| inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:44
Mi ero ritirato per deliberare, troppo presto, ahime'. Ho scoperto solo stamattina che erano state inserite altre foto meritevoli della giusta attenzione. Ma, purtroppo, ho il lavoro che mi aspetta. Pertanto, mi appello al vostro buon cuore, chiedo venia e prometto che domattina tutto sará pronto.
Vi auguro una buona giornate e vi ringrazio. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 12:02
Puoi prenderti tutto il tempo che ti serve per quanto ci riguarda Domenico! |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 12:08
Non oltre il 4 maggio però |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:56
Perché dopo spariscono tutti, ma proprio tutti!!!!! |
| inviato il 19 Aprile 2020 ore 12:51
... |
user28347 | inviato il 19 Aprile 2020 ore 12:52
propongo un #frapocoesco  |
| inviato il 19 Aprile 2020 ore 12:57
Ed eccoci …
Premetto che la parola giudice mi provoca sempre uno stato di inquietudine, e non per avversione alla toga. Credo che per ricoprire un tale ruolo siano necessari strumenti adatti e capacità di valutazione, mezzi di cui, e lo dico con franchezza, non sono dotato. E,soprattutto, ad un giudice è richiesta imparzialitá. Depurare un giudizio da semtimenti di vicinananza culturale e ammirazione non è stato facile, magari qualche giudizio ne è stato influenzato.
Chiedo pertanto la clemenza della Corte, voi, illustri signori, nel giudicare il mio operato.
Quello che mi accingo a riportare sono sensazioni ed emozioni soggettive, scevre da considerazioni tecniche. E vi confesso che ho penato nello scegliere le foto da mandare sul podio, perché sono tante quelle che lo meritano. Dubbio alcuno, invece, avevo sulla immagine "migliore".
Ma intanto …
- Arconudo: "... can you help me, occupy my brain?" riecheggia con insistenza nel bianco di quel frame. Perché spesso il limite diventa ricerca, ossessiva, estenuante; vitale. Ineccepibile la composizione, con lo sguardo dell'osservatore guidato, con naturalezza, dalla posa della donna verso il punctum della foto: una cornice appena abbozzata, quel particolare irrilevante ai più, ma non per chi " ... nothing seems to satisfy". Mauro è un maestro in questi tipi di racconti, un Poe che scrive con la luce. Bravissimo.
- Romina Tancredi: come di consueto, nulla lasciato al caso. Ogni singolo dettaglio è un tassello fondamentale per delineare il quadro. La scelta della clessidra, i granelli dorati, il tempo lungo per accentuare il fluire, l'esclusione della parte bassa dove il "tempo" va, comunque, a depositarsi ... Il tempo; quel tempo così prezioso e raro, incanalato, strozzato quasi. Quel tempo che fugge e ci sfugge dalle mani senza possibilità alcuna di riaverne indietro nemmeno una minuscola quota parte. Quel tempo sprecato a rincorrere il niente. Quel tempo che ci limita, ma che, purtroppo, limite non ha. Gran bel lavoro, bravissima. Ma la conosciamo, d'altronde.
- Rial: interessante la costruzione del racconto sviluppato diligentemente su 2 differenti piani, quello prettamente visivo e quello più concettuale; da una parte lo sguardo ( ed il pensiero ) stretto e costretto da limiti imposti; dall'altra, il giorno che è sul limitare. Buono il contrasto tra i colori caldi del cielo e quelli freddi del mare.
- Andrea Costaguta: l'attenzione dell'osservatore rimbalza tra dinamismo e staticità come l'eccellente composizione suggerisce e guida. Dualismo che, in fin dei conti, caratterizza la vita di ognuno, e ad ognuno la scelta di provare ad andare oltre, arrampicando con tenacia e forza, oppure di star lì, spettatore ( poco ) attivo di eventi. Scatto molto bello, coinvolgente ed avvolgente. Molto, molto bravo.
