| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 21:58
Molto banalmente io credo che l'invito a entrare nell'immagine sia insito in qualsiasi espressione artistica visiva e il fatto di poterlo fare avvicinandosi fisicamente credo sia un aspetto che qualsiasi artista dovrebbe avere presente. Se così non fosse la cosa mi stupirebbe molto e allo stesso tempo mi darebbe speranza confermandomi che c'è ancora spazio per esplorare. Dogmi accademici a parte |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 22:52
“ Quando mi sono permesso di mettere in dubbio la preparazione scientifica della S. e di S. (non sono la stessa persona) mi ha dato del "vecchio codardo vigliacco" uno che sul Forum è noto per capire molto, molto lentamente (quando capisce...). „ Valerio, manca il soggetto: chi ti ha dato del "vecchio codardo vigliacco"? “ Mi vengono in mente Negri e Curcio. „ Io sono Curcio quello delle enciclopedie |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 23:01
“ Molto banalmente io credo che l'invito a entrare nell'immagine sia insito in qualsiasi espressione artistica visiva e il fatto di poterlo fare avvicinandosi fisicamente credo sia un aspetto che qualsiasi artista dovrebbe avere presente. „ Siamo arrivati a questa idea un po' mistica di entrare nelle cose che è anche affascinante, anni fa ci feci un Libro mai mai visto che si intitolava semplicemente 'dentro'. Però io avevo parlato di altro: capire come guardiamo, cosa vediamo effettivamente e le implicazioni dei limiti del sistema visivo umano. |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 23:02
È in vendita il tuo libro? |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 23:04
@Canti fu punito con quindici gg di sospensione da Emanuele. Adesso siamo separati in Forum. Non pensare che ti abbia dato del Curcio , buona cosa invece ricordare le venerabili enciclopedie Curcio. |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 23:11
Correggo. Hai ragione non tutte. Quello che mi premeva sottolineare era che a prescindere dal fatto che l'autore decida di usare quell'opzione mi aspetto che ne conosca l'esistenza |
| inviato il 06 Gennaio 2022 ore 23:50
“ È in vendita il tuo libro? „ Macché, Libri mai mai visti era un "concorso e mostra per libri manufatti, mai editi né presentati in pubblico o recensiti". In genere erano libri-oggetto manufatti, invece mandai un semplice cartoncino piegato in due stampato con disegni fatti in digitale. Pensavo che l'avrebbero tirato nel rusco...
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user225138 | inviato il 07 Gennaio 2022 ore 0:25
Maurese, ma perché dovrei sentire l'esigenza di ingrandire i particolari dell'ultima tua foto che hai postato? Per leggere le etichette delle bottiglie? |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 1:46
Io anni fa stampai una foto che per errore avevo esportato alla risoluzione di 4 mpx totali Per me era una foto significativa da un punto di vista personale Stampata in 60x40 e il risultato fu ben oltre le normali aspettative, mi aspettavo venisse quasi sgranata Da allora ho capito che 4 mpx, con ottica buona, andavano bene anche per i cartelloni sui palazzi e da allora non sono mai salito di mpx, in realtà sono sceso, attualmente sono a 18 |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 7:19
Macché, Libri mai mai visti era un "concorso e mostra per libri manufatti, mai editi né presentati in pubblico o recensiti". In genere erano libri-oggetto manufatti, invece mandai un semplice cartoncino piegato in due stampato con disegni fatti in digitale. Pensavo che l'avrebbero tirato nel rusco... Interessante. Mi piace il disegno della bambina con il libro. Peccato non ci siano abbastanza mpx per distinguere nel dettaglio il disegno in basso e destra |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 8:59
Diverse questioni che si intrecciano. Da punto vista diciamo concettuale mi ritrovo con FotografoAgnostico: l'essenza stessa della fotografia e' quella di mostrare una parte, una porzione di spazio. Cio' che e' fuori o e' troppo piccolo per essere letto viene lasciato all'immaginazione/approfondimento dell'osservatore. Posti alla cosidetta GDV da una stampa di alta qualita', il dettaglio eccedente il potere risolutivo dell'occhio umano, non solo non e' controproducente, ma dovrebbe dare valore aggiunto: profondita' e realismo alla visione. Se non si riescono a mettere nel modo giusto su carta i dettagli fini probabilmente ci sono limiti nel file o nella tecnologia di stampa, il problema non sono i megapixel della fotocamera, sufficienti ma nemmeno si possa dire eccessivi. La possibilita' di navigare attraverso l'immagine mi pare faccia parte di una nuova modalita' interattiva sul web, piu' che la classica fotografia stampata. @Valgrassi se il Curcio e' quello delle enciclopedie allora il Negri e' il Rino Negri, grande scrittore di ciclismo |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 9:18
