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quale cavo per altoparlanti? e visto che ci siamo mi consigliate sorgente, pre e finale per le SF Concertino? III


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user46920
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inviato il 11 Gennaio 2016 ore 21:48

Bene, Davide !!!

qui abbiamo finito, possiamo chiudere il thread ;-)

e ... buon anno a tutti, allora.

avatarjunior
inviato il 11 Gennaio 2016 ore 21:56

visto che ci siamo... mi date qualche indicazione di come dovrebbe essere secondo voi l'ambiente d'ascolto?

avatarjunior
inviato il 11 Gennaio 2016 ore 22:01

qui abbiamo finito, possiamo chiudere il thread

ok... quando avrò la sorgente ne aprirò uno più specifico Sorriso

user46920
avatar
inviato il 11 Gennaio 2016 ore 22:28

Stavo scherzando, i thred sono aperti fino alla 15esima pagina, salvo chiusure del Admin ;-)

L'ambiente d'ascolto dovrebbe avere una temperatura intorno ai 20° con umidità relativa intorno ai 63% e una "riflettenza" (MrGreen) intorno al 50%, di dimensioni medie tra 8 e 30 mc, per casse medie e potenze medie, con una illuminazione media intorno alle 60 candele ...

;-)

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2016 ore 22:40

se c'è un mobile bar con brandy, cognac, rum, passiti vari, è meglio MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2016 ore 23:04

Proverei comunque un buon DAC esterno da collegare con dei buoni cavi al tuo lettore dvd prima. Potrebbe rivelarsi un ottimo affare. Credimi. Risparmieresti per una amplificazione migliore!

user46920
avatar
inviato il 12 Gennaio 2016 ore 1:33

se c'è un mobile bar con brandy, cognac, rum, passiti vari, è meglio MrGreenMrGreenMrGreen


e se ci fosse anche Belen in topless nei pressi, sarebbe ancora meglio MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2016 ore 10:14

L'ambiente d'ascolto è influenzato da moltissime variabili, la sua messa a punto non è affatto facile ma per cominciare:

Poiché ascoltiamo musica stereofonica, l'ideale sarebbe poter disporre di una stanza simmetrica almeno dal punto d'ascolto in avanti : guardando al centro del fronte sonoro, ciò che l'ascoltatore vede a destra dovrebbe essere speculare a ciò che c'è a sinistra del suo campo visivo (ciò dovrebbe valere per porte e finestre ed anche per il mobilio : se c'è una libreria a destra deve esserci anche a sinistra).

Dietro l'ascoltatore invece la simmetria ha meno importanza. Tuttavia è auspicabile che egli possa disporre di un ampio spazio alle sue spalle in modo da avere una buona zona di riverberazione. Ne consegue che è preferibile avere il punto d'ascolto lontano (almeno di un metro) dalla parete alle spalle. Coloro che ascoltano seduti sul divano accostato alla parete spesso hanno basse frequenze confuse, alti stridenti e cattive frequenze medie.

Occorre rispettare la simmetria anche nei rapporti fra diffusori e punto d'ascolto e diffusori e pareti laterali e posteriore. In ordine di priorità :

la distanza fra i due diffusori e il punto d'ascolto deve essere identica ;

la distanza fra un diffusore e parete laterale deve essere uguale a quella della distanza fra l'altro diffusore e la parete più vicina ad esso.

la distanza fra i diffusori e la parete a loro retrostante deve essere la medesima.

Quando è possibile collocare i diffusori lontano dalle pareti, l'energia delle riflessioni precoci è minore e migliora il rapporto con il suono diretto.

user14286
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inviato il 13 Gennaio 2016 ore 21:55

ribadisco qui i concetti che ho espresso nel post precedente al fine di farne riepilogo ed a beneficio di chi volesse poi documentarsi oltre

a) tutti i cavi (quindi segnale, potenza ed alimentazione) producono delle differenze soniche apprezzabili in un impianto.

Non vero. Men che meno per i cavi di alimentazione.

b) non esiste alcuna evidenza scientifica che sappia mettere in relazione materiale/tipologia di costruzione/lunghezza o altro parametro del genere con il risultato finale che sonicamente si potrà notare;

Appunto...

c) tutti i componenti audio hanno un timbro proprio

Non vero.

ma il risultato del loro accoppiamento non è predicibile dalle specifiche tecniche e soprattutto nessuno sa costruire una catena audio ben suonante semplicemente avvalendosi dalle specifiche tecniche

Non c'è nessun risultato da predire; una catena audio efficace dipende dalla qualità dell'accoppiamento sorgente-finale (intesa come ampiezza appropriata del segnale fornito dalla sorgente in relazione alla sensibilità dell'amplificatore), ma soprattutto, dalla qualità, tipologia e configurazione dei diffusori di ascolto (trascurando l'influenza dell'ambiente); questi ultimi sono gli unici, veri responsabili del "timbro" di un impianto.

Il risultato di questa materia? casuale.

mmm...no.