- Lorenzo Crovetto: se la vita è un gioco di equilibrismo tra istantanee decisioni e momenti di svago, qui ne è fotografata l'essenza. Aspettare l'attimo propizio, l'onda buona, e provare ad infrangere ogni limite, anche se, paradossalmente, il "pericolo" è ciò che ci spinge verso quello che, all'apparenza, è un ... mare calmo. Pregevole il taglio volto a fermare e sottolineare lo sforzo. Un bel lavoro.
- Paolo Gualandris: le insidie, i pericoli, spesso sanno camuffarsi benissimo. E troppo spesso hanno anche forme e colori ameni. Non mi addentro nel terreno melmoso della tecnica, a me ignota, ma trovo lo scatto pertinente e presentato con una apprezzabile dose d'ironia. Mi piace.
Jo: il destino è solito giocarci questi scherzi: si sceglie la via più semplice evitando erte ed ostacoli; si segue un tragitto segnato, tracciato e percorso da altri e, dietro una curva ... Efficace la composizione e la contrapposizione cromatica per risaltare l'alternativa tra le scelte. Immagine piacevole.
Black Rain: nell'immaginario collettivo, quello raffigurato è l'ambiente dove il concetto stesso di limite è precluso. L'eccesso è spettacolarizzato, lo straordinario iconicizzato. I riflettori puntati sul gesto inconsueto, sulla performance capace di togliere il fiato a quanti sono accorsi ad assistere, increduli spettatori paganti, oscurati dall'ombra dell'evento. Quel "oltre" divenuto professione, a volte ragione di vita. Bellissima, davvero.
- Marco Cristiano: scatto costruito intorno ad una massima ed impreziosita da uno sguardo platealmente compiaciuto. Ed è un pensiero che, mutatis mutandis, è facilmente asportabile ad ogni forma d'arte. Ogni opera porta con se il suo carico che incontra ( o si scontra ) con la capacità di recepire del fruitore. Ci consola la consapevolezza che, inevitabilmente, il frutto dell'ingegno resta, lo spettatore ... passa. Scatto che denota sensibilità.
- Maila: l'avventura è per definizione il tentativo di spingersi oltre. Qui l'avventura non ha i tratti cari a Verne, ne i colori abbozzati da Salgari. Qui "l'oltre" è un'aspirazione più che una meta; e il tragitto per arrivarci, irto ma privo di insidie. Gli unici ostacoli sono a noi noti e si hanno i giusti mezzi per rimuoverli. Scena molto ben realizzata; messaggio che arriva dritto e forte, come un pugno allo stomaco. Molto brava.
- Matteo Di Giulio: ostacoli, divieti e costrizioni: la giungla urbana vista e vissuta come limite all'umano agire. Messaggio chiaro e semplice come la struttura stessa dell'immagine. Laddove "semplicità" non è sinonimo di supeficialità, anzi ...
- Nonnachecca: tenerissima! Espressione non canonica e di certo non contemplata da nessun manuale di critica fotografica, ma spassionata e istintiva. Istintivo come l'affannarsi del ciuchino nel provare a superare i limiti, i suoi e quelli posti in essere da altri. Immagine piacevolissima, complimenti.
- Vincenzo De Paola: confesso che ho avuto qualche difficoltà iniziale nel decifrare l'immagine. Leggendo i commenti ( in linea di massima preferisco non farlo per non essere influenzato ) la nebbia si è diradata ... Condivisibile il titolo, da manuale il bianconero, da sottolineare il messaggio che sottende. Da menzione speciale, insomma.
- Acromion69: buona interpretazione di quelle che potrebbero essere le difficoltà sopraggiunte quand'è che il limite si osa superarlo. Si decuplica lo sforzo per restare aggrapati alla vita, si cerca un appiglio nei pochi punti ferma della nostra esistenza. Una metafora ben congegnata dell'odierno momento che siamo costretti a vivere. Equilibrato e piacevole il bianconero. Foto d'impatto, molto bravo.
- RobertoTR: cambia il soggetto, muta l'approccio, anche in questo caso, però, giunge forte il grido di chi si è spinto oltre. Da profano, rilevo e sottolineo il gradevole stacco dei piani ed un uso attento e scupoloso del contrasto cromatico. Scatto che si lascia ammirare.
