| inviato il 24 Agosto 2022 ore 19:32
Le osservazioni di James Webbb telescope continuano, ecco quelle di Giove, il più grande pianeta del nostro sistema solare, osservato con filtri speciali.
 immagine di Giove ottenuta con la sovrapposizione di tre filtri dello strumento NirCam del telescopio spaziale Webb – F360M (rosso), F212N (giallo-verde) e F150W2 (ciano). Crediti: Nasa, Esa, Csa, Jupiter Ers Team; elaborazione delle immagini di Judy Schmidt
 immagine ottenuta dalla sovrapposizione di due filtri – F212N (arancione) e F335M (ciano) – dello strumento NirCam di Webb. Mostra il sistema di Giove, con anelli e satelliti. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Jupiter Ers Team; elaborazione delle immagini di Ricardo Hueso (Upv/Ehu) e Judy Schmidt Articolo Media INAF : www.media.inaf.it/2022/08/23/giove-immagine-jwst/ |
| inviato il 25 Agosto 2022 ore 18:16
@ VincPr64 Credo di non essermi spiegato bene; stiamo scrivendo la stessa cosa. Il problema è che spesso non vogliamo ammettere che dietro alla nostra sete di conoscenza c'è anche il nostro istintivo desiderio di ottenere un miglior benessere, così tendiamo a tenere separate scienza e vita di tutti i giorni oppure, per contro, pretendiamo che ogni passo avanti della scienza porti immediatamente a risultati tangibili per l'intera società. Le critiche al costo di questi progressi scientifici nascono proprio da queste posizioni, senza pensare che comunque nessuno stornerebbe realmente quel denaro verso questioni sociali "immediate" e che le disparità tra ricchi e poveri non sparirebbero certo bloccando la ricerca scientifica, anzi; basti pensare che la recente inversione di tendenza che ha portato alla sovrapopolazione africana è frutto proprio delle ricadute della ricerca che, negli ultimi decenni, permettono di inviare medicinali, vaccini e una parte del surplus alimentare anche in quel continente. E' solo che non sono così sicuro che questa volta riusciremo a trovare nuove risorse, fuori dal nostro pianeta, realmente sfruttabili prima che giunga uno di quei crolli di civiltà che l'umanità ha già conosciuto in altri tempi e che hanno sempre portato ad un iniziale regresso scientifico-culturale, sociale ed economico; regresso che poi occorrono diversi secoli per colmare e per spingersi nuovamente oltre. |
| inviato il 26 Agosto 2022 ore 19:29
“ @Daniele Ferrari „ IL benessere sociale non viene proprio dalla conoscenza, non direttamente almeno, ma dalla consapevolezza che la conoscenza dà a chi la detiene, la acquisisce direttamente, oppure gli viene trasmessa da chi la insegna. Conoscenza è consapevolezza del proprio essere, che nessuno ha il diritto e il privilegio di porsi al di sopra degli altri, l'avere eguali diritti in una società ha dato la possibilità a tutti il diritto a una istruzione, ed è stata proprio questa eguaglianza a permettere a un numero maggiore di cittadini di istruirsi, e a sua volta di insegnare ma anche di fare ricerca incrementato a loro volta nuova conoscenza, quindi consapevolezza di sé e del mondo cui viviamo. Conoscenza e consapevolezza vanno di pari passo, quindi eguaglianza tra i cittadini e maggiore benessere per tutti loro; eguaglianza almeno difronte alla legge, ma non di certo economicamente, basta paragonare quello che guadagno un insegnante e un politico, il primo deve tirare a campare con quella miseria che gli viene data, il secondo, beh, inutile precisare direi. Ma ci sono classi sociali, che per quanto viviamo in società di eguaglianza, vivono una vita economica ancora più disagiata, per non dire di povertà vera e propria. |
| inviato il 27 Agosto 2022 ore 17:07
Webb rileva per la prima volta CO2 in un esopianeta www.media.inaf.it/2022/08/26/anidride-carbonica-jwst/
 Una serie di curve di luce del Near-Infrared Spectrograph (NirSpec) di Webb mostra le variazioni di luminosità in tre diverse lunghezze d'onda della luce emessa dal sistema stellare Wasp-39 mentre il pianeta transitava sulla stella, il 10 luglio 2022. Crediti: Nasa, Esa Csa e L. Hustak (Stsci); The Jwst Transiting Exoplanet Community Early Release Science Team
 Lo spettro di trasmissione del gigante gassoso Wasp-39 b, catturato dallo spettrografo NirSpec (Near-Infrared Spectrograph) di Webb il 10 luglio 2022, rivela la prima prova evidente della presenza di anidride carbonica in un pianeta esterno al Sistema solare. Si tratta inoltre del primo spettro di trasmissione dettagliato di un esopianeta mai catturato che copre lunghezze d'onda comprese tra 3 e 5,5 micron. Crediti: Nasa, Esa, Csa e L. Hustak (Stsci) |
| inviato il 02 Settembre 2022 ore 19:03