Mie personalissime opinioni: Sardosono/Antonello è un pozzo di conoscenza infinita. Una o due volte ci siamo anche sentiti al telefono, e purtroppo il tempo di entrambi era limitato. È una di quelle persone con la quale si potrebbe uscire la mattina per un caffè, per ritrovarsi a fine cena ancora a disquisire di un infinità di argomenti. Sia sul defunto CSC forum che sull'attuale sigma ha “pochi” post, ma ben scritti, tecnicamente validissimi, a mio parere. Che Antonello abbia pienamente ragione, per me è fuori discussione. Che poi si possa tranquillamente vivere e fotografare senza curarsi di quanto da lui espresso, è una possibilità che la vita vi offre. Nella mia ignoranza invece, mi preme constatare che quando si parla dei “dettagli della mosca”, ci si riferisce ad un dettaglio di tecnica dell'autore, e della sua bravura nel rendere certi particolari (oltre al discorso del punto di visione ottimale). In fotografia digitale, poter riconoscere i dettagli minuti di una piccola porzione dell'immagine invece è un dettaglio tecnico del mezzo, non necessariamente autoriale. |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 10:28
“ Per quanto riguarda la riduzione l'idea comune è che l'immagine ridotta sia addirittua 'migliore'. In realtà poiché la riduzione cancella i particolari, snatura l'immagine che diventa un artefatto, anche così allora perdiamo l'immagine. L'unica riduzione sensata è far lavorare quattro pixel come uno solo. „ Non è esattamente così, non più, basta fare una prova di stampa e lo si capisce. Oggi le stampanti hanno risoluzioni elevatissime e moltissime gradazioni di grigio possibili. Se lavoriamo al tratto (cioè con solo due toni, nero e bianco) come ad esempio si fa in molti lavori di serigrafia tessile (pensate ai motivi di cravatteria ed al loro 'filetto') partire da un'immagine ad alta risoluzione e poi ridurla a risoluzioni inferiori non sottomultiple è sconsigliabile (da 20pp/mm a 16pp/mm ad es.) perché rispetto ad un'immagine prodotta direttamente alla risoluzione di uscita tende a introdurre moiré in presenza di motivi geometrici e a rendere i motivi, i particolari, più irregolari. Si noti che questo, per quel genere di motivi ed in quelle condizioni, avverrebbe anche innalzando la risoluzione a numeri non esattamente multipli (ad es. da 16pp/mm a 20pp/mm). Si noti anche che altre lavorazioni tipiche della postproduzione generano lo stesso tipo di problemi: la rotazione di un'immagine o una sua parte, le trasformazioni prospettiche ecc ecc. Ma in fotografia raramente siamo in presenza di motivi geometrici ed al tratto ed inoltre oggi disponiamo di risoluzioni altissime, moltissimi bit per canale, cioè moltissime gradazioni, e algoritmi sofisticati per cui, anche in presenza di particolari geometrici ed al tratto alterando la risoluzione nativa si conserva una qualità di definizione ottima. Si pensi al testo su monitor: quello che noi stiamo leggendo sui nostro monitor di telefonino ad es. non è testo al tratto anche se a noi sembra così, ma testo a tono continuo, i bordi dei caratteri non hanno una transizione netta dal nero al bianco ma un aloni grigi intermedi che è quello che ci consente di leggere bene, anche quando sul telefonino (o sul PC) ingrandiamo o riduciamo la dimensione del testo, gli algoritmi antialias funzionano bene. Tutto questo porta alla comune esperienza per cui se ho un'immagine di 30 Mpix e la riduco a 9 Mpix per fare una stampa ad es. di cm.12x18 non ho proprio nessuna perdita di definizione prorpio perchè gli algoritmi di riduzione e l'antialias fanno egregiamente il loro lavoro. Tanto per essere ancora più espliciti, non è che se invece io lavorassi ad una risoluzione fissa, di solo 3600x2400 pixel come suggerisce Sardosono, il problema del ricampionamento dell'immagine e della conseguente perdita di definizione non si porrebbe, al contrario si porrebbe ugualmente e sarebbe più grave, perché comunque le testine delle stampanti lavorano a risoluzioni fisse e predeterminate, gli ugelli hanno una distanza prefissata tra loro, e l'immagine viene comunque rielaborata per essere stampata ad es. a 360 o 720 o 1440 dpi. Se stampo i 3600pixel su un A4 (3600/11,6699inch =308ppi) devo ricampionare, se li voglio stampare in 15x10 cm (3600/5,89inch = 610,8ppi) devo ricampionare, se li stampo su A3+ 48,3x33 cm il calcolo è (3600/18,9 inch = 189ppi) devo ricampionare, (si lo so il discorso è ancora più complesso perché in realtà per passare dai ppi dell'immagine al dpi della stampante di mezzo c'è il calcolo della celletta del retino ed il dithering della stampante, calcoli che vengono fatti alla risoluzione nativa della stampante che in questi casi non sarà multipla di quella dell'immagine). La realtà è che comunque ricampionare un'immagine di 100 Mpixel darà definizioni migliori che ricampionarne una da soli 8 Mpixel come è facile intuire. |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 12:20
“ L'immagine è un racconto fatto di elementi che spesso meritano di essere approfonditi avendo dignità di racconti nel racconto „ Credo che 70% dei fotografi quando scatta ponga la massima attenzione al soggetto principale, un 29% (quelli bravi), pongano attenzione agli altri elementi della scena che possano influire sulla composizione, ed solo un 1% (artisti),pensi in fase di scatto ad altri elementi diversi dal soggetto e ripresi nella scena, tali da farli figurare come elementi che raccontino a loro volta una storia. Tutto questo anche in considerazione del fatto che molte volte, per catturare un momento, non c'è il tempo di fare tutti questi passaggi logici, dipende dal tipo di fotografia che si fa ovviamente. Può capitare, questo si, che all'interno della foto ci siano elementi oltre al soggetto principale, o che fanno parte dello stesso soggetto, che catturano l'attenzione dello spettatoere, ma il più delle volte questo è più casuale piuttosto che voluto dal fotografo. |
| inviato il 07 Gennaio 2022 ore 14:22
Blow-up |
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