- Nino Gaudenzi: Bellissima, innegabile. Immagine realizzata e sviluppata in modo accorto ed organico; ineccepibile il rigore formale e l'equilibrio geometrico che denota. Il limite? Rintracciabile proprio in questa lineare perfezione che cozza con le imperfette rotondità ( e asperità ) dell'essere umano, semplice comparsa in questo bel racconto. Bravissimo.
- Fotografone: "la libertà non è star sopra un albero", provò a spiegarci Gaber. E allora - perché no? - si può deliberatamente decidere di recludere lo sguardo per liberare il pensiero. Scena singolare, scatto che fa presa.
- Canopo70: immagine dinanzi alla quale ogni tentativo di descriverla o interpretarla, inevitabilmente, la impoverisce, ridimensionandola. E' splendida! Un'opera che potrebbe presiedere ogni contest, abbellire ogni contesto. Superlativa.
- Sgatto: azzeccato il punto di ripresa, buono l'accostamento dei colori, giusta e pertinente la didascalia. Gradevole.
-Angeluci: un solo elemento, tanta sostanza. Ed il vincolo diventa costrizione, coercizione; sofferenza. Assume le fredde tinte del metallo, odora di pelle e sangue. Minimal di grande effetto.
-Pierluigi Fogliotti: visione ottimistica e condivisibile: il limite come meta, l'ostacolo un'opportunità per rinnovarsi e godere di nuove ed inaspettate condizioni di vita. Occorre quel minino di coraggio ( o incoscienza ) per aprirlo ( o sfondarlo ), il resto del tragitto è segnato ed agevole.
- Kuro13: Altra bella interpretazione del limite come meta. Le condizioni avverse e insidie di vario genere nascondono e rendono incerto il nostro cammino, ma la speranza ( non un miraggio ) è lì, fa capolino appena oltre ... Buona gestione del colore capace di trasportarci in una gelida mattina invernale.
-Peda: il titolo aiuta non poco. Senza, mi sarei perso in questo mare agitato. Il limite come soglia, come l'inizio del degrado, del disagio, di una caduta rovinosa ... Necessita un aiuto in questi casi; fortuna che ci sono i titoli.
- Mirkopetrovic: scatto che racconta grazie ad una oculata scelta cromatica di ostacoli imposti, ma facilmente sormontabili. Di suggerimenti in apparenza inutili, ma che meritano attenta valutazione. Ci barcameniamo tra imprese e rinunce; ed è il coraggio e la forza di ognuno a determinare la scelta.
- The Blackbird: C'è uno iato apparente tra il fatalismo sotteso nel titolo e quel senso di assoluta libertà di scelta che emana lo scatto. Ma ... Anche la strada che ci appare più facile da percorrere può presentare ostacoli appena oltre il raggio del visibile. E quanto più lunga è la strada da percorrere, maggiori saranno le insidie. Una presenza amica, benché nascosta, potrebbe facilitare il cammino. Grafismo degno di nota, bravo.
- Amfortas: l'oltre visto come necessità, come fuga dalla quotidianità, dal reale. E poco importa se ad attenderci ci saranno condizioni avverse. Scena composta in maniera esemplare, ove l'idea ben si concretizza. Il bianconero cupo esalta la scelta. Gran bel lavoro.
- Arci: questa è street! I volti sorridenti dei ragazzi nelle locandine fanno da contraltare a quelli nascosti dei protagonisti della scena. Il palcoscenico ben delineato da quella serie tutti uguali. Ma ciò che impreziosisce lo scatto e lo rende unico è l'abbigliamento ricercato del protagonista. Il limite? Provate voi a non superarlo in queste circostanze!
- Italo Polce: posto incantevole, da ammirare a lungo restando comodi, come ci viene suggertito. E' saltato immediatamente all'occhio quella serie di puntini che contaminano l'intero fotogramma, ed ho scoperto che sono dia datate. Eh, il tempo che passa è davvero un grosso limite per i ricordi.
