| inviato il 27 Ottobre 2025 ore 5:29
Come prontezza nell aggancio è meglio la reflex, la ml magari tarda qualche millesimo di secondo ma, in teoria tiene meglio il soggetto. ******************************************** Beh le mirrorless devono tenere meglio il soggetto per forza di cose, visto che l'AF funziona su tutto il fotogramma. |
| inviato il 27 Ottobre 2025 ore 17:22
“ Sbaglio o in condizioni di luce scarsa è ancora la prima della classe? „ Se parliamo di autofocus, la 1dx mark III è la migliore delle reflex. Tra le mirrorless, è arduo fare un confronto, dato che le misure che vengono effettuate non sono confrontabili. Per la 1dx mark III fanno riferimento all'uso di un'ottica f2,8, mentre sulle mirrorless f1,2. Anche per questo per l'af ttl-sir della 1dx mark III dichiarano -4EV, mentre si scende a -6EV in live view. Tuttavia, mi sono trovato in situazioni in cui la macchina focheggiava a vuoto in live view, mentre con l'af ttl-sir metteva a fuoco senza problemi. “ Almeno da alcune recensioni. E per quanto attiene alla tenuta iso? „ E' la migliore delle reflex, mentre tra le mirrorless dipende. Probabilmente la r1 va meglio, ma è da valutare di quanto: oramai è da anni che vi sono solo piccole migliorie sulle prestazioni a sensibilità iso elevate dei sensori. “ Insomma,capisco la velocità e la prontezza nell'aggangiare delle ML ma,ditemi,qualità foto? Cosa si perde/guadagna con le senza specchio? „ Lato velocità di acquisizione della messa a fuoco, vince la 1dx mark III nella maggior parte dei casi, ma ovviamente si possono usare solo ottiche EF. Le ottiche RF potrebbero consentire una velocità di messa a fuoco maggiore, rispetto ad alcuni vecchi modelli EF che non sono stati più aggiornati. Lato capacità di riconoscere il soggetto, la situazione si ribalta. Sulle reflex tale operazione viene effettuata dal sistema di esposizione, che ha un sensore minuscolo e con pochi pixel, dato che deve essere posizionato vicino al pentaprisma. Quello della 1dx mark III ha 400000pixel, mentre sulle mirrorless (o anche in live view sulle reflex) si usa il sensore d'immagine, che ha qualche decina di milioni di pixel, ovvero due ordini di grandezza in più. Poi, come scrivevo, riconoscimento soggetto e prestazioni dell'autofocus sono due questioni diverse: può capitare che la macchina (reflex o mirrorless) riesca a identificare il soggetto e ne segua il movimento, con annessa accensione dei riquadri nel mirino, ma poi le foto siano fuori fuoco. |
| inviato il 27 Ottobre 2025 ore 17:50
“ mentre con l'af ttl-sir „ Chi era costui? Reitero: qualità foto? Intendo:vi è una evidente differenza fra la resa dei sensori?Leggo che il file della reflex è diverso.Più analogico. La stessa differenza che si palesa fra gli obiettivi R e i corrispettivi ef. Io constato che i moderni obiettivi producono immagini poco tridimensionali.Quasi scontate nella loro nitidezza. Mi sembra,dico mi sembra,che producano immagini "adulterate". Forse perché rivedo con entusiasmo le immagini della Nikon D700. Non che le altre siano pessime.Ovviamente. |
| inviato il 29 Ottobre 2025 ore 12:10
“ In realtà, nella maggior parte dei casi, quando vi sono grossi gap di potenza vi sono delle modifiche di una certa entità, che vanno ben oltre una differente mappatura della centralina. Il fatto che il motore abbia le medesime carattistiche di base (cilindrata, numero cilindri, valvole, alesaggio, corsa) non deve trarre in inganno, dato che potrebbero cambiare il turbocompressore, gli alberi a camme, gli iniettori e diverse altre componenti. „ Se prendi gli estremi di potenza del medesimo motore si, come anche gruppo freni, assetto, etc, ma tra la versione 90 cv e quella da 120, cambia poco e le differenze di prezzo a listino non sono giustificate. Ricordano motori diesel BMW che con il 2000 cc proponeva diverse varianti, per esempio la 123d da ben 204 cv, la 120 da 163cv, la 118d da 150 cv. Poi lo stesso motore lo si trova in diverse auto del marchio con potenze anche diverse. Il gruppo PSA/Stellantis con il 1.2 puretech benzina 3 cilindri ha offerto potenze da 80, 90, 100, 110, 130 e 155 cv, ovvio che tra quella da 80 a quella da 155 ci saranno differenze anche meccaniche relativamente importanti per la tenuta dei componenti, valvole, alberi a cams, etc... |
