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Analogico..questione di pellicola..


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avatarjunior
inviato il 25 Maggio 2012 ore 10:44

@Bafman tu che sai ... e una pellicola scaduta???? vedo che ne vendono di scadute .... che pro e contro ci sono??

user95
avatar
inviato il 25 Maggio 2012 ore 11:23

? ne so meno di molti altri, Fabio, figurati. in genere comunque dovrebbe diminuire la sensibilità, e aumentare un po` la granulosità, ma dipende sempre da quanto son scadute, e come son state comunque conservate.

nel colore gli shift delle tonalità sono da mettere in conto (moda peraltro consolidata... imitata pure nel digitale, ci son passato anch`io, ma se ne è visto pure abbastanza)

nel bianconero mi farei pochi problemi; ho una paccata di FP4 scadute nel 2009 ma giacciono indisturbate in frigo... magari ne provo un paio e ti rispondo fra qualche settimana ;-)

negli `80 usai un paio di rullini Ferrania scaduti vent`anni prima. uscirono velate, sottoesposte e a puntini neri... tipo una Pimpa in bianco e nero.
decisamente un ×, visto che quei rullini e le loro scatoline erano bellissimi da conservare.

avatarjunior
inviato il 25 Maggio 2012 ore 11:58

più o meno è quello che pensavo anche io .... infatti per il colore non ci penso neanche, ma qualche pellicola tenuta bene e scaduta da poco la provo sicuramente

avatarsenior
inviato il 25 Maggio 2012 ore 12:30

Ho scattato delle fp4 del 2008, tendendo lievemente alla sovraesposizione: perfette come nuove ( o quasi).

avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2012 ore 20:04

Secondo volta che scatto un Kodak T400CN scaduto da un 2-3 anni.. mooolto granuloso, alcune immagini in condizioni spinte hanno basso contrasto e risoluzione, ma nel complesso risultati accettabili. ;-)

user1756
avatar
inviato il 28 Maggio 2012 ore 10:50

Non si tenga conto delle battute sugli utilizzi delle pellicole e tutto cio che vi è attorno
in fondo molti hanno gia fatto queste esperienze in tempi passati

Una domanda a chi sta sperimentando le pellicole
è comprensibile la ricerca per un certo gusto alla scoperta su un mondo passato che pero ha un po di complicazioni
e andando un po oltre questo aspetto visto poi che con Ps si possono ottenere delle buone immagini digitali in BW
c'è qualcosa d'altro di particolare che ritenete vi sia nell'immagine ricavata da pellicola rispetto a un'immagine digitale in BW???

;-)

user1756
avatar
inviato il 28 Maggio 2012 ore 13:57

Mr.roby

ok

spero ci farai conoscere i risultati positivi o negativi che siano
penso sia un argomento interessante da condividere, non per molti, ma credo molto qualificati

ipotizzando un po sulle possibili applicazioni,
forse per immagini diverse da visualizzazioni nel web ??

;-)

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2012 ore 16:00

@Maxim

Ti parlo della mia esperienza: è semplicemente per una questione di resa. Non che sia migliore o peggiore, ma la grana, l'estensione tonale dei grigi, la "malleabilità" della pellicola e della stampa non le ho ancora trovate in un sensore. A molti potrebbe non piacere ma, per come intendo la mia fotografia, non ho ancora trovato soluzioni migliori.
Sviluppo e stampa, dal mio punto di vista, li trovo molto meno impegnativi e decisamente più creativi che passare ore davanti a ps. Da considerare anche il fattore web: non nutro alcun interesse nella condivisione, salvo sporadiche situazioni non definibili come fotografiche (foto ad cazzum ad amici et similia). Non considero inoltre il file quale metodo di fruizione dell'immagine, nel mio piccolo sono molto legato, e gratificato, dal supporto cartaceo autoprodotto o, a volte, proiettato.
In ultimo la possibilità di poter usufruire di formati decisamente migliori rispetto al piccolo 135, quali il medio e, soprattutto, grande formato: in questo caso la qualità del prodotto finito è oggettivamente inarrivabile per qualsiasi reflex FF.

