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Mesi fa invece (l'anno scorso) mi capitò un incidente condominiale "regale" secondo i miei parametri valutativi personali. Premessa: i miei vicini di casa del piano di sopra sono delle persone deliziose con le quali convivere dentro una palazzina ad uso comune e questa condivisione cultirale appare quasi un dono divino. Davvero. I talloni dei bambini che corrono pesantemente tutto il giorno fino alle 24:00 sono niente rispetto alle martellate o ai traslochi compiuti nelle ore più concilianti per il sonno collettivo (dalle 2:00 alle 4:00 am) ma ad accodarsi in questo folklore gestuale ci sono anche altri nuclei famigliari altrettanto competitivi. Tutte persone splendide ed incontestabili a mio avviso. Quel pomeriggio di un anno fa io ebbi una mattinata pesante da sostenere (licenziamento coatto dopo sedici mesi di cassaintegrazione) e dopo qualche sorso di superalcolico desideravo soltanto godermi quel bel momento in solitudine, magari disteso a letto (erano le ore14 più o meno). La restante fauna condominiale non fu dello stesso avviso (legittimamente, per carità) e pertanto decisi di uscire a fare due passi invece che restarmene a casa a collassare per l'alcol ingerito in mezzo a quegli scaffali proiettati da una stanza all'altra, a quelle grida isteriche infantili, a quei cani di taglia grossa che abbaiavano ed ululavano dal piano di sopra e dagli altri appartamenti attigui... Ma prima di richiudere dietro di me la porta di casa accesi lo stereo (120W) e lasciai questa graziosa registrazione in riproduzione a -14dB:
Quando rincasai qualche ora dopo mi aspettato i caraMBinieri sull'uscio di casa e invece nell'intera scala regnava un silenzio tombale diffuso.
Cosa ascolto? Nulla! Quando scartabello nei contenitori con i plasticoni che contengono le diapositive di dieci, quindici, venti e più anni addietro lo faccio solo perché sto allestendo una proiezione in dissolvenza incrociata e ho bisogno di QUELLA specifica diapositiva che so essere lì, ragione per cui la cerco, la trovo... e la inserisco nel contesto nel quale ho pensato di collocarla.
Insomma non vado a perdere tempo ma alla ricerca di qualcosa di specifico per un uso specifico.
Ringrazio l'amico Rombro per il contributo. Non appena l'avrò appurato ne scriverò una disamina. Nel frattempo che sono a mani libere e con la pancia bella alcolizzata, vorrei risalire alle origini del mio malessere emotivo associato alla musica. Era l'anno 1985 o 86 mi pare, boh... ma all'incirca il periodo esatto era quello. Da un juke box veniva sparata fuori là hit di quei mesi, You Spin Me Round, dei Dead Or Alive ed io ero tutto in fermento nei miei pochissimi anni di vita, pur non masturbandomi ancora per disattese mie caratteristiche psicofisiche. Eppure, quella càzzo di canzone provocò in me un càzzo di riflesso.... che poi emerse in parte dieci/quindici anni più tardi, ma poi completamente altrettanti anni dopo e con conseguenze assai più deflagranti e nocive (per me stesso, intendiamoci) quando di anni ne compivo oltre quaranta. La musica cattiva, quella malsana e ingannatrice anziché quella danzereccia e solare, m'è sempre piaciuta un sacco. Che ci posso fare?
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