| inviato il 02 Aprile 2023 ore 21:00
Molto costosa si, anche troppo se è per questo, anacronistica tutt'altro, e col nickname che ti sei scelto tu dovresti esserne ben conscio! |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 13:48
Unico limite per l'utilizzo Dia è il costo pellicola. I risultati possono soddisfare chiunque non abbia necessità di gestire l'immagine per fini professionali. Il digitale è poi comodo, ottimi risultati e nulla da dire. Se la proiezione diventa noiosa, lo è per le foto, troppe e ripetitive e ciò è valido, oggi, ancora più per il digitale. Un singolo caricatore da 50, per un fine settimana o per quindici giorni di viaggio, non ti esponeva a malcelate insofferenze e ti obbligava ad esercitare una bella autocritica nella scelta foto. |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 14:16
Unico limite per l'utilizzo Dia è il costo pellicola. E che ne parliamo a fare... è un dramma ormai! |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 14:29
Concordo sul fatto che le proiezioni in dissolvenza, a meno che il fotografo non fosse un fuoriclasse, fossero spesso una palla mortale. Una nota positiva è che l'effetto "wow" di aspetti come la "trasparenza", "plasticità" e "ariosità" di una lente, in quelle circostanze si può ancora notare, mentre con le proiezioni digitali questo non avviene più. La prima diapositiva proiettata che ho visto, venticinque anni fa circa, mi aveva lasciato a bocca aperta. Con gli anni, ho capito che quel che conta in fotografia è ben altro. Ma allora ricordo che ero rimasto folgorato. E' per merito delle diapositive, del sistema Contax/Zeiss e della Fuji Velvia che ho iniziato a fotografare. E' invece per merito (colpa ) del digitale se ho poi continuato a farlo. |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 16:15
Concordo sul fatto che le proiezioni in dissolvenza, a meno che il fotografo non fosse un fuoriclasse, fossero spesso una palla mortale. Ti assicuro caro Pierfranco che non occorre essere un fotografo fuoriclasse per evitare di trasformare una splendida dissolvenza incrociata in un supplizio di Tantalo, basta avere un minimo di archivio iconografico, un poco di fantasia ed essere giusto un tantino estroso. |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 16:41
Ne ho viste tante. Non sono di primo pelo, Paolo. Le proiezioni sono come i portfolio: molto facili da fare, estremamente difficili da fare bene. |
| inviato il 03 Aprile 2023 ore 17:32
Non metto in dubbio né la tua etá né, e ancor meno, la tua sperienza Pierfranco, ci mancherebbe altro, ma si sa che il segreto di una buona dissolvenza sono le terze immagini. Se funzionano puoi proiettarne pure mille di diapositive che alla fine ti chiederanno comunque il bis. Ma se le terze immagini non funzionano allora la proiezione non arriva alla decima diapositiva. Altro che le canoniche quaranta di cui parlavano i responsabili degli audiovisivi FIAF |
| inviato il 04 Aprile 2023 ore 14:33
In tutta franchezza di propinare diaproiezioni non me n'è mai fregato nulla,le DIA le facevo per me perché le ho sempre ritenute la miglior riproposizione di un attimo colto in fotografia. La voglia di rimettere in macchina qualche rullino di DIA c'è tuttora ma visti costi reperibilità sviluppo ti fanno passare la vogli,un po' come lo sviluppo e stampa del BW. PS.So bene che puo' sembrare un'assurdita' ma se non ricordo male le ultime che ho fatto sono state un rullo di Provia con la mia RB67. |
| inviato il 04 Aprile 2023 ore 16:28
La voglia di rimettere in macchina qualche rullino di DIA c'è tuttora ma visti costi reperibilità sviluppo ti fanno passare la vogli,un po' come lo sviluppo e stampa del BW. Come non darti torto? Ultimamente poi il laboratorio da cui mi servo, che per inciso sviluppa in maniera impeccabile, ha un problema di allineamento con la macchina intelaiatrice e in un paio di rullini mi ha tagliato, molto malamente, ben tre diapositive. Certo, il problema l'ho risolto facendomi fare lo sviluppo in striscia, però... |
user246027 | inviato il 05 Aprile 2023 ore 8:34
Straordinaria la DIA e ancora oggi il miglior supporto fotografico; al confronto il sensore è robetta per dilettanti. Ma resta pur sempre anacronistica; non si può spendere oltre 1euro per ogni scatto! E' un dramma. Ci fanno pagare l'indiscussa superiorità del sistema ed io, nonostante tutto ciò, continuo ad impressionare la DIA...ma che visioni paradisiache... |
user246027 | inviato il 05 Aprile 2023 ore 8:36
“ Con gli anni, ho capito che quel che conta in fotografia è ben altro. Ma allora ricordo che ero rimasto folgorato. „ Hai capito talmente approfonditamente che sei passato al sensore...  |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 8:50
Grande tecnologia. Avevo voglia di passare alla fotografia, ma non le stampe non riuscivo ad appassionarmi. Mi sembravano solo dei ricordi. Da amante della natura non riuscivo a vedere naturalezza in quei fogli (tra l'altro piccoli). Poi un compagno di università mi mostrò delle Kodachrome 25 in mano, senza proiettare, le guardavamo dalla finestra. Vidi che si potevano realizzare fotografia realistiche e mi misi in moto. Primo acquisto Pentax KX con 50/1.7 e proiettore GAF. Ci godetti per anni |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 8:59
Kodachrome 25 e Cibachrome…che dire…il paradiso |
user246027 | inviato il 05 Aprile 2023 ore 9:26
“ Kodachrome 25 e Cibachrome…che dire…il paradiso „ NO! Un inferno...poiché ti scaldavano di brutto! Ed io, ancora oggi mi infiammo di fronte ad una sensazionale Kodachrome PKM 25 ISO |
user246027 | inviato il 05 Aprile 2023 ore 9:31
Comunque, la DIA, decisamente anacronistica poiché si viaggia sempre su un solo unico binario senza soluzione di cambiamento: 50ISO restano sempre 50ISO e nulla da modificare e senza poter intervenire. Una prigione di lusso che ti costringe a muoverti in un territorio ostico e ristretto; ma quando ne esci...MINKIAHHHH...che visioni e che sensazioni. Anacronistica, la DIA, ma terribilmente viva ed efficace. Curioso di verificare quanti digitaioli del sabato pomeriggio sarebbero in grado di percorrere questa strada infernale... .....ed uscirne indenni... |
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