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Gomme vecchie su auto nuove


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avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2024 ore 8:49

Beh...

Con i nikon Z 24-70 e 14-30 scatto spesso i close-up a f22 e non vedo assolutamente diffrazione.

Nella mia galleria ci sono un po' di foto di fiori ambientati fatti in quel modo ed è ben verificabile.

C'è una resa appena inferiore rispetto a f4 ma quasi a livello strumentale.

La resa di quelle due lenti appare abbastanza costante tra f4 e f22

Per me... il micro 55 f3.5 soffre molto di più la diffrazione a partire da f16 (grandissima lente vintage, irrinunciabile).

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2024 ore 9:34

La diffrazione dipende dalla densità del sensore, non dalla lente...poi quest'ultima può avere più o meno difficoltà a risolverlo, ma è una cosa diversa.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 7:37

La diffrazione...

Affligge da sempre i sistemi ottici impiegati ai diaframmi più chiusi.

L'esempio estremo è il foro stenopeico che pur non avendo lenti soffre moltissimo della diffrazione

Che poi l'architettura del sensore possa enfatizzarla, non ne conosco le ragioni ottiche ma lo prendo per buono.

user96437
avatar
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 8:29

"Quindi è un sacrilegio montare gomme vecchie su auto nuove?

Si, dato oggettivo
No, dato soggettivo.
Quì sta il punto. Anche oggi prendere una fotocamera da 5k per montare un 28-300 è un sacrilegio, dato oggettivo non stai sfruttando tutte le potenzialità.
Dato soggettivo, a me va benissimo così, azzo vuoi?
Non è possibile discutere su gusti personali, è possibile discutere su dati oggettivi.
Le ottiche moderne sono quasi tutte buone già a tutta apertura, praticamente impossibile per quelle analogiche e ci vanno messe pure le AF del periodo pellicola.
Le ottiche "vintage" in alcuni casi se la cavano a distanze ravvicinate, diventano imbarazzanti quando si va verso l'infinito.
Negli Zoom il passo avanti è quantico. Più sono grandangolari e più la differenza è imbarazzante.
Nei fissi le migliorie sono minori nei medio tele. Anche perchè non li fanno più i 200 f2.8/4, i 300 f4/5.6.
Nei fissi non grandangolari si erano raggiunti buoni risultati anche in passato, sempre con i difetti sopra ovviamente.
Le ottiche difficili da realizzare allora sono più semplici oggi.
Un Canon FDL 20-35mm f2.8 sembrava spaziale, ora prenderebbe paga da un cinese da 80 euro.
C'è molto meno da migliorare in un semplice 100mm f2.8.
Questo spiega perchè facendo un paragone (scorretto) di un buon medio tele di allora sia quasi simile ad uno zoom quasi moderno.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 9:16

Le ottiche "vintage" in alcuni casi se la cavano a distanze ravvicinate, diventano imbarazzanti quando si va verso l'infinito.


Questo non mi risulta, cioè che generalmente gli obiettivi vecchi fossero ottimizzati per distanze ravvicinate.


user96437
avatar
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 9:33

ottimizzati per distanze ravvicinate.

Infatti io non l'ho scritto.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 9:54

In realtà Nikon perseguiva proprio la strada dell'ottimizzazione per le brevi distanze...
Marco Cavina scrive:
Tornando all'80-200mm f/4,5, alla Nippon Kogaku presero atto che - statisticamente - la stragrande maggioranza delle immagini riprese con lo zoom-Nikkor venivano effettuate a distanze medio-brevi (l'obiettivo veniva adottato soprattutto per foto di cronaca, ritratto, moda e beauty) ed adottarono una filosofia di progettazione nuova ed avveniristica, basata sul monitoraggio e l'ottimizzazione della resa anche e soprattutto alle minime distanze di messa a fuoco consentite, laddove la qualificata concorrenza continuava ad ottimizzare per l'infinito