Comunque stiamo andando un pò OT...per rispondere a Roby:
- 25 ISO: Efke
- 50 ISO: Ilford PanF
- 125 ISO: FP4+
- 400 ISO: Tri-X
- Colore: Portra VC/NC (non più prodotte) ora meglio le fuji pro della nuova portra
- Dia: Provia, fino a quando la produrranno.


user1756
avatar
inviato il 28 Maggio 2012 ore 16:58

Paolo
i dati tecnici che hai indicato saranno molto utili come riferimento agli appasionatiSorriso

personalmente ho parecchio medio formato in giro e anche il grande, non riccordo dove sia ma, sono sicuro che c'è
la tua esperienza è un po intrigante e se questo 3d va avanti potrebbe stimolarmi a riprendere in mano le cose
speriamo in un futuro dove le cose si mettono al sereno( Parlo per me ovviamente)

a parte l'aspetto epidermico con la pellicola e la carta e non conoscendo le tue esperienze sul digitale ma sei sicuro che non si possano ottenere dei risultati analoghi con il digitale???
ad esempio un po di tempo fa aveveo letto Margulis
sul BW mi sembrava buono ( margulis è uno che conosce molto bene il settore stampa ) ma ci sono altri autori piu affini al digitale

pero ripeto se una questione di feeling poi si rimane un po frenati sulle novita

salvo sporadiche situazioni non definibili come fotografiche (foto ad cazzum ad amici et similia)

come espressivita mi sembra molto significativa:-P

;-)


avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2012 ore 17:52

Dipende dai punti di vista: quello che mi da una tri-x non sono mai riuscito ad ottenerlo in camera chiara...parlo di quella coerenza nel contrasto cercato in stampa, unito a quella grana cercata in sviluppo che la rende unica ed inimitabile. Si può imitare più o meno bene anche partendo da un file, ma il risultato non è lo stesso.
Capisco che la mia sia una scelta controcorrente ed antitetica rispetto al "volere" moderno, dove impera la pulizia assoluta anche a sensibilità vertiginose, autofocus quasi infallibili e sensori che permettono di tirare fuori una foto anche dal nero pece. Non nego che questi siano dei vantaggi inarrivabili per le emulsioni, ma non li reputo necessari per il mio modo di fotografare.
Lungi da me fomentare la solita diatriba, ormai vista in tutte le salse, dell'analogico vs digitale: penso che anche con il digitale si possano ottenere risultati di altissimo livello, ma diversi. E che i due sistemi possano coesistere.
Ho iniziato anch'io con un sistema canon eos e ci ho fatto esperienza. Avevo una 1DS mark II. Ho iniziato ad adattarci ottiche Olympus OM, poi ho iniziato a levare ogni tipo di automatismo per finire con il convertire ogni scatto in b/n. Da lì il passaggio alla pellicola è stato brevissimo e decisivo: il corredo EOS è rimasto inutilizzato per un paio d'anni e solo recentemente mi sono deciso a venderlo, senza rimpianti.
Non è neanche avversione alla novità, al giorno d'oggi non ci si può permettere di rimanere "indietro", è proprio una questione di gusto e di feeling con il processo, che ho imparato a controllare da capo a coda.;-)

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2012 ore 18:45

Si parla spesso di analogico ultimamente, vorrei chiedere chi di voi sviluppa e stampa in proprio.

Di recente sono passato anch'io all'uso dell'analogico ma non ho ancora sperimentato ne lo sviluppo ne la stampa e mi piacerebbe conoscere le esperienze d'uso e i vari passi di chi pratica una o entrambe le due fasi (essendo interessato a sviluppare entrambe in proprio... sviluppo in primis per motivi di spazio)

avatarjunior
inviato il 01 Giugno 2012 ore 15:02

a giudicare dal numero di risposte pare che la mia proposta sia caduta nel baratro :(

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2012 ore 19:37

XANAKINK: "Di recente sono passato anch'io all'uso dell'analogico ma non ho ancora sperimentato ne lo sviluppo ne la stampa e mi piacerebbe conoscere le esperienze d'uso e i vari passi di chi pratica una o entrambe le due fasi (essendo interessato a sviluppare entrambe in proprio... sviluppo in primis per motivi di spazio)"