| inviato il 29 Ottobre 2025 ore 12:20
...tanto ovvio no, adesso i motori "si aprono come le cozze" |
| inviato il 29 Ottobre 2025 ore 12:29
La fine di un'era… vorrei migliorassero la velocità di aggiornamento della simulazione esposizione sulle ml, poi il mirino della r1 puo' sostituire degnamente quello con lo specchio, al buio ci vede anche meglio! |
| inviato il 29 Ottobre 2025 ore 13:55
“ Se prendi gli estremi di potenza del medesimo motore si, come anche gruppo freni, assetto, etc, ma tra la versione 90 cv e quella da 120, cambia poco e le differenze di prezzo a listino non sono giustificate. Ricordano motori diesel BMW che con il 2000 cc proponeva diverse varianti, per esempio la 123d da ben 204 cv, la 120 da 163cv, la 118d da 150 cv. Poi lo stesso motore lo si trova in diverse auto del marchio con potenze anche diverse. Il gruppo PSA/Stellantis con il 1.2 puretech benzina 3 cilindri ha offerto potenze da 80, 90, 100, 110, 130 e 155 cv, ovvio che tra quella da 80 a quella da 155 ci saranno differenze anche meccaniche relativamente importanti per la tenuta dei componenti, valvole, alberi a cams, etc... „ Il fatto che esistano diversi step di potenze non implica che intervengano solo la mappatura della centralina. Esempio: per la famiglia di motori tjet di Fiat vi sono step di potenza da 120 a 180cv. Tuttavia tra variante e l'altra cambiano il turbocompressore e altre componenti. Oltre a questo, spesso cambiamo altre componenti dell'auto, nel comparto sospensioni, freni, trasmissione ecc. A volte, anche se la potenza e la coppia (massima) di un motore (assumiamo che sia sovralimentato) sono le medesime, a seconda del veicolo su cui viene montato cambia il turbocompressore. Un furgone, ad esempio, ha l'esigenza di avere un buono spunto anche a pieno carico in salita, mentre su un'auto le priorità sono diverse. Cambia quindi la mappa del turbocompressore (che non c'entra nulla con la mappatura della centralina), e quindi le sue caratteristiche tecniche. Per sapere cosa cambi, tra un modello e l'altro di auto. si dovrebbe controllare un catalogo ricambi aggiornato. |
| inviato il 31 Ottobre 2025 ore 18:53
“ La fine di un'era… vorrei migliorassero la velocità di aggiornamento della simulazione esposizione sulle ml, poi il mirino della r1 puo' sostituire degnamente quello con lo specchio, al buio ci vede anche meglio! „ Il problema è che poi in scarsa luce il frame rate crolla, e se si abilita la riduzione frame rate bassi, questo fa drasticamente calare le prestazioni dell'autofocus. D'altro canto, il problema è il seguente: per mantenere un frame rate dignitoso del mirino in bassa luce, con una visione sufficientemente fluida, la macchina deve aumentare la sensibilità iso. Tuttavia, il sensore deve essere al contempo usato per la messa a fuoco, che può richiedere terne (iso, apertura, tempi) diverse, per sfruttarlo al meglio. Anche per questo, talvolta si vedono delle variazioni di esposizione durante la messa a fuoco. Nel mio caso, scatto spesso in condizioni di luce/controluce veramente problematiche, dove senza flash il soggetto diviene una silhouette: il tutto con sfondo fortemente illuminato o, al contrario, con luce ambientale scarsissima, ma elevato