 Questa immagine mostra l'esopianeta Hip 65426 b in diverse bande di luce infrarossa, visto dal telescopio spaziale James Webb: il viola mostra la vista dello strumento NirCam a 3 micrometri, il blu mostra la vista di NirCam a 4,44 micrometri, il giallo mostra la vista dello strumento Miri a 11,4 micrometri e il rosso mostra la vista dello strumento Miri a 15,5 micrometri. Queste immagini hanno un aspetto diverso a causa del modo in cui i diversi strumenti Webb catturano la luce. Una serie di maschere all'interno di ogni strumento, chiamato coronografo, bloccano la luce della stella ospite in modo che il pianeta possa essere visto. La piccola stella bianca in ogni immagine indica la posizione della stella ospite Hip 65426, che è stata sottratta utilizzando i coronografi e l'elaborazione delle immagini. Le forme delle barre nelle immagini NirCam sono artefatti dell'ottica del telescopio, non oggetti nella scena. Crediti: Nasa/Esa/Csa, A Carter (Ucsc), il team Ers 1386 e A. Pagan (StScI) www.media.inaf.it/2022/09/02/jwst-prima-immagine-esopianeta/ |
user198779 | inviato il 02 Settembre 2022 ore 19:27
È un pianeta gigantesco ma finché non è andato in orbita il Jwst era fantascienza vedere un esopianeta. |
| inviato il 04 Settembre 2022 ore 19:01
“ È un pianeta gigantesco ma finché non è andato in orbita il Jwst era fantascienza vedere un esopianeta. „ Già, proprio così, alla mancanza di fede di qualcuno, adesso si può affermare che la capacita maggiore di risoluzione dell'immagine paga, eccome. |
| inviato il 13 Settembre 2022 ore 20:59
“ @GiordanoBruno56 „ Non dimentichiamoci della formula di Drake, famoso astrofisico che è venuto a mancare da poco, secondo la quale, solo nella nostra galassia, le civiltà aliene dovrebbero essere diverse migliaia.
 Frank Drake nel 2012 Articolo wikipedia : it.wikipedia.org/wiki/Equazione_di_Drake |
| inviato il 28 Settembre 2022 ore 16:54
anche in presenza di migliaia di civiltà "attive", resta il problema delle distanze: siamo nella condizione di trovarsi in un deserto a mandare segnali con un led, dove, a 100km di distanza, ci sono altre persone che a loro volta lampeggiano con un led...magari un pochino più potente, ma sempre un led. per quanto ne potremmo sapere, potrebbero esserci decine di civiltà aliene entro i 100-200 anni luce...ma è impossibile che ne captiamo la presenza, a meno che una di queste non mandi un segnale iperconcentrato nella nostra direzione esattamente mentre noi guardiamo nella sua. nel deserto di cui sopra, invece di un led una delle persone usa un laserino da 5mW.... |
| inviato il 28 Settembre 2022 ore 19:17
Infatti il problema vero non è quanti altri pianeti abbiano sviluppato forme di vita nell'Universo, ma come fare per raggiungerli e tornare per raccontarlo agli amici. Anche ammesso che si possa giungere a sfruttare le curvature spazio-tempo andremmo pur sempre in un futuro alquanto lontano. Mettiamo che si riesca a superare lo spazio di 100 anni luce in un tempo che, sull'astronave, corrisponde ad un anno; al ritorno non torneremmo "indietro", al punto di partenza, ma probabilmente attraverseremmo (apparentemente in un altro anno) il medesimo secolo già attraversato all'andata, ovvero andremmo pur sempre nella medesima "direzione" temporale rispetto alla meta dei rispettivi viaggi: il futuro. Chi se la sentirebbe di tornare a casa dopo 100 anni? Oltre tutto col paradosso che nei due viaggi incontreremmo... noi stessi sulla direzione opposta |
user198779 | inviato il 28 Settembre 2022 ore 20:19
Figo però Tempo , gravità e geometria tre problemi irrisolvibili allo stato attuale delle nostre conoscenze , molto probabilmente forse non abbiamo un " cervello " adatto per risolvere questi enigmi. |
| inviato il 29 Settembre 2022 ore 7:31
quello è sicuro: per quanto ci sforziamo, il nostro cervello "ragiona" sulla base delle conoscenze che ha acquisito. riesce ad andare un pochino oltre creandosene delle altre, l'immaginazione, ma bene o male rimangono sempre attivi i "limiti" e i meccanismi che hanno contribuito a programmarlo nel corso degli anni. avevo letto un articolo tempo addietro dove si faceva notare che anche la fantascienza altro non fa che trasportare nel futuro ciò che si conosce adesso, semplicemente aumentando alcune scale. Ad esempio, negli anni 60-70 immaginavano il futuro con astronavi veloci più della luce, ma comandate da computer a schede perforate. I quadri di comando delle astronavi altro non erano che gli stessi quadri di comando degli aerei dell'epoca semplicemente con molte più luci. Idem oggi: persino il più visionario dei film di fantascienza, non è nulla più che il presente con giusto qualche aspetto amplificato. |
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