Sono nato fotograficamente con il B&W quindi alla fine degli anni 60 e, fino da subito mi resi conto che se volevo dei risultati appena discreti dovevo almeno sviluppare da me i negativi per poi passare alla stampa (ai tempi le sensibiltà più usate andavano dai 12 ai 125 ASA con brevissime puntate verso i 400 per le quali erano d'obbligo pochi sviluppi, tra cui uno dei più usati era il Microphen "diviso". Per quanto riguarda lo sviluppo (il più importatnte perchè irripetibile) non ci sono grandi problemi nè in tema di spazio nè di attrezzatura; sono sufficienti due bottiglie scure (vanno bene quelle della Fanta,in vetro) un piccolo Bekerino da 100 cc una Tanka - personalmente e per esperienza provata consiglio le Jobo - e un termometro di precisione (anche se per il B&W non è necessaria precisione estrema, tuttavia lo consiglio egualmente...) quanto al contasecondi è sufficiente una sveglia da pochi euro però con il segnasecondi.. Quel che ci deve mettere il fotografo sono: precisione, capacità di ripetere in modo costante le stesse azioni (tempi di sviluppo, agitazione e diluizioni), ricordando che i tempi indicati dai "bugiardini" sono tempi di massima mentre la temperatura è, e deve essere, sempre quella di 20°. L'agitazione (30" continui il primo minuto e 5" per ogni minuto successivo (di massima) influiscono sul contrasto, sulla densità e, con qualche pellicola, anche sulla acutanza. Molta attenzione e pratica devono essere fatte nel passaggio rullino/tank che deve essere fatto al buio TOTALE (per accertarsene si prende una moneta da un euro la si posa su un pezzetto di carta sensibile (non sviluppata, ovviamente) che verrà sviluppata dopo un 2/3 minuti di...diciamo "esposizione" al buio); se non ci sono velature o l'ombra della moneta tutto va bene!.
Soprattutto le prime volte astenersi dall'avere fretta nell'asciugare il negativo(l'uso del Phon è pericoloso!...) e, SEMPRE, controllare il Ph del fissaggio!!! perchè è il bagno che frega di più le prime volte...
Se tutto va bene (non scoraggiarsi), si avrà un negativo brillante, con alte luci trasparenti ma con tutti i particolari, ombre dense ma ancora ben leggibili e soprattutto stampabili. Una piccola dritta: i numeri e le scritte sul bordo della pellicola danno una buona indicazione sul risultato dell'opera e cioè se abbiamo sotto/sovraesposto o sotto o sovrasviluppato (anche la coda della pellicola dà buone idicazioni su quanto detto prima). Per i primi tentativi consiglio di usare uno sviluppo centenario...!! il "Rodinal" meglio quello non "special", (usare una siringa da 10 cc),costa poco, e rende tanto e con quasi tutte le pellicole (in emergenza ho sviluppato anche le TMAX che non sono le più adatte a quel tipo di sviluppo) Una volta presa la mano ci si sbizzarirà con altri e diversi sviluppi.

Per la stampa non è qui la sede per dare anche poche indicazioni perchè anche se non è particolarmente difficile, richiederebbe un tomo anche solo per indicare una delle varie fasi...e poi...sulla stampa non si finisce mai di imparare, credimi!
Quando ti apparirà il TUO negativo vedrai che emozione...!

P.S. dimenticavo di dire che la temperatura dell'acqua di lavaggio finale deve stare a non meno di 15° e non più di 20/22° per non meno di 30 primi in acqua corrente. Questo è tutto anche se esposto molto sommariamente:-P

avatarjunior
inviato il 03 Giugno 2012 ore 15:21

grazie per il tuo contributo Fastgiaco, molto interessante!!

volevo farti un paio di domande a riguardo giusto per chiarirmi le idee:

- attrezzatura: mi dici che è quindi sufficiente un cilindro graduato e due sole bottiglie scure (a soffietto?). Immagino per conservare arresto e fissaggio... sbaglio? Quale prodotto consigli per le due fasi?

- leggo spesso parlare di agitazione "alla Kodak" o agitazione "alla Ilford", ma in rete non ho trovato indicazioni sulle due diverse tecniche . Mi sapresti illuminare a riguardo?

