimostrare scientificamente, già con la Canon 350D da 8mpx (il massimo per l'epoca anche la 1DS faceva 8mpx) ci ho fatto un sacco di stampe 50x75 meravigliose che non mi sarei neanche sognato all'epoca analogica, la sola utilità di avere Mpx in soprannumero é di poter croppare fortemente l'immagine. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 14:20
A che distanza si guardano mediamente le diapositive? Diciamo 5 metri? ******************************************** Una volta si diceva che la giusta distanza di osservazionez di una diapositiva in fase di proiezione, fosse quella che separa il proiettore dallo schermo... insomma dovevi stare di fianco al proiettore per godere della migliore osservazione possibile. Questo ovviamente non è vero, non fosse altro che per l'elementare motivo che nessuno, mai, specificava quale fosse la focale dell'obiettivo usato per proiettare... perché è evidente che fissata una distanza X, diciamo 3 metri, se in proiezione adoperi un 35 mm avrai una immagine di 200x300 cm; se adoperi un 90 mm avrai una immagine di 77x116 cm; mentre se adoperi un 150 mm avrai una immagine di soli 46x77 cm. È chiaro quindi che nel primo caso sarai esageratanente vicino e avrai una pessima qualità di visione a causa della grana; nel secondo caso sarai un po' troppo lontano e pertanto perderai un po' troppo dettaglio; mentre nel terzo e ultimo caso avrai un ingrandimento talmente piccolo da non essere quasi fruibile. Diciamo allora, per tornare all'esempio che ti ho fatto nella risposta precedente, che la qualità della visione non dipende né dalla distanza né dall'ingrandinento... ma dalla qualità del supporto di registrazione: pellicola o sensore che sia. Come faccio ad affermarlo? Semplice. Proiettando una Velvia 50 (RMS 9 per una Risoluzione di 160 lp/mm) ingrandita due metri per tre, la distanza di osservazione corretta era di 3,6 metri ma, avvicinandomi fino a soli 2 metri la visione era ancora buona, sotto i due metri invece decadeva in maniera evidente. Proiettando invece delle diapositive in B&W ottenute da una Rollei Ortho 25 (RMS 5 per una Risoluzione di 350 lp/mm), sempre ingrandite due metri per tre, ho scoperto, con grande stupore, che potevo avvicinarmi addirittura fino a solo mezzo metro dallo schermo conservando, pure a quella distanza così ravvicinata, una qualità di visione ALMENO pari, se non superiore, a quella che avevo osservando una Velvia 50 da ben DUE METRI |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 14:33
“ ingrandita due metri per tre , la distanza di osservazione corretta era di 3,6 metri ma, avvicinandomi fino a soli 2 metri la visione era ancora buona „ “ sempre ingrandite due metri per tre , ni scoperto, con grande stupore, che potevo avvicinarmi addirittura fino a solo mezzo metro dallo schermo conservando, a quella distanza così da presso, una qualità di visione ALMENO pari, se non superiore, a quella che avevo osservato un Velvia 50 da DUE METRI „ Sì Paolo, ma devii dal mio ragionamento che invece Leo (grazie Leo, condivido il tuo ultimo intervento) pare aver compreso: ossia, che senso ha guardare a due metri di distanza un'immagine che andrebbe osservata da quasi il doppio? Il punto fermo dev'essere: osservo un'immagine alla distanza ideale, che sarà un compromesso fra abbastanza vicino da poter apprezzare il maggior numero di dettagli, e abbastanza lontano da poterla apprezzare nella sua interezza. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 14:44
che senso ha guardare a due metri di distanza un'immagine che andrebbe osservata da quasi il doppio? ******************************************** Per due motivi: 1) per sapere quella che è la distanza minima a cui porre le sedie affinché gli astanti conservino una visione comunque accettabile; 2) per osservare in maniera analitica un particolare di tuo interesse. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 14:53
“ 2) per osservare in maniera analitica un particolare di tuo interesse. „ Ah, ecco. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 19:56
se posso, vorrei proporre alcune considerazioni: Supponiamo di chiederci quale sia la distanza di osservazione, in modo confortevole, di una foto stampata con il lato più lungo pari a 72 cm. Premessa: A) con quale fotocamera è stata scattata ? B) con quale obiettivo e a quale apertura? Per dare una risposta concreta, supponiamo di conoscere le risposte alle due domande in premessa. Così ad esempio : A) Fotocamera APS-C, Fujifilm B) XF 33 F/ 1.4 R LM WR, con apertura f/=8 Dal punto di vista dell'ottica geometrica lineare, le risposte sono le seguenti: Distanza di visione confortevole = (72/2)*25/9 = 100 cm che corrisponde ad una visione confortevole dell'intera stampa sotto un angolo di circa 40 gradi. Quanti dettagli ( in lp/mm, coppie di linee in un millimetro) riusciremmo