| inviato il 04 Luglio 2023 ore 18:05
Ma quanta saccenza in sti commenti. Siamo nella sezione fotocamere e l'argomento non è inerente alle capacità dell'autore ma al processo di pp e di stampa. Quindi è oltremodo lecito esprimere una valutazione su questi passaggi. Se una foto è sgranata in quanto stampata in dimensioni eccessive oppure perché in rapporto alla distanza di osservazione prevista che male c'è ad evidenziarlo? È stato un errore dello stampatore? Dell'allestitore? Del postproduttore? Non è stato un errore ma cosa voluta? Si tratta di un crop? Il sensore che usa fa pietà? L'autore del post ha espresso un'opinione argomentata. Ci vuole un patentino per esprimerla? Certamente è passato dall'analogico al digitale e non è detto che le sue capacità di sviluppo siano automaticamente traslate oppure che utilizzi attrezzatura alla sua altezza o all'altezza delle dimensioni di stampa. Magari manco se la fa lui la post. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 18:42
Sono stato alla mostra e mi è piaciuta molto. La ripetitività di certi paesaggi non mi ha stancato, mi ha anzi commosso vedere quanto è ancora possibile salvare di quella terra. Alcune stampe di formato grande mi sono parse scintillanti come mosaici o dettagliate come arazzi fiamminghi, alcune mi si sono stampate nella mente. Le piogge i vapori, le foglie e i tronchi, i monti, i fiumi e le cascate. Alcuni ritratti, individuali e collettivi, sono presenze che si impongono. La distanza di osservazione? Concordo che era un po' troppo ridotta ma di contro mi è piaciuta la visione d'insieme di quel nastro infinito formato da superfici di scintillante bianco e nero (uso ancora questa parola). Penso che la visione d'insieme (parlo dei paesaggi di grande formato, alcuni addossati alle pareti, altri pendenti dall'alto), sia importante quanto la visione della singola foto. La grana (o rumore digitale)? L'ho vista anch'io e, considerando le date di produzione delle foto (alcune delle più "rumorose" risalgono al 2019), ho immaginato che sia voluta, come pure il forte contrasto e il risalto delle nuvole. Scelte dell'autore che possono piacere o meno ma, immagino, scelte che rispondono ad un suo progetto comunicativo. Anch'io ho ipotizzato, dal basso delle mie competenze, che ci sia chiarezza aggiunta. Lo dico ben consapevole del fatto che come fotoamatore sono solo un foruncolo sul deretano dell'umanità e anche consapevole che se le scelte di Salgado sono un "inganno" volto a comunicare un messaggio, con me ha funzionato, sono contento di essermi fatto ingannare. Il messaggio che è giunto a me? Innanzitutto: guarda la meraviglia di quel mondo e godine... attraverso il filtro, la traduzione e il tradimento o la ricreazione della fotografia di Salgado. In secondo luogo, di quella meraviglia siamo in modi diversi tutti responsabili. La mostra offre l'Amazzonia nella visione di Salgado. Sono contento di averla vista... e mi ha confermato il desiderio di fotografare, non di emulare o copiare, semplicemente di fotografare, di incontrare la realtà che amo - le architetture, i monti, gli alberi, i volti - di incontrarli attraverso la fotografia. Lecito esprimere giudizi e criticare? Sì, con il senso delle proporzioni e del limite ma è lecito. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 18:58
Ho visto la mostra Amazzonia (e prima ancora Genesi) a Roma tempo fa, e ho il libro fotografico (credo di avere tutti i suoi libri). Le stampe erano grandi (a memoria, minimo A1) e tutta questa grana non la ricordo. Ricordo il fascino di un mondo lontano, rappresentato con partecipazione e rispetto |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 23:32
Piccolo OT: vero che le opere, sia pittoriche che fotografiche, DEVONO essere guardate nel loro insieme, così come l'autore le ha concepite, a me fà letteralmente "andare in bestia" il vezzo delle recensioni, nei servizi televisivi di presentazione delle mostre, di alcuni operatori di fare le inquadrature "a pezzettini", a dettagli insomma! Un opera VA VISTA nel suo insieme!!! IMHO, ovviamente! GL |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 10:37
“ Sarebbe stato interessante chiederle per quale ambiente espositivo sia stata pensata: Roma? Milano? Zurigo? San Paolo? etc etc. Perchè (purtroppo) uno è il fortunato, gli altri si adattano. „ Hai ragione purtroppo non ne ho idea ma so per certo che l'allestimento è uguale a quello di Roma perchè ho un amica che le ha viste entrambe. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 10:54
Se la grana c'è vuol dire che l'autore ce la voleva, il resto è banale |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 10:55
Se giustamente, in un forum tecnico, lo si osserva, è per imparare |
| inviato il 27 Gennaio 2024 ore 21:52
Vista oggi all'ultimo momento dato che chiude domani. Concordo con chi ha detto che le stampe dei paesaggi vanno viste come un insieme di immagini, un insieme potente e suggestivo; vero anche che uno spazio più grande avrebbe aiutato ma passandoci attraverso come in un tunnel è una chiave di lettura che mi è piaciuta. Rimane il senso di urgenza e di potenza del messaggio veicolato sia dalle foto dei paesaggi ma ancora più da quello delle popolazioni e dalle commoventi interviste ai loro esponenti, che trasmettono un senso di rispetto della natura e dell'ambiente che noi non conosciamo e che in quelle lande è fortemente in pericolo. Un progetto grafico e umanistico che secondo me è da vedere per pensare. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 13:41
Se ricordate la foto Herat di Steve Mccurry anche quella è piena di rumore ma è fantastica. Anche se forse quello era rumore analogico.... |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 21:42
È risaputo che Salgado da quando è dovuto passare al digitale per ragioni aereoportuarie usa dei preset specialmente messi a punto (dopo lunghi test e prove) con dxo filmpack per simulare la grana e ottenere esattamente lo stesso risultato che le sue precedenti foto analogiche in b&n e così assicurare la continuità visiva della serie. |
user207727 | inviato il 29 Gennaio 2024 ore 9:04
Istoria +1. E aggiungo che le foto non solo solamente contenuti, questi possono essere interessantissimi, ma il risultato finale può anche non piacere a tutti. Io per esempio trovo le foto di Salgado pesantissime, estremamente stancanti. Ho sempre sfogliato i suoi libri ma li ho poi riposti sullo scaffale. |
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