- Briexit: ammiro Briè. Al cospetto delle sue visioni bisogna avere l'accortezza di lasciarsi trascinare senza mai provare ad interpretarle, perchè questo avrebbe l'effetto di arginarle, limitarle. I suoi lavori vanno goduti come le sinfonie di Mahler, seguendo l'incedere frenetico dei suoi pensieri. Questa serie a colori, tutta, da applausi.
- Pistinna: il Pistinna che non ti aspetti, la "O di Giotto" della sua produzione letteraria. Sì, perché Andrea ha il gran pregio di racchiudere libri interi in uno scatto. "Nonostante" è una ricerca che si sviluppa su 3 differenti piani focali, capace di lasciare al libero arbitrio dell'osservatore la scelta del punctum. Senza limiti, decisamente oltre!
- Paolo Casciani: un virtuoso della Fotografia. I suoi sono racconti curatissimi, senza luogo nè tempo. I suoi lavori, tasselli che si incastrano l'uno all'altro sì da delineare perfettamente peculiari particolari della inusuale quotidianità. Grandissimo.
- Alepou: Spleen ha fatto vibrare le corde della mia anima! Con linguaggio crudo e con il consueto approccio chirurgico, Giorgio, interprete straordinario e poliedrico, ci dice che non basta varcare la soglia per superare il limite, anzi, spesso, è proprio dietro l'uscio che si nascondono gli ostacoli maggiori. Monocromatico eccellente, composizione superlativa e perfetta interpretazione del tema, rendono questo scatto degno di encomio.
- Mattewx: Torna prepotente il tema dell'equilibrio, del limite visto come una lama di rasoio. A parlarcene, nella fattispecie, un visionario noto a tutti a noi. Forma e sostanza sono una costante nelle opere di questo grande interprete che, permettetemelo, amo.
- Walter Colombo: qui il limite ha i colori freddi del mistero mirabilmente contrapposti al calore monotono dell'ambiente domestico. La scelta del soggetto, un bambino, efficace ai fini narrativi. Scena molto ben costruita; il messaggio arriva chiaro e forte. Lavoro di gran classe, molto bello.
- Sergio Fermi: immagine, questa, che potremmo trovare facilmente all'inizio di una fiaba; una di quelle che piacciono a grandi e piccini, piena di suoni e colori, ambientata in posti paradisiaci. Logico attendersi, come in ogni favola che si rispetti, il lieto fine. Per adesso, proviamo ad anticipare la morale: la diversità non deve essere un ostacolo all'integrazione! Così, e solo così, potranno vivere tutti felici e contenti.
- Luca Calligaris: il tema del limite ha, in questo scatto, un ruolo di second'ordine rispetto a quello preponderante ( come declamato a chiare lettere nel titolo ), dell'incubo. Trovo, comunque, che sia un'immagine di "carattere", capace di trascinare l'osservatore in un vortice emotivo. Bel documento, bravo.
-Marco Carniato: amo questa fotografia. Di certo non per la messa a fuoco non precisissima; e nemmeno per la scena, benché ben costruita. Ciò che mi affascina è la posa ( mi si passi il termine ) della lumaca, trasmette serenità. Consapevole del proprio limite intrinseco, il suo è la slancio di chi ambisce, anela con la consapevolezza di non poter ottenere. No, ne sono certo, non è solo una lumaca.
- Paolom: immagine che non ha bisogno di voli pindarici per poterla interpretare. Il limite è lì, urlato, stampato in quel volto, ingabbiato in quella rete. Notevole, bravo.
- Parvati: cosa aggiungere di nuovo che non sia già stato detto da questo autoscatto? Niente! Si potrebbero, anzi, si dovrebbero scrivere pagine interminabili di encomi e commenti. Io mi limito ad un sincero, grazie! Tutto meritevole di lode, ammirato.
Ash71: immagine "leggera", di quelle capace di strappare un sorriso; molto ben congegnata e con un buon monocromatico. L'argomento? Centrato in pieno. Ma ... Egregio signore, mi consenta: in un periodo in cui tutto lievita vertiginosamente, questo scatto sa di canzonatura, bocciato!
