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Sicuramente fra coloro che sono intervenut* ci sarà anche chi giustifica quei casso di asterischi o addirittura accetterà il definire le persone partecipanti, finora maschili, alla discussione come juzine, come il chiamare degli accademici maschili con il titolo di professoresse.
Questa è la follia del politically correct, come è un folle chi pensa che chi fischia, per me è un gestaccio, dietro a una donna poi la violenti ...
“ Mario, quante volte t'hanno dato della zecca? Non si contano. Facciamo l'ipotesi che tu sia in un corteo. Tu e quelli come te siete delle zecche. Non esseri umani, non avversari di opinione. Delle zecche. E quindi ti schiaccio. Punto. „
Infinite ma anche io mi definisco zecca esattamente come moltissimi omosessuali si definiscono tranquillamente froci, e credimi ne conosco e ne ho conosciuti molti di diverse estrazioni sociali e culturali il problema non è nella parola me nell'uso che se ne fa. Il tuo esempio del termine coglion3 ripetuto all'infinito per ferire è differente. Usciamo dall'omosessualità ed entriamo in altro ambito la parola negro come sappiamo deriva dal latino niger che in italiano divenne negro e solo in seguito nero, il Carducci la usa in "Pianto antico" per definire il buio della terra che accoglie il suo figlio, (...sei nella terra negra...), ovviamente è stato usato per definire un gruppo di persone dalla pelle scura adesso è "proibito" utilizzare questa parola ma usiamo tranquillamente il suo sinonimo nero; in Spagna dove la parola negro non si è evoluta in nero continuano tranquillamente a chiamare i negri negro. Cosa diversa è negli stati uniti dove niger è sinonimo di schiavo e giustamente si rifiuta tale termine preferendo black.
“ Beh, come molti ciechi preferiscono essere chiamati così piuttosto che non vedenti :) „
Da figlio di cieco, peraltro abbastanza dentro la questione (era preside dell'unica, fino al 1980, scuola di metodo per educatori di ragazzi ciechi) e anche io specializzato nell'insegnamento ai ciechi, cosa che ho fatto per venti anni, posso dirti che si utilizzavano due locuzioni: o cieco o minorato della vista, il secondo comprendeva anche gli ipovedenti, quella che non piaceva era non vedente e ancora meno disabile visivo, poi è arrivato diversamente abile visivo (che significa poi nessun lo sa!) e ora disabile visivo. La loro associazione si chiama orgogliosamente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
PS potrei consigliare la lettura di Ragazzi ciechi di A, Romagnoli, scritto circa un secolo fa soprattutto il pezzo " La mia prima visita a San Pietro" sembra assurdo ma è un libro utile anche ai fotografi.
Sfondi un portone aperto. USA, NC. Abbiamo un problema ad una macchina. Apriamo il quadro elettrico. Non ho grandissima esperienza in merito, ma spiego comunque gli attuatori dei due motori dell'asse "gantry". Uno e' chiamato master e l'altro slave . L'operatore nero s'e' incazzato. Gli ho spiegato che non era una mia invenzione ma che in letteratura si chiamano cosi' poiche' il primo riceve il segnale ed il secondo lo segue. La sua risposta e' stata: "allora devono cambiare i nomi". In prima battuta ho pensato: "ma che cazz0 dici!". Poi ho provato a mettermi nei suoi panni e non me la sono sentita di dargli torto. Difficile per noi empatizzare con chi vive la violenza con chi l'ha respirata, con chi ha convissuto con la paura costante.
Invito, nuovamente, a leggere del fenomeno incel. Ancora: uno per tutti. Ma ci sarebbe da legger tanto a riguardo.
“ Il tuo esempio del termine coglion3 ripetuto all'infinito per ferire è differente. „
Probabilmente non ho reso opportunamente l'idea. Non e' per ferire ma per escludere. Conosci meglio di me le dinamiche dei pupi. Si evidenzia il diverso utilizzando qualsiasi scusa. Dai pantaloni rosa alla matita spuntata. L'obiettivo dell'esclusione non e' l'individuo escluso. E' far gruppo. E far gruppo significa: dominare. Non essere esclusi.
“ Probabilmente non ho reso opportunamente l'idea. Non e' per ferire ma per escludere. Conosci meglio di me le dinamiche dei pupi. „
Non cambia la situazione: non sono le parole che feriscono ma l'uso che se ne fa. Pendi una parola tutto sommato innocua: basso ad esempio, ora pensala in una classe dove Pinuccio è il meno alto della classe, è ampiamente nella norma ma in classe sono tutti più alti di lui, magari di poco ma sono più alti di lui. Ora immagina la maestra che dice mettetevi in fila dal più alto al più basso, nulla di male, siamo in una classe tranquilla e civile, ce ne sono poche ma ce ne sono, e i bambini si dispongono in fila in ordine di altezza. Ora pensa la parola basso usata diversamente e ripetutamente nella frase "Pinuccio è basso!" ferisce Pinuccio, lo porta a star male in classe, a non voler andare a scuola e forse anche oltre. Eppure la parola basso è innocua, potrebbe essere altre parole: grasso, magro, biondo, lentigginoso, col naso piccolo o grosso. Il politically correct funziona se non esonda dagli argini del buon senso e se purtroppo esondasse, come è successo, diventerebbe ancora più escludente e finisce con l'essere utilizzato per nascondere le carenze della società e la cattiveria degli umani o, come sta succedendo, una motivazione (eliminare il woke) per cancellare diritti sociali tanto duramente conquistati.
