| inviato il 14 Giugno 2025 ore 10:34
“ Sono macchine molto macchinose… metti il volet, togli il volet. „ il volet una volta tolto lo puoi anche non rimettere... comunque la Rollei biottica è sicuramente più "agile" ma la C330 è un mattone altro che Hasselblad... |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 10:42
io ho entrambi i sistemi.. La rollei biottica ingombra come la hassie ma e' molto piu semplice e pratica come utilizzo. E' il miglior sistema per scattare street. Viceversa la hasselblad e' piu' indicata in studio, su cavalletto e in situazioni meno dinamiche. Anche se puo' essere usata con successo per foto sportive. La biottica resta appesa gia' in posizione di scatto, mentre la hasselblad rimane girata di novanta gradi. Insomma.. una biottica la porterei in una randonnée in montagna anche di piu' giorni, non la hasselblad. |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 11:18
“ La biottica resta appesa gia' in posizione di scatto „ il rischio con la 330 è che ti decapita... |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 11:18
In estrema sintesi (elenco solo le modifiche più rilevanti nell'utilizzo, tralasciando gli aspetti costruttivi e altre piccole cose, sennò devo fare un trattato enciclopedico): 500CM come la C ma con il vetrino messa a fuoco sostituibile dall'utente. 503CX come la CM ma con controllo esposizione flash TTL. 503CXI come la 503CX ma con la possibilità di applicare il motire/winder. 501 C come la 500CM ma venduta in kit con obiettivo 80C (ducerso dai vecchi 80 C, in pratica è un CF ma senza la possibilità di disinserure l'otturatore). Più altre migliorie interne e nel vetrino di messa a fuoco. 501CM come la 501C (intendo il solo corpo macchina) ma finalmente con uno specchio più grande (e un differente meccanismo di sollevamento e ammortizzamento) che non causa vignettatura (la vignettatura ovviamente è solo nella visione dell'immagine, non in quella impressa sulla pellicola). 503CW come la 501 CM ma con controllo esposizione flash TTL e possibilità di montare motore/winder. Nessuna ha contatti per dirsi digitali che si comandano con cavo synchro flash. Ho volutamente tralascuato l'argomento dei vetrini di messa a fuoco (normale, Acute Matte, Acute Matte tipo D, e le varie declinazioni: lisci, con microprismi, con stigmonetro, ecc.) perché data la facile intercambuabilirà degli stessi è molto facile che quelli che trovate sulla macchina non siano quelli presenti in origine. |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 11:36
Come ti ha consigliato Ivan61 mi rivolgerei ad un rivenditore affidabile e NewOldCamera per questiti tipi di macchine per me è il migliore. Ho comprato diverse cose da loro e ti assicuro che la garanzia funziona e non ti abbandonano mai, anche dopo la scadenza. Sono competenti e puoi anche riuscire a parlare con Watanabe per consigli utilissimi: sa tutto! Da loro comprai anche una Mamiya 7, una ottima 6×7 ad obbiettivi intercambiabili a telemetro e esposimetro ( forse anche più comoda per paesaggi risoetto alla Hasselblad, ma, purtroppo, molto costosa anch'essa) Per i modelli tieni conto che la 500 C è il primo modello, dalla fine degli anni '50 fino al 1970 e potrebbe avere molti anni e tantissimo lavoro sul groppone. Nel 1970 compare la 500CM, utile per i vetrini di messa a fuoco intercambiabili. E potresti anche trovare, a prezzi elevati, purtroppo, un mirino a prisma con esposimetro. Ma non so quanto sia facile trovarlo e quanto costa.. Cercherei, spendendo un po' di più se puoi una 503CX, che è più recente ( anni '80) soprattutto per lo schermo di messa a fuoco decisamente migliore e molto più luminoso, utile per paesaggi all'alba o al tramonto.. Del suo controllo flash credo non ti interessi. Chiaramente costa di più e ancora di più costano la 501 C e la 501CM degli 1990 e del la fine del "90. Io, come sempre dico, mi divertirei almeno a sviluppare i negativi B/N; è facile e divertente. Penserei, in qualche caso a fare diapositive: in grande formato sono spettacolari, con un costo abbastanza modesto si può cercare un proiettore Malinverno e danno risultati buoni in caso di scansione. Auguri Mi accorgo ora che il bravo Diebu ti ha già dato i principali ragguagli che ti confermo, come vedi |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 11:49
