user46920 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 13:56
“ Per me questa frase è l'inizio e la fine di tutto ciò che è o puo essere la fotografia „ per me, solo la fine e quindi l'inizio di tutto quello che molto probabilmente sarà una mera interpretazione arbitraria di quello che è la fotografia !!! poi ci lamentiamo che la soggettività è tutto in fotografia ... per forza, senza fondamenta, quale casa si regge in piedi ?? |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 14:17
Stai semplificando...... In ogni caso quello che conta per me è una STAMPA 20x30 (o scegli tu la misura)appesa ad un muro, che mi stimoli a pensare a farmi delle domande che mi gratifichi visivamente, intellettualmente. Che mi susciti qualche emozione, positiva o negativa. Questa è la fotografia, il resto sono solo chiacchiere, e inutili pixel visionati al computer. ciao |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 14:32
Personalmente non sento la necessità di definire e determinare univocamente e inequivocabilmente cosa è la "fotografia", mi piace cogliere le diverse interpretazioni e punti di vista e confrontarli col mio. Ad esempio, fino a qualche giorno fa se mi fossi chiesto che tipo di fotografie avessi voluto scattare avrei pensato a fotografie che cogliessero aspetti inconsueti o punti di vista insoliti (ma senza ricerca dell'originalità a tutti i costi, che la ricerca dell'anticonformismo rischia di diventare a sua volta conformismo), con l'idea di intervenire in maniera non invadente in fase di post produzione (forse anche per pigrizia, poiché essendo alle prime armi non ho padronanza degli strumenti di sviluppo). Poi mi é capitato di sviluppare uno scatto e mi sono chiesto come avrei potuto intervenire per sottolineare il particolare aspetto/visione che ho colto e che avrei voluto evidenziare, fregandomene bellamente di non esagerare con il contrasto piuttosto che con la saturazione o il livello dei neri, perché il mio obbiettivo era far risaltare quel particolare aspetto, quindi in qualche modo ho rivisto e riconsiderato la mia posizione (o autoimposizione?) di non intervenire in maniera invadente in post produzione. |
user46920 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 15:24
"La fotografia non mostra la realtà, mostra l'idea che se ne ha." Neil Leifer ... più che una realtà, è una interpretazione di quello che dovrebbe essere la fotografia per Neil Leifer !!! e se la si legge così, la frase di Neil ha un senso compiuto, che si collega strettamente con la realtà ed anche con quello che ho detto prima, ma se la frase è presa "invertita", per relativizzare la realtà utilizzando il suo significato alla lettera, allora prende una via di "imposizione" della realtà che cozza contro la realtà stessa ... e quindi non va bene. Perché la fotografia è anche capace di riprendere la realtà, oltre che l'idea che se ne ha ... una cosa non nega l'altra |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 15:47
“ Perché la fotografia è anche capace di riprendere la realtà, oltre che l'idea che se ne ha ... una cosa non nega l'altra „ D'accordo, Ognuno poi sceglierà la strada che più gli aggrada. A me interessa rappresentare la mia realtà e le mie idee, perchè secondo me la fotografia non nasce dalla macchina fotografica, ma dalla mente delle persone. Altri faranno rispettabilissime scelte diverse ,partendo da altre considerazioni. In ogni caso non prendiamoci troppo sul serio "It's Only Rock 'N' Roll (But I Like It ...)" |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 15:49
Scusate ma rischiamo di spostare il discorso da "la fotografia come riproduzione del reale" a "cos'è la fotografia e quali sono le sue caratteristiche, il suo specifico, da preservare quando fotografiamo". In mezzo ci sta un oceano. Qui non mi sembra proprio il caso di discutere su cos'è la fotografia e, ancor di più su cos'è la fotografia contemporanea. Il fior fiore della critica continua a discuterne da quasi 2 secoli e, a tutt'oggi, l'unico al mondo che ha delle certezze è Felix (beato lui!) . Direi che, per noi, le possibilità sono 2: campare lo stesso e andare avanti o accogliere l'abbraccio mortifero delle strampalate tesi di Felix . Si scherza un po' eh Felix! Una delle poche cose su cui tutta la critica, da decenni è viceversa concorde è che la fotografia NON è la riproduzione del reale e le motivazioni a sostegno di questa tesi sono assolutamente ineccepibili e decisive. La più semplice è la banale dimostrazione che perfino il mezzo fotografico, ogni mezzo fotografico, registra il reale secondo i diversi criteri che i progettisti avranno previsto per ogni diversa apparecchiatura. Sfido chiunque a scattare 2 foto identiche con due macchine diverse. Quale avrà riprodotto il reale e quale no? La risposta, naturalmente, è: nessuna delle due! Salendo su discorsi più complessi, la distanza dal reale aumenta quando entrano in gioco la scelta dell'ottica, dell'angolazione di ripresa etc. Non ci resta dunque che accettare quella che a mio giudizio è perfino una qualità della fotografia: la sua ambiguità intrinseca. Tornando a Barthes, la fotografia è solo la rappresentazione del reale che ha maggior forza persuasiva, ma anche quella che può portare ai maggiori inganni. Perchè, contrariamente alla pittura e al disegno, la sua "bugia" è nascosta tra le pieghe di una verosimiglianza mai coincidente col reale e spesso pure ingannevole. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la critica alla PP spinta e nemmeno è argomento che possa giustificare elaborazioni di ogni genere. E' un discorso PROFONDAMENTE DIVERSO e arroccarsi in tesi opposte al solo scopo di sbarrare la strada alla "deriva" della fotografia contemporanea ci farebbe assomigliare a chi, dopo a aver scoperto l'elettricità, si rifiuta di diffonderla per evitare che qualcuno si fulmini. Sulla soggettività ormai la mia tastiera scrive da sola: ogni foto che scattiamo è soggettiva! Sul suo rapporto con la ricerca di oggettività, scusate, ma vi rimando a tutte le pagine che ho scritto recentemente sull'argomento. La soggettività ci obbliga a fare delle scelte: tra queste, possiamo restare in equilibrio nel crinale dello specifico fotografico o decidere di fare altro, con tutte le varianti intermedie. L'unica esigenza etica, a mio giudizio, è quella di chiarire i nostri intenti. Se trucchiamo un reportage di guerra sarà certamente più immorale di una gondola photoshoppata alle Tre Cime! Poi potremmo discutere sull'opportunità o meno di stare nello specifico fotografico e, se qualcuno se la sente, di tracciarne i confini (Occhio?), ma partire da posizioni fuorvianti non potrà che indebolire ogni nostra tesi. |
user67843 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 17:05
Max, arrivi tardi col tema delle radiografie xD Jeronimo... io inizio a schierarmi dalla parte di Felix xD Io ti dico:-"La Fotografia È!"-. Fine del discorso?! Non puoi darmi torto |
user20639 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 18:18
“ Perchè, contrariamente alla pittura e al disegno, la sua "bugia" è nascosta tra le pieghe di una verosimiglianza mai coincidente col reale e spesso pure ingannevole. „ Va bene, siamo d'accordo che la fotografia sia soggettiva (quanta fatica si è fatto per concordarlo), ma che sia una bugia? Allora perchè il Sindaco di Venezia ha tanta paura per le foto di Gardin, non sono tanto d'accordo che le immagini siano delle bugie. (probabilmente il Sindaco pensa che la fotografia dica una sola verità, non tiene conto che sia un parere, per questo ne ha paura) La fotografia è un parere, non una bugia foto-sciopata, un parere può dire molte verità...Anche ingannare, ma se si tratta di un solo scatto... Se mai, andrebbe interpretata. Visto che siamo asini, bisogna chiederci, perchè tanta paura della fotografia, anche per la strada... Non è facile da smentire.... |
user62173 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 18:27
Io sto provando a dimostrare quanto detto finora con prove inconfutabili...portate proprio da voi. E sono a buon punto !!! Nessun problema sullo scherzare Jeronim. |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 19:09
Leo, scusa, ma non ce la faccio più: NON HA SENSO DEFINIRE LA FOTOGRAFIA SOGGETTIVA O OGGETTIVA! E' soggettiva la foto che io, o tu, abbiamo appena scattato, NON LA FOTOGRAFIA IN GENERALE! Per il resto, scusami ancora, ma il tuo discorso proprio non c'entra con quello che sto cercando di far capire. Se vogliamo parlare della forza comunicativa della fotografia, come proponi tu, o dell'opportunità di salvaguardare lo specifico fotografico, come credo stia a cuore a Occhiodelcigno, dobbiamo, anzi dovrete, aprire delle discussioni ad hoc. Il senso di quello che ho scritto sulla fotografia come registrazione del reale non c'entra nulla con tutto questo. Credo di essere stato abbastanza chiaro nel spiegarlo. Se non lo sono stato, mi arrendo, ho raggiunto i miei limiti, scusami e scusatemi tutti. L'unico consiglio che posso darti/vi è studiare tutto quello che, da mente umana, è stato scritto sull'argomento da decenni a questa parte. E se è il contrario di quello che vado dicendo, mettimi/temi pure alla gogna. |
user20639 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 20:00
Ma dai Franco, il tema era leggero: Dedicato agli Asini....pensavo che almeno qui si potesse essere leggeri e liberi... Ogni volta mi rispondi che non ne puoi più... Questo è un impegno che hai preso tu, quello di fare didattica, ti ringraziamo tutti per l'impegno. Se preferisci che non ti faccio più domande dirette, i problemi o le questioni li esporrò in altri luoghi. Però queste domande, mi sembravano legittime, in fotografia, forse sono troppo ovvie, chiedo scusa a tutti. Comunque, distinguevo a priori, la fotografia d'arte da quella di testimonianza. Va bene, ritornate a spiegare la distinzione fra fotografia bella da quella buona e anche da quella insignificante....è molto importante questo. Un saluto, ciao |
| inviato il 18 Agosto 2015 ore 20:38
Sto 3d sta diventando una roba ansiogena. jeronim i tuoi post sono molto interessanti e offrono molti spunti di riflessione, però lascia che ognuno esprima in piena libertà le proprie elucubrazioni senza ogni volta dover subire il richiamo della maestrina. Ciao |
user46920 | inviato il 18 Agosto 2015 ore 20:40
“ Tornando a Barthes, la fotografia è solo la rappresentazione del reale che ha maggior forza persuasiva, ma anche quella che può portare ai maggiori inganni. Perchè, contrariamente alla pittura e al disegno, la sua "bugia" è nascosta tra le pieghe di una verosimiglianza mai coincidente col reale e spesso pure ingannevole. „ non so se sono le testuali parole di Barthes o una tua reinterpretazione, ma è proprio questo il punto: la fotografia è talmente potente da dovergli attribuire una menzogna o una capacità innata di mentire, proprio per salvarsi dalla strumentalizzazione a cui si può arrivare con la sua potenza. Io però, questa prospettiva la vedo come una perversione: è come dire che vuoi togliere la prostituzione dalla strada in quella zona dove c'è il boschetto frequentato dagli habitué .... e come soluzione decidi di tagliare il bosco !!!  |
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