| inviato il 07 Maggio 2019 ore 13:04
tutto vero Daniele, ma il problema della durata degli elettrodomestici è legata all'obsolescenza programmata. Non si vogliono costruire elettrodomestici durevoli e tale comportamento non riguarda il benessere ma il marketing. è fin troppo evidente che tutto dipende da modi diversi di interpretare la parola "benessere". Per alcuni il benessere è utilizzare la limousine o la porsche, e alcuni si illudono di essere nel benessere solo perchè hanno i soldi per comprarsele. Sinceramente a me questo modo di pensare mi sembra tanto farlocco quanto antiquato. Oggi il benessere è ben altra cosa. Sarà che io nel termine "benessere" includo anche l'aspetto spirituale ed etico del vivere, che mi fa stare in pace con me stesso e quindi mi dà benessere. |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 15:14
Anche a me sembra farlocco quel modo di concepire il benessere, però purtroppo è il concetto su cui è stato costruito l'intero sistema socio-economico occidentale attuale e in questo senso, a giudicare dai comportamenti di massa, mi pare venga considerato tutto fuorché antiquato (che è l'aspetto più pericoloso perché denota una fortissima assuefazione); difficile che possa essere abbandonato senza forti contraccolpi sociali e demografici, col rischio di perdere anche quel minimo di consenso che si sta formando rispetto ai temi ambientali |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 15:35
lo definisco antiquato perchè non è in linea con quanto dà vero benessere alle persone in piena consapevolezza e coscienza con il mondo in cui vivono. una volta, forse 50anni fa era comprensibile la rincorsa e l'ingordigia verso certi status. Oggi mi sembra solo un anacronistico affanno, per lo meno per l'italiano medio. non lo è forse per il cinese medio (ma sta cambiando in fretta) e di sicuro non lo è per l'africano medio che ha ancora bisogno di raggiungere un certo status per la piena consapevolezza di cosa è il benessere. |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 15:40
Si, avevo capito il senso che davi al concetto di antiquato e lo condivido; rilevavo solo che i più sembrano di diverso avviso |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 15:53
E' che come sempre è molto più comodo spaccare i maroni a qualcun altro che impegnarsi per davvero. Quindi si decide di (far) andare a piedi (gli altri) anziché ragionare. |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 16:28
“ Quindi si decide di (far) andare a piedi (gli altri) anziché ragionare. „ Già, bisognerebbe istituire l'obbligo di soggiorno per almeno 1 anno (come il vecchio servizio militare) a Venezia; chissà che reimparino ad andare a piedi un po' tutti |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 16:42
A piedi, su piccole/medie distanze, e in bici, ci vado già, ma se devo fare una barcata di km non c'è modo. Ma il concetto era un altro: scaricare SEMPRE e COMUNQUE su qualcun altro le rogne, possibilmente su chi va in giro in automobile (anche se è a GPL, a metano ecc.) |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 16:46
Se vogliamo preservare l'ambiente dobbiamo consumare meno, di tutto! L'auto elettrica è un inganno, con cosa pensate che si produca l'elettricità? Poi a fine vita quelle batterie dove c'è le ficchiamo? Insomma bisogna consumare meno di tutto I nostri nonni questi problemi non li avevano |
user175007 | inviato il 07 Maggio 2019 ore 19:16
concordo con gli interventi fatti, il problema e che sono figlio di questa società sono realmente preoccupato per l'ambiente che lasceremo ai nostri figli, ma sono un × perché so che il mio comportamento pregiudica l'ambiente ma non riesco a vivere come un francescano, mi piace consumare, viaggiare in aereo e spostarmi in auto, mangiare frutta esotica o fuori stagione....consumare e cambiare e uno status ma anche un'abitudine, io non riesco a farne a meno quindi se si aspetta la buona volontà del cittadino non cambierà nulla, del resto basta vedere come poco incida sulla popolazione il cambio di paradigma consumistico, l'unica soluzione che vedo e una dittatura ecologista che vieta per legge, brutale ma sicuramente più efficace |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 19:16
“ Ma il concetto era un altro: scaricare SEMPRE e COMUNQUE su qualcun altro le rogne, possibilmente su chi va in giro in automobile (anche se è a GPL, a metano ecc.) „ Certo, e infatti la mia era solo una facile battuta; il problema infatti riguarda l'intero sistema socio-economico e tecnologico in cui, volenti o nolenti, siamo immersi. Ad esempio, diventa difficile parlare di riduzione dell'utilizzo dell'automobile in un contesto sociale in cui il lavoro lo si trova per il 90% lontano parecchi km da dove si vive, mentre un tempo si lavorava attorno a casa; ci sono cambiamenti di abitudini che sono di fatto imposti da necessità su cui abbiamo poco controllo individuale |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 19:38
Infatti: se trovi lavoro a 60 km da casa ... abiti in un posto senza servizi pubblici, l'azienda è in un altro posto senza servizi pubblici ... come ci vai? In macchina ... è chiaro ... io cerco sempre di avere il telelavoro, ma non sempre riesco. |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 19:56
“ l'unica soluzione che vedo e una dittatura ecologista che vieta per legge, brutale ma sicuramente più efficace „ Che, però, per potersi reggere in piedi dovrebbe riuscire a mettere a punto un sistema economico efficace anche se basato su un ideale di sussistenza, intesa non come povertà, ma come rinuncia all'eccesso e al superfluo; con sistemi di questo tipo mi vengono in mente solo le comunità Amish, che effettivamente sono benestanti pur vivendo senza fronzoli, ma mi chiedo se anche questo non sia possibile solo perché vivono ai margini di un sistema consumistico di cui, a modo loro, riescono a sfruttare ogni piccola falla (una delle loro principali risorse è la vendita di prodotti tipici, ma agli americani consumisti alla ricerca di "ricordi dei vecchi tempi") |
| inviato il 07 Maggio 2019 ore 20:46
“ Ma il concetto era un altro: scaricare SEMPRE e COMUNQUE su qualcun altro le rogne, possibilmente su chi va in giro in automobile (anche se è a GPL, a metano ecc.) „ L'idea non sarebbe questa, piuttosto: vietare una cosa, in questo esempio l'auto, per poi insegnare che quello è un comportamento sbagliato; come al solito, viene vietata una cosa e non si adottano delle misure degne anche a partire dall'istruzione. Per restare in tema, il caso di Milano è significativo: corretto introdurre un'ulteriore imposta sull'auto, ma poi non è seguito da misure atte a far comprendere i vantaggi nel non usare l'auto e aggiungo che chi non la usa non è particolarmente avvantaggiato, purtroppo. |
| inviato il 08 Maggio 2019 ore 9:39
come spunto di riflessione www.maurizioblondet.it/venti-cargo-inquinano-piu-tutte-le-auto-del-mon Aggiungendo che le auto elettriche inquinano pure loro, non con i gas di scarico in città ma con la produzione dell'energia necessaria al di fuori della città. E siccome io vivo in un paesino lontano dalle scuole, dagli ospedali, dalle banche, e da qualunque servizio che pago con le mie tasse che non posso neppure evadere, poiché l'unica cosa che ho è l'aria pulita che verrebbe inquinata da centrali elettriche per far girare le auto elettriche dei "milanesi", beh, che "crepino" tutti i "milanesi" e gli abitanti delle città in genere (metaforicamente) |
| inviato il 08 Maggio 2019 ore 9:59
non sono tutte uguali queste elettriche
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