| inviato il 02 Settembre 2017 ore 14:13
"Basculando e applicando la regola di Scheimpflug si estende la profondità di campo solo su un piano; per cui la cosa può andar bene solo in alcuni casi specifici di foto paesaggistica." Questo vale sempre e in ogni caso, poi se rispetto al piano messo a fuoco ho qualche oggetto che si discosta da questo (ad esempio alberi o rocce che si elevano sopra una pianura) allora quelli li gestisce chiudendo il diaframma; sarà comunque meno problematico che gestire con diaframma una PDC che va dal primo piano all'infinito. "ho notato che non è semplice valutarla! qualche trucchetto?" Non so dirti, prova a usare lo schermo posteriore e il live view, oppure lo schermo del PC collegato alla macchina fotografica. Di certo le macchine nate per questo scopo, i banchi ottici, non dono paragonabili al piccolissimo mirino di una reflex 35mm, ho conosciuto professionisti che usavano il banco ottico e hanno provato a usare queste lenti tilt e shift su 35 e le hanno trovate semplicemente ridicole. Possono andar bene per un caso di emergenza ma per lavori seri e ripetitivi ci sono strumenti apposta. |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 15:14
@Wally: la piastra livellante che uso la regolo manualmente usando le ghiere. Eccola: www.manfrotto.it/product/338?gdffi=42dc7f7dda36420a9b07a43517fc1777&gd Col 17 F4 confermo che, anche con l'1.4X II (versione 2) la qualità rimane alta; col 2X II perde un poco. Con le versioni III, c'è un miglioramento col 2X. |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 15:41
set... qeuesta la conosco ... avevo inteso una piastra per cavalletto ... un errore di lettura. |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 16:52
“ Vento, la parte con rami e foglie è mossa per il forte vento „ Non credo sia un effetto del vento, altrimenti avrebbe interessato tutte le foglie presenti, e non solo quelle in alto. E' una cosa che ho notato anch'io. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1837330 Nella parte inferiore dell'immagine (ossia quella più vicina), una grande nitidezza, in quella superiore (la più lontana) una perdita di qualità sensibile. La spiegazione che mi sono dato, anche guardando qui www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2114456&l=it e avendo riscontrato la stessa cosa nel "modernissimo" 19 Nikkor, è che la differenza di distanza in qualche modo influisca e che questo comportamento sia fisiologico in ottiche così particolari ed estreme |
user4758 | inviato il 02 Settembre 2017 ore 16:55
Avevi lavorato anche con il tilt vero? |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 16:57
Solo shift |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 19:34
Su un 17 userai molto si più lo shift del tilt. Sul 47mm su field camera mi è capitato molto raramente di usarlo, soltanto per cercare di mettere il più possible a fuoco avendo soggetti molto vicini in campo e senza passare su diaframmi improbabili. Sul 17mm lo vedo più utile solo per limitare la diffrazione quando si ha una parte molto vicina e si vuole tutto a fuoco: es paesaggio preso da un punto di vista basso. Su campi più stretti il tilt lascia più spazio alla creatività nella scelta della zona a fuoco. È per questo che mi interessano molto i nuovi 50 e 90 che non legano(credo) l'angolo di tilt a quello di shift. |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 19:44
@Sabbiavincent “ @Niko_s: una volta Silvestri aveva realizzato un modello di banco ottico, non so se sia invece un corpo tecnico, non è il mio campo, insomma una cosa lì, a cui potevi attaccarci una sony A7 in modo da usarla come dorso digitale, non so però la spesa tra corpo e lenti, ma pareva fosse sull'ordine dei 3000 euro solo corpo un paio di anni fa. „ Non conosco il modello Silvestri (marchio di cui qualche decennio fa ho utilizzato uno dei loro corpi tecnici) ma da come lo descrivi immagino sia simile al Cambo Actus. www.cambo.com/en/actus-mini/cambo-actus-mini-view-camera/ |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 19:44
Comunque lavorare in quel modo scorrendo su e giù al 100% per via dello schermo piccolo e andando per tentativi sul comando di tilt trovo che sua scomodissimo, se avete mai lavorato su un vero banco ottico e vetro smerigliato è un altro mondo. |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 19:47
@Garciamarquez Non ho mai utilizzato una base livellante. Ma non è più semplice utilizzare una testa a cremagliera con le sue regolazioni micrometriche sui tre assi? |
| inviato il 02 Settembre 2017 ore 19:48
La scomodità di uso dei ts si riduce molto con una live view via subnotebook/tablet. |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 2:40
Buonasera Niko_s. avevo la 410 manfrotto, fino a che non mi è stata rubata. La mia piccola base livellante con sopra la testa a sfera non sostituisce la 410, che è una cosa diversa. Però ha dei vantaggi: - - maggior portabilità e minori pesi e ingombri - la base livellante mi permette di orientare la testa sul proprio verso sinistra o testa molto rapidamente. La precisione di regolazione della 410 è indispensabile nelle macro, ma per architettura non mi pare necessaria; - il blocco base-testa diventa all'occorrenza un mini-cavalletto, che mi ha permesso di scattare con massima discrezione in luoghi dove non avrei potuto usare un vero cavalletto (locale di jazz, chiesa, museo, ecc.) Comunque se un giorno la vuoi provare (dato che se ho compreso bene sei di roma) basta che mi mandi un mp |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 8:47
@Diebu: lavorare con procedimento euristico sulla messa a fuoco e sul tilt con live view spostandosi sopra e sotto e zoomando dentro e fuori è scomodissimo, hai perfettamente ragione, è la ragione principe per cui raramente uso il tilt. Tuttavia, ne discutevo altrove sul forum con Niko_s, l'attuale tecnologia potrebbe rendere già oggi tutto questo veloce e semplice forse anche più che su banco ottico. Nikon già rende possibile dividere lo schermo in liveview Canon ancora no che io sappia. Basterebbe dividere dunque lo schermo in due porzioni (via software), in una selezioni una parte di inquadratura lontana (diciamo all'infinito) e ci zoomi al massimo, poi fai lo stesso zoomando al massimo in un altra parte dell'inquadratura (diciamo ad es.molto vicino), e si tengono contemporaneamente su schermo live view entrambe le parti dell'inquadratura zoomate: in questo modo giri la messa a fuoco e tilti vedendo contemporaneamente cosa succede alle due zone dell'inquadratura (ok se tilti sposti leggermente il quadro ma non sarebbe un problema), e forse così faresti anche prima che con il banco ottico ed il lentino di ingrandimento da spostare sul vetro smerigliato (suppongo, non ho mai usato un banco ottico). |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 10:33
@Garciamarquez Grazie per l'invito! Mi ero interessato delle basi livellanti (cercando anche tra quelle per i teodoliti) dopo aver letto a proposito dell'attrezzatura utilizzata da Franco Zampetti per realizzare le foto zenitali di cupole e volte. È un aspetto che mi interessa particolarmente; e che anche nel caso di autorizzazioni potrebbe essere più semplice fotografare senza affidarsi necessariamente al cavalletto e ad una testa a cremagliera (da questo punto di vista la 410 non è la soluzione ideale). |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 10:38
La testa a cremagliera non ha sostituti, o serve o non serve |
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