gap di luminosità tra soggetto e sfondo (che potrebbe essere anche il cielo). Questo mette completamente in crisi i mirini elettronici che ho provato finora, incluso quello della r3, che offrono un gap ancora troppo ampio con un mirino ottico. A meno che con il mirino della r1 abbiano fatto un enorme salto qualitativo (cosa di cui dubito, dato che parlavano di circa 1 stop in più di luminosità massima, rispetto alla r3), temo che sia cambiato poco. Inoltre, è da valutare se il dual pixel cmos della r1 possa sussumere in toto l'af ttl-sir della 1dx mark III. Anche su questo dovrei effettuare delle prove. In altri termini, questa è la fine "commerciale" delle reflex, ma se parliamo di prestazioni oggettive, la questione è ben diversa. A Canon conviene maggiormente produrre solo mirrorless, anche se poi sotto certi aspetti una 1dx mark III può avere prestazioni superiori a una r1. E' una situazione analoga al settore auto, dove magari un costruttore dismette una motorizzazione diesel per proporne una elettrica, anche se poi il "vecchio e obsoleto modello diesel" era oggettivamente superiore al nuovo modello sotto alcuni aspetti (che magari sono assolutamente critici per certi clienti). |
| inviato il 31 Ottobre 2025 ore 21:48
Mi pare di ricordare che ANCHE l'amico Signornessuno abbia espresso uguali perplessità, se pure in forma maggiormente "pratica" (con una spiegazione meno "teorica", intendo). GL |
| inviato il 01 Novembre 2025 ore 10:07
Io uso la r3 e nelle situazioni di luce scarsa il mirino è enormemente migliore di r6, prima di attivare la riduzione frame bassi deve essere proprio buio… parlo di situazioni 1/100 f 1.4 e iso 12800 quindi abbastanza critiche. Ma immagino @hbd tu ti riferisca all'uso del flash al buio..? In tali situazioni non ho avuto modo di provare la r1 quindi non mi pronuncio. Di sicuro la velocità di aggancio a punto singolo della 1d mkiii è superiore a r3.. però nel mio campo, gare di equitazione, ottengo piu foto a fuoco di un mio collega che usa reflex (e ne ottengo di piu rispetto alla 1dx mkii che avevo prima) La criticità che riscontro maggiormente è l'aggiornamento del mirino nel regolare la simulazione dell'esposizione quando il soggetto passa velocemente da una situazione molto luminosa ad una in ombra.. vi è inoltre un altro tipo di problema legato al funzionamento del diaframma per la regolazione dell'esposizione, che ho risolto su r3 attivando la chiusura del diaframma a quello di lavoro ma che su r6 per esempio non si può fare.. mannaggia a Canon |
| inviato il 01 Novembre 2025 ore 21:39
Le variazioni di frame rate e fluidità dell'evf dipendono anche dall'uso dell'autofocus, oltre che dalle impostazioni di scatto. A volte si può notare come, tenendo attivo l'autofocus in servo af, non solo vi siano variazioni di esposizione nel mirino, ma anche nel frame rate dello stesso (che può calare). Nel mio caso, spesso uso ottiche con apertura f5,6-f8, per via degli extender: in bassa luce la macchina lavora quindi con sensibilità iso molto alte, e questo riduce di molto il margine per avere una fluidità dignitosa. Mi trovo spesso a tenere l'autofocus attivo relativamente a lungo, prima di scattare una foto, nell'attesa che il soggetto arrivi nella posizione di mio interesse oppure se attendo che inizi a muoversi. Con il mirino ottico, questo non incide sulle prestazioni del mirino, mentre su un evf potrebbe accadere (leggasi, ho già sperimentato il problema). L'altro problema è la scarsa gamma dinamica degli attuali evf rispetto a un mirino ottico, che in situazioni di forte contrasto (soggetto molto più sottoesposto rispetto allo sfondo) rende difficoltosa la visione del soggetto, cosa problematica sotto diversi aspetti. Canon si è inventata una funzione