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Considerazioni (e aiuti) su file DNG


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avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 17:30

Ok, Kelly15. Molto più chiaro adesso.
Grazie

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 17:36

Invece io mi rendo conto che questo post non l'avrei aperto se la dimensione dei file esportati (TIFF e DNG) dal JPG tramite Bridge fosse simile. Invece no, il DNG salva a 8 bit ed è anche leggermente più piccolo dell'originale (1,8 MB), il TIFF è molto grande, 35 MB, pur considerando che è a 16 bit di campionamento.
In teoria il TIFF, vista la campionatura, dovrebbe essere più preciso. In realtà più di quello che vedo non potrebbe andare, ed in effetti le differenze a video non si notano.
I dubbi su cosa tenere o meno rimangono, forse (solo forse) meglio il DNG viste le dimensioni.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 17:46

Adobe Bridge permette di salvare in qualsiasi formato perché non applica una sorta di intelligenza artificiale che valuta se l'operazione è giustificabile o no… ovviamente con una certa ironia.

Se il RAW di Fuji è più piccolo del DNG, probabilmente è perché utilizza un'ottimizzazione migliore rispetto a quanto afferma Adobe… “I file DNG sono circa il 20% più piccoli dei file Raw, pur conservando la stessa qualità dell'immagine”

Io tengo i RAW nell'illusione di ripensamenti. Per la parte personale salvo in jpg per poter vedere gli scatti su vari device, compreso il televisore. Per il lavoro salvo in TIFF da cui poi risalvo nei vari fomati con relativi ridimensionamenti, tipo stampa, siti, social e altro

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 21:52

Partendo dal presupposto che un Raw permette di essere trasformato in tiff, dng e jpg, io conservo solo i raw e i file jpg prodotti dopo l'uso, li cancello, perchè sempre posso ricostruirli. Il viceversa è invece impossibile

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 22:34

In entrambe i casi salvando in DNG con perdita il DNG che risulta è di circa 12 mega.

Pechè è un file raw basato sul formato TIFF 6.0.

In entrambe i casi salvando in DNG con perdita il DNG che risulta è di circa 12 mega.

Perchè un file raster con le stesse dimensioni in pixel, che una vota aperte in un ambiente di sviluppo, hanno le stesse dimensioni, ovviamente il file di salvataggio è uguale.

Mentre per quelli meno importanti è preferibile conservare i DNG trattati e compressi rispetto i Jpeg in quanto occupano meno spazio e sono di migliore qualità.

infatti è una cosa sensata, perchè se le foto sono ottime, ben esposte e non immagini di cui c'è il bisogno di avere il raw originale è più sensato in base, anche alla minore occupazione di spazio, convertirle in DNG compresso, che è un raw basato su JPG ma di qualità superiore, perchè la quantizzazione è stata effettuata in uno spazio percettivo ( leggete il link che vi messo prima ).

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 23:12

Ho letto il link… molto interessante!

La risposta del tecnico Adobe è probabilmente più vicina alle necessità di un fotoamatore o di un professionista che elabora una quantità di scatti minori. Fotografia pubblicitaria, o dove è necessario lavorare molto le immagini.

Per chi opera in ambiti con molti scatti, a quanto ho capito, vale di più l'opzione del lossy DNG, con perdite qualitative accettabili.

Comunque, rispetto a quanto scritto inizialmente da Taita, salvare un jpeg in DNG ha poco senso ed è meglio utilizzare un un Lossy RAW ed eventualmente salvare i file in uscita dal software in lossy DNG



avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 23:20

Comunque, rispetto a quanto scritto inizialmente da Taita, salvare un jpeg in DNG ha poco senso ed è meglio utilizzare un un Lossy RAW ed eventualmente salvare i file in uscita dal software in lossy DNG

Conviene sempre scattare in Raw senza perdita, poi convertire in DNG con compressione nel caso, con DNG Converter.
Il vantaggio del DNG è che non c'è bisogno di aggiornare i software se le macchine non sono supportate, ad es. utilizzare un vecchio Lightroom senza abbonamento.

avatarjunior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 0:00

Conviene sempre scattare in Raw senza perdita, poi convertire in DNG con compressione nel caso, con DNG Converter.
Il vantaggio del DNG è che non c'è bisogno di aggiornare i software se le macchine non sono supportate, ad es. utilizzare un vecchio Lightroom senza abbonamento.


