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UE: Vietato usare foto senza l'autorizzazione


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avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 0:15

Una cosa non capisco dell'articolo. Dice che poco conta se il detentore di copyright non limita i modi in cui la fotografia può essere utilizzata dagli utenti di internet. Ma scusate, se io lascio una foto in creative commons per esempio CC BY 3.0 IT, uno deve comunque chiedere il permesso ? Non mi risulta !
In ogni caso male fa una scuola a pubblicare le ricerche dei ragazzi, è ovvio che per una ricerca non si rispetta la copyright. e francamente se questo resta dentro le mura scolastiche non è poi così grave, ma sono opere che non vanno esposte in rete.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 8:57

La scuola per prima dovrebbe educare a non "prendere" tutto ciò che si trova in rete solo perché è facilmente disponibile e perché non viene percepito come un furto.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 10:15


avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 11:30

Non mi pare attinente il concetto di una scuola oppressiva (quell criticato nel noto brano dei Pink Floyd che hai postato) con quello dell'educazione all'onestà e a far comprendere le nuove forme d reati (tra cui il furto) digitali. Una volta si poteva rubare solo sotteaemdo fisicamente un bene, oggi, nll'era digitale ci sono anche altri modi, na sempre di furti si tratta.

user177356
avatar
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 11:45

Diebu, da un lato hai ragione, dall'altro credo che per fini didattici la protezione del copyright dovrebbe essere notevolmente "ammorbidita".

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 11:51

Si ok, bisogna vedere da caso a caso perché se poi quel lavoro scolastico finisce in rete diventa a sua volta "fonte" libera(!?) di foto per altri che "...tanto erano in rete". Qui di come minimo il tuo ragionsmento vale se il lavoro non finisce in rete.
Dico comunque che i docenti dovrebbero insegnare a provare almeno a ribtracciare il proprietario delka fito e chiedere il permesso, a verificare se è soggetra copyright, il significato di copyright, ecc.
Credo che in questa era digitale siano insegnamenti molto utili.

user177356
avatar
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 11:55

Sul fatto che le regole che proteggono la proprietà intellettuale debbano essere spiegate chiaramente agli studenti sono d'accordo, anche se quelle regole le condivido solo in minima parte.

In ogni caso, se una ricerca ha un'audience limitata all'istituto scolastico (inclusa la pubblicazione su un portale ad accesso limitato a docenti e studenti), credo che i limiti del copyright non dovrebbero essere applicate.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:09

Alla scuola non è più dato il compito di educare e a volte a mala pena riesce ad eseguire quello di istruire.
Ma oggi gioco forza i genitori sono impegnati entrambi a lavorare fino a sera per sbarcare il lunario e i figli aimè vengono educati da...?
Una volta in famiglia lavorava un operaio e manteneva moglie e 1 o due figli senza problemi, oggi devono lavorare in 2 per mantenere un figlio.
Io odio il fatto che alcuni ben pensanti abbiano tolto l'obbligo del grembiulino che, per come la vedo io, era una forma di rigore e disciplina primaria.
Senza considerare il fatto che così tutti i giorni devi vestire a pulito i piccoli che loro malgrado devastano i vestiti di ogni colore e sporco e così i vestiti durano di meno aumentando le spese in famiglia.
E altrettanto mi lascia sempre molto stupito il fatto che un maestro o una maestra si lascino salutare con un ciao dai propri alunni.
Sono anacronistico?
Forse.
Vengo da tempi dove si era più timorosi e rispettosi del prossimo, se fosse ancora così forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di regolamentare l'oggetto di questa discussione.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:23

Su questo sono d'accordo con te Sceriffo.

user177356
avatar
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:32

Io credo invece che dare del tu sia un segno di civiltà, anche tra soggetti di "rango" diverso nell'organizzazione dove agiscono (docenti/studenti, capi/collaboratori, etc.). D'altronde, nella lingua che tutti saremo prima o poi chiamati a maneggiare come e meglio della nostra, l'inglese, la distinzione non esiste.

Sull'obbligo di divisa ricordo cosa mi disse una mia amica ai tempi dell'università. Era di famiglia ricca (non benestante, ricca: la barca di famiglia aveva sei persone di equipaggio oltre al capitano, per fare un esempio) e aveva frequentato uno dei licei privati più esclusivi della città, dove vigeva l'obbligo di divisa sia per i ragazzi sia per le ragazze (con standard diversi per i due sessi). Secondo lei era un ottimo modo per evitare una "guerra" tra le ragazze a sfoggiare l'abbigliamento più costoso ed esclusivo. Insomma, una sorta di "livella estetica".

Sul fatto che i bambini di oggi "consumino" più vestiti non so dare un giudizio: ho una figlia piccola ma non ho termini di paragone con il passato. So per certo, però, che i prezzi dell'abbigliamento sono in calo costante da decenni, e che vestire un pargolo costa oggi molto meno di venti o trent'anni fa.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:41

La sentenza è europea e non mondiale.
Se l'infrazione fosse stata rilevata ma di domicilio in uno stato extra ue dove non provano a regolare certe questioni, cosa avrebbe potuto pretendere l'autore della foto?




avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:42

In ogni caso male fa una scuola a pubblicare le ricerche dei ragazzi, è ovvio che per una ricerca non si rispetta la copyright. e francamente se questo resta dentro le mura scolastiche non è poi così grave, ma sono opere che non vanno esposte in rete.


La frase in oggetto è concepita male e veicola informazioni sbagliate e fuorvianti.

Da professore, quale sono (sono docente alle superiori), si insegna agli studenti che cos'è il diritto d'autore e come esso deve essere tutelato sia in forma passiva che in forma attiva.

Le cosidette "ricerche" effettuate degli allievi, sono la mera esplorazione di fonti a supporto degli elaborati cartacei e/o audiovisivi. Va ricordato che nella scuola è vietato copiare testi in via analogica per inserirla in documenti soggetti a valutazione.

Le foto ed altri documenti soggetti a copyright, se proprio devono essere inseriti negli elaborati, sono soggetti ad autorizzazione da parte del detentore degli stessi. In mancanza di essa la foto e/o documento non può essere inserito.

user177356
avatar
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:49

Io ricordo perfettamente che le mie ricerche alle scuole medie erano costellate:

1. "citazioni" non esplicite da enciclopedie e altri testi (di solito parafrasavo, ma onestamente senza un contributo personale rilevante);
2. immagini e foto ritagliate da giornali, riviste, etc., senza alcun rispetto del diritto d'autore.

Temo che sulla protezione dei diritti dell'ingegno stiamo percorrendo una strada poco sensata.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:55

Io ricordo perfettamente che le mie ricerche alle scuole medie erano costellate:


Probabilmente in quel periodo, le leggi di tutela non erano applicabili per il fatto che non c'era nè la sensibilità nè la normativa specifica in materia. Solo recentemente si è attuata una riforma epocale in tale senso.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 13:59

1. "citazioni" non esplicite da enciclopedie e altri testi (di solito parafrasavo, ma onestamente senza un contributo personale rilevante);


All'esame di Maturità se non citi esplicitamente le fonti, il tuo testo/elaborato viene valutato in modo pesantemente negativo, se non addirittura escluso nei casi più gravi.

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