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Questi cinesi...


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avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 20:31

Dipende dalla fotocamera. Sulla reflex Canon ho il mirino diottrico aggiuntivo e la uso senza occhiali. La compatta ovviamente con gli occhiali, ed in effetti le lenti progressive aiutano.

Grazie Butwhatdoitellyoutodo.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 20:50

@SaroGray

L'Economist, noto sostenitore di regimi comunisti, ha appena pubblicato un report sull'impianto globale delle politiche cinesi in materia di energie alternative.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 21:35

SaroGrey forse non sei mai stato in Cina io ho un figlio che ha una laurea presa in Cina Shanghai ( tarocca) MrGreenoltre a quella in Italia e in Israele ora lavora alla sede europea della Caterpillar e gira il mondo.
Le università cinesi sono tra le più selettive al mondo , un dato tra tutti in Cina escono ogni anno 30.000 ingegneri aerospaziali.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 21:36

mah... chi lavora con la cina sa come funzionano le verifiche green in loco.

Lasciamo perdere e stendiamo un pietoso velo. Che in questi pasticci, il piu' pulito ha la rogna.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 21:39

In generale il sistema educativo cinese è selettivo a livelli che noi non possiamo immaginare. Qualche anno fa lo stato ha vietato di fatto le lezioni private a pagamento perché le famiglie della middle class spendevano somme assurde per sostenere gli studi dei figli.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 21:40

chi lavora con la cina sa come funzionano le verifiche green in loco

Stiamo parlando di produzione di sistemi di produzione dell'energia da fonti rinnovabili e la loro installazione. Le statistiche interne al riguardo possono essere un po' gonfiate ma i volumi di export sono ben noti.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 21:58

no io parlo di certificazioni green di produttori cinesi che per vendere in europa devono garantire un livello minimo di decenza.

Stiamo parlando di fornitori di grandissime aziende europee. Che in teoria dovrebbero produrre secondo CE e secondo normative piuttosto strette (per garantire la salute del consumatore), oltre che garantire la salute ed il benessere degli operai che quegli oggetti li fabbricano.

Quando gli ispettori europei partono alla volta della cina per effettuare i controlli e tornano riferendo di aver trovato ambienti sani , norme di sicurezza rispettate etc.. e' vero.
Peccato che abbiano visitato fabbriche modello costruite apposta per passare questi controlli e condivise da centinaia di aziende locali che le utilizzano alla bisogna. Le fabbriche vere son ben altra cosa.

Le olimpiadi in Cina non hanno fatto sorgere qualche dubbio? L'aria era irrespirabile e il mare tossico.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2025 ore 23:31

SaroGrey forse non sei mai stato in Cina io ho un figlio che ha una laurea presa in Cina Shanghai ( tarocca) MrGreenoltre a quella in Italia e in Israele ora lavora alla sede europea della Caterpillar e gira il mondo.
Le università cinesi sono tra le più selettive al mondo , un dato tra tutti in Cina escono ogni anno 30.000 ingegneri aerospaziali.


Stiamo parlando di produzione di sistemi di produzione dell'energia da fonti rinnovabili e la loro installazione. Le statistiche interne al riguardo possono essere un po' gonfiate ma i volumi di export sono ben noti.


Ma tutto questo non va certo a variare il peso che la Cina imprime su acque e arie globali, i bravi cinesi produttori di tutto e di più non sono chiusi in una immane scatola stagna e poi ripeto piano con credere alle balle industriali molto abili nel rendere appetibile qualsiasi scarto organico.

Peccato che abbiano visitato fabbriche modello costruite apposta per passare questi controlli e condivise da centinaia di aziende locali che le utilizzano alla bisogna. Le fabbriche vere son ben altra cosa.


Questi stanno copiando dal tipo strano che mostrava i carri di cartone all'amico altrettanto strano.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 8:14

l'attuale governo cinese lavora e opera solo ed esclusivamente per il "bene" della cina stessa...o per meglio dire dell'idea personale che il suo attuale regnante ha della cina.

In termini di politiche energetiche è vero che la cina sta facendo passi enormi verso l'elettrificazione e le "rinnovabili", ma è una strategia di pura e semplice convenienza. Che abbia anche l'effetto collaterale della riduzione di co2, è solo un caso. Infatti, è l'unica attenzione verso l'ambiente che hanno e in qualsiasi altro ambito sono fermi all'ecologia di qualsiasi regime comunista. Così come l'attenzione ad altri aspetti sociali, diritti civili ecc ecc.

Tra un po' qualcuno arriverà persino a sostenere che la cina sta sovvenzionando la diffusione delle sue auto elettriche in europa per aiutarci alla transizione.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 9:57

Ma c'è qualcuno che ha fatto due conti pensando a come fare tutta l'energia elettrica che verrà richiesta?

Anche se dubito fortemente che il motore termico possa essere messo al bando a breve, per come sono costruiti molti centri abitativi vedi paesi nelle valli e città vecchie ristrutturate è materialmente impossibile sostituire tutto senza inchiodare la gente a casa.

