| inviato il 21 Luglio 2024 ore 22:52
“ Siamo passati da fonti energetiche a diatribe fiscali e politiche, Emanuele chiude tuttoCool Segnala post | Blocca Utente „ Infatti. Magari, un paragone tra IT e NL? L'italia ha sviluppato un uso di rinnovabili da molti più anni dei paesi bassi, che però stanno recuperando, come la media dell'unione europea. Qui c'è la % di energia primaria consumata derivante dal vento e dal sole in alcuni paesi europei. |
| inviato il 21 Luglio 2024 ore 23:02
Luinge, vieni qui nei Paesi Bassi e spiega il vocabolo "condono" agli autoctoni, non ti capiranno mai, l'evasione fiscale in Italia supera i 100 miliardi, dati di Banca di Italia, non del bar dello sport di Codroipo, secondo il ministero delle finanze il 70% delle partite IVA, in Italia elude il fisco. Se vengano a mancare 100 miliardi di entrate è fisiologico che i "fessi" debbano pagare di più. Le aziende straniere vengono in Olanda perché la lergislazione è chiara ed efficiente, una diatriba legale si risolve in pochi mesi, non in decenni come in Italia, la prescrizione è pressoché sconosciuta qui, in Italia è la prassi, e non certo per colpa dei burocrati. Fai leggi chiare per tutti e nessuno potrà esimersi dal rispettarle, fai leggi che vanno interpretate, e nessuno se le filerà. Qui in Olanda se solo sei sospettato di corruzione sei automaticamente escluso da qualsiasi funzione pubblica, in Italia come va invece? Lascia stare il braccio, il dito e la luna, non sono il problema. |
| inviato il 21 Luglio 2024 ore 23:07
Ho collaborato con olandesi. Bella esperienza. Sanno avere un approccio molto pretenzioso. La loro mentalità è diversa dalla nostra. Vogliono fare, ti pagano subito e vogliono risultati. Ottimo, davvero. Ma comunque ci provano lo stesso a pagare (molto) meno e a pretendere. Riflettendo sull'esperienza, abbiamo capito che a casa loro non lo avrebbero fatto. Per dire: si sono adeguati subito al sistema :-) loro usano altri strumenti per ottenere risultati. Ma lo fanno in maniera legale, indubbiamente, operando a livello lobbistico in sede europea. Per il resto delle tue affermazioni, purtroppo mi farebbe piacere discuterne ma sono OT. Serve altro topic. |
| inviato il 21 Luglio 2024 ore 23:16
@Murphy & Juliana so bene come andarono le cose, facevo riferimento all'egitto ovviamente in modo metaforico nel senso che al giorno d'oggi manco un testicolo maggiore non rifarebbe lo stesso errore, non solo tipo Vaiont ma nemmeno simile a Prestavel, poi magari ti costruisce la palazzine a 5 metri sotto il livello del fiume con gli argini in terra battuta. “ Non c'è una piramide di TutankhamonMrGreen „ Vero, il tipo aveva male alle gambe e allora gli hanno fatto il sito a pian terreno. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 8:04
“ Pensa se la rete fosse ottimizzata per la generazione diffusa e non centralizzata, „ era il paradigma già 30 anni fa. Ma chi si occupa di dimensionare impianti avrà sicuramente familiarità con l'effetto compensazione e con le economie di scala legate alla taglia degli stessi. Un calcolo al volo per il gruppo da 660MW supercritico di torrevaldaliga: corrisponde ad una superficie in solare fotovoltaico di circa 37 Kmq. (1 gruppo e lì ce ne sono 4). Il calcolo va raffinato considerando sia il coefficiente di utilizzo del gruppo a carbone (dato ricavabile dalla produzione annua) sia il frazionamento del campo fotovoltaico in più impianti separati che comporta la perdita di effetto compensazione (la superficie cresce) Anche il concetto di 'profitto' o guadagno è piuttosto interessante perché spesso non ben assimilato: le aziende possono tranquillamente vivere e prosperare a profitto nullo. Anche in tal caso, infatti, la differenza tra i costi sostenuti nelle attività e i ricavi da prodotti/servizi resi al mercato permette di pagare tutti gli stipendi, compresi quelli dei ricercatori , tenere viva la produzione e tutte le altre fonti di costo. E anche se non si incrementa il capitale netto a fine anno, tutti vivono sereni e si restituiscono per giunta i prestiti. Per capire chi mette il denaro nelle aziende basta leggere nei bilanci riassuntivi le voci leva o indice di indebitamento per accorgersi che in esse è spesso tra 2 e 3 (squilibrio). Ed in genere c'è un motivo: un indice di redditività come il roi, che prescinde da considerazioni fiscali e finanziarie, va sempre confrontato col costo del denaro per avere una visione veritiera della salute di un'azienda: infatti se il roi è superiore ad esso allora conviene indebitarsi e non rischiare i propri soldi. Il concetto è noto come leva finanziaria. spero di aver dato qualche indicazione utile cordiali saluti |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 12:42
