Scusa Niko, non vorrei sembrare arrogante, ma qui dici
“ Ho voluto «scomodare» gli obiettivi da banco ottico perché credo che solo in quel caso si ha a che fare con «obiettivi ordinari a fuoco lungo» nella definizione che ne fa Feininger («quando sono messi a fuoco su infinito richiedono una distanza tra obiettivo e film pari alla loro lunghezza focale»). „
ho capito, ma credi male proprio perché non è così ed è sufficiente trovare lo schema ottico di un obiettivo lungo, tipo il Noflexar 400/5.6 o il 600mm, per credere a qualcosa di più coerente con la realtà.
per quello non c'entra il banco ottico, ma c'entra l'obiettivo in sé e la prima foto lo dimostra anche. Quello è un obiettivo formato molto probabilmenente da un doppietto o tripletto, col centro ottico posizionato a circa 50cm dal sensore: ovvero un "obbiettivo lungo" che è impossibile o scomodissimo da utilizzare sui banchi ottici in quanto la posizione fisica del diaframma si trova molto vicino alla ghiera di comando (vedi foto e immagina).
La definizione di Feininger fa riferiento alla lunghezza focale nominale , ovvero quella misurata quando la messa fuoco è ad infinito, che è poi quella dichiarata per la lente (300mm, 50mm, 21mm, ecc..).
poi aggiungi:
“ ...è chiaro che abbiamo comunque quelli che Feininger chiama «veri teleobiettivi», ovvero schemi ottici in cui si fa in modo che si abbia un «corto fuoco posteriore». „
ma dove leggi il termine «corto fuoco posteriore» tra le parole di Maxim74?
e cosa c'entra il teleobiettivo invertito in questa domanda di Max?
quindi:
“ Sostanzialmente gli schemi dei «veri teleobiettivo» fanno da contraltare agli schemi «retrofocus» dei grandangolari (praticamente dei teleobiettivi invertiti) in cui lo scopo è invece quello di allungare il fuoco posteriore. „
che è corretto, ma se lui non comprende prima il resto a monte, che cosa se ne fa di questa informazione?
te lo chiedo soltanto perché non lo capisco, non per altro!
e credo che nemmeno tu capisca bene quello che dici:
qui continui a cercare di avvalorare in qualche modo il banco ottico
“ Sostanzialmente gli schemi dei «veri teleobiettivo» fanno da contraltare agli schemi «retrofocus» dei grandangolari (praticamente dei teleobiettivi invertiti) in cui lo scopo è invece quello di allungare il fuoco posteriore. „
mi pare che le mie parole non siano complesse da comprendere
"io eviterei di scomodare i banchi ottici anche perché è difficile trovare delle focali lunghe per quei sistemi, quando si arriva a 100-150mm equivalenti, è già molto."
e ti presenti con un esempio tra l'altro di un teleobiettivo
qui ho tradotto:
" Le lenti Nikkor della serie T sono obiettivi di tipo Tele i quali non richiedono lunga distanza del soffietto fotocamera. "
Capisci ora il mio intervento?