Aggiungo che non ho mai posseduto una Hasselblad ma ho fatto qualche scatto con quella di mio zio architetto ( non ricordo il modello ma, essendo la fine degli anni '70 inizio "80 penso fosse una 500CM). Gli sviluppavo io dei negativi B/N ed era evidente, rispetto alla mia reflex 35 mm, già sotto l'ingranditore la notevole estensione della scala tonale: un piacere anche solo guardare il negativo. Poi, dopo il 2000, con la mia 6x7 le diapositive che ottenevo erano spettacolari già a guardarle in trasparenza. |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 14:26
Credo che come rapporto qualità/prezzo la 500CM sia la migliore da prendere in considerazione. Poi, come giustamente diceva all'inizio Maurese, c'è il mondo degli obiettivi. Io starei sui T* considerando le focali abituali. CF e successivi credo che , salvo eccezioni di cui non ho piena conoscenza, sostanzialmente hanno medesimi schemi ottici, ovviamente sono più recenti e quindi in linea di massima hanno fatto meno 'kilometri', ma non guadagnano in termini di robustezza ed affidabilità. Non è farina del mio sacco, sempre informazioni che ho ricevuto dai tecnici cui mi rivolgo con regolarità (Presta e Castelli di Verona) che sostengono che in generale sono fatti meglio i vecchi C e T* rispetto ai successivi. Alcuni vecchi C , tipo il 250mm, ovviamente con l'accortezza di usare un paraluce, hanno una resa bellissima specie su ritratto... |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 19:30
Gli CF e successivi hanno dalla loro una migliore ergonomia e praticità d'uso, entrambe molto discutibili digli C, ma soprattutto hanno nuovi otturatore che, a differenza dei precedenti, anche se non fatti scattare per mesi (o anni, come mi è capitato) non danno problemi; gli C invece vanno fatti scattare periodicamente, almeno qualche scatto al mese sui tempi lenti, altrimenti cominciano ad allungare i tempi e poi si bloccano del tutto. Dagli CFI e CFE l'otturatore è stato ulteriormente migliorato con una molla in "nivarox" più resistente e longeva (che viene installata anche sugli CF in caso di riparazione). Degli C potrebbero scarseggiare alcuni ricambi. Il mio consiglio è di provarli entrambi e vedere quale preferisci. |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 22:13
Ciao Diebu, non dubito dei tuoi commenti. Tuttavia riporto un intervento di Presta su analogica.it per maggiori dettagli tecnici. Si rivolge ad un utente che chiede delucidazioni sul proprio planar 80mm "Il tuo planar è uno splendido C con trattamento T*, tutto in metallo, prodotto tra il 1974 e il 1982. Sono gli obiettivi costruiti meglio, totalmente privi di plastica ad eccezione dell'isolamento elettrico per il contatto del flash. Negli obiettivi CF prodotti dopo il 1982 è stato abolito il piombo dalle lenti (con conseguente ricalcolo ottico) e la costruzione è diventata pessima: elicoidi in alluminio e non in ottone (per cui quando si consuma l'ossidazione anodica, addio precisione), tutte le ghiere di comando in plastica, bussolotti per le lenti in plastica (chiusi su qualche modello anche con anelli di plastica a scatto), mancanza dei praticissimi registri di collimazione dell'infinito presenti sui C che costringono a tediose manovre per la messa a punto. L'otturatore, inizialmente derivato dai C (la Compur quando cessò la produzione nel 76 vendette tutto alla Prontor) montava gli stessi ritardatori, poi vennero successivamente "migliorati" perdendo praticità nella regolazione ed acquistando una maggiore fragilità. Per contro alcune focali esistono solo nel sistema CF, come i distagon flottanti (FLE), il 180 o i teleapotessar, che sono straordinari, ma se si guastano... Gli obiettivi F poi, dedicati alle macchine con tendine, sono l'apoteosi del peggio: al loro interno la camma di comando del diaframma è di plastica, stampata attorno all'alberino di comando in acciaio. Oggi quella plastica si rompe, costringendo costosissimi obiettivi come il Planar 110/2 ad essere usati per il lancio del martello. Inutile scrivere alla Hasselblad: dal 2006 se ne sono lavati le mani." Qui tutta la discussione www.analogica.it/quale-serie-di-obiettivi-zeiss-per-hasselblad-t23583. Poi io penso sempre che se un obiettivo, qualsiasi serie esso sia, se è arrivato a funzionare fino ad oggi dopo decenni probabilmente è circondato da una sorta di aura protettiva che lo farà durare altrettanti decenni.... Quindi se ad uno piacciono di più i più moderni e se li può permettere, perché no? A tal proposito è il caso di fare un'altra osservazione, sui filtri. Se prendi obiettivi della stessa serie è più probabile riuscire ad utilizzare gli stessi filtri ed accessori (anche paraluce) su obiettivi diversi. Impossibile se si ha un mix di obiettivi di serie differenti. |
