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File raw: come funziona esattamente?


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avatarjunior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 14:59

"Abbiamo finito con questa sciocca divagazione inutile al tema, o qualcuno è ancora dell'idea che dentro al raw c'è un numero infinito di fotografie?"


Concordo , nel raw c'e una ed una sola codifica della informazione di luminanza che e' giunta al sensore.
Che poi, partendo da questa, ci si possa ottenere una infinita', un numero finito molto grande, di varianti e' un discorso diverso.

Su ogni singolo pixel del sensore e' arrivato un ben preciso numero di fotoni, che ha generato un ben preciso numero di elettroni, che hanno generato una ben precisa tensione, che e' stata codificata in una e una sola "parola" digitale di tipicamente 10/14bit, dipende dalle macchine. L' insieme delle parole, eventualmente compresse, senza o con perdita, compone il file raw.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:08

Ed è infinito perché i cursori non hanno discretizzazione dell'escursione, è continua, ma è limitata: è un insieme di un numero infinito di elementi, ma è limitato.

Di ×te sul forum se ne leggono ogni giorno,ormai siamo abituati,ma questa ragazzi è davvero una perla che rimarrà nella storia.
Pensate allo sviluppatore di Adobe acr che ha previsto infinite regolazioni che palle che si è fatto.

Volevo chiedere al Sig.Pollastrini come fa ad ottenere una temperatura colore di 5376,36542897 perché ho notato che 5376,è troppo fredda mentre 5377 mi introduce una dominante gallina che non mi piace molto.

Grazie.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:15

Qualsiasi modifica dell'esposizione sul file RAW (ombre, luci, neri, bianchi) è sempre frutto di un algoritmo software, e non è dovuta a dei dati contenuti nel file stesso.


Salve Maximetto78. Pare ovvio, parliamo di digitale, gli algoritimi per comporre un raw che contiene al suo interno il jpg altra scatola che contiene il suo algoritmo e informazioni di dati digitali "Non è come la pellicola o come la pera che nasce dall'albero in modo naturale. Ogni modifica la fa il software non per questo che Photoshop e altri programmi simili hanno un costo eccessivo. Ciao

P.S. a me il raw serve soprattutto per la tutela dei diritti d'autore o a recuperare una foto mal riuscita.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:29

Poi non è detto che il Raw sia la migliore soluzione lavorarlo! Assorbe i profili dei colori del software che si da in pasto.... Io ho estratto il JPG dal Raw con un programmino estrattore è l'identico colore che se converto il RAW a JPG del programma della Nikon Capture NDX, quello di Canon non mi viene in mente il nome... Per cui salvo da Capure ndx a Tiff correggendo se occorre luci, ombre e contrasto e poi lo do in pasto a LR o PS se ha bisogna di qualche ritocco o per applicarci qualche preset. Se metterete i due file a confronto il Raw lavorato con CR o PS O LR noterete che il profilo colore originale Canon o Nikon se ne è andato a benedire da qualche parte. Risultato = incanati di persone surreali gialli, marroni, magenta. Pussa via

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:38

Uno bisogna che capisca che il file immagine lo fa un insieme di algoritmi matematici utilizzando i dati stivati nel RAW, i dati di luminosità e cromatismo dell'immagine fotografata, un numero finito di dati, e NON lo fa il file RAW da solo.

Ed i risultati, i files immagine, sono in numero praticamente infinito ma limitati come escursione.

Se io stivo un file dati di soli due numeri, uno 0 ed un 1, ho il file dato molto piccolo (il mio RAW matematico), solo due bits, ma con un algoritmo matematico appropriato applicato a quei due soli bit, posso scegliere a piacere su di un numero praticamente infinito di numeri, tutti quelli che stanno dentro l'intervallo tra 0 ed 1.

Per la conversione del RAW in file immagine, è la stessa cosa, il software del convertitore di RAW utilizza i dati, finiti, del file RAW per tirar fuori un numero infinito di file immagine, con criteri e valori scelti dall'operatore.

Quello che cambia da un produttore di convertitore di RAW ad un altro, sono gli ali algoritmi matematici applicati al file dati RAW per costruirsi il file immagine, e cambiando gli algoritmi matematici, cambiano le caratteristiche del file immagine: per stessi dati di partenza utilizzati, quelli del RAW, stesso RAW, ottengo diverso file immagine, diversa immagine ottenuta in conversione.

E sono infinite.

Se non è chiaro ancora adesso, io non ci posso fare nulla.

avatarjunior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:49

Uno bisogna che capisca che il file immagine lo fa un insieme di algoritmi matematici utilizzando i dati stivati nel RAW, i dati di luminosità e cromatismo dell'immagine fotografata.


Solo luminosita', il cromatismo e' gia' una elaborazione.

Ed i risultati sono in numero praticamente infinito ma limitati come escursione.


Faccio il pignolo, numero finito molto grande.

Se io stivo un file dati di soli due numeri, uno 0 ed un 1, ho il file dato molto piccolo, solo due bits, ma con un algoritmo matematico applicato a quei due soli bit, posso scegliere a piacere su di un numero praticamente infinito di numeri, tutti quelli che stanno dentro l'intervallo tra 0 ed 1.


Non proprio, se stai nel mondo digitale tra zero e uno non ci sta niente, con due bit ci fai al massimo 00, 01, 10 , 11.

Per la conversione del RAW in file immagine, è la stessa cosa, il software del convertitore di RAW utilizza i dati, finiti, del file RAW per tirar fuori un numero infinito di file immagine, con criteri e valori scelti dall'operatore


Si tratta sempre di un numero molto grande ma non infinito, chi ha detto prima che l' escursione dei cursori e' continua sbaglia, e' discreta, come tutto cio' che vive nel mondo digitale.

user46920
avatar
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:51

Pollastrini:
Se non è chiaro ancora adesso, io non ci posso fare nulla.

quindi nel RAW viene registrata una singola immagine o una infinità infinita di immagini?

cioè, sei daccordo con te stesso, oppure ora sei d'accordo con Danig ?? Cool



avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:53

Alessandro Pollastrini. Concordo. Però c'è gente che ama smatterare sulle foto conl'imbarazzo della scelta, attenzione ad occhio! e ai propri gusti sulla tonalità da applicare avendone a disposizione una paletta di 16 milioni di colori, misceli qua e misceli di là. Con quali criteri!.... Magari esce anche una foto capolavoro da impatto.. MrGreenMrGreenMrGreen
I colori originali. Dove sono finiti? Boh... a questo punto converebbe risparmiare soldi e fare foto con cellulari.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:55


Se io stivo un file dati di soli due numeri, uno 0 ed un 1, ho il file dato molto piccolo (il mio RAW matematico), solo due bits, ma con un algoritmo matematico appropriato applicato a quei due soli bit, posso scegliere a piacere su di un numero praticamente infinito di numeri, tutti quelli che stanno dentro l'intervallo tra 0 ed 1.

Il problema è che qualsiasi algoritmo, per essere implementabile, deve lavorare su un numero finito di valori. Rammento che qualsiasi computer ha una memoria finita...

Per la conversione del RAW in file immagine, è la stessa cosa, il software del convertitore di RAW utilizza i dati, finiti, del file RAW per tirar fuori un numero infinito di file immagine, con criteri e valori scelti dall'operatore.

I valori che l'operatore può scegliere sono FINITI, con qualsiasi software di elaborazione dei file raw. E' utopia sperare che si possa implementare un cursore con infinite posizioni, su un software.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 15:57

"se stai nel mondo digitale tra zero e uno non ci sta niente"

NON SI STA nel mondo digitale quando si parla di immagini, ma SI USA il mondo digitale per comporre immagini matematicamente, ed in matematica, tra 0 ed 1 c'è un numero infinito di elementi.

Un Pc di oggi lavora a 64 bits, dunque approssima alla sessantaquattresima potenza i calcoli per ogni operazioni, le operazioni sono miliardi per una singola conversione, i cursori hanno regolazione continua, e se non è infinito il numero di combinazioni possibili, non che ci manchi molto, non ce la fai nemmeno a misuralo quel numero tanto è alto.

In pratica i file immagine ottenibili da un solo RAW sono infiniti.


avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 16:02

"Alessandro Pollastrini. Concordo. Però c'è gente che ama smatterare sulle foto conl'imbarazzo della scelta, attenzione ad occhio! e ai propri gusti sulla tonalità da applicare avendone a disposizione una paletta di 16 milioni di colori.... Magari esce anche una foto capolavoro da impatto.. "

E' lì che si vede la bravura del fotografo.

Ed infatti si vede un mare di porcheria nella fotografia di oggi.

Tutte quelle scelte da operare coi vari cursori mandano in crisi la gente: a pellicola, praticamente tutte quelle scelte lì che oggi si fanno coi cursori, erano decise da chi faceva la pellicola e da chi faceva lo sviluppo, addirittura a colori, dia, non potevi nemmeno cambiare i tempi e temperatura dello sviluppo, ti trovavi tutto già fatto dagli altri, era come il Jpeg di oggi e ti beccavi quello che veniva, tu controllavi solo esposizione, inquadratura e fuoco.

Se scatti in RAW, devi decidere invece tutto, e spesso la gente ci va in crisi, e tira fuori delle porcherie.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 16:05

Quanta filosofia di pensiero..... Lascio la discussione anche se nessuno mi ha chiamato. Buona giornata e a buon rendere amici.

user78019
avatar
inviato il 05 Aprile 2017 ore 16:05

... un insieme di numeri infinito e limitato.

Non penso che un file raw sia un insieme infinito (sia pure limitato). Altrimenti potremmo avere le stesse informazioni indipendentemente dal numero di Mpix del sensore. Ogni fotodiodo R, G o B raccoglie intensità luminosa che viene suddivisa in base alla profondità di bit (se lavoriamo a 8 bit abbiamo 2 alla 8 = 256 livelli di intensità, da 0 a 255). Questi sono i numeri che tira fuori il sensore per ciascun fotodiodo (tipicamente abbiamo 2 fotodiodi verdi per ciascun fotodiodo rosso e blu) previa trasformazione del segnale analogico in digitale. Moltiplichiamo per il numero di pixel e l'insieme di dati è giocoforza finito.
Maggiore è la profondità di bit, maggiore è la malleabilità dell'informazione e minore il rischio di "posterizzazione" se si fanno interventi in fotoritocco (un TIF a 16 bit per canale va benissimo lo stesso).
Poi c'è la demosaicizzazione dei dati raw ... ma quello è calcolo software per "interpolare" il colore effettivo. Le modalità di interpolazione sono le più disparate e quindi raw converter diversi portano a risultati diversi, anche se talvolta (non sempre!) con differenze minime nel risultato finale.
Tante buone letture qui:
www.cambridgeincolour.com/

avatarjunior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 16:06

NON SI STA nel mondo digitale quando si parla di immagini, ma SI USA il mondo digitale per comporre immagini matematicamente, ed in matematica, tra 0 ed 1 c'è un numero infinito di elementi.


Nel momento in cui l' immagine passa dal sensore al processore/memoria della macchina attraverso i convertitori a/d hai finito di stare nel mondo analogico e sei passato a quello digitale, e in quello lavori.

Un Pc di oggi lavora a 64 bits, dunque approssima alla sessantaquattresima potenza i calcoli per ogni operazioni, le operazioni sono miliardi per una singola conversione, i cursori hanno regolazione continua, e se non è infinito il numero di combinazioni possibili, non che ci manchi molto, non ce la fai nemmeno a misuralo quel numero tanto è alto.


Leggere che una cpu e' 64bit non e' proprio dire che un pc lavora a 64bit, per fortuna e' in grado di fare molto di piu!
Tanto da darti l'impressione di avere un cursore continuo, ma non lo e'!
Del resto se io ti divido una sbarretta di 10cm (a esagerare) del tuo programma in 2^10 step sicuramente ti sembra continua, ma non lo e'.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2017 ore 16:17

D'altro canto, basta riflettere su una questione molto più elementare. Fissate un intero k>0. Definiamo la lunghezza di un numero binario come il numero delle sue cifre (es. 010 ha lunghezza 3).

Esercizio: l'insieme di tutti numeri binari, di lunghezza minore o uguale a k (ovvero con al più k cifre), è finito.

Dato che ogni calcolatore lavora in tali condizioni (ovvero non riesce a gestire numeri binari superiori ad una certa lunghezza), ciò fa intuire perché non si possa avere ciò che paventa Pollastrini.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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