| inviato il 14 Giugno 2014 ore 21:42
Rispondo a Fabrizio Savini. "io di falconieri ne conosco diversi in Italia MAI UNO si sognerebbe ma NEMMENO LONTANAMENTE di prendere un animale da bracconaggio". Posso dirti che una singola e singolare opinione non fa testo? Sai cos'è un certificato CITES? Pensi veramente che non possa essere contraffatto? "C'è falconiere e falconiere, per favore non mischiamo la merd4 con la cioccolata, perchè venire a dire che la falconeria fa da nascondiglio per il mercato nero del bracconaggio perchè questa è pura diffamazione". Non è diffamazione, è pura realtà; come detto sopra chi paga le tasse non è dimostrazione patente che l'evasione non esista. Ho dato un'occhiata al tuo profilo; quando avrai la mia età credo proprio avrai meno sicurezze. Parliamo adesso di falconeria; è un argomento ricorrente che vede di solito interventi di Antonio e miei. Ti sei servito della figura retorica del paradosso; piace molto anche a me, la utilizzo spesso per dimostrare, in contrapposizione, qualche concetto. Qui però bisogna fermarsi ché altrimenti, di assurdo in assurdo, si arriva a giustificare comportamenti curiosi come quelli che alcuni anni or sono portavano alla "liberazione" dei pupazzi in gesso dei sette nani, ingiustamente "prigionieri" in giardino; un gatto domestico, un cane, un canarino non supportano la tua ipotesi di lavoro. Ma torniamo alla falconeria ed a quanto ho detto di recente in altro topic; come tale "non" esiste in Italia in quanto "non" esiste chi utilizza un rapace come mezzo di caccia di altro essere animale. Il mondo di cui parli è, lo ripeto, ambiente circense che utilizza soggetti la cui origine dubito fortemente possa essere sempre dimostrata nel modo sopra accennato; la finalità di lucro è palese. Dove allora la vera falconeria? Mi spiace ripetermi ma torno a citarti la Mongolia; il falconiere a cavallo con il rapace a braccio nel deserto dei Gobi illustra una tradizione almeno millenaria in armonia con la natura; pensi che quelli che dici di conoscere lo siano altrettanto? Non voglio essere assolutamente polemico con te ma argomenti tanto controversi andrebbero affrontati con minore aggressività. |
| inviato il 14 Giugno 2014 ore 21:51
Beh direi "Francesco for President" Proprio per questo ritengo che un'iniziativa che mira ad eliminare questi insulti della natura (parlo degli spettacolucci ridicoli) possa solo essere accettata a braccia aperte. Avremmo tanti xxxxx che improvvisamente e FINALMENTE rimarrebbero senza il loro indegno giocattolo |
| inviato il 14 Giugno 2014 ore 22:38
se pensi a quanti referendum abbiamo già fatto contro la caccia e a come sono andati...è la legge dei soldi, purtroppo... |
| inviato il 15 Giugno 2014 ore 11:11
Marco, i referendum purtroppo si sono rivelati mezzo sbagliato se non addirittura autolesionistico. La caccia ha subito una deriva; se tutti i praticanti fossero rispettosi delle leggi europee, peraltro non molto restrittive, probabilmente sarebbe vista come problema minore. Quello maggiore invece è costituito da come essa viene praticata nei paesi mediterranei dove in Italia e a Malta raggiunge apici di vergogna; è vero, è la legge dei soldi, forse in maniera non diretta nel senso che alla base quello che si trova è il permissivismo dei governatori di regione. Mai scontentare alcun tipo di elettore è l'unica direttiva che conoscono; ovvio che allineandosi al modo di gestire le aspettative di tutti dei paesi nord-europei avrebbero infine un ritorno maggiore ma è qui che dimostrano i loro limiti culturali cui nessuna laurea che abbiano conseguito può porre rimedio. Ma alla fine è il nostro modo di essere che emerge; pensa a quanti parlamentari sono stati eletti in un recente passato nella dichiarata veste di rappresentanti del mondo venatorio, nel bresciano in primis, ed a quanti tutori di livello hanno avuto ai livelli più alti e rispettabili del nostro mondo politico. Me ne verrebbe da citare uno, da tutti da sempre considerato, e lo era, persona degna di ogni rispetto ma, non essendo più tra noi, lasciamo stare. Fin qui le chiacchiere; in concreto mi sono convinto che la contrapposizione non porti da nessuna parte. Meglio, credo, un dialogo prudente che possa portare la controparte a sanzionare ed espellere chi si comporta da puro e semplice bracconiere; altre vie non ne vedo. |
| inviato il 15 Giugno 2014 ore 23:30
io ne vedo una ed una sola...e l'hai citata tu adesso...un dialogo prudente. I problemi da affrontare sono 3. Il primo e + importante credo sia l'indifferenza della gente (mi riferisco, nel nostro caso, agli italiani). Fino a che il problema non ci tocca personalmente...nessuno di noi ( o quasi ) comincia a scuotersi e a protestare, o quantomeno ad interessarsi al problema. Il secondo è la mancanza di un apparato legislativo appropriato, nel senso che chi fa le leggi in materia di fauna, flora e simili, non ha nessuna cognizione di quello su cui sta legiferando. Il terzo è proprio la mancanza di un dialogo prudente con la controparte. O meglio, noi spesso cerchiamo il dialogo, ma loro ce lo negano...sembra che ultimamente la parola "dialogo" faccia paura...!! volano manganellate quando si cerca di dialogare, di questi tempi!!! io penso che se si potesse parlare con persone competenti in materia e con l'appoggio della popolazione...forse qualcosa si potrebbe ottenere più facilmente. Purtroppo è solo una mia utopia...però fa piacere aver trovat 4-5-10 persone come voi con cui scambiare idee e, nello stesso tempo, non sentirsi tanto soli...grazie a tutti voi! continuiamo a dialogare...qualcuno ascolterà...e, forse, si unirà al dialogo... ciao |
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