| inviato il 11 Settembre 2025 ore 21:48
Sul noto sito di vendite online cercate JJC ES-2 84 euro e passa la paura |
| inviato il 11 Settembre 2025 ore 22:51
“ Sul noto sito di vendite online cercate JJC ES-2 84 euro e passa la paura „ Se sivuole fotografare i negativi è la soluzione migliore, nessun sbattimento con accrocchi artigianali, si può fotografare a mano libera con tempi lunghi perchè pellicola lente fotocamera sono un blocco unico. Per l'illuminazione basta puntare da vicino un abajour con lampada led bianca (ho usato una da 5,5W (40W equivalenti) da 6400K). Il diffusore è montato sull'ES2. Io ho provato con una NikonD3400, obiettivo macro da 60mm e ES2 Nikon (ma va bene anche il JJC). Le dia vengono molto bene, per i negativi ho avuto il solito problema della maschera arancione, ma non ho provato un software specifico. |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 8:00
interessante ma mi preoccupa la lunghezza fissa del barilotto, non vorrei che l'obiettivo fosse troppo lungo o troppo corto grazie |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 8:36
“ @MaxVax @perazzetta ma quello che proponi cos'ha che non va ? Risoluzione troppo bassa ? „ Interpolando per aver la massima risoluzione introduce degli artefatti che di fatto rendono l'immagine scadente oltre un certo ingrandimento. Con il medio formato 6x4,5 la situazione migliora un pò, in ogni caso serve partire da negativi-diapositive ben esposti altrimenti si fa dura. |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 8:48
“ Sul noto sito di vendite online cercate JJC ES-2 84 euro e passa la paura „ Non posso che concordare. Se non si vuole usare uno scanner, nemmeno flatbed, questa è la soluzione migliore. 24Mpx per 4 immagini sono "scansioni" che vanno bene solo per pubblicare su internet una versione a bassa risoluzione, tanto vale prendere uno scanner tipo Epson Vxxx e sfruttare quanti più automatismi possibile. Fai partire la scansione, vai in bagno, torni che ha finito, fai partire il secondo batch, vai a lavare i piatti, torni che ha finito, ecc... Non avrai tutti i dettagli che otterresti con una scansione decente, magari con un Plustek o un Reflecta, ma limiterai anche gli sbattimenti non necessari. Non potrai stamparle (al massimo molto piccole), potrai pubblicare qualcosa e fare un inventario, nulla più. |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 8:55
ho usato una da 5,5W (40W equivalenti) da 6400K). ******************************************** 6400 K è troppo fredda. |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 11:49
“ 6400 K è troppo fredda. „ la temperatura colore è ininfluente, basta settarla correttamente nella fotocamera ;) |
| inviato il 12 Settembre 2025 ore 18:10
@Franco, Paolo il diaproiettore Braun che ho sventrato aveva l'alogena originale a 3000 K. Basta tenerne conto in RAW. |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 20:16
“ la temperatura colore è ininfluente „ Vero. Ma non sottovaluterei il CRI, ovvero la qualità della luce, che per led o fluorescenza freddi potrebbe essere deleteria sui colori. |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 21:10
@Franco, Paolo il diaproiettore Braun che ho sventrato aveva l'alogena originale a 3000 K. ******************************************** Vero Valerio, le lampade dei diaproiettori hanno una temperatura colore calda... in genere fra 3200° e 3400° K. |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 21:16
“ Comunque è uno sbattimento e il software fa la differenza. „ Quello che la maggior parte della gente non capisce (o fa finta di non capire) è che se non usi un software adeguato (come Negative Lab Pro, appunto) un negativo a colori NON basta fotografarlo e invertirlo e NON basta fare il bilanciamento del bianco su un punto neutro... i colori VENGONO SBALLATI Nessun problema invece per i negativi BN (non hanno la maschera arancione) e per le diapositive... Comunque, uno scanner scarso come l'Epson V500 può farti avere scansioni come questa (e scusate se è poco per uno scanner economico) Scansione da Diapositiva (mi sembra fosse una Fuji Provia)
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| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 9:37
mooooooolto bella, ma stiamo parlando di negativi comunque io non uso il negative lab, ho fotografato i negativi con la D750, poi li inverto, poi faccio toni automatici di PS, e qualche aggiustamento, per le foto ricordo è veloce ed efficace. Per le foto "belle" ho fatto vari tentativi manuali ma non soddisfacenti, quindi ho recuperato molto bene solo i BN |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 10:43
