| inviato il 19 Marzo 2016 ore 9:34
“ L'ho ascoltato in una serata più letteraria che fotografica e ne è valsa la pena „
Tra l'altro, Scianna da questo punto di vista è "ambidestro", ed egualmente bravo! |
| inviato il 19 Marzo 2016 ore 10:53
Tutti che parlano, parlano, pochi ascoltano Caterina. È un esercizio estinto.
Un saluto,
Walter |
| inviato il 19 Marzo 2016 ore 10:54
Shambola hai ragione, ed è un piacere ascoltarlo. |
| inviato il 03 Settembre 2016 ore 8:31
Resuscito il post perché credo ne valga la pena. Sono relativamente giovane in fotografia, e gli ambiti che mi appagano sono altri rispetto a quelli di Scianna. Detto ciò questo monologo mi ha colpito incredibilmente, concetti e personalità espressi sono da fotografo chiaramente non di livello comune. Conosco poco Scianna, devo essere sincero.. grazie Caterina perché mi hai dato lo spunto per approfondire e "scoprire" :) |
| inviato il 03 Settembre 2016 ore 13:47
Seguo |
| inviato il 03 Settembre 2016 ore 15:56
“ Interessante vedere i feedback, pochi ma buoni, che arrivano su questo genere di post. „
Scusate se abbasso il livello dei commenti: dunque si è scoperto che anche Scianna è un porco... 
Anche quello è uno spunto interessante: la fig. stimola l'arte, il talento e non solo. |
| inviato il 03 Settembre 2016 ore 16:21
Grazie Caterina.
Molto interessanti le considerazioni su talento, fortuna e perseveranza che condivido pienamente.
Il mondo è pieno di geni incompresi, persone che non hanno scoperto il proprio vero talento (spesso inseguono quello sbagliato) perché ne sono inconsapevoli e non hanno avuto la fortuna di incontrare le persone giuste che lo hanno riconosciuto come tale. O persone dotate di talento ma non di sufficiente dedizione per il suo sviluppo.
Da un lato è vero che la natura ci penalizza se non siamo dei talenti per attitudini fisiche e mentali in quello che ci piacerebbe fare, ma è anche vero che ognuno ha il suo talento, il problema sta nel riuscire a scovarlo e potrebbe non essere il nostro sogno.
La fortuna è la fortuna ma sta a noi esporci ad essa massimizzando la possibilità di cogliere le occasione mettendoci in gioco nelle situazione più diverse e a noi meno congeniali. Se si resta nella propria confort zone è più difficile che il caso ci sia favorevole.
Questo infonde forza e fiducia anche in tutti quelli non baciati dalla fortuna nella culla e dotati dalla nascita.
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| inviato il 22 Ottobre 2016 ore 12:23
Nella vita cerco quegli istanti.. quei brevi istanti di illuminazione..
E l'azione del fotografare, che prende nettamente le distanze dal mio percorso di studi e dal lavoro che faccio (inevitabilmente influenzati dai contatti che ho avuto e dalla mia famiglia), incarna perfettamente la via con cui posso cercare quegli attimi.
Fotografare è una scelta.. nasce da un desiderio.. non è un mestiere per me. E probabilmente questo è un motivo in più del perchè essa eserciti su di me un fascino così forte. Rappresenta il luogo sicuro in cui rifugiarmi e provare ad esprimere la mia curiosità. E' forse il momento più alto del mio modo di "sentire le cose".
Ma chi è colui che riconoscerà mai che per me quelli sono stati istanti illuminati?
Lo avrò sentito solo io.
Ne avrò avuto la sensazione, quando ad iniziare a sorridere sarà stato il mio cuore.
Perchè come dice Scianna, sono i momenti che mi piacciono e che mi rendono felice. Ed è in quel momento che un fotografo ha raggiunto il suo personalissimo scopo. In seguito ci saranno metamorfosi, cambi di gusti nei riguardi della forma e dei contenuti. Ma l'obiettivo sarà il medesimo. Raggiungere istanti di felicità.
Del talento lasciamo giustamente parlare personaggi come Scianna, i quali se non altro hanno avuto contatti con un mondo attorno cui mediamente i talenti gravitano. Scianna e i suoi colleghi ne hanno ben donde per poterne parlare pubblicamente. Poi ci saranno sempre persone sensibili, che resteranno nell'ombra e proveranno della felicità senza riconoscimenti. Ma in quei casi manca sicuramente l'ossessione, che tra i temi citati da Scianna ritengo sia l'elemento che più distingue gli artisti dall'altra gente.