Questo è il mio mododi operare. Le sole eccezioni sono a feste, magari per bambini, dove preferisco avere file pronti all'uso piuttosto che fare post successivamente. Era quello il caso che ho descritto nell'apertura del post. Se ipoteticamente dovessi fare una modifica su file JPG mi chiedevo se questa sarebbe migliore su un TIFF o su un DNG convertito dal JPG tramite la funzione di Bridge. Dato che il file TIFF prodotto è a 16 bit e di dimensioni maggiori probabilmente è più "lavorabile" (meno perdita?) rispetto al DNG ottenuto dal JPG che ha solo 8 bit.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 7:30

Buongiorno Taita, in questo caso direi che cambiare il formato di salvataggio non aiuterebbe ad aggiungere informazioni all'immagine perché questa è già stata “sviluppata” dalla fotocamera. Puoi operare una serie di modifiche e salvare nuovamente in jpg alla massima qualità oppure in tiff o in DNG se hai intenzione di rivedere le tue scelte.

Fare una conversione jpg verso DNG da bridge non comporta un miglioramento delle informazioni sul file.

Elaborare un jpg e risalvarlo in jpg può andare bene o al limite peggiorarlo leggermente.

Un tempo, nei centri stampa, nelle fotolito e dove si elaborava graficamente la file, quando si operava direttamente sui jpg c'era l'abitudine di guardare singolarmente i canali dell'RGB per capire se in qualche area il file presentava degli strappi o delle “granulosità”. In quei casi si tornava indietro e si applicavano le modifiche in modo meno accentuato.
Ancora oggi se osservi i canali di un DNG lineare e del relativo jpg ti rendi conto della maggiore o minore uniformità dei canali.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 7:34

Ovviamente, con l'intelligenza artificiale, tutto quello che ti ho detto potrebbe essere in qualche modo obsoleto ma… questa è tutta un'altra storia

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 7:44

Vedo che c'è un bel po' di confusione. DNG non è altro che un formato raw nato come universale e lo usano alcuni marchi come Leica, Pentax, ricoh. Ciò significa che avrà le stesse potenzionalità degli al tuti raw qualora, come in Pentax sia possibile scegliere se usare un altro tipo di raw chiamato pef. I bit non incidono sulla dinamica, ma sulla profondità colore, per quanto le differenze le può notare chi abbia particolari esigenze di lavorazione del file e un processo fino alla stampa che sia adeguatamente ricco di toni.
Consiglio di non perdersi troppo questioni tecniche e di pensare a fotografare, utilizzando il dng ove sia disponibile, ma andando ad utilizza il profilo colore più adatto alle macchine/computer/monitor/modi di stampa di cui si dispone (per la maggiori parte sRGB) per avere maggiori probabilità di ottenere stanoe coerenti con quello che si vede a monitor

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 9:29

Vedo che c'è un bel po' di confusione. DNG non è altro che un formato raw nato come universale e lo usano alcuni marchi come Leica, Pentax, ricoh. Ciò significa che avrà le stesse potenzionalità degli al tuti raw qualora, come in Pentax sia possibile scegliere se usare un altro tipo di raw chiamato pef. I bit non incidono sulla dinamica, ma sulla profondità colore, per quanto le differenze le può notare chi abbia particolari esigenze di lavorazione del file e un processo fino alla stampa che sia adeguatamente ricco di toni.
Consiglio di non perdersi troppo questioni tecniche e di pensare a fotografare, utilizzando il dng ove sia disponibile, ma andando ad utilizza il profilo colore più adatto alle macchine/computer/monitor/modi di stampa di cui si dispone (per la maggiori parte sRGB) per avere maggiori probabilità di ottenere stanoe coerenti con quello che si vede a monitor