Molte attività artigianali vivono in continuo nomadismo in situazioni più disparate,

oggi l'utopia del tutto elettrico è sono uno sbocco ulteriore per l'industria che sazia troppi creduloni.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 11:39

per la verità non credo che ci sia un solo settore industriale europeo che sia favorevole alla conversione totale della mobilità in elettrico.
ci si stanno adeguando forzati dalle follie legislative della UE, ma appunto sotto spinta di pesantissime pressioni normative ed economiche.

come del resto è la penetrazione nel mercato dell'elettrico: è forzata a suon di mega incentivi e con continui spauracchi di limitazioni, messe al bando, ipertassazione e via dicendo che si vuole riversare sui motori endotermici.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 12:31

Ma c'è qualcuno che ha fatto due conti pensando a come fare tutta l'energia elettrica che verrà richiesta?

Ho un amico che lavora all'IEA (International Energy Agency) e si occupa proprio di questo.

Il problema dei sistemi elettrici è il modello complessivo che si intende adottare con il passaggio a fonti rinnovabili.

Da un lato, si può mantenere il sistema attuale, con la produzione in grandi centrali (elettriche o eoliche) dotate di sistemi di accumulo on site e la distribuzione attraverso le reti attuali, che comunque dovranno essere profondamente riviste per gestire un traffico molto più complesso di quello attuale.

Ma proprio i bassissimi costi del fotovoltaico, che è ormai la forma di produzione più economica (in molti casi anche se si tiene conto del costo dei sistemi di accumulo), e la sua semplicità di installazione rendono possibile un sistema di produzione "diffuso", con un elevato numero di produttori che immettono in rete l'energia in eccesso e che richiedono alla stessa rete di colmare i propri eventuali deficit. Questo minuto per minuto, esteso ad un intero paese (o continente).

Il secondo modello ha molti vantaggi ma è molto più difficile da gestire. In un'ipotesi estrema, per fare un esempio relativo al mercato italiano, Enel manterrebbe solo alcune centrali a tecnologia varia (incluso nucleare e gas) come forma di bilanciamento e assicurazione, ma il grosso verrebbe prodotto da aziende e privati e "smistato" da Terna, o anche da reti locali interconnesse da quest'ultima.

La questione è al tempo stesso tecnica e politica. Sempre con riferimento all'Italia, è chiaro che la Lombardia sarebbe in deficit permanente e dovrebbe acquistare energia dalla Sicilia, con tutto quello che ne consegue in termini di equilibri politici e sociali. Inoltre, in un paese nel quale la produttività degli impianti solari è molto diversa da luogo a luogo (la Spagna è invece in una situazione ideale, sia per il sole sia per il vento) l'interconnessione e la distribuzione sarebbero molto complesse. In compenso, abbiamo la migliore orografia per i sistemi più economici di stoccaggio a medio/lungo termine, ovvero l'idroelettrico da pompaggio.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 12:46

Che sia chiaro che io sarei un fermo sostenitore sull'uso dell'elettrico a largo campo e non solo sulle automobili ma su altri campi, il fotovoltaico casalingo va benissimo ma resta sempre una spesa impegnativa e tutti non lo possono fare sia per disponibilità finanziarie ma anche per impossibilità per dislocazione delle abitazioni dei grandi numeri,

per cui l'impatto favorevole rimane purtroppo esiguo, nel nord italia si potrebbe sicuramente ristrutturare e potenziare di molto la fonte idrica per fare energia ma serve sacrificare alcune parti di territorio e mettere da parte i passati incubi tipo Longarone, sono stati errori enormi ma che almeno le vittime sia servite come monito a non rifare gli stessi.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 12:56

il fotovoltaico casalingo va benissimo ma resta sempre una spesa impegnativa e tutti non lo possono fare sia per disponibilità finanziarie ma anche per impossibilità per dislocazione delle abitazioni dei grandi numeri


Parlerei di fotovoltaico diffuso e non casalingo.

Il problema è che oggi è un'investimento ragionevole solo per chi autoconosuma la quasi totalità dell'energia che produce, perché riversare l'eccesso in rete è antieconomico (e obbligatorio). D'altronde, Terna non ha interesse a comprare quantitativi minuscoli di energia da tanti microproduttori perché il suo sistema è strutturato in modo molto diverso, dovendo distribuire energia prodotta da poche grandi centrali. Insomma, è un albero, non un rete.

Come dicevo sopra, perché il fotovoltaico diffuso diventi interessante è necessario che si attivino sistemi di accumulo e "micro-scambio" più efficienti. Tecnicamente sarebbe già fattibile, ma va a scardinare il sistema elettrico attuale (e ovviamente il sistema di potere economico connesso).

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2025 ore 13:38

Sì ragazzi, ma cosa ne pensate della custodia rigida e del pannetto in microfibra dei miei occhiali? Tutto a soli € 2,99!!!




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