- ph del fissaggio... come controllarlo e/o modificarlo se si sposta dal valore desiderato?

- riguardo al rodinal, ho letto che risulta particolarmente indicato con le pellicole a bassa sensibilità, un po' meno con quelle da 400 ASA in su. Dalla sua ha una notevole durata (alcuni parlano di anni), a differenza degli altri rivelatori che devono essere usati entro poco tempo. Se si volesse usare indistintamente, ad esempio, la coppia FP4/HP5 o una Tri-X cosa consigli? Va bene comunque il rodiano o bisogna optare per qualcos'altro di più "malleabile" tipo ID-11 o D-76?

- occorre addirittura mezz'ora di lavaggio in acqua corrente? Non esiste un modo più parsimonioso, soprattutto dal punto di vista di "spreco" d'acqua? Io pensavo di usare acqua distillata in questa fase, per evitare la formazione di macchie di calcare ecc, ma in questo modo non funzionerebbe il lavaggio in acqua corrente, anche se fosse di 10min.

avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2012 ore 19:32

allora, le bottiglie a soffietto vanno bene ma io preferisco quelle in vetro per questioni di pulizia.

Il ph si controlla con gli appositi stik (io però usavo il sistema di conservare la coda della pellicola precedente per provare prima dello sviluppo il Fix della successiva, considerando però il costo del fissagio e il poco volume delle Jobo, (credo 350cc) che con la diluizione di 1:10 fa 35 cc di fix) io preferivo rinnovarlo molto spesso...e stavo tranquillo! ti consiglio un fissaggio acido e rapido: l'Hypam della Ilford (il tempo di Fix è circa eguale a quello di sviluppo, con agitazione + moderata), ma una regola antica dice che per un fissagio sicuro i minuti occorrenti sono il doppio del tempo di chiarificazione della pellicola...
Confermo per prova provata: il rodinal si conserva moooolto a lungo in perfetta efficienza...per le pellicole più sensibili l'ID11 o il d76 (credo siano praticamente la stessa cosa) vanno meglio ma ci sono anche altri sviluppi più moderni, ovvio! Uno dei più usati al tempo, per la TRX, era il Microphen con la tecnica del diviso. Se si vogliono conservare i nega a livello di archivio, 1/2 ora è quello che ci vuole. Puoi usare anche una tecnica diversa, ovvero: Una serie di non meno di 10/15 lavaggi con agitazione energica di almeno 3 minuti l'una in Tanka. Non usare acqua distillata ma all'ultimo lavaggio usa un imbibente apposito (Kodak ne produceva uno, ma ora non saprei...) in alternativa puoi usare un sapone liquido NEUTRO non profumato per piatti nella misura di 2/3 gocce TESTUALE PER UNA TANKA! da togliere moolto delicatamente con una apposito pinza in gomma, oppure (io ho sempre fatto così) facendo scorrere la pellicola tra il dorso delle dita...con un pò di pratica e molta delicatezza l'operazione è sicurissima! il tensioattivo (sapone) farà in modo che sulle pellicole appese ad asciugare non si formino macchie di calcare che sarebbero molto difficile da mandare via!: compera le apposite mollette piombate!

In realtà non esiste una agitazione Kodak o Ilford, ma una regola che è quella che ti ho segnalato nel topic precedente. Sono solo autori che usano metodi diversi dai primi 30" e successivi 5" a minuto. Quando sarai pratico potrai se lo riterrai opportuno crearti un tuo metodo di sviluppo, magari più indicato per avere negativi + o - contrastati, le regole in questi casi sono fatte per essere violate...ma solo dopo essersene impadroniti per bene!

Una dritta per risparmiare sul costo delle pellicole...: Compera una bobinatrice (la Z è la meno cara) e acquista i negativi a metraggio (15 o 30 metri) c'è un bel risparmio. Ti confesso che nello spiegare la tecnica a te, mi vien voglia di ricominciare (ho smesso da parecchio tempo! dopo avere passato anni in C.O.)
In bocca al lupo!;-)
P.S. Un negozio on line molto fornito è: Fotomatica Carbonera di Treviso.

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