user39791 | inviato il 16 Marzo 2016 ore 17:37
Dici che sono più robuste ora, non saprei. Ho solo un'ottica vintage montata su una macchina vintage. Seconda metà anni 50' e tutte e due e in passato hanno lavorato abbastanza, 60 anni e sono entrambe perfette. Chissà come saranno i 35 1,4II nel 2075. E' vero che tu mi parli di autofocus e stabilizzatori che allora non c'erano per cui non si possono rompere, ma " a occhio" un 35 1,4 non mi pare meno robusto di un 35 1,4 II. Il tempo ci dirà. A dire il vero il mio unico fisso di una linea veramente moderna, il 100L, mi pare un ramoscello vicino agli altri alberi secolari. Ma l'apparenza a volte inganna. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 17:47
“ Dici che sono più robuste ora, non saprei. Ho solo un'ottica vintage montata su una macchina vintage. Seconda metà anni 50' e tutte e due e in passato hanno lavorato abbastanza, 60 anni e sono entrambe perfetti. Chissà come saranno i 35 1,4II nel 2075. E' vero che tu mi parli di autofocus e stabilizzatori che allora non c'erano per cui non si possono rompere, ma " a occhio" un 35 1,4 non mi pare meno robusto di un 35 1,4 II. Il tempo ci dirà. „ Il problema è che valutare un'ottica solo dai materiali esterni può essere poco indicativo. Sul sito lensrental hanno pubblicato un articolo relativo allo smontaggio di un esemplare del nuovo 35 1.4 L II usm, e internamente è decisamente migliore del modello che ha sostituito. www.lensrentals.com/blog/2015/12/canon-35mm-f1-4-mk-ii-teardown/ Questo è vero anche per i superteleobiettivi: un 400 2.8 L usm del 1987, da 5.8 kg, non è certo più robusto dell'attuale 400 2.8 II L is usm, che pesa quasi 2 kg in meno. Semplicemente, nel corso degli anni hanno interamente rivisto materiali e tecnologie costruttive, per arrivare a tale risultato. Anzi, i superteleobiettivi canon prima serie sono particolarmente problematici per la questione della messa a fuoco manuale by wire, per cui in caso di malfunzionamento del motore di messa a fuoco (irreperibile, oramai) diventano inservibili... Poi, come sempre, è vero che ciò che non c'è non si rompe :) |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 17:49
“ Innanzitutto con qualsiasi ottica cosiddetta moderna è possibile focheggiare anche a mano ma con la differenza che, con le ottiche dotate di contatti elettrici posso regolare la messa a fuoco fine per un determinato corpo macchina mentre con le ottiche vecchie che sicuramente avranno problemi di regolazione non posso farlo. „ La corsa della ghiera di messa a fuoco delle ottiche manuali è tipicamente molto più lunga e "fluida" rispetto a quella delle ottiche autofocus. Penso si riferisse a questa caratteristica. “ Io ho ben 4 obiettivi molto vecchi e stranamente con tutti la messa a fuoco non corrisponde con quella che si vede nel mirino. „ In che senso? Certamente il mirino standard delle reflex autofocus è di solito inadatto per la messa a fuoco manuale, per cui può sembrare che sia a fuoco anche quello che non lo è (ma ovviamente non il contrario). |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 17:57
Preciso che quando ho parlato di maggiore solidità mi riferivo ad obiettivi totalmente manuali, tipo canon FD. Concordo con il fatto che quelli predisposti per AF probabilmente sono fatti meglio oggi..ma poi è sempre da verificare. Anche sul miglior controllo di messa a fuoco mi riferivo ad obiettivi puramente manuali e dunque, generalmente, più confortevoli, fosse pure solo per l'impugnatura, in tale utilizzo. Con gli obiettivi votati all'autofocus andare in manuale anche solo per la messa a fuoco è scomodo perchè non sono pensati per quell'utilizzo, andare in manuale è l'eccezione e non la regola. Comunque, ribadisco, non dico che uno sia meglio dell'altro, dipende da quello che uno vuole fare. Magari la resa di un obiettivo è migliore in un modello manuale ma quell'obiettivo mi serve per fare foto sportive e dunque, in linea di massima, preferirò il modello AF perchè perdo in resa ma guadagno in velocità di scatto e dunque potrò fare fotografie migliori. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:00