Anche tu sei abbastanza confuso.
La profondità di colore, avere un file a 12/14 bit influisce anche sulla gamma dinamica nel file di registrazione e questo lo vediamo quando scattiamo in Raw+Jpg dove il JPG è più limitante, perchè castrato in fase di registrazione per il metodo in cui la fotocamera arriva ad 8bit ( quantizzazione ), perchè eseguita in uno spazio lineare.
Va bene concentrarsi a fotografare, ma nulla esclude invece quello di perfezionare la propria conscenza, anche, sui formati di registrazione e conseguente sviluppo.

Dato che il file TIFF prodotto è a 16 bit e di dimensioni maggiori probabilmente è più "lavorabile" (meno perdita?) rispetto al DNG ottenuto dal JPG che ha solo 8 bit.

Diciamo che la risposta è ni, il tiff a 16 bit ti da un vantaggio in tutte le elaborazioni fatte dopo la conversione, ma sei sempre partito da un file JPG e questo dipende anche dall'ambiente di sviluppo utilizzato. LR e Camera Raw lavorano diversamente che in un editor, come anche PS classico. Convertire da JPG a DNG Compresso ha poco vantaggio, le stesse operazioni le puoi fare in LR o Camera Raw nello stesso modo, le modifiche non distruttive sono scritte direttamente nel file JPG ( come viene fatto nel DNG ).

La cosa migliore è partire sempre da un RAW normale, poi si può convertire in DNG compresso, dove il file ha il vantaggio della quantizzazione in uno spazio percettivo.


avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 9:43

Per chi opera in ambiti con molti scatti, a quanto ho capito, vale di più l'opzione del lossy DNG, con perdite qualitative accettabili.


Più che altro su file dove non c'è bisogno di una postproduzione complessa e con grandi recuperi. Per assurdo per i fotografi di eventi sarebbe la soluzione migliore, grazie anche alla velocità maggiore di elaborazione per il formato a 8 bit. Il problema potrebbe nascere dove c'è bisogno di eliminare il rumore con strumenti di Intelligenza Artificiale. Li il DNG compresso non è supportato, per ora. Perchè Adobe ha in programma di estendere il Denoise AI anche ai file raster come il Jpg e il Tiff.
Il DNG normale supporta il Denoie AI.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 12:58

Io tutta questa discussione non la capisco. Chi scatta in jpg o conserva solo i jpg, chiaramente non ha interesse a rimettere mani sul file, ne subito nè a distanza di tempo.

Che poi il jpg venga convertito in tiff o in dng o in quello che volete voi, anche in un file a 24 o 32 bit, non aumenta di una goccia la risoluzione.

Un jpg quando viene aperto per una qualsiasi modifica.... anche nulla e risalvato, perde di risoluzione.
Un archivio quindi fatto di Jpg puo' e dovrebbe essere usato solo in lettura.

L'unico archivio che è degno di essere costituito per lavorarci è solo il Raw (nef, raf, DNG, etc) senza perdite
Il tiff a 16 bit ha una sua valenza se si è partiti dal raw senza passare per il JPG.

Un tiff anche a 16 bit creato da un JPG, cristallizza il JPG (ovvero non perde informazioni) ma il jpg appena creato, è già un file compresso con perdite accettate.


avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 13:39

Che poi il jpg venga convertito in tiff o in dng o in quello che volete voi, anche in un file a 24 o 32 bit, non aumenta di una goccia la risoluzione.
Nella riproduzione di un'immagine fotografica la risoluzione non entra in gioco perché quella rimane costante ed è una misura lineare della base per l'altezza espressa in pixel. Diverso è il discorso dei DPI, PPI, LPI che trovano interesse per la stampa, per gli schermi e per la retinatura.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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