“ Sicuramente fra coloro che sono intervenut* ci sarà anche chi giustifica quei casso di asterischi „
Non può essere giustificato in quanto nella lingua, in qualsiasi lingua, ciò che non può essere letto ad alta voce non esiste così come la schwa in italiano.
@Mario Chiaro. E siamo d'accordo. Se do' del trimone ad un mio amico di infanzia che non vedo da 30 anni, lui non mi mena, mi abbraccia. Se lo do' al parcheggiatore abusivo, vediamo i cric volare. Sul discorso che volutamente si estremizzino gli eccessi al fine di cancellare quel che mi e' scomodo, per dominare e fare i cazz1 miei, penso di aver fatto esempi esaustivi. Ma qui il punto e' che non si riesce ad accettare che vi sono conseguenze fisiche che partono da atteggiamenti considerati innoqui per il solo gusto di dire, non lo faccio, addirittura lo aborro, ma voglio esser libero di farlo, ovvero e' follia collegare le due cose. Noi vecchietti viaggiamo ancora con la velocita' delle informazioni degli anni 90 (nel migliore dei casi). Qui non c'e' bisogno di buttare benzina sul fuoco. La benzina c'e' gia'. Trend, virale, "entra? no non puo' entrare!", non ci rendiamo conto della velocita', della capacita' di permeare e del raggio d'azione di battiti d'ali di farfalle in Brasile. E ci sta che vecchi tromboni come noi neghino l'evidenza. Perche' non abbiamo proprio gli occhi per vederla.
In questa discussione si sta assistendo alla CATEGORIZZAZIONE delle persone, ma il problema è che chi cataloga/categorizza sono coloro che stanno dalla "parte buona", quella del politically correct. Bisognerebbe smetterla di suddividere le persone in base alla disabilità, alla razza, al colore, al credo, alla cultura, all'orientamento sessuale eccetera. Perché in caso contrario siete voi "giusti" che continuate a dividere e discriminare. A me cosa me ne frega se sei un sciupa femmine o una sciupa uomini, o gay o lesbica o trans, o musulmano o cattolico o induista, piuttosto mi spiace se una persona viene discriminata. Così come non tollero chi bullizza o chi si mette sul piedistallo e ci insegna a vivere, così come non mi piacerebbe frequentare dei fischiatori di deretani femminili, ma in quest'ultimi, oggetto di inizio discussione, non mi pare il caso di fare un dramma. Poi arrivare a dire che chi fischia, pure abusa ...
Mi chiedo se a volte l'enfatizzazione del divieto di alcune parole non sia fatto apposta per creare conflitti tra la gente e dare soldi e notorietà a chi questi divieti li ha inventati. Provo a spiegarmi meglio.
Il tizio A non conta nulla e vuole diventare qualcuno. Crea un malcontento e convince B e C che dire "bianco" é razzista. La voce si espande ed ora mezzo alfabeto é convinto di questa cosa, ed il tizio A diventa un leader. Succede che X Y e Z ritengano che "bianco" si sia sempre usato senza problemi ed espongono il loro dubbio. Qualcuno potrebbe anche ascoltarli ed A per non perdere la posizione acquisita con la forza di buona parte dell'opinione pubblica, della stampa e della politica mette al bando X Y e Z. La cosa fa molto comodo soprattutto alla parte politica perché invece di parlare dei problemi veri si da modo al popolino di scannarsi su cavolate e mettono A in posizioni ancora più influenti, raccomandandogli di alimentare ancor di più le distanze di vedute tra i poveracci. Ora quasi tutti danno ragione ad A e se dici "bianco" sei da mettere al gabbio. A magari va pure in parlamento, non ha creato nulla ma ha solo distrutto rapporti e buonsenso, ed il bello é che tutti credono sia il salvatore sceso in terra! A é arrivato dove voleva perché la gente non ama guardare i problemi veri e non ama pensare, date uno smartphone e qualcosa con cui darsi contro ed ecco servito un popolo facilmente governabile. Un popolo che si scandalizza per una fischiata.
Questo articolo é esagerato dall'altra parte. Quel che noto io é invece che spesso sono gli uomini a creare problemi a tavolino A molte donne magari non importa nulla di un apprezzamento, al massimo pensano "il solito cogli@ne..."
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