Preciso che il mio punto di vista si riferisce esclusivamente a ottiche fisse. Non mi passerebbe neanche nell'anticamera del cervello di prendere uno zoom vintage (se non, al limite, per puro feticismo collezionistico). Sugli zoom è evidente che le conquiste tecnologiche degli ultimi anni hanno permesso di raggiungere risultati che gli zoom di solo due generazioni fa nemmeno si potevano immaginare. E vorrei anche chiarire che, pur amando le rese vintage, fino a una settimana fa possedevo con soddisfazione una Canon 5dIII con relativo corredo di ottiche moderne (tra cui il maigerato 35 art di Sigma) e tuttora possiedo una Olympus OMD EM1 e relativo corredo per tutte le circostanze in cui non posso fare a meno dell'af o comunque necessito di una fotografia più rapida nell'esecuzione. Insomma, non disdegno la modernità e ne apprezzo moltissime cose. A volte solo mi sorge il dubbio che i parametri secondo i quali oggi vengono valutate le qualità di un obiettivo siano un po' troppo numerici e astratti, prescindendo poi dalla resa finale. Per dire, il citato 35 art di Sigma, l'ho usato con soddisfazione e ne ho riconosciuto le indubbie doti sin dal primo scatto. Ma non l'ho mai amato e non mi spiegavo il perché. Idem per il Tamron 24-70 2,8...mentre ho sempre adorato il 135 L, ma anche l'economico 85 1,8. Ora comincio a pensare che il motivo stia proprio nella maggiore personalità che deriva alle lenti di vecchia o "classica" progettazione. I loro difetti li caratterizzano molto più di quanto la perfezione attuale faccia con le lenti moderne. E il bello è che constato la stessa personalità anche in ottiche in produzione, come i voigtlander 35 e 50 mm Nokton che, suppongo, hanno criteri di progettazione più vicini a quelli delle lenti di un tempo. |
user39791 | inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:00
Hbd posso solo dirti che conosco un signore che ha un 135 2 preso appena uscito che va ancora perfettamente. Circa vent'anni di uso intenso e senza troppi riguardi, conoscendo bene il suo proprietario. “ E il bello è che constato la stessa personalità anche in ottiche in produzione, come i voigtlander 35 e 50 mm Nokton che, suppongo, hanno criteri di progettazione più vicini a quelli delle lenti di un tempo. „ Ho avuto il Planar 50 1,4 ZE che ha una resa da vera ottica vintage. Aberrazione sferica a gogo, ma quando lo chiudi a 2,8 / 4 ti fa gridare al miracolo. Certo che non sono ottiche nitide a 1,4, almeno non lo sono come quelle con disegni recenti. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:09
" Io ho ben 4 obiettivi molto vecchi e stranamente con tutti la messa a fuoco non corrisponde con quella che si vede nel mirino." Il problema non sussiste con le mirrorless! |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:10
“ In che senso? Certamente il mirino standard delle reflex autofocus è di solito inadatto per la messa a fuoco manuale, per cui può sembrare che sia a fuoco anche quello che non lo è (ma ovviamente non il contrario). „ Può essere poco adatto un mirino poco luminoso, però basta avere una reflex che abbia un buon pentaprisma e la possibilità di mostrare nel mirino il led che ti conferma l'esatta messa a fuoco e si può tranquillamente focheggiare a mano. Il problema è il fatto che le vecchie ottiche mettono a fuoco dove in realtà è sfocato. Non è un mistero che anche alcune ottiche moderne abbiamo questo problema |
user39791 | inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:12
Phsystem forse parli di focus shift, problema tipico delle ottiche luminose. Dei 50 in particolare. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:14
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1751610&l=it questo intendo, per il mio modo di fotografare, per maggiore controllo e comodità delle ottiche vintage per il manuale. In quella foto, fatta in strada, ho potuto mettere a fuoco il filo di ferro e chiudere il diaframma senza mai togliere l'occhio dal mirino e tutto in non più di 30 secondi. Ho visto una cosa che mi piaceva, l'ho inquadrata e cercata di fotografare come l'avevo in mente. Personalmente, sicuro lacuna mia, una simile naturalezza nel controllo della profondità di campo con macchine totalmente automatiche non sono mai riuscito ad averlo..giuro che un giorno mi impegno ma oggi come oggi senza almeno la priorità di diaframma non faccio niente XD |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:22