“ Vero, il tipo aveva male alle gambe e allora gli hanno fatto il sito a pian terreno. „ Pensavo scherzassi, mi sono informata e per davvero Tutankhamon era pieno di malanni, era nato da un incesto, aveva problemi alle gambe, infatti usava un bastone, guai alla schiena ... poi con la medicina di allora, morire sarà stato l'unico momento buono della sua vita. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 13:25
“ Pensavo scherzassi, mi sono informata e per davvero Tutankhamon era pieno di malanni, era nato da un incesto, aveva problemi alle gambe, infatti usava un bastone, guai alla schiena ... poi con la medicina di allora, morire sarà stato l'unico momento buono della sua vita. „ Non mi permetterei mai di raccontarti frottole. Povero Tutankhamon |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 13:55
E comunque la situazione dell'energia elettrica in italia è catastrofica. Manca il denaro per la costruzione di centrali nucleari e spazio e denaro per la costruzioni di impianti fotovoltaici che in vista del 2035 dovranno produrre un 65% in più di elettricità rispetto all'attuale. Inoltre serviranno altri soldi per la messa in opera di colonnine per la distribuzione di energia elettrica alle autovetture. Si ma quanto serve? di quanto parliamo? decine di miliardi di euro? no forse di migliaia di miliardi. Ho paura che l'italia verrà totalmente commissariata e diventerà il nuovo Burundi. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 14:45
Vabbè, ma negli altri 12 mesi qual'è stato il rapporto tra energia green e altre fonti? |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 15:29
Old_pentax parla di primo semestre 2024, non mese di giugno. Nel 2023 era 42% mi sembra, e 35% nel 2022. Come al solito siamo in ritardo. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 15:41
“ Manca il denaro per la costruzione di centrali nucleari „ Mah, direi che mancherebbe la possibilità di realizzarle, allo stato attuale, più che altro. Gli italiani si sono espressi con un referendum per l'abolizione dell'intervento statale, nel caso che un comune non volesse concedere il permesso di costruire una centrale nucleare nel proprio territorio. Si sono espressi, nel medesimo referendum, anche per l'abrogazione dei contributi statali agli enti locali per la presenza di centrali nel loro territorio. Rendendo, di fatto, impossibile la realizzazione di altre centrali nucleari e dovendo anche affrontare il costo della dismissione di 4 centrali (una già spenta per manutenzione prima del referendum e successivamente dismessa), ma anche un maggior costo per acquistare energia elettrica da produzione nucleare, dai paesi d'oltralpe. Pertanto non credo che il problema sia "solo" quello della mancanza di soldi. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 16:16
Forse nel 2035 assumeranno Mandrake per avere l'energia elettrica dal nulla, perchè non vi sarà altra possibilità |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 16:46
“ profitto nullo „ beh, i prestiti si chiedono per fare investimenti quando non si ha la forza (o la voglia) di farli con il proprio capitale e/o flusso economico. e con i risultati positivi dell'investimento li ripaghi. Accettando per assurdo di non chiedere prestiti, senza profitto (= incassi > tutti i costi per farla semplicissima) non investi e non cresci. Se all'azienda sta bene restare sempre piccola, ok. se l'azienda vuole aumentare il proprio giro di affari, non riesco ad immaginare come possa fare senza profitto. “ il gruppo da 660MW supercritico di torrevaldaliga „ centrale che è grande quanto? 1 km2? ha bisogno di uno sbocco sul mare per il combustibile liquido, altrimenti ha bisogno di connessioni tramite oleodotto (o gasdotto). Giusto? |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 17:02
" Ma chi si occupa di dimensionare impianti avrà sicuramente familiarità con l'effetto compensazione e con le economie di scala legate alla taglia degli stessi. Un calcolo al volo per il gruppo da 660MW supercritico di torrevaldaliga: corrisponde ad una superficie in solare fotovoltaico di circa 37 Kmq. (1 gruppo e lì ce ne sono 4). Il calcolo va raffinato considerando sia il coefficiente di utilizzo del gruppo a carbone (dato ricavabile dalla produzione annua) sia il frazionamento del campo fotovoltaico in più impianti separati che comporta la perdita di effetto compensazione (la superficie cresce) Anche il concetto di 'profitto' o guadagno è piuttosto interessante perché spesso non ben assimilato: le aziende possono tranquillamente vivere e prosperare a profitto nullo. Anche in tal caso, infatti, la differenza tra