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 22:58

Divertentissimo. Ognuno ha la sua verità assoluta in tasca! Quello che sostengo io da un bel po', è di fidarsi solo delle proprie orecchie infatti....

user14286
avatar
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 23:09

Ognuno ha la sua verità assoluta in tasca!

L'elettronica è una scienza.
L'acustica, pure...

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 23:34

Vero. Infatti un cavo di alimentazione pulisce dalle "impurità" della rete elettrica, donando più dinamica, "silenzio" e basse frequenze all'amplificazione e alle sorgenti elettroniche. Non modifica la timbrica come un cavo di segnale. Se poi, vuoi tenerti la tua opinione in base alla tua personale esperienza, va benissimo così.

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 23:34

l'acustica è una scienza riferibile ai fenomeni fisici e parametri misurabili e ripetibili. L'ascolto è soggettivo. l'acustica non è l'ascolto. Se il tuo orecchio si ferma a 12000 hertz, un acuto a 16000 hertz non lo senti Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 23:44

giusto per buttare lì una battuta e un parere non troppo serio - non scendo nell'argomento perché non ho l'esperienza e ho lasciato presto i forum di "audiofili" perché spesso erano affetti da semplice feticismo, ovvero ossessione di ostentare acquisti sostituti dell'ego o percezioni ... impercettibili: ho sentito gente parlare per ore dei cavi e poi suggerire amplificatori come i nad che erano clamorosamente CUPI non notando le differenze con altri o stimandoli di più di altri che erano più piatti come risposta -:

sono sicurissimo che si possa associare, oltre una certa soglia di intensità della variazione tra lo spettro misurato testando un componente e lo spettro misurato un analogo al suo posto, qualsiasi differenza scientificamente misurabile con una percezione diversa così come le varie "magie" - per chi le apprezza - di certe ottiche sono date da quantità perfettamente misurabili, che spesso però non sono conosciute. Come giustamente però è stato fatto notare, dove la differenza diventa troppo esigua per la finezza dei nostri sensi, subentrano sicuramente delle compensazioni o proiezioni di tipo psicologico.

inoltre: cercare di sentire a casa quello che si sente dal vivo - indicando con questo i concerti - non ha alcun senso - senza offesa per la legittima speranza - per più ragioni:

1. l'audio di un live di solito è registrato dal mixer, non dalle casse, se non nei bootleg di basso livello, ragion per cui è impensabile - eliminando appunto un componente fondamentale per la timbrica quali i diffusori - pensare di ottenere lo stesso effetto

2. quello che si sente nei concerti, anche nel caso si parli di strumenti puramente acustici, è comunque registrato tramite una catena di sistemi dinamici diversa da caso a caso. Quindi se culosamente si compra una catena acustica che riesce a compensare perfettamente la non perfezione della risposta in frequenza della catena in registrazione di UN live, sicuramente si otterrà in altri casi un risultato diverso dall'originale.

ecco perché trovo personalmente perdite di tempo certe ricerche di perfezione che non siano udibili in modo largamente condiviso, anche se per chi è più allenato i tempi saranno più brevi.

Morale semplicemente mi accontento di ricreare quel minimo di equilibrio plausibile e colore di mio gradimento, anche sulla base di quel che ho apprezzato degli strumenti che conosco anche perché più della singola performance mi interessa la musica come concetto reinterpretabile dinamicamente - impostazione che più si adatta alla musica non classica -. E' un po' come se ogni canzone fosse un insieme di parole e alcuni si concentrassero di più sulla perfetta grafia con cui è stato scritta la prima stampa.
Ok non è un paragone perfetto ma credo dia una idea più o meno di quel che voglio dire.

user46920
avatar
inviato il 13 Gennaio 2016 ore 23:59

La traduzione Acustico-Elettrica nell'audio, rimane spesso il punto più "critico" della catena di riproduzione. Ovvero, siccome le casse sono o comunque appaiono come i componenti più fortemente soggetti ai minimi cambiamenti - come del resto i microfoni di registrazione - è più o meno giustamente che gli attribuiamo la totale resposabilità del "timbro" di un impianto.

Ma nella parte elettronica della catena quindi, non è sufficiente l' "ampiezza appropriata del segnale fornito dalla sorgente in relazione alla sensibilità dell'amplificatore" ... in quanto l'ampiezza di un segnale è soltanto uno dei vari aspetti di quel segnale, mentre la fase di ogni frequenza dello spettro (ad esempio), è altrettanto un singolo aspetto, ma molto più critico e descrittivo in relazione al suono ascoltato. E questo deriva da interfacciamento corretto, come da progetti e realizzazioni dei circuiti.

Riprodurre fedelmente un quartetto di Archi nella stessa sala dove sono stati registrati ed ascoltati dal vivo (a parte l'estrema facilità di insuccesso), è merito sì dei trasduttori acustici (microfoni e casse), ma allo stesso tempo anche dell'elettronica utilizzata, da cui non si può prescindere.



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