La favola che da un negativo scansito si hanno bei risultati va avanti da quando UMAX l'ha creata per vendere scanner come professionali quando non lo erano. Sono andato ad un loro corso quando presi uno scanner UMAX ma AGFA era lo stesso stesso componenti con una carrozzeria diversa. E dicevano che un negativo era un positivo meno saturo. Se quando c'erano gli scanner a tamburo (Dainippon Screen Linotype-Hell Fuji / Crosfield) si preferiva fare una stampa 50x60 cm e poi scandire la stampa una ragione esiste ed è semplice la lettura della profondità del nero misurata in D-Max, che determina la qualità di lettura dello scanner dei neri e che era dai 3.8 ai 4.0 D-Max per scanner a tamburo che occupavano una stanza e pesavano tonnellate. Ora non discuto che i SW hanno fatto passi da gigante, ma anche la messa a fuoco di quegli scanner non era fissa, e il fuoco doveva essere fatto sulla gelatina che era scocciata sul tamburo sul quale si stendeva un olio per farla aderire senza bolle d'aria al cilindro e veniva prima della scansione schiacciata la pellicola al tamburo con un altro tamburo a pressione variabile. Detto questo, oggi tutti gli scanner piani ed anche qualcuno a tamburo tranne il Crosfield in versione miniaturizzata con cilindro da circa 50 cm per il diametro del rullo che ora mi sfugge non danno nelle note tecniche il valore D-Max raggiunto. Questo ne consegue che la qualità degli scanner se paragonati a quelli di cui parlavo sopra sono dei giocattoli. Qui si dice di fotografare un negativo con strato arancione e anche messo tra vetrini. In questo caso si fa solo un pastrocchio prima per l'uso dell'ottica che se non è tarata (ma anche se lo fosse) bene già sul fuoco non ci sarebbe una precisione di fuoco tale da avere ogni particolare perfettamente a fuoco e la grana quindi risulterà sfuocata. Poi i vari programmi per fare un'apparente definizione fanno una maschera di contrasto e visivamente tutto sembra risolto. Dopo un po di storia veniamo ai fatti. Se la cosa la ritenete un solo avere un archivio dei vostri negativi in digitale ok, se poi la pubblicate ok per il web vanno bene se non esagerate negli ingrandimenti. Per le stampe anche qui a ingrandimenti non esagerati avrete una stampa con GD limitata e i contrasti che se solo mettete mano a una curva per correggerli buona fortuna. Insomma state fotografando un negativo dove i neri in pratica non esistono e basta guardare un negativo per rendersi conto, lo fotografate con una messa a fuoco di ottiche fatte per avere a fuoco una ripresa che è variabile e che a seconda dell'esposizione avrà una profondità di campo in centimetri quando avete bisogno di mettere a fuoco la gelatina ed anche se in modalità macro di certo non basta per avere la grana bella a fuoco. Da diapositiva, la cosa cambia parecchio per il colore e i contrasti, ma per la messa a fuoco vale la stessa cosa. Non è che volevo affossare un lavoro che per alcuni è una cosa a cui dare importanza, ma solo per dire che non è una cosa semplice anche se si vuole fare per un solo archivio. E fortunatamente i SW odierni hanno fatto passi da gigante nella correzione dei file, ma se non c'è materiale nelle ombre/neri anche l'AI deve inventare e non è che ci sia un algoritmo apposta per questo. Comunque buna luce a tutti... |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 10:56
“ mooooooolto bella, ma stiamo parlando di negativi „ Grazie Lipz... ma ti garantisco che ci ho provato più e più volte a "fotografare i negativi" (a colori) e il risultato è sempre stato di ottenere colori sballati (senza usare software ad hoc che va COMPRATO) E ci ho provato in tutti i modi... livelli, curve, bilanciamenti colore... niente da fare... se metti fianco a fianco la scansione di uno scanner e la fotografia di un negativo vedi le differenze (che sono importanti e per me inaccettabili) Forse chi dice che fotografare i negativi va bene non ha mai fatto certi confronti/accostamenti... Se poi metti in conto che fotografre i negativi si fa per "velocizzare le cose" ma che poi devi impazzire in post produzione per ottenere comunque colori non veritieri, beh... ne faccio volentieri a meno e mi do pazienza... aspetto che lo scanner (e la pulizia ICE che è quello che rallenta parecchio il processo) facciano il suo. Per me l'obiettivo non è andare di fretta ma di avere una buona scansione con i colori "giusti" (nel limite di quello che mi possono restituire i miei scanner) |
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