| inviato il 01 Maggio 2023 ore 9:20
Con Fuji ritengo tassativo utilizzare la simulazione pellicola (preimpostata o ricette varie) e poi in post decidi se va bene così oppure partire dal RAW (che è sempre a colori). Io non ho grandi pretese per le mie foto per cui, nel tempo, mi sono ritrovato a fare sempre meno post rispetto ai tempi di quando avevo Canon. E non credo di essere migliorato chissà quanto nel frattempo, per cui o ho imparato ad accontentarmi della mia mediocrità oppure devo ringraziare Fuji. PA: ho appena pubblicato in galleria una foto che a me piace tanto e a cui ho fatto quasi zero post |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 9:35
“ e poi mica tutte le foto stan bene in bn,giusto?non ho ancora capito quando ci sta bene:-P devo sempre provare col raw „ altrochè.... Ricordo che con la pellicola, a parte i ritratti, street e le foto di architettura (che si prestano bene al BN), gli scarti erano tantissimi, eppure cercavo ovviamente di immaginare la foto finale.... |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 9:54
Ed accade questo, semplicemente, perché in digitale mascheri e bruci meglio (= in modo più preciso come posizione, dimensione ed intensità, ed in modo reversibile, mentre a pellicola è oltretutto irreversibile) e controlli estremamente meglio (=come sopra) i toni di grigio, il colore, la nitidezza, etc, tutto , dell'immagine finita. Che il digitale consenta una ben maggiore, e più accurata (perché più facile) lavorabilità è un fatto assodato, come peraltro è assodato che le sfumature riproducibili siano e restino solo 256 mentre, ripeto, in realtà esse sono INFINITE, per questa ragione quindi TU, che sei bravo col digitale, da questo ricavi tutte le 256 sfumature di cui sopra allo stesso modo in cui, sempre TU, che sei altrettanto bravo anche nello sviluppo e nella stampa da pellicola, otterrai da quest'ultima quella gamma INFINITA che solo essa può restituirti! Dovrai faticare di più? Ma certamente... ma altrettanto certamente non posso credere che uno che, come TE, ha dedicato 38 anni della propria vita allo sviluppo e alla stampa del negativo B&W non sia mai riuscito a ottenere una gamma di sfumature non voglio dire infinite ma che siano almeno il doppio delle 256 che, AL MASSIMO, sarai riuscito a riavere dal digitale. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:14
Mi sono espresso male. Puoi anche scattare solo in raw. Poi, se vuoi il jpeg Fuji col tasto Q lo crei anche con settaggi (bilanciamento bianco, ombre, alte luci, bianconero), poi se vuoi puoi elaborare il raw coi software che preferisci. Intendevo quello, scusate. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:16
Fino agli anni '90 le possibilità che ci offre il digitale nemmeno ce le sognavamo! MrGreen Per ottenere degli ingrandimenti in BN o a colori di qualità bisognava andare sul medio formato. Scusa Gian Carlo... ma quanto erano grandi questi "ingrandimenti" per necessitare tassativamente del medio formato? |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:31
“ Scusa Gian Carlo... ma quanto erano grandi questi "ingrandimenti" per necessitare tassativamente del mezzo formato? Eeeek!!! „ Non capisco come mai uno come te, tra l'altro appassionato di analogico, quasi ti rifiuti di ammettere questa cosa... Non era tassativo ovviamente, era decisamente meglio però, con una medio formato ottenevi ingrandimenti visivamente migliori (te ne accorgevi già a proiettare i negativi sotto l'ingranditore), diciamo che già con un 18x24 si cominciava ad apprezzare la differenza. Ho usato 35mm e 6x6 per una 40ina di anni, quindi credo di poter dire la mia modesta opinione.... Non a caso praticamente tutti i servizi matrimoniali erano fatti con delle MF (soprattutto Hasselblad o Rolleiflex), non era uno sfizio o uno snobbismo ma una precisa esigenza di avere delle foto da album migliori. Quando mi sono sposato io le foto furono fatte da un mio amico con una reflex 35mm, album discreto, ma con tutta evidenza non a livello di quelli ottenuti con le medio formato (allora ero squattrinato... ). |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:41
"La prima è quella che preferisco,.." Ringraziando per l'apprezzamento, il ruolo della luce in Fotografia è insostituibile: la prima è quella che ha la luce migliore, dovuta alla quantità ed alla qualità della luce, in quella la luce è tale da mettere a disposizione del fotografo la più ampia gamma tonale possibile. Anche questa ha una gamma tonale molto ampia
 CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE! Per avere quelle gamme tonali così estese, quando ovviamente nella scena c'è quella gamma tonale così estesa, a mio avviso personalissimo, non esiste altra soluzione che esporre in ETTR, ossia con istogramma espositivo spostato il più possibile a destra, al limite della bruciatura dei bianchi: solo così catturi il massimo possibile di segnale utile, necessario per avere tutta quella gamma tonale così estesa. Quelle sono tutte delle ETTR, esposizioni che non si possono misurare prima dello scatto, si ottengono esponendo con l'esposimetro e con l'esperienza, devi conoscere bene il sensore e l'esposimetro della tua fotocamera, graduando di conseguenza la correzione esposimetrica consigliata dalla fotocamera. Detta in altre parole, l'esposizione corretta per una certa immagine la deve scegliere il fotografo, e non l'esposimetro della fotocamera. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:45
Concordo con Alessandro, esporre spot in zona 7 del sistema zonale per non bruciare le alte luci, e starare l'esposizione di +2 o al max +1.7 stop. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:48
Bellissima anche per la pdc come essere lì davanti dal vero |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 10:54
Bellissime Alessandro! Mi piace soprattutto l'ultima |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 11:05
"...come essere lì davanti dal vero" .........che è esattamente quello che voglio io, effetto 3D, realismo, nelle immagini. Concettualmente, sia per B&N che colore, di più però per il B&N, per avere alta qualità d'immagine io applico i seguenti concetti: - esporre in ETTR il più possibile, dunque, tendenzialmente, sovraesporre un po' (il quanto si acquisisce con l'esperienza) rispetto a quanto consigliato dalla fotocamera. - scattare in RAW a 14 bits (il più preciso per la ricostruzione dell'immagine) in 35 mm. - convertire il RAW in file immagine che abbia lo spazio colore più grande possibile (per me ProPhoto RGB) e comunque più ampio di Adobe RGB e molto più ampio di sRGB. - convertire il RAW in file immagine che abbia la più alta precisione di ricostruzione, per me TIFF a 16 bits. - usare un monitor con colori stabili ed a grande gamut (la grande scala tonale e cromatica il monitor ce la deve avere per fartela vedere!), che sia ben calibrato in luminosità e cromatismo, altrimenti non la vedi, e che la luce ambiente dove fai il fotoritocco sia molto bassa, una penombra, sempre perché altrimenti non la vedi. - lavorare il più possibile col convertitore di RAW e meno possibile con Photoshop o altri programmi, perché così si fanno meno danni (= tagli e variazioni cromatiche) alla gamma tonale e dei grigi. - fare tutto il fotoritocco usando sempre sonde campionatrici di colore, tenendo sotto controllo i relativi valori - prima di contrastare l'immagine, pensarci molto, molto bene se ne vale veramente la pena e quanto mi costa Io lavoro così, altri faranno diversamente. ......tanto alla fine contano solo i risultati. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 12:08
Ma il raf in bianco e nero mica esiste, non essendo una monochrome. La domanda quindi è scattare in jpg applicando una simulazione pellicola alla fonte oppure in raw applicandola in c1? Non si capisce. Comunque se scatti solo in bn metti il mirino con la simulazione pellicola ed eventualmente i settaggi di ombre e luci che più ti piacciono di più per avere la visione finale già in mirino. Se vuoi una visione neutra passi all'ottico, magie della 100v (quanto mi piacerebbe averla). Poi in post produzione o usi direttamente il jpg, oppure soprattutto per gli scatti buoni, parti dal raf e post produci, partendo da una simulazione pellicola o no è una tua scelta. Io non avendo le competenze (o presunzione) di fare una pp alla fonte migliore di Fuji, parto dalle simulazioni pellicola e poi modifico. Ma lì dipende dal tuo workflow. |
| inviato il 01 Maggio 2023 ore 15:10
“ Ad oggi anche con il digitale ci sono due grosse limitazioni. La prima è che sulle alte luci i sensori digitali, di solito superati i due stop di sovraesposizione vanno in clipping e si raggiunge il bianco senza dettaglio; la seconda limitazione per chi stampa è che quando sulle bassi luci, al monitor vediamo un leggerissimo dettaglio, stampando si perde completamente. Oggi si esagera, con un bianco e nero, troppo contrastato, con presenza di neri senza dettaglio e bianco senza dettaglio. „ Beh, ma anche in analogico se si va oltre i limiti della pellicola (e della carta sensibile quando si stampa) si hanno alte luci bruciate e ombre tappate... il rimedio quale sarebbe? Un sistema di ripresa dotato di gamma tonale infinita? La vedo dura... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |