| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 15:18
Mi spiace gianguido ma io la vedo diversamente! Una mia fotografia stampata deve essere satura come dico io, con le ombre che voglio io, e il bilanciamento del colore che voglio io. E per me è anche in queste cose che uno stampatore deve essere bravo. Non voglio convincerti o pretendere che tu arrivi a pensarla come me perché siamo nel campo della soggettività. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 16:17
Sono due punti di vista assolutamente condivisibili. Uno può ricercare la massima fedeltà rispetto a cioè che ha preparato a schermo e l'altro farsi ispirare dalla carta e cercare nella fisicità del supporto con pregi e difetti di fare un valore aggiunto al proprio scatto. Io sono un pò come Ale, a me piace avere una corrispondenza con quello che preparo (se no lo preparo diverso), però è capitato anche a me, che certe carte (ad esempio le pergamene) mi ispirassero per fare delle cose diverse. che rivedessi le idee che avevo in mente. Secondo me il punto, che accomuna tutti, è riuscire a fare esattamente quello che si desidera. Sembra una banalità ma non lo è. Nella stampa ottenere esattamente ciò che ci si prefigge è molto difficile a causa dei tanti parametri in gioco, tra i quali la bravura della gente che lavora nel laboratorio. La maggior parte di chi porta a stampare una propria foto ottiene un qualche risultato, nè giusto nè sbagliato, ma sicuramente diverso da quello che sarebbe potuto essere e assolutamente casuale e quindi irripetibile. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 16:23
Purtroppo l'errore che si fa è quello di legare una rappresentazione dell'immagine, che non è altro che quello che vediamo sullo schermo, a un'immagine fisica che è la stampa. Il fisico esiste e tangibile, la sua rappresentazione è variabile legata al mezzo, al profilo, ecc. La stampa non deve rispecchiare la visione a video ma la correlazione tra la nostra idea d'immagine originale. Possiamo quindi dire di avere due rappresentazioni della visione originale che possono più o meno, a seconda delle scelte. essere correlate. Se così non fosse potremo avere una carta 0, una stampa 0 e tutto il resto sarebbe inutile. Non avrebbe senso d'esistere... Ma come la stampa Bergamini richiederà un specifica carta e stampa per ottenere quello che vuole Bergamini. Così Gilioli avrà l'esigenza di una carta e una stampa diversa per ottenere la propria chiave di lettura. Sono troppo romantico? |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 17:27
Sì. Il monitor trasmette la luce, la carta la riflette. Questa è l'unica differenza ammissibile. La stampa dev'essere identica a come la vedo sul (mio) monitor. Questo è il lavoro che faccio io... e di solito funziona. Naturalmente ho tagliato fette molto, molto spesse. Ma in ultima analisi funziona così. Altrimenti non ha senso chiedere certe cifre, secondo me. Se ci mettiamo a fare della poesia allora liberi tutti. Poi le variabili sono infinite... dal cliente che al posto del monitor ha una lampada abbronzante, a chi vuole i colori del monitor del suo laptop Dell del '98... non è mai finita. Il laboratorio deve dare delle certezze. La foto è come la vedi sul mio monitor calibrato, quindi la stampa verrà così, punto. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 17:40
In realtà la foto che mando in stampa è di solito molto, molto diversa dalla foto originale del cliente. Per quanto il flusso possa essere accuratamente calibrato è sempre necessario compensare un sacco di cose, principalmente la luminosità e la saturazione, con l'utilizzo delle infinite "strade" offerte dai software. Come fare te lo dice solo l'esperienza... e decine di stampe buttate via. Ma alla fine quello che c'è sulla carta dev'essere identico alla foto del cliente. Che è la forma più rispettosa e coerente di trasposizione su carta della sua creatività. E anche la più rispettosa del suo denaro. Il laboratorio che ti dice che "è più gialla perché su questa carta viene così" è come il commerciante di macchine usate che vuole darti a bere che "quel rumorino è normale". Opinione personale, beninteso. Ognuno può spendere i suoi quattrini come meglio crede... |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 19:44
Scusami quindi tu mi dici che se da te faccio la stessa foto su photorag o su bamboo tu me le fai uguale? Sono curioso e proverò il tuo servizio... scusami la diffidenza ma ho un armadio pieno di provini e francamente ogni foto replicata su carta diversa ha per me una resa diversa. Anche minima ma diversa. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 20:29
Gianguido, per forza di cose devo semplificare. Sono sicuro che hai capito esattamente cosa intendevo. Il "sentimento", il mood dev'essere quello. Quando guardi la stampa e pensi "ci siamo". È logico che i neri di una opaca non saranno quelli di una baritata, così come certi verdi o certi blu saranno più o meno brillanti... non è questo il punto. Per la competenza che mi pare tu abbia credo che ti sia chiarissimo ciò che dico. I colori devono essere giusti, così come la luminosità e il contrasto. Non devono esserci dominanti e la temperatura deve essere corretta, né più calda né piú fredda. Se è necessario si interviene selettivamente, anche più volte e su più parti dell'immagine, regolando tonalità, saturazione e luminanza dei singoli colori fino ad ottenere il risultato desiderato. Poi lo sappiamo tutti che differenze ci sono tra una carta e l'altra. Puntualizzo che sto illustrando una filosofia e non facendo pubblicità, meno che mai promesse che sono sicuro di non poter mantenere, per il semplice motivo che la soggettività in queste valutazioni è preponderante. Ma quando sono sicuro di quello che ho fatto, personalmente mi sento a posto. Quello che voglio, professionalmente parlando, è che il cliente mi dica "è esattamente come la volevo". Non è facile e non ci riesco sempre ma ci provo, sempre. Per serietà e anche perché francamente mi ci diverto. Se ci dovessi campare starei bello fresco... |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:04
Adesso mi fermo e scusami se ho aprofittato della tua cortesia, ti confermo che sono curioso di provare i tuoi servizi perché credo nella tua passione. Tanto meno mettere in cattiva luce Ale, che capisco non interessi più di tanto la fase di stampa ma solo che la foto venga stampata come la desidera. E solo che mi piace fare chiarezza perché il forum e frequentato da tanta gente che ha desiderio di comprendere. E dare le giuste informazioni mi sembra doveroso. Quindi, per me, non esiste la carta perfetta o lo stampatore perfetto ma esiste situazione e dialogo. Un buon bagaglio di esperienze che ogni fotografo dovrebbe sperimentare con prove ed un minimo di conoscenza di quello che desidera ottenere. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:25
@Riccardo se posso permettermi,visto che é da un po' che ci sto dietro e rimango sempre un po' indeciso sulla scelta da prendere,vista la vastità di offerte....ne approfitto e chiedo un tuo parere...secondo te,l'immagine qui sotto,con che carta dovrei stamparla? Vorrei farci una stampa di almeno 120cm lato lungo da appendere sopra la testata del letto...come luci ci impatta alla mattina quella naturale che entra dalla sinistra,la sera non ho particolari illuminanti in camera,per ora...sarei grato di un tuo consiglio,grazie. |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 7:50
Ciao Filtro, ti rispondo in mp. |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 11:56
@Filtro46 bella foto, bel BW. io in questi casi andrei sempre sulla carta opaca, sia che tu la voglia vedere nuda o sotto un vetro. meglio ancora se montata su di un bel pannello autoportante che puoi appendere tipo quadro. |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 15:23
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| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 17:59
Alessandro, domani vado in fiera. Dovrebbe essere l'ultimo giorno. Dove sono esposte le tue foto? Giusto per non rischiare di perdermele. Fabio. |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 18:16
Padiglione 4 dietro al palco! Sono divise in 2 alcune sulla destra altre sulla sinistra! Quelle grandi sono sulla mia carta preferita! |
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