i costi sostenuti nelle attività e i ricavi da prodotti/servizi resi al mercato permette di pagare tutti gli stipendi, compresi quelli dei ricercatori , tenere viva la produzione e tutte le altre fonti di costo. E anche se non si incrementa il capitale netto a fine anno, tutti vivono sereni e si restituiscono per giunta i prestiti. Per capire chi mette il denaro nelle aziende basta leggere nei bilanci riassuntivi le voci leva o indice di indebitamento per accorgersi che in esse è spesso tra 2 e 3 (squilibrio). Ed in genere c'è un motivo: un indice di redditività come il roi, che prescinde da considerazioni fiscali e finanziarie, va sempre confrontato col costo del denaro per avere una visione veritiera della salute di un'azienda: infatti se il roi è superiore ad esso allora conviene indebitarsi e non rischiare i propri soldi. Il concetto è noto come leva finanziaria. spero di aver dato qualche indicazione utile cordiali saluti " Mah ! Fabio dovrebbe essere così ma la realtà è alquanto diversa sia in Italia che fuori dai nostri confini. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 21:30
Buonasera. In realtà i concetti contabili possono generare un poco di confusione, se interpretati secondo il senso comune. In un periodo amministrativo il capitale di un'azienda è composto di due fonti. Fonti di finanziamento di terzi (capitale di credito) e fonti di finanziamento proprie (capitale di rischio). La prima costituisce la passività e la seconda il capitale netto. La somma delle due il capitale totale investito. Quando si genera un utile (profitto) questo va ad accrescere il capitale netto se i soci decidono di reinvestire i dividendi a fine periodo, a diminuirlo se i soci decidono di tenere per se la propria quota di remunerazione. Il capitale netto sostiene i costi dell'attività tipica di un'impresa, cioè i costi di gestione (energia, materie prime, servizi, lavoro, distribuzione). Nell'orizzonte di un anno amministrativo il bilanco costi-ricavi e pagamenti-incassi rappresentano il ciclo economico e quello monetario. Gli investimenti, acquisto di macchinari terreni edifici (detti capitale fisso) o brevetti...., rappresentano costi a lungo periodo di recupero e vengono avviati con capitale preso in prestito; valutarne la redditività è più complesso del semplice concetto di profitto. Occorre considerare tutti i flussi di cassa generati fino alla fine della vita utile dell'investimento (un arco temporale di n periodi amministrativi), in primo luogo tenendo conto del valore finanziario del tempo. Ad esempio si può definire il tasso interno di rendimento come quel valore del tasso di interesse a cui è possibile prendere in prestito tutti i fondi senza avere utili o perdite dopo aver restituito l'esborso iniziale con i relativi interessi maturati. Un investimento è remunerativo se il suo effettivo tasso di redditività è inferiore al tir (tasso interno di rendimento). In questo caso il valore attuale netto (VAN), somma dei flussi di cassa attualizzati, è positivo e la distanza tra il tir e il tasso effettivo di redditività rappresenta il rischio legato all'investimento: cioè la maggiore o minore variabilità del mercato che può essere assorbita dall'investimento senza perdere profittabilità. I termini sono un poco difficili. Ma in sostanza un'azienda che fa profitto nullo non è affatto detto che non possa espandersi o pagare manodopera o sostenere costi di un investimento. Naturalmente è auspicabile per chi mette il denaro una certa remunerazione degli sforzi sostenuti (VAN>0). Tornando alla composizione del capitale appare evidente che un profitto nullo genera un ROE (tasso di redditività del capitale proprio) pari a zero, cioè il capitale proprio o di rischio non viene remunerato (rimane però uguale), mentre un ROI può essere positivo. Il ROE va confrontato col rendimento di investimenti a basso rischio, ad esempio titoli di stato. Se è superiore conviene reinvestire il proprio denaro nell'impresa, perché in essa rende di più. Il denaro proprio investito è detto capitale di rischio (notare!). Un apporto di capitale proprio va ad accrescere il capitale netto ad inizio periodo. Se il ROI è maggiore del costo del denaro allora conviene prendere denaro in prestito e non impegnare il proprio, perché il denaro rende più nell'attività dell'azienda di quanto è stato pagato in origine, cioè conviene sfruttare la leva finanziaria. Si guadagna, si aumenta il capitale netto ottenendo dividendi, senza rischiare risorse proprie, aumentanto le passività ad inizio periodo. Naturalmente si comprende perché il costo del denaro assume un ruolo decisivo. | |

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