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Il bianco è nero ha qualcosa di magico nella fotografia. Avete ragione mi manca lo studio ma io sento una speciale attrazione per questo tipo di fotografia. È profonda. È sentimento. Mi basta solo riuscire a trasmettere quello che sento alla macchina fotografica e alla mia mano quando muove il mouse.
La descrizione fatta dal signor Radogna delle sue esperienze fotografiche mi ha emozionato. Forse è un percorso che avrei desiderato fare anche io! Grazie per averlo condiviso
Un intervento di ottima fattura il tuo, come sempre, Pisolomau.
In cui peraltro (come altri amici, qui) ravviso tratti anche dell'esperienza personale mia, dai "tempi" alla camera oscura, perfino il ruolo centrale di Feininger. Peraltro, tutto questo, avendo sempre e solo fatto bianconero prodotto in proprio (salvo qualche "deviazione" minima, negli anni).
Quello su cui forse differisco sono alcune conclusioni. Non certo la lettura di un Feininger, che trovo utile oggi come ieri. Ma piuttosto nell'approccio, nel "da farsi".
Io ho una teoria: le cose hanno un tempo loro, e fuori da quel tempo non possono comunque essere le stesse. Ovvero, aver vissuto i Beatles è diversissimo dall'averli accostati nel 2000. Non che non si possa "capire": un buon critico comprende Beethoven pur senza esserne stato contemporaneo... Ma non è la stessa cosa capire ed esperire qualcosa quando è "normale". Non è lo stesso viverla, se sia in un caso necessità e in un altro scelta.
Un tempo, comprare un rullino non era un atto particolare. Era come, che so, fare oggi la ricarica al telefonino. A mio padre non importava nulla di fotografia, ma ovviamente ci fotografava. E per questo andava sotto casa e comprava il rullino: il fotografo sotto casa glielo caricava nella Bencini Comet e le istruzioni sul foglietto servivano per un minimo di impostazioni. Oggi comprare un rullino è comunque un atto consapevole, non ovvio, non necessario. Nemmeno facile, perché sotto casa non c'è.
Ed è solo un esempio. Molti, pare, considerano la pellicola come qualcosa di "magico", di specifico e particolare rispetto alla norma. Qualcosa che non è per tutti. E già questa è una differenza enorme di approccio. A qualcosa che fu pura banalità necessaria.
Per questo anche io credo che una certa esperienza resti un patrimonio impagabile, ma al tempo stesso non so se (oggi) consiglierei un percorso simile. Anzi, credo non lo farei.
Del resto mi chiedo: se quando ho cominciato mi avessero detto che, per capire davvero, avrei dovuto utilizzare la lastra (cosa non infondata, pensando magari al sistema zonale) lo avrei fatto? E non farlo, non come inizio perlomeno, è stato un impedimento grave al mio percorso? Io credo di no. Ed eventualmente è la tua evoluzione che può portarti a certe cose o ad altre, e dipende da te.
Poi, ovviamente, siamo nel terreno della dissertazione, ed è naturale che si incontrino visioni diverse e diverse interpretazioni dei fenomeni. Che non tutto è razionalità definitiva
Ogni volta che si parla di bianco e nero leggo tante belle parole ma poi vedo sempre lo stesso modo di operare in post..ombre aperte, contrasti sparati, una resa assolutamente stancante e poco naturale.
Caro Andyv, mi pare che anche il tuo avatar (se lo hai scelto ti piacerà immagino) abbia un bel contrastone. Ma non è detto che per questo una qualche tua idea possa mostrare di avere un qualche senso, non credi?
“ Ogni volta che si parla di bianco e nero leggo tante belle parole ma poi vedo sempre lo stesso modo di operare in post..ombre aperte, contrasti sparati, una resa assolutamente stancante e poco naturale. „
hai perfettamente ragione . è il dramma delle pp dei fotoamatori . alzare sempre tutto : contrasto , nitidezza , clarity , saturazione , ecct .
Però una cosa c'è da dire, certi personaggi generosi nella critica dell'altrui “lavoro” sarebbero più credibili se dessero una qualche dimostrazione delle loro presunte capacità e qualità. Perché siamo tutti qui per parlarne (con più o meno educazione o propensione al confronto) e, dal momento che pubblichiamo siamo anche più o meno opinabili. Però, permettetemi di dirlo, così giocate slealmente.