denominata "vista mirino ottico", che genera un segnale video hdr, con una correzione di gamma studiata ad hoc. Il problema è che, dalle prove che ho fatto con una r3, anche con tale funzione siamo comunque lontani da ciò che offre un mirino ottico, anche in situazioni meno critiche di quelle in cui mi trovo spesso. L'autofocus della 1dx mark III è migliorato sotto diversi aspetti, rispetto a quello della 1dx mark II: per via della struttura del sensore autofocus, i punti af sono passati da 61 a 191, ma hanno molti più pixel. Conseguentemente, il singolo punto af occupa una superficie minore di quello di una 1dx mark II, ed è più accurato nel mettere a fuoco aree di piccola dimensione (inclusi soggetti distanti e che occupano una piccola porzione del fotogramma, che era uno dei limiti dell'autofocus della 1dx mark II/5d mark IV). E' anche molto più stabile nella messa a fuoco, oltre che maggiormente reattivo: rispetto alla 1dx mark II posso usare molto più frequentemente il case 4, che sulla 1dx mark II tendeva ad avere un comportamento più erratico su soggetti che si muovevano (anche temporaneamente) a velocità costante. La r3 ha il medesimo limite delle precedenti implementazioni del dual pixel cmos: non rileva pattern con linee orizzontali. I sensori a croce della 1dx mark III sono un aiuto anche nelle situazioni di contrasto non ottimale. La r1 è la prima macchina su cui il dual pixel cmos rileva anche pattern con linee orizzontali. Non ho testato il tutto e non so quanto sia efficace, ma Canon stessa dichiara un limite per me problematico. Se si usa l'otturatore meccanico alla massima velocità di scatto, la funzione "sensori a croce" viene disattivata. Vi è un altro limite seccante delle attuali mirrorless Canon, per me che uso il flash. Sempre con l'otturatore meccanico, se si vuole mantere attivo il calcolo dell'esposizione del flash su ogni scatto (cosa assolutamente fondamentale per soggetti in movimento), la velocità dello scatto continuo è troppo bassa. Sulla r3 si arriva a circa 5fps, mentre sulla r1 a circa 7fps: se si impostano le modalità drive h+, il calcolo dell'esposizione del flash si blocca al primo scatto (come indicato sul manuale). Ovviamente potrei usare l'otturatore elettronico (sulla r1), ma poi avrei potenziali problemi di altro genere: distorsione delle immagini, possibile banding a fronte di certe luci artificiali e annessi. D'altro canto, se hanno implementato l'otturatore meccanico sulla r1 - cosa di cui immagino avrebbero volentieri fatto a meno, visto che è un costo - evidentemente non ritengono che l'otturatore elettronico sia ancora sufficientemente affidabile per sussumerne in toto le funzioni. Poi, la 1dx mark III non è di certo esente da limitazioni e problemi, ma io devo valutare il prodotto più adatto all'uso che devo farne. Canon, invece, fa considerazioni di tipo commerciale, e gli aspetti tecnici non sono sempre la priorità: in altri termini, una volta che un prodotto ha prestazioni sufficientemente elevate per soddisfare - mediamente - la clientela obiettivo, per loro va bene. Se poi va oggettivamente peggio del modello che sostituisce, sotto alcuni aspetti che sono critici per una percentuale non troppo alta della clientela, sono comunque soddisfatti. Al limite, valuteranno - IN FUTURO - SE migliorare le prestazioni anche sotto tali aspetti (se è tecnicamente fattibile, non costa troppo, vi è "sufficiente richiesta"). |
| inviato il 02 Novembre 2025 ore 15:17
L'arcano sta nel fatto che ognuno mette in vendita al prezzo che vuole... poi però bisogna vedere se qualcuno glieli dà quei soldi che chiede! |
| inviato il 02 Novembre 2025 ore 17:26
1850 euro non mi sembra un prezzo eccessivo.O no? |
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