| inviato il 28 Maggio 2025 ore 9:37
"Quelli al cinema oggi cercano di difendere cultura. pluralità, e lavoro da colossi globali (netflix e co.) e dall'IA." Detta in due parole: chi non ce la fa stare sul mercato, deve morire, non deve ricevere soldi pubblici. I soldi pubblici vanno dati a chi crea guadagno, ci deve essere un ritorno positivo, altrimenti, ripeto, è la rovina del sistema. Il cinema italiano oggi non ha un ritorno positivo: che si riorganizzi in modo da dare un ROI positivo, un Ritorno degli Investimenti positivo, e se non ce la fa, e non ce l'ha fatta negli ultimi decenni, che crepi, non è cosa di buon senso sprecare soldi con chi non crea guadagno. Come dicono gli ebrei, molto giustamente, se non c'è guadagno, c'è una perdita, non esiste pareggio nel tempo e la perdita porta alla rovina. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 9:44
“ Detta in due parole: chi non ce la fa stare sul mercato, deve morire, non deve ricevere soldi pubblici. „ quindi sei contro gli incentivi pubblici all'automotive e immagino tu sia pure contro gli sgravi fiscali a pioggia per le imprese, alessandro |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 10:02
@Lomo, non richiede nessun topic specifico. Quali sono questi film commerciali diventati cult che dopo 50 anni hanno ancora successo? E riguardo i sussidi. Da una parte hai un'azienda privata che per decenni ha preso soldi pubblici per delocalizzare e produrre all'estero, dall'altra un settore che sostiene migliaia di professionisti, e valorizza il patrimonio culturale. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 10:22
i "sussidi" alla fiat, così come quelli di altri stati ad altre industrie, sono da vedersi alla stregua di investimenti, perchè le industrie private producono REDDITO e ricchezza. Cosa che, invece, il "cinema" finanziato dallo stato non ha mai prodotto. Gli Stati (non solo italiano), spesso *investono* (sussidi, finanziamenti, sgravi) per sostenere l'impresa privata che produce reddito e ricchezza, *spendono* per fornire ai cittadini servizi e infrastrutture che non produco reddito (salute, istruzione ecc) e poi *sprecano* quando invece i soldi spesi finiscono in tasche che non producono nulla e ci finiscono solo come regalìa ideologica o politica. Il "cinema" italiano è nell'ultima categoria. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 10:23
“ Da una parte hai un'azienda privata che per decenni ha preso soldi pubblici per delocalizzare e produrre all'estero, dall'altra un settore che sostiene migliaia di professionisti, e valorizza il patrimonio culturale. „ ah quindi il cinema contribuirebbe al pil italiano più dell'industria....ma lol.... |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 10:25
ricordo a tutti gli astanti che questo topic si chiama "la fine della cinematografia" - in relazione all'avvento della AI - e non si intitola "perché noi attempati di estrema destra consideriamo la cultura alla stregua delle produzioni di bulloni e rondelle" siete quindi completamente offtopic |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 10:38
Eh già, perché il valore della cultura si misura solo in termini di PIL. Ma lol. E il soft power ti dice nulla? |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 11:11
La cultura che stravolge e dà qualcosa all'umanità purtroppo non è mai di massa. Il termine POP = POPOLARE e quello che deve essere popolare non può per natura essere troppo complesso. E se non hai una base immensa di pubblico pagante non farai mai fatturati da Marvel con un film indipendente. Detto ciò, sicuramente in mezzo ai finanziamenti ci sono amici di amici e opere di scarso valore. “ Ma........ le AI si creano forse da sole? Non c'è bisogno di forza lavoro per farle e per farle funzionare? „ Si e no. Pochi giorni fa c'è stato un grande festival AI e si parlava di trasformazioni e adeguamenti per non sparire dal mercato. Adesso le nuove aziende AI o comunque supertecnologiche, per raggiungere un certo fatturato, mettiamo 100 milioni l'anno lo possono fare con meno di 100 dipendenti. Mentre prima un'azienda comunque tecnologica tipo Linkedin, Airb&b, booking, etc avevano bisogno dai 500 dipendenti in su.