“ Può essere poco adatto un mirino poco luminoso, però basta avere una reflex che abbia un buon pentaprisma e la possibilità di mostrare nel mirino il led che ti conferma l'esatta messa a fuoco e si può tranquillamente focheggiare a mano. Il problema è il fatto che le vecchie ottiche mettono a fuoco dove in realtà è sfocato. Non è un mistero che anche alcune ottiche moderne abbiamo questo problema „ Probabilmente, come ha già scritto Filiberto, ti riferisci al focus shift (il piano di messa a fuoco cambia al variare dell'apertura del diaframma), ma non si tratta certo di un problema generalizzato. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:41
“ Hbd posso solo dirti che conosco un signore che ha un 135 2 preso appena uscito che va ancora perfettamente. Circa vent'anni di uso intenso e senza troppi riguardi, conoscendo bene il suo proprietario. „ Personalmente possedo anche un ef 70-210 f4 del 1987, ed è ancora funzionante. La mia osservazione riguardava semplicemente il fatto che, per quanto concerne la solidità costruttiva non è necessariamente detto che le ottiche più recenti siano peggiori di quelle più datate... Poi, ogni costruttore farà le proprie stime sul ciclo di vita medio di certe componenti (e difficilmente dimensionerà, ad esempio, un motore af in modo che possa durare per 40 anni, considerato un utilizzo a ciclo continuo per 20 ore al giorno :) ) |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:42
Buonasera a tutti, premesso che bisognerebbe capire cosa si intende per vecchie lenti. Per me, che provengo da quarant'anni di fotografia, quelle vecchie sono, parlo per esempio di casa Canon, ante EOS, ed in generale quelle ante autofocus. Se considero i miei parametri, credo che senza l'avvento delle ML, che hanno fatto tornare a nuova vita un mondo ormai lasciato ai ricordi, queste discussioni sulle ottiche che io chiamo vintage, non sarebbero mai nate. Saluti a tutti. Graziano. |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 18:58
Beh Mb339, è chiaro che sono le ML che hanno dato nuova vita alle lenti datate. Con le reflex digitali, oltre ai problemi di tiraggio, anche laddove possibile adattare vecchie ottiche c'è il grosso problema della messa a fuoco da mirino, dove, senza alcun ausilio, risulta molto difficile, specie per gente come me che ha difetti di vista. Le ML e i loro EVF risolvono alla grande tutti questi problemi (e anche quelli di focus shift citati da Phsystem) e infatti sono molto apprezzate anche da chi non le usa con ottiche native. Concordo poi con efus che ottiche nate per essere focheggiate a mano sono enormemente più pratiche di ottiche AF che possono anche essere focheggiate a mano. La ghiera di MAF delle ottiche manuali ha una corsa molto più lunga, che aiuta a essere precisi e in genere sono più pastose. Mettiamoci poi che nelle ottiche moderne hanno cancellato la scala per la misurazione dell'iperfocale ed ecco che per chi ama la fotografia completamente manuale la scelta di dare nuova vita a glorie del passato diviene naturale. Poi c'è la questione della resa, che è il punto da cui è nata questa discussione. Che è cosa estremamente soggettiva, ma che attiene anche a profili di educazione (e quindi cultura) visiva. Nel mio caso ad esempio mi rendo conto di quanto la continua visione di immagini iper nitide, iper sature e iper contrastate mi abbia influenzato per anni nel ritenere che quei parametri fossero fondamentali per fare buone foto. Per anni ho ricercato (e conseguentemente corretto in PP le mie foto) l'istogramma perfetto, senza interrogarmi se poi il risultato finale fosse non solo piacevole, ma anche coerente coi miei obiewttivi nel momento in cui scattavo. Oggi ho altri obiettivi, e le lenti di una volta mi sono più congeniali nel perseguirli (ché raggiungerli è tutta un'altra cosa...). |
| inviato il 16 Marzo 2016 ore 19:07
“ Secondo lui, quell'effetto di "elettronico" che spesso viene attribuito alle immagini digitali moderne, non sarebbe frutto della scomparsa della pellicola, bensì sarebbe dovuto al progressivo abbandono delle lenti progettate un tempo, in favore di queste lenti moderne che perseguono obiettivi che, a suo parere, dovrebbero invece essere confinati ad ambiti molto ristretti e specialisitici (astrofotografia, foto in condizioni di illuminazione molto scarsa e poco altro...). „ ho fatto una stampa e l'ho incorniciata ! |
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