a scorgere da tale distanza? Per rispondere al quesito dobbiamo conoscere la acuità visiva dell'osservatore. In genere, possiamo riferirci a due categorie visive molto diffuse: A) acuità visiva "normale" e molto diffusa che corrisponde ad un angolo critico fisiologico di 2 arco minuto e cioè 2 sessantesimi di grado. B) acuità visiva di "occhi di aquila" (non molto diffusa) che corrisponde ad un angolo critico fisiologico di 1 arco minuto e cioè 1 sessantesimo di grado. Nel caso A) (acuità visiva "normale") l'osservatore riuscirebbe a distinguere circa 1.2 lp/mm, mentre nel caso B) l'osservatore riuscirebbe a distinguere circa 2.4 lp/mm. In entrambi i casi gli osservatori distinguerebbero pochi dettagli!!! Si noti, tuttavia, che questi pochi dettagli visibili dagli osservatori corrispondono a ben maggiori frequenze nella immagine catturata dal sensore e rispettivamente pari a circa 36.8 lp/mm nel caso A) e circa 73.5 lp/mm !!!! nel caso B). Con queste frequenze, la risposta in termini di MTF del sensore della X-T4 accoppiato all'obiettivo XF 33 F/ 1.4 R LM WR con apertura f/= 8 potrebbe rivelare qualche sorpresa e per rispondere a questa domanda dovremmo conoscere quale sia la larghezza di un pixel (picth) del sensore che ha catturato l'immagine. Rimanendo nel nostro esempio, pensiamo ad una X-T4 della Fujifilm (APS-C con un pitch di circa 3.76 micron). Nel caso A) (acuità visiva "normale") si otterrà un eccellente MFT (reale) di circa 0.77 al centro della immagine nel piano di best focus e un ottimo MFT (reale) di circa 0.69 al bordo della immagine nel piano di best focus . (ottimo microcontrasto). Nel caso B) (acuità visiva di "occhi di aquila") si otterrà un egregio MFT (reale) di circa 0.55 al centro della immagine nel piano di best focus e un sufficiente MFT (reale) di circa 0.49 al bordo della immagine nel piano di best focus . (più che sufficiente microcontrasto). Ma se gli osservatori volessero distinguere il maggior numero di dettagli che la loro acuità visiva consente, compatibilmente con le dimensioni dei pixel del sensore, a quale distanza minima dall'immagine dovrebbero porsi? e le risposte nei due casi di differente acuità visiva sono: A) (acuità visiva "normale") distanza minima pari a circa 20 cm B) (acuità visiva di "occhi di aquila") distanza minima pari a circa 40 cm In entrambi i casi gli osservatori riuscirebbero a distinguere circa 4.3 lp/mm, cui nell'immagine catturata dal sensore corrisponde la frequenza di taglio del sensore pari a circa 132 lp/mm!!! , Con questa frequenza, la risposta in termini di MTF del sensore della X-T4 accoppiato all'obiettivo XF 33 F/ 1.4 R LM WR con apertura f/= 8 rivelerà deludenti sorprese. in entrambi icasi si otterrà scarsissimi MFT (reale) di circa 0.2 al centro della immagine nel piano di best focus e MFT (reale) di circa 0.179 al bordo della immagine nel piano di best focus . (pessimo microcontrasto). Gli osservatori , da queste distanze ravvicinate, riceveranno la pessima sensazione che il tutto sia privo di contrasto e sfocato. P.S. Forse sono stato un "pedante" e mi scuso per l'eventuale noia provocata! |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 20:56
Ho fatto un esperimento e ho prodotto questa immagine, con righe bianche e nere, una ogni pixel . Misura 10cm a 220ppi, 866x866 pixel di lato, ovvero 10cm sul mio monitor 27" in UHD. Se volete fare esperimenti provatela sui vostri monitor con ingrandimento 100% o multipli doppi, a risoluzione nativa del monitor (ovvero se avete un monitor 4K impostatelo in 4K, non in UHD. Se avete altre densità del monitor non ridimensionate i pixel, ma cambiate i ppi. È interessante anche per capire cosa sono i monitor retina e perchè Steve ne fosse infastidito, e perchè usare un monitor a risoluzioni non native fa danni (al mio sistema nervoso, certamente). Non riesco a portare delle considerazioni ora, per il tempo e perché sono ignorante in materia e percepisco l'argomento ma non so esplicitarlo a dovere, ma è interessante provare. www.swisstransfer.com/d/4521a4af-b44a-453c-a740-b6dc1814531e Probabilmente, come sapevo, sono un'aquila, ma ipermetrope (ci vedo benissimo da lontano ma il mio occhio è corto, e irrigidendosi con l'età, dopo i 40, servono occhiali da vicino). |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 23:12
@Giuseppevalla, ottimo intervento, però alla fine non sono riuscito a capire se i 26 mpx della xt4 (risolti - immagino - tutti dall'obiettivo), sono sufficienti per osservare la stampa dell'esempio (72 cm. lato lungo) da 1 metro di distanza senza che si percepisca una mancanza di dettaglio; oppure se sono pochi o addirittura troppi. |
| inviato il 18 Dicembre 2025 ore 23:14
@ Maurese grazie, ho scaricato il file, appena posso faccio la prova. |
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