| inviato il 28 Agosto 2015 ore 21:47
Visto adesso l'invito Enrico Difficile aggiungere qualcosa a quanto detto. Per me racconta un attimo di giocosa felicità in una Venezia deserta, qui Gardin è riuscito sfruttando macchie che prendono forma grafica a coniugare il contenuto con la forma, il colonnato chiude e contestualizza, lui non ne sarà stato convintissimo, a me invece piace moltissimo e mi richiama alcuni scatti di un'altro dei miei autori preferiti, Giacomelli. |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 21:55
Riguardo la foto della gondola valgono alcune considerazioni fatte per la foto in piazza san marco, Cioè forti contrasti nel b/n palazzi sullo sfondo quasi fusi e bruciati nel loro bianco e gondola totalmente nera in controluce, Questa tecica comunicativa anche qui aiuta a focalizzarsi sul concetto bruciando e rendendo sfumato il superfluo, quello che non è prettamente "contenuto" In pratica si tratta di una tecnica esattamente contrapposta all'uso attuale comune di aprire le ombre e non bruciare i bianchi, tecnica probabilmente molto più adatta a veicolare un messaggio che a illustrare un panorama. Tutte rigorosamente opinioni personali |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 21:58
Talisman, quel tipo di linguaggio si adatta benissimo anche al paesaggio, Giacomelli che citavo sopra ne è forse il più chiaro esempio |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:00
Allora attenderò con ansia anche il thread dedicato a Giacomelli per capirne di più :) |
user3834 | inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:04
Perdonatemi ma nei prossimi giorni sarò occupato per lavoro, appena possibile torno ;) |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:06
In attesa del thread, per darti un'idea

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user46920 | inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:07
Ciao Caterina, menomale che hai anche un altro autore preferito “ a me invece piace moltissimo e mi richiama alcuni scatti di un'altro dei miei autori preferiti, Giacomelli. „ ... potresti aprire un topic sulle foto di Giacomelli PS: Black, non ti preoccupare, non si scappa (falli neri) |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:10
Andiamo avanti a proporre scatti di GBG e credo che sia una delle strade più proficue per accrescere le nostre nozioni. Propongo uno scatto complesso, del 1960, scattata a Venezia in un vaporetto.
 Questa foto molto famosa, che ho rivisto anche a Italia in side out, non è di facile lettura. Ci sono diversi piani, diversi volti, diverse storie, tutte in 2 metri quadrati, tutte in un frame da 24x36mm. La complessità sta nel fatto che non esiste un protagonista e l'occhio si perde nelle varie scene che compongono lo scatto. La genialità è che il tutto determina un caos ordinato, poteva essere un'accozzaglia di robe che avrebbero reso lo scatto da buttare, invece, ogni cosa è al proprio posto ed il tutto va a creare un quadro complesso ma ordinato. Quello che mi fa pensare quando vedo questa foto è che un'immagine del genere, sarà durata per pochi secondi e GBG, ha avuto l'occhio di coglierla immediatamente ed avere il tempo di scattare (ricordiamo che lui scatta con Leica a fuoco manuale), non come oggi con le moderne reflex che in mezzo secondo fai click. Quindi, mi impressiona la velocità di pensiero e di previsualizzazione che ha avuto e che gli ha permesso di fare questo scatto. Chapeau al maestro! |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:11
Enrico, se inizio la lista dei preferiti non la smetto più , in realtà non riesco a scegliere tra molti autori anche molto diversi fra loro...il topic su Giacomelli lo metto nella lista delle cose da fare...ma se qualcuno ha tempo e vuole anticiparmi faccia pure |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:21
Ragazzi non cominciate a correre vi prego,sto letteralmente sbavando dietro queste immagini,fatecele annusare,assaggiare e gustare con calma..non accelerate che non vi sto dietro e poi il rischio di sbandare è troppo alto. grazie a tutti comunque. io ovviamente faccio da spettatore non pagante,non sono in grado di affrontare certe discussioni. un saluto simone caterina la prima è incredibile..la seconda sinceramente mi dice un pò poco. ciao |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:35
@Caterina sono foto affascinanti e nel contemo "aliene" probabilmente perchè non ho l'educazione a questo tipo di immagine. Nella prima sono vigne? La seconda davvero non so neppure da che parte iniziare a guardarla, non riesco a capirne la bellezza o il senso, limite mio. Tornando alle foto di Berengo, quella del vaporetto è davvero incredibile, ho visto anche il video postato da Caterina in cui l'autore ne parlava e spiegava della sua "botta di culo" nell'avere davanti a se un uomo vestito con il cappotto nero che ha permesso di vedere il riflesso. |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:38
Ciao Simone, ho pescato in fretta per dare un paio d'esempi, io sento molto quel linguaggio e mi piacciono entrambe, ma sicuramente ha lavori ancora migliori, a Milano ho passato molto tempo davanti alle sue stampe, per me è fantastico come gioca con l' informale a volte ai limiti dell astratto con linee e forme del terreno esasperando i toni di un paesaggio disegnato dall'uomo e ridipinto da lui. Anche tutto il resto della sua produzione, al di fuori del paesaggio è per me a livelli altissimi. Ma adesso torniamo in tema che ottime immagini di Gardin ce ne sono tantissime!! |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:43
“ spiegava della sua "botta di culo" nell'avere davanti a se un uomo vestito con il cappotto nero che ha permesso di vedere il riflesso. „ avevo visto anch'io quell'intervista e mi stavo chiedendo,e giro la domanda ovviamente a Paco,se l'intenzione fotografica di Gardin era proprio quello da te descritto ,cioè del caos ordinato (definizione perfetta e molto arguta) che comunque traspare sicuramente guardando quell'immagine,oppure era solo il gioco di riflessi che il personaggio con cappotto gli aveva in quel momento concesso e su cui si era concentarto senza probabilmente rendersi conto della scena attorno?.é giusto attenerci e valutare una fotografia in base all'indicazione dello stesso autore o permetterci una nostra interpretazione seppur piacevole e più elaborata? |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:48
GBGardin è un fotografo di vecchio stampo che osservava molto e quindi era in grado di prevedere cosa potesse succedere qualche minuto dopo. Molti anni fa ho avuto anche la fortuna di avere tra le mani alcune sue foto per un concorso fotografico quando ancora non era un professionista e devo dire che già all'epoca usciva dal branco dei fotoamatori. Delle sue affermazioni così categoriche sulla pellicola e sul digitale, bisogna dare il giusto peso. E' un PRO che ha sempre usato Leica, ha anche un modello dedicato. Cosa dovrebbe dire contro la pellicola?? E' una sua scelta e nessuno può intervenire e dire che sbaglia. L'errore che fanno molti fotoamatori digitali è il non voler osservare perché non sono stati indirizzati a dovere da chi ha insegnato loro, se ne hanno avuto. Hanno tutti fretta e paura di perdere tempo nell'osservare la scena che vorrebbero fotografare. L'ho notato molte volte, ma poi mi dico..se a loro va bene così..perché dovrei intervenire. Spero sempre che prima o poi capiscano. Ho iniziato con la pellicola, ma il digitale mi ha permesso di andare oltre la barriera tecnica della stampa in camera oscura e la comodità di lavorare alle proprie foto in qualsiasi momento senza dover apparecchiare bacinelle e liquidi vari. Ritengo che sia il nuovo modo di espressione fotografica senza impedimenti. Poi che ognuno faccia come vuole e trovi la sua pace interiore. Va bene anche il collodio umido se l'autore ritiene che sia la strada da percorrere. Scusate la lungaggine. |
| inviato il 28 Agosto 2015 ore 22:59
“ avevo visto anch'io quell'intervista e mi stavo chiedendo,e giro la domanda ovviamente a Paco,se l'intenzione fotografica di Gardin era proprio quello da te descritto ,cioè del caos ordinato (definizione perfetta e molto arguta) che comunque traspare sicuramente guardando quell'immagine,oppure era solo il gioco di riflessi che il personaggio con cappotto gli aveva in quel momento concesso e su cui si era concentarto senza probabilmente rendersi conto della scena attorno?.é giusto attenerci e valutare una fotografia in base all'indicazione dello stesso autore o permetterci una nostra interpretazione seppur piacevole e più elaborata? ? „ Ciao Commissario, ho incontrato Gardin alcune volte e ci ho parlato di persona a lungo, lui è piuttosto talebano su molte cose riferite alla fotografia. Ad es. non accetta le foto precostituite e va fiero del fatto che le sue foto sono totalmente "genuine", nessuno si è mai messo in posa. In merito allo scatto, quando parla di botta di culo, lo fa riferito al fatto che il tipo avesse il cappotto nero che ha facilitato il riflesso e quindi il caos ordinato era completo. L'inquadratura è voluta così e secondo me è giustissimo così, se avesse inquadrato solo la porta del vaporetto, la foto sarebbe stata molto meno "completa". |
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