| inviato il 14 Giugno 2025 ore 23:05
Su tale argomento si dibatte di frequente, è secondo tale ragionamento bisognerebbe buttare via tutte ke moderne ottiche autofocus, le cui parti in metallo credo siamo una minoranza. Per non parlare di qualsiasi oggetto moderno, automobili in primis. Comunque ognuno ha le sue preferenze ed esigenze, io che uso l'Hasselblad come unica e sola fotocamera, e ho posseduto ottiche di tipo C, non ci penso neanche a tornare indietro. Poi se uno invece legge e una volta l'anno per divertirsi... è un altro paio di maniche. Per questo io non prendo posizione su ciò che è meglio ma mi limito ad elencare le differenze e dico di provare di persona e poi scegliere. Riguardo ai filtri, il tuo ragionaumento non funziona comunque, perché il 40mm C ha un tipo di filtri, il 50 e il 60 un altro tipo ancora, e ibgine dall'80mm un altro ancora (tralasciando 350mm e 500mm che sono anc'essi diversi, ma tali due obiettivi sono poco diffusi quindi il problema è quasi solo teorico). Stessa cosa per i paraluce, che comunque oltre ad avere attacchi diversi, sono specifici per i vari obiettivi (con eccezionie nel range 100 - 250 mm). |
| inviato il 15 Giugno 2025 ore 8:32
Buongiorno, credo di essere stato frainteso. Il mio ragionamento non porta al risultato: bisogna buttare via quello che non è in metallo o autofocus. Nel caso uno (come l'utente che ha chiesto informazioni) chieda come iniziare è utile innanzitutto che abbia idea sulle differenze tra i vari obiettivi, cosa che hai spiegato tu Diebu in maniera esemplare. Meno importante, ma probabilmente anche utile, è sapere che ci sono obiettivi più datati e meno ergonomici che hanno la possibilità di essere revisionati con più facilità ed efficacia e che costano meno dei più moderni. Per i filtri (parlo degli obiettivi in mio possesso CT*) 60-80-100-150-250mm portano tutti lo stesso , un paraluce uguale per 80 e 100 mm, un altro per i tele. Il distagon 50mm invece ha filtri e paraluce a parte. Forse anche qui mi sono spiegato male. Intendevo, se possibile, di evitare di avere un mix di C e CF ad es, magari ti trovi con un 150C ed un 250CF e devi avere filtri e paraluce diversi |
| inviato il 15 Giugno 2025 ore 9:05
comunque in giro si trovano molti obiettivi lucidati a cui e' stato asportato il trattamento superficiale. Gli obiettivi piu datati tendevano a consumarlo nella parte centrale. Alla fine per non buttarli via, lo si asporta totalmente. |
| inviato il 15 Giugno 2025 ore 22:46
Ho letto tutto quanto per ... nostalgia: possiedo tuttora una quantità di materiale analogico, anche di medio formato (tra cui diverse Hasselblad, e diversi obiettivi). Ho letto un sacco di cose che condivido. Ho letto una cosa che mi ha particolarmente colpito, e che particolarmente condivido: l'attenzione che l'amico Giallo ha posto sul possibile micro-mosso causato dalla dimensione dello specchio. Ecco, personalmente ritengo che questo aspetto sia enormemente sottovalutato, particolarmente oggidì. La vera-verità è che, "in quel tempo", la stragrande maggioranza delle fotografie scattate con la svedese erano assistite dal flash! Sala di posa, o matrimoni (flash ANCHE in esterni)! Sempre personalmente, e sempre pensando al materiale che conservo ancora, adopererei Hasselblad con l'ausilio del flash (appunto!) per il ritratto (in esterni MAGARI con un flash anulare GRANDE -ring-flash-); senza dubbio Mamiya 7 per il paesaggio (dispone di un 43 MM. simmetrico stratosferico .... si diceva essere la fotocopia -"copia-incolla"- dello Zeiss Biogon 38 MM. della SWC!); Rolleiflex uber alles! Due menzioni a latere: 1) Le Mam. C 330 Pro S, per quanto mi riguarda, erano "ecceziunali veramente" ... a patto di adoperarle come fotocamere da studio, e NON certo per fotografia itinerante, e di poter rinunciare ai grandangolari spinti; 2) La Mam. Universal 6 X 9 che è certamente ... "monumentale", ma è progettata e realizzata con ingegno e precisione ... teutonici (se posso "bestemmiare" a San Pietro! ). Anche per quella, oltre al dorso Pola, è disponibile uno splendido 50 mm. che fà il trio con il 43 della 7, ed il Biogon della SWC. Ho scritto ANCHE TROPPO! Ciao. GL |
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