 thegrowthmind.substack.com/p/100m-arr-with-100-employees-ai-startups Scenari... Secondo voi un'azienda media di 5-10 persone che produce video, spot, aziendali, cosa sceglierà di fare per stare sul mercato? Si affiderà ad uno strumento AI e produrrà video più velocemente, magari non così stravolgenti ma accettabili o resterà alla mercè dei concorrenti che lo faranno? Come diceva qualcuno, la lotta non è contro l'AI ma contro il tuo concorrente che la userà. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 11:32
grazie homeworker per essere tornato in topic |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 12:19
“ Daniele, l'incoerenza non è la mia, ma di tanti aedi del libero mercato pronti ad applaudire finanziamenti pubblici a grandi oligarchi o rentier (anche in termini di sgravi fiscali), e a rosicare se vengono dati uno o due milioni per realizzare un film e fare lavorare un centinaio di maestranze per tre o quattro mesi, per realizzare un prodotto avente valenza culturale (so che cultura è diventata una parolaccia in questi tempi bui, e chiedo scusa). „ Il problema vero è che, in genere, quel milione o due viene dato per film che, magari, forse, molto da lontano affrontano anche tematiche importanti, ma che dal lato tecnico e della reale presentabilità al pubblico sono autentiche ciofeche che non solo no riempiranno mai le sale, ma nemmeno vengono programmati sulle reti TV della medesima visione ideologica. Non bastano le buone intenzioni per fare un buon film (un po' come quello slogan clericale per cui "le vie dell'inferno sono tappezzate di buone intenzioni" ) |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 12:25
“ Adesso le nuove aziende AI o comunque supertecnologiche, per raggiungere un certo fatturato, mettiamo 100 milioni l'anno lo possono fare con meno di 100 dipendenti. Mentre prima un'azienda comunque tecnologica tipo Linkedin, Airb&b, booking, etc avevano bisogno dai 500 dipendenti in su. „ Quando caleranno i clienti di quelle ditte, compagnie ecc. che si appoggiano a chi usa l'AI, o la utilizzano in proprio, dato che quei clienti persi sono i lavoratori che vengono lasciati a casa dall'AI, allora vedremo se realmente saremo in una situazione di crisi. Ogni sistema economico può permettersi una certa percentuale di povertà all'interno del proprio mercato, ma se quella povertà supera il limite "fisiologico" quel mercato va in stagnazione; staremo a vedere |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 12:28
“ perché noi attempati di estrema destra consideriamo la cultura alla stregua delle produzioni di bulloni e rondelle" siete quindi completamente offtopic „ @Lorenzo P al netto della battuta che cito, mi complimento per la pazienza e la misura dimostrati in tutta la discussione, sopra tutto su un tema i cui sviluppi richiederebbero un minimo di approfondimento o per lo meno di confronto su temi diversi. questa discussione rientra a titolo nella lista di quelle che vanno mostrate fuori dal forum, questo per allargare il confronto con chi ha una aspettativa di vita coerente col futuro artistico e culturale di cui si discute. mia figlia fa arti visive e comunicazione e io da tempo annoto e giro tutte le discussioni simili dove età media ed orientamento ideologico producono esiti simili. confrontarsi aiuta sempre. juza forum permette di analizzare comportamenti che sono molto interessanti per chi si occupa di comunicazione perché produce statistiche impossibili altrove su molti temi sociali ed artistici. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 12:51
E comunque... Parlando di AI e cinema.. Ho sentito pronunciare le stesse frasi da mia nonna quando sono usciti i piatti precotti e surgelati. "la cucina e' morta, le trattorie ed i ristoranti sono falliti!"... invece, trattorie e ristoranti funzionano alla grande e la gente, invece di scongelare le lasagne, chiama Glovo.... |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 12:54
@daniele, la pensiamo (per fortuna) in modo totalmente diverso, ma quello di cui vuoi discutere esula dall'argomento del thread. se vuoi scrivimi in dm oppure apri un topic ad hoc (che verrà chiuso quanto prima) torniamo in topic, grazie |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 13:49
"Mentre prima un'azienda comunque tecnologica tipo Linkedin, Airb&b, booking, etc avevano bisogno dai 500 dipendenti in su." In Italia, ai tempi dei sinistri, era di moda il detto "piccolo è bello", ed hanno fortemente penalizzato fiscalmente le grandi aziende, non capendo, ahimè, che solo le grandi aziende nel tempo sopravvivono , col risultato che i grossi gruppi se ne sono andati dall'Italia. Oggi ne paghiamo le conseguenze, di grossi gruppi in Italia, cinema compreso, ce ne sono pochissimi, le aziende piccoline ovviamente non ce la fanno a stare sul mercato, chiudono e licenziano oppure danno stipendi fa fame per sopravvivere (le grandi pagano molto meglio) ed il Paese è impoverito. Il cinema qui è un'attività parassitaria di guitti e l'AI, io spero, che lo debelli definitivamente. Occhio che invece, all'estero, USA in testa, ma anche Corea del Sud e perfino Russia, le AI danno una mano robusta al cinema, tutti i più grossi successi di cassetta sono film pesantemente infarciti di attività fatte con le AI (Marvel, Disney, Blu Swan, etc), con attori e personale vario e normale pagato profumatamente perché offrono un prodotto di ottima qualità. |
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