- Daniele72: ... governo ladro! verrebbe da dire. Scena radiosa, gioiosa. Eppure, anche quello slancio è rattrappito, castrato, monco. Anche quel senso di libertà che emana è strettamente condizionata. Ci sono recinzioni e restrizioni ovunque, innegabile. Ma ci rassicurano che #chelafaremo, e tocca crederci.
- Enzofod: la pista, il posto per antonomasia dove si è alla continua sfida del proprio limite. Perché esiste - ed è vera - una stretta correlazione tra velocità e limite. E perché è qui che l'eterna sfida mostra segni tangibili: la puzza di freni e di asfalto, il rombo assordante dei motori, l'usura estrema delle gomme. Emblematica.
- Zane88: il potere estraniante, alienante oserei dire, di quei pochi centimetri di tela delimitati da una cornice, è cosa arcinota. Produce una deflagrazione in grado di scatenare un insieme incrollato di visioni e pensieri; di dare il la a quell'attività che chiamiamo "fantasia". La sola, insieme alla stupidità, illimitata. Un classico ben eseguito, bravo.
- Sballone: Perfetto! Conoscevo questo lavoro e gli altri della serie ( che consiglio di visionare tutti, con attenzione ). Conoscevo il percorso attraverso il quale è arrivato a concepire e, poi, partorire questi scatti. Considero l'intero progetto straordinario e credo non occorra spiegarne i motivi. Stratosferico, Francesco!
-Mauropol: Chiaro il rimando alla ben pellicola, anche se, nello specifico, il viaggio che il protagonista si accinge ad intraprendere, oltre il limite, non è di natura spazio-temporale verso galassie sconosciute o mondi futuribili, ma, piú che altro, introspettivo e circoscritto in quella sorta di realtá parallela deformata dalla lente di un obbiettivo. Cromie e, taglio da manuale. Una buona fotografia.
Serpico89: si narra di un viaggio in posti lontani, probabilmente ostili, dove l'uomo puó arrivare ai suoi limiti, superarli o subirli. Una esoerienza che solo la natura sa regalare, lontano dagli ambienti domestici e da quella comfort zone di ognuno di noi. Almeno fino a che non diventi la natura stessa la nostra confort zone.
Ottima scena e perfetta interpretazione del tema proposto.
Trovo tutte le foto escluse dal padio degno di menzione. Tutte.
Sul podio: Pistinna e Arconudo si dividono la terza piazza; Alepou e Mattewx la seconda e, a vincere è Sballone.
Le immagine di Briè, Casciani e Canopo, come tutta la loro produzione, sono meritevoli di un encomio speciale.
Mi ritiro non senza aver ringraziato tutti per le eccellenti proposte e gli organizzatori per averci dato, ancora una volta, uno strumento utile e dilettevole.
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| inviato il 19 Aprile 2020 ore 13:07
Grande giudice.
Ottime scelte.
Complimenti a tutti e grazie per il podio.
Alla prossima
Mauro
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| inviato il 19 Aprile 2020 ore 13:21
Gran lavoro di giudizio invece, spiegato per essere condiviso!
Ottime le scelte, contento di arrivare a condividere il podio con Mauro, grazie!
Andrea
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| inviato il 19 Aprile 2020 ore 13:21
Che disamina! Bellissime parole, troppo buono Domenico. Lusingato... , e molto felice!!! Grazie! |
| inviato il 19 Aprile 2020 ore 13:50
Beh Domenico hai fatto un gran lavoro come giudice, soprattutto per il tempo e l'attenzione che ci hai dedicato.
Per quanto riguarda la mia foto sei andato perfino oltre nella lettura, io ho decisamente meno fantasia e mi sono fermato più che altro sulla mera questione fisica.
Grazie.
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| inviato il 19 Aprile 2020 ore 13:51
Complimenti al podio.
Tanti lavori interessanti e ottima la disamina per autore. Pistinna docet.
Al prossimo contest.
Ciao,
Walter |
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