| inviato il 27 Novembre 2025 ore 11:50
La liberatoria e' certamente fondamentale.
I bambini, a mio avviso, se fotografati in modo corretto, possono tranquillamente passare anche sui social.
Alla fine si parla di eventi in cui finiscono su meta' dei cellulari dei presenti.
Il problema e' del fotografo professionale, che fa da parafulmine.
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| inviato il 27 Novembre 2025 ore 11:58
“ E un set di natale come lo pubblicizzi se non con le foto dei protagonisti?
Le pubblicità dei giochi per i bambini con chi le fai? „
D'accordo ma qui non si parla della pubblicità della mattel o del set per babbo natale della coca-cola, ma di un evento locale dedicato ad una realtà locale.
Tutte le feste a tema che vedo pubblicizzate da volantini dalla scuola, comune e associazioni varie riportano giorno, orario e una grafica aderente al tema della festa, senza bambini di mezzo.
Poi oh, io parlo per me eh, sarò troppo integralista io che liberatorie non ne firmo, ma come ho detto è pieno di gente che non vede l'ora di sbattere i figli nei social. |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 15:38
Se ho capito bene hai ricevuto l'incarico dagli organizzatori di fotografare l'evento.
A me capita spesso con bambini e bambine di una scuola di musica che fotografo su incarico della scuola stessa che regola direttamente con i genitori i problemi di liberatoria.
Io faccio le foto e le consegni all'organizzazione che ne fa quello che vuole. NON pubblico sui miei social e, perché sono un po' paranoico, in certe situazioni chiedo pure ai genitori se posso scattare ( a volte l'informazione della scuola non passa a tutti i genitori ).
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| inviato il 27 Novembre 2025 ore 15:53
“ NON pubblico sui miei social e perché sono un po' paranoico „
Non sei paranoico... sei corretto... |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 16:11
Fcl hai detto bene ed é esattamente quello che faccio pure io. Nonostante ciò ci sono situazioni di difficile gestione e un metodo pratico per tutti non c'è. |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 16:34
Se lavori su incarico dell'organizzazione non ti serve la liberatoria. Io in questi casi non metto nemmeno il mio nome sui file. |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 16:58
“ Io in questi casi non metto nemmeno il mio nome sui file. „
Ho fatto un favore a un'associazione che mi ha chiesto di documentare un evento all'aperto, per la quale i partecipanti erano adolescenti e pre-adolescenti. Ho trasmesso i file all'associazione, mi sono fatto firmare una dichiarazione che mi liberava da ogni responsabilità per l'uso delle foto da parte loro. Poi ho cancellato tutto e si sono arrangiati nella gestione delle foto autonomamente. Penso che se non si è il soggetto che pubblica il problema sia di chi invece lo fa. Se ho fatto le foto, ma personalmente non ho pubblicato nulla, riterrei che non mi si possano ascrivere delle responsabilità nel merito. Comunque e per scrupolo la dichiarazione me la sono fatta firmare lo stesso. |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 17:13
La legge cambia a seconda dello stato in cui ti trovi.
Certe cose pubblicate su un server coreano da una societa' coreana sono possibili, su un server italiano no.
Comunque in genere, la responsabilita' e' di chi pubblica, ma anche chi scatta, nel momento in cui trasferisce i file, puo' avere problemi.
Fa parte della professionalita di un fotografo essere organizzato in modo da ottenere la liberatoria.
A volte basta un semplice spunta su una casellina per essere tranquilli.
Io suggerisco di avere comunque un piccolo sito online ed un qrcode incollato sul paraluce. Ci vuole cosi' poco. Il cellulare lo hanno tutti. Spesso e' utile per risolvere velocemente un problema che potrebbe diventare insormontabile. |
| inviato il 27 Novembre 2025 ore 19:08
“ Comunque in genere, la responsabilita' e' di chi pubblica, ma anche chi scatta, nel momento in cui trasferisce i file, puo' avere problemi. „
Esattamente! le foto le avete condivise nel momento che le cedete :) |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 6:45
Io non condivido ma lavoro per chi organizza l'evento musicale con tanto di contratto. Chi si iscrive a questi eventi firma un documento che contiene tutto quanto riguarda le fotografie ( vi risparmio i dettagli). Ma siccome, come ho già scritto, sono un po paranoico prima di fotografe un bambino o una bambina che sta provando uno strumento chiedo sempre il permesso ai genitori. Mai avuto rifiuti ma piuttosto la richiesta a di avere le foto.
E naturalmente non utilizzo le foto in nessun modo né sui social ne altrove.
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| inviato il 28 Novembre 2025 ore 7:29
Se lavori per l'organizzazione é questa a doversi tutelare e a non pubblicare/utilizzare le foto di chi non la liberatoria
Perché hai bruciato le foto?
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| inviato il 28 Novembre 2025 ore 9:29
Ugo B, puo' capitare che lavorando per loro di frequente per evitare problemi (a tutti) già prevengo. Ho fatto le foto ad alcuni dei 200 ragazzi? è venuta la maestra a dire della liberatoria? fosse anche per uno solo, io non consegno nessunno... situazione "fumosa", è inutile perdere tempo. |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 10:57
Da adottare prima che inizi tutto come dici all'inizio esiste solo un chiaro contratto con chi ti commissiona le foto.
E l'avvocato specializzato ( ma a cosa serve ?) mica devi prenderlo tu ma chi ti commissiona il lavoro.
Mi sembra tutto un po' fumoso ma magari mi sbaglio. Ma chi è che organizza l'evento ? |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 11:11
Infatti. Chi organizza deve pensare a te, se non ci pensa l'organizzatore devi pensarci tu, ma chiaramente i costi al cliente (cioè all'organizzatore) aumentano.
Mi sembra ovvio... |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 11:30
io la vedrei piu' come una opportunita' che un ostacolo.
In fin dei conti, se tu risolvi il problema hai una carta in piu da giocare per farti scegliere.
I committenti non sono quasi mai informati, sanno che corrono un rischio, ma non sanno come evitarlo.
Il fatto di avere una struttura in grado di risolvere il problema puo diventare il motivo per cui scelgono te invece che l'amatore o il concorrente.
Io, come giustamente stai facendo ora, ci investirei su un po' di tempo per affrontare il problema ed organizzare qualcosa che funzioni davvero. |
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