Ricordo un famoso test nel corso del quale si fronteggiarono alla sbarra quest'obiettivo e l'eccellente SMC Pentax-M 80-200mm f/4,5: su posizione di infinito l'aberrazione sferica sottocorretta penalizzava il Nikkor con un focus-shift davvero importante; tuttavia, successive rilevazioni effettuate a 4m di distanza mostrarono un crollo del Pentax, ottimo su infinito, mentre il Nikkor addirittura migliorava la prestazione rispetto alla coniugata elevata...Visti i presupposti di progetto c'è da immaginare che alle distanze minime la tendenza sarebbe stata ribadita e questo anomalo comportamento del Nikkor fu visto in luce positiva, valutando come in effetti il suo campo di utilizzo preferenziale fosse proprio la distanza ravvicinata; tutti i successivi progetti Nikon in questo settore presteranno analoga attenzione alla correzione sulle coniugate brevi.

www.marcocavina.com/articoli_fotografici/Nikkor_80-200_story/00_pag.ht

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 9:59

Infatti io non l'ho scritto.


Se vanno generalmente meglio a distanza ravvicinata che ad infinito cosa vuol dire?

Comunque diciamo che, per la mia esperienza, ad infinito generalmente non hanno problemi particolari, più grandi di quanti ne hanno a brevi distanze.


avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 10:13

In realtà Nikon perseguiva proprio la strada dell'ottimizzazione per le brevi distanze...


Si riferisce in particolare allo zoom 80-200mm f/4 (ed ai successivi zoom di questo range di focali), non ad una tendenza generale di Nikon.

Fra l'altro era stato inizialmente pensato con una funzione macro che raggiungeva quasi il rapporto 1:2, ben oltre quello dell'obiettivo di 1:4.2, che comunque è già un rapporto più alto del normale; è chiaro che è stato ottimizzato per le brevi distanze, per poter arrivare con buona qualità al rapporto di 1:4.2.


avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 10:26

Ma... hai letto o no?

"Visti i presupposti di progetto c'è da immaginare che alle distanze minime la tendenza sarebbe stata ribadita e questo anomalo comportamento del Nikkor fu visto in luce positiva, valutando come in effetti il suo campo di utilizzo preferenziale fosse proprio la distanza ravvicinata; tutti i successivi progetti Nikon in questo settore presteranno analoga attenzione alla correzione sulle coniugate brevi. "

Penso che Marco Cavina possa essere abbastanza attendibile.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 10:31

tutti i successivi progetti Nikon in questo settore presteranno analoga attenzione alla correzione sulle coniugate brev



E questo che ho scritto non è la stessa cosa?

Si riferisce in particolare allo zoom 80-200mm f/4 (ed ai successivi zoom di questo range di focali)



avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 11:34

Non l'avevo letto quell'appunto...
Forse è colpa mia...

O magari hai fatto un edit al post originale... Cool

Buon Natale! ;-)

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 13:13

La scelta di dove ottimizzare la resa della lente è una cosa che hanno fatto tutte le case....anche più volte nella vita produttiva di un determinato modello (basta guardare le differenti versioni nel tempo, del Leica Summicron F/2)....

Per altro, ottimizzare una lente a infinito non è che abbia molto senso.....visto che nelle gran parte dei casi, l'atmosfera assume una voce predominante sulla QI dell'immagine....appiattendo e livellando la resa tra obiettivi da 10000 euro e obiettivi da 500 euro (checchè ne dicano quelli che vedono rese stratosferiche su montagne a 20km di distanza, plagiati e lobotomizzati dal fatto di aver tirato fuori un oceano di soldi per la lente)

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2024 ore 1:09

Ma chi se ne frega di quello che dicono gli altri....io ho lenti Pentax degli anni '70 e le uso anche adesso con la mia mirrorless.

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2024 ore 1:19

Sono fluorescenti di notte??.......MrGreenMrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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