Subisco tremendamente il fascio della semplicità di questa intervista.
Grazie per la condivisione Caterina
Andrew |
| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 18:38
Avevo visto questo video a suo tempo e sono andato a riguardarmelo dopo averlo visto ieri a Modena. Molto di quello che c'è nel video lo ha ripetuto in quanto ha fatto una carellata della sua vita (sia fisica che fotografica). Devo dire che dal vivo è....uguale al video , molto ma molto bravo ad intrattenere il pubblico aggiungendoci sarcasmo e battute ma non a caso e non a ripetizione. Inutile dire che, mentre parlava, era un piacere guardare le sue foto che nel frattempo scorrevano su mega schermo.
Due ore spese benissimo 
Massimo |
| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 19:18
C' ero anche io sera al Planetario. Spassosissima l ' imitazione di Dolce.... O Gabbbana dipende da come la volti...
Tornando a casa ho fatto una riflessione : cinquanta anni fa Scianna inizio' a fotografare per conoscere il mondo e raccontarlo. Oggi , con l' evoluzione tecnologica , coi selfie la gente fotografa se stessa per raccontarsi al mondo. Fotograficamente ,mi domando , non è una involuzione ? Da una apertura verso il prossimo ad un egocentrismo che oltre tutto può interessare a pochi ? Boh.... |
| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 19:26
Ciao Massimo, recentemente ho avuto occasione di partecipare a serate con tre grandi della fotografia Gardin, Mccurry e Salgado, pur nei limiti del contesto sono state esperienze interessanti e diverse.
La serata con Gianni Berengo Gardin e Luca Nizzoli Toetti, con l'ottima conduzione di Maurizio Garofalo è stata un piacevole discorrere tra amici di fotografia ancor prima che della loro fotografia, in modo schietto, diretto, Gardin non ha abbandonato le sue ferme posizioni su alcuni argomenti ma si è rivelato al contrario di quello che spesso si racconta in rete una persona alla mano e simpatica.
L'incontro con Mccurry è stato meno riuscito, condotto alla Barbara d'Urso da un giornalista che poco sapeva di fotografia, Steve quando è riuscito ad uscire dal tunnel delle domande sulla ragazza dagli occhi verdi diventata donna dalla vita piena di problemi ha parlato essenzialmente di se, alla fine c'è stato pure un battibecco con uno spettatore che aveva posto una domanda.
Completamente diverso Salgado che ha parlato tramite la sua fotografia del mondo che ha trovato pieno di drammi, sfruttamento, devastazione e di come vorrebbe cambiasse dando l'esempio per cominciare a farlo...Grandissimo sotto tutti gli aspetti!! |
| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 19:47
“ Spassosissima l ' imitazione di Dolce.... O Gabbbana „ vero.
Ora viviamo in un'epoca in cui bisogna mettersi in mostra; tutto deve girare vorticosamente, se fai una proiezione non deve durare piu' di alcuni minuti altrimenti la gente si "scoccia", in rete le trovi anche inferiori al minuto.
Di questi grandi fotografi invidio non tanto la loro indubbia capacità (o talento ) ma il loro aver vissuto in epoca in cui c'era tempo di ragionare, pensare, studiare ed andare. Tempi che non torneranno più. I luoghi, la gente, le tradizioni che hanno visto e vissuto loro non ce le possiamo nemmeno immaginare. L'unico "vantaggio" è che molti di noi ora hanno la possibilità economica di vedere posti e luoghi , anche se stravolti dal turismo.
Per questo li ringrazio di aver dato all'umanità la possibilità di vedere come eravamo, dove abitavamo, quali erano le abitudini , gli usi ed i costumi che avevano i nostri nonni e bisnonni.
“ condotto alla Barbara d'Urso „ appunto, ritmi frenetici, domande imbarazzanti (una l'ho sentita anche ieri sera spero che non sia stato Noflash  ), ritmo frenetico immagino.
Almeno ieri Scianna ha avuto uno start senza uno stop....anzi si, quello di sua moglie  |
| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 20:08
No la domanda imbarazzante non era la mia. Io avrei chiesto per quale squadra tifa 
I tempi ahimè son cambiati: è triste sentir dire Cito che per poter fare un reportage debba affidarsi al buon esito di un "crowfounding "( spero di averci preso a scriverlo...) .
So che sono buoni amici Scianna e Cito ed ho notato delle similitudini soprattutto